WitchandAngel : Capitolo 47: Non ho bisogno di te 3/6

Capitolo 47: Non ho bisogno di te 3/6

Capitolo 47: Non ho bisogno di te 3/6

-Ma perché siamo sempre in questi meravigliosi posti? –chiese Vex
-Perché siamo abbonati all’agenzia di viaggio sbagliata- rispose Ilias guardando l’ennesima tomba
-Sbaglio o non è il primo cimitero che incontriamo? –chiese Erick
-No e non sarà l’ultimo temo- rispose Ilias
Falcon e Pandora stavano in silenzio, pronti a un attacco, se c’era una cosa che Falcon apprezzava di Pandora ora come ora era il silenzio, silenzio che gli altri tre non sembravano avere.
-Potreste chiudere il becco? –chiese Falcon
-Oh prenditi un calmate amico- disse Vex
-No, siamo in una situazione dove possiamo perdere la vita mocciosi che non siete altro, quindi chiudete il becco o ve lo chiudo io- disse Falcon
-Perché non ci separiamo ragazzi, io vado con Falcon e voi tre insieme- propose Pandora
-Sta attenta a mr simpatia- disse Vex allontanandosi nella direzione opposta alla loro. Falcon sospirò- odio fare il cattivo
-Non credo tu sia stato cattivo Falcon, stai solo cercando di proteggerli- gli sorrise Pandora e per un secondo Falcon in lei rivide la moglie- non hai fatto nulla di male
-Già…-disse scuotendo via il pensiero- andiamo su
*****Secoli prima*****
-Smettila di fare problemi Phael! Ogni volta combini casini! –disse un ragazzo dai capelli neri e occhi rossi, molto muscoloso e con tante cicatrici sul corpo
-Sta zitto Argos! Non sei mio padre, non voglio sentirle da te le prediche! –gli rispose un ragazzo alto dai lunghi capelli bianchi e occhi viola, meno muscoloso del primo
 -Non farmi perdere la pazienza Phael, sono tuo fratello maggiore e come tale pretendo che tu moccioso mi dia retta!
-Vuoi che ti dia retta? Allora smettila di dire cazzate e…
-Perché litigate?
-Sorellina…mi spiace ti abbiamo svegliata? –chiese Argos
-Non è un problema…che succede?
-Ho…sono uscito di nascosto per volare e papà mi ha quasi beccato- rispose Phael- io vado in camera mia
Argos sospirò- odio fare il cattivo…non è mia intenzione averlo così questo rapporto con lui, ma…non posso stare zitto quando fa cazzate, se papà lo becca saranno dolori
-Argos, non sei cattivo, tieni solo a nostro fratello, sono certa che lui lo sappia, solo…non se ne rende conto ancora, non ti devi preoccupare ok fratellone? Tutto si sistemerà per il meglio
Argos sorrise e la prese in braccio- sai sorellina, per essere così piccola sei davvero molto saggia
-E tu sei molto forte- rise lei- mi sollevi come se fossi una piuma fratellone
-Oh ma perché tu sei una piuma piccola mia…andiamo a giocare?
-Si!
*****
-Ci sono molti di questi Erranti- disse Falcon- sta attenta
-Non ti preoccupare, anche se mi prendessero non mi morderebbero- lo rassicurò lei
-Dove hai imparato a usare la spada così? –chiese lui
-Mio fratello maggiore, o almeno credo sia stato lui- disse lei disse lei tagliando la testa a un altro zombie- credo di averne avuti un paio, almeno tre…ma non sono sicura
-Potrebbero essere ricordi non tuoi?
-Già, ma questi sono diversi…tu? Fratelli?
-Ne dovrei avere uno nelle terre innevate di Walterstarks, fratellastro più che fratello, però l’ho sempre considerato mio fratello, è più grande di me e abbiamo sempre litigato da piccoli, da grandi però abbiamo avuto un rapporto più legato, è un armiere e le armi che uso sono sue.
-Ami quelle armi o sbaglio? –sorrise Pandora
-Amo le armi in generale. Se dovessi dirlo, probabilmente mi sarei sposato un’arma da giovane- scherzò lui
Pandora sorrise- non ti direbbe che sei in ritardo per cena o che la tradisci, ma non ci farei liti, sai com’è…a volte alcune parole che dicono sono parecchio affilate.
Falcon rise e poi si fermò a guardarla, da quanto non rideva così? Da quanto non…
-Attento! –urlò Pandora ma una freccia lo colpì lo stesso alla spalla, costringendo a lasciare la spada a terra
Pandora lo aiutò ad alzarsi- dobbiamo metterti al sicuro
-Non ho…bisogno di te- disse lui
Pandora lo aiutò ad alzarsi- Lo so, lo so
Lo portò in una zona chiusa e medicò in fretta la spalla- non è messa male
Gli erranti si stavano avvicinando- sta qui- disse lei uscendo e chiudendo la grata in modo che nessuno di quei così potesse entrare, bloccandola poi al pavimento in modo che non potesse aprirsi
-Che fai?! Sei impazzita?!
Pandora si girò e gli sorrise, lasciandolo senza parole, per poi guardare davanti a sé- che c’è ora che avete una donna davanti non riuscite a farvi coraggio ed attaccare?
Gli erranti erano ancora lontani e sulla cima di un edificio i tre ricercati apparvero, il primo aveva capelli neri e occhi rossi, il secondo capelli biondi e occhi viola e l’ultimo aveva capelli tinti di viola con occhi verdi.
-Hai fegato, spero che i morti lo apprezzino- rise il biondo
 -Non credo che i morti mi amino troppo sai? –rispose lei avanzando tranquilla
-Pandora torna subito qui! –le urlò Falcon- dannazione è un suicidio! Pandora!
-Sei parecchio calma per essere Umana- rise il moro
-O matta –corresse il violetto
-Oppure- i morti si stavano avvicinando ma appena questi erano a un passo da lei si fermarono. Come se qualcosa in lei li spaventasse cominciarono a indietreggiare e lasciarle spazio per camminare- non mi toccheranno
-Com’è possibile!? –urlò il biondo
-In realtà è molto semplice- disse Pandora- è lo stesso principio per cui una preda non attacca un predatore. Vedi se c’è una cosa che ho capito è che i miei poteri sono legati a due persone che giocano con vita e morte da sempre…e i morti hanno rispetto per vita e rispetto per morte, poiché sono, infondo, i loro padroni e chiunque abbia le loro caratteristiche viene rispettato e visto che io stessa sono più morta che viva…mi trovano pari a loro e tra loro non si attaccano…e ora…
-Sparatele! –urlò il moro
Pandora si sollevò da terra mentre le sue ali di diamante si fecero vedere, ma stavolta non erano sole, erano circondate da catene formate da anelli, dagli anelli che aveva raccolto e che aveva in sé. Le ali si chiusero intorno a lei per proteggerla dai colpi prima di riaprirsi di scatto e far volare via le armi dei tre. i vestiti di Pandora erano cambiati, una gonna composta da coltelli e pugnali davanti e le lunghe spade dietro con ai fianchi delle catene di anelli e parecchi libri e oggetti resi piccoli come ciondoli avevano sostituito i jeans, ai piedi c’erano delle scarpe d’argento composte da lame di piccolo formato, il seno, ora fasciato appena, era coperto da centinaia e centinaia di collane, i polsi erano completamente coperti da bracciali e anche qualche anello alle dita, in testa una corona d’argento con varie pietre preziose le decorava il capo, mentre altre più piccole erano diventate ciondoli per le catene delle ali. Nonostante l’enorme ammonto di armi che già aveva indosso mosse una mano e altre centinaia di spade e lame apparirono- avete tre minuti per arrendervi, oppure assaggerete le mie lame
I tre tentarono la fuga ma Pandora mosse le mani e delle spade dal terreno colpirono i tre criminali- vi avevo avvertito- disse atterrando e richiamando le lame- mi spiace morti, ma non posso perdere nessuno dei miei uomini- con un movimento le lame apparirono e tagliarono la testa di ogni errante per poi tornare in Pandora e facendola tornare come prima- tutto bene? –chiese aprendo la grata e tendendo una mano a Falcon
-Cosa sei? –chiese lui che in trentotto anni di vita non aveva mai visto così tante armi
-Credo che mi potrei definire un’armeria ambulante- sorrise lei- andiamo al camper, ti curerò la ferita
Lui annuì e si lasciò aiutare ad alzarsi. “Se potessi mi sposerei un’arma” era ciò che le aveva detto e ora aveva scoperto che lei era un’arma, un’arma perfetta che somigliava e agiva come un’umana, forse…
-Vorrei rimanere con voi per i prossimi giorni se è possibile
-Per me va bene- disse lei
-E vorrei…poter allenarmi con te con la spada
-Va bene, sarà divertente




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