"Wolf's Possession"
Capitolo 1: Gabriella Alexa
Ho sempre amato correre nel bosco sotto forma di lupo. Non
mi è mai importato essere figlia dell'alpha, voglio essere libera di fare ciò
che voglio senza obblighi verso nessuno, ma essere un'omega...essere
considerata una traditrice, un intruso nel mio stesso pack...non so se sono
pronta a questo. Mi siedo sull'erba e lascio che il dolce vento di autunno muova
il mio pelo color neve. Amo questo dolce vento, non fa ancora freddo ma neanche
caldo. Guardo il mio riflesso nell'acqua, il mio lupo è bianco con occhi di uno
splendente oro...la me umana ha capelli color platino e occhi color ghiaccio,
la pelle pallida ed un fisico magro e dall'apparenza fragile. Guardo il cielo,
è ora che torni a casa, è il tramonto...mi subirò un'altra bellissima sgridata
da papà...perché non posso essere libera? Non voglio saperne di avere un mate,
non se questo vorrà dire essere condannata a obbedire. Ritornata alla enorme
villa che è casa dell'Alpha mi ritrasformo e mi vesto. Entro con calma dentro
casa e subito mio fratello maggiore, futuro Alpha, dai capelli rossi e occhi
blu, identico a papà se avesse la barba, mi guarda male
-Dove diavolo eri?
-A correre Derek- dico io andando verso le scale
-Papà non sarà felice che non sei ancora pronta!
-Non mi interessa- dico io
-Ok è il tuo funerale non il mio! -mi urla lui
Corro in camera dai che forse riesco a mancare papà...
-Alexandra- troppo tardi
-Padre- dico io
-Dove diavolo eri?! -dea se non fossi abituata alle sue urla
mi farebbe tremare
-Padre visto che forse troverò un mate stasera, ho deciso di
controllare un po' i boschi, volevo ricordarli in caso...- bevitela bevitela...
-Oh tesoro- si! -non è che non tornerai più a casa, anche se
fosse di un altro branco tu sei sempre la benvenuta da noi
-Grazie padre- Dea se sono brava a raggirare questo lupo
-Va a vestirti su - dice allontanandosi
Sospiro, perché dovevo nascere werewolf?
***
Dopo un bagno caldo e essermi asciugata i capelli, setaccio
i vestiti che potrei (e non voglio) mettere. Alla fine che importanza ha? Io un
mate non lo voglio. Prendo un vestitino nero che arriva alle ginocchia, con un
corpetto di pizzo senza maniche e la gonna decorata da vari veli. Mi trucco in
fretta, matita scura, fondotinta, mascara e rossetto rosso. Mi infilo un paio
di scarpe con il tacco e i lacci nere, una cintura di argento, un paio di
orecchini di perle, un girocollo in argento e un braccialetto che copre quasi
per intero il polso e un orologio da polso molto piccolo che mi servirà a
guardare un'ora decente per tornare a casa e fingere di averci provato.
Prendo la mia borsetta da sera e guardo i miei capelli
arricciati in morbido boccoli. Facciamola finita va...
Scendo le scale e raggiungo l'auto di lusso che papà ha
comprato per i viaggi di lavoro e occasioni del genere. Neanche un Buona fortuna
mi ha detto...
A volte mi chiedo perché mio padre mi abbia tenuta e non
abbia accettato l'offerta di mia zia di mandarmi via
****
Il locale scelto è nelle terre di mezzo, terre dove non c'è
un Alpha. Queste terre sono fuori legge e qui vivono gli omega e chi come me
vuole scappare...
Il locale non è che il "Cuba Ribas", uno dei
locali notturni più famosi di tutti i territori. Mi siedo al bar, accavallo le
gambe e ordino da bere…sarà una lunga serata
****
Quando entro in un territorio subito si capisce che sono
l'alpha del BloodMoon pack, e tutti tremano...cavolo che palle una serata
insieme a oche giulive che vogliono il posto di Alpha female...Dea che odio...
"Mate" il mio lupo di improvviso si mette in
modalità ricerca. Che diavolo? Non ha mai fatto così...
Un fortissimo odore di foresta, rugiada e erbe mediche mi
invade, questo odore è afrodisiaco...
"Mate. Bar"
I miei occhi verdi scrutano le centinaia di nubili che mi
guardano, mi sistemo una ciocca nera ribelle e continuo a scannerizzare la
sala. Eccola. L'unica che non mi guarda, è lei?
"Ti pareva che Mate non ci calcolasse..."
Mi avvicino al bar e mi siedo accanto a lei, ha gli occhi
che sarebbero degni di stare in cielo con le stelle.
Ha l'aria seccata almeno quanto la mia se non di più.
****
-Hey- mi giro e chi
trovo? L'alpha più temuto di tutti i territori, con la pessima fama e che per
ciò che ne so potrebbe uccidere con uno sguardo. La mia solita fortuna direi.
Lo ignoro e sento la mia lupa interiore ridere, siamo due
testarde e lei ama farsi rincorrere, io preferirei correre e basta.
-Ehm- si schiarisce la voce cercando il mio sguardo- credo
tu sappia chi sono io...
Se spera che mi faccia impressione si sbaglia
"Che permalosa che sei Gabriella Alexandra
SilverRoze"
Sta zitta.
-Ehm- e di nuovo cerca di attirare la mia attenzione- visto
che non vuoi presentarti. Io sono Hunter Logan BloodMoon e…
-So bene chi sei- dico io
Lui mi guarda leggermente irritato, nessuno sano di mente
tratta così un Alpha, non con la sua fama
"Ma tu non sei sana di mente"
Appunto.
-Quindi mi stai volutamente ignorando?
-Si- dico io calma controllando l'orologio, beh dai sono qui
da sole due ore e ho rifiutato ottantuno licantropi, tredici futuri beta o
Alpha o gamma e ora anche un Alpha considerato letale e pericoloso, posso
ritenermi molto soddisfatta eh...che poi il senso di provarci con una anche se
sentì che non è la tua Mate non lo so. Voglio dire la Mate è l'anima gemella,
perché provarci random con altri?
Mi prende il polso- guardami
Lo fisso negli occhi seccata, se spera di sottomettermi
alzando la voce e guardandomi male...
“Quasi mi dispiace per lui, quasi”
-Nessuno osa parlare a me con quel tono ragazza- la sua voce
sta facendo tremare tutti, io gli sorrido sarcastica, ora mi diverto
-Oh vuoi un "oh no ti prego non farmi male" o
preferisci la versione da oca giuliva che fa "oh grande e forte Alpha come
siete affasciante stasera"? -chiedo sarcastica io- se cerchi queste cose
hai sbagliato donna dolcezza
****
Me ne pentirò tantissimo...ma ne vale la pena...
Le prendo per l'altro polso e la tiro a me per poi prenderla
di peso
-Che diavolo fai?! Hey mollami!
-Tu vieni a casa con me- dico io cominciando ad andarmene,
me ne frega se il locale mi fissa, lei è mia
***
Prima che abbia il tempo di stenderlo o di tirargli un
ceffone mi ritrovo nella sua limousine
-Chi diavolo ti credi di- mi blocca sul sedile, lo sguardo
famelico- ti ho già detto di levarti!
-Non ho intenzione di muovermi- la sua voce mi fa scorrere
un brivido lungo la schiena, mi sto sciogliendo...cavolo...
“Ti prego fatti marchiare!”
Sta zitta! Non ho intenzione di farmi mordere e considerare
sua così! Devo essere io a volerlo!
Sento la sua mano scivolare giù la mia schiena- voglio
levarti questo vestito dolcezza
-Provaci e giuro che ti castro- dico io divincolandomi, che
cavolo di presa di ferro ha?!
-Voglio il tuo nome- dice lui- ora
-Altrimenti? -chiedo io
Lui si avvicina di più- non ti dispiacerebbe saperlo fidati
-Gabriella Alexandra SilverRoze- la mia voce sembra
leggermente tremolante- ora mi lasci andare?
-No- dice lui tirandosi su e tirandomi al suo petto- non ti
lascio andare cara mia
Che casino è questo...