Capitolo 11: It’s the
third time already!
-Buongiorno ms. Black-Seraph! –disse un ragazzo passandole
accanto alzando il capello in segno di rispetto
-Buongiorno Tommy –sorrise Althea passandogli accanto
-Althea vuoi venire a prendere un thè con me dopo? –chiese
una signora anziana
-Magari dopo Margaret- sorrise Althea tranquilla
-Buongiorno ms. Black-Seraph! –disse il fioraio- una rosa
per la bella signorina?
Althea ridacchiò- grazie Stephan
Lui le sorrise- è sempre un piacere
Phelan guardò Seth- è sempre così?
-Sì- disse lui camminando per una volta in forma umana con i
fratelli al fianco
-Sono da meno tempo di Seth con lei ma è praticamente
venerata qui- disse Leonhardt
Phelan ghignò- ovviamente! Come c’era da aspettarsi dalla
mia padrona!
Una bambina con un cagnolino si bloccò guardando Althea e la
salutò, il cane abbassò la testa quasi a fare un inchino.
-Ho appena visto un cane inchinarsi? –chiese Leonhardt
-Allora non l’ho immaginato…io non ho a che fare con ciò-
disse Phelan
Seth alzò le spalle- ogni cavolo di segugio che la vede si
inchina, ci farete il callo
I tre servamp si girarono di colpo verso un uomo dalla
carnagione pallida.
-Un mezzosangue a quest’ora? –chiese Leonhardt stupito
Phelan fece per muoversi quando lo notò andare verso Althea
ma Seth lo bloccò- Seth…
-Guarda- disse il gatto pigramente
Il vampiro non riuscì nemmeno a sfiorarla che venne
prontamente afferrato dal fabbro e trascinato in un vicolo.
Althea si girò per trovarsi il panettiere che le sorrideva-
distratta oggi eh ms Black-Seraph?
-Oh my, così pare- rise lei tranquilla- più tardi verrò a
prendere il mio solito ordine
-Aspetterò con piacere- sorrise il panettiere tranquillo
mentre il macellaio gli passò dietro raggiungendo il fabbro
-Sento odore di sangue di vampiro… -disse Phelan
-Benvenuti nel mondo di Althea- disse Seth- i cacciatori non
sono gli unici che uccidono vampiri pare, non so se sanno che sono vampiri ma
chiunque si avvicina ad Althea viene intercettato dai cittadini e prontamente
disposto. Non credo che questa efficienza esista nemmeno nella mafia
sinceramente
Phelan guardò il fratello- serviamo a qualcosa noi?
-Animali da compagnia? –provò Seth- sinceramente ho la
sensazione che Althea potrebbe essere in grado di difendersi anche da sola…la
sera che abbiamo fatto il contratto ha notato la presenza di nemici prima di me
e mi ha prontamente levato dalla casa. La sua velocità era abbastanza da tenere
a distanza il gruppo di purosangue che ci seguiva infondo…
-Quindi pensi che lei possa uccidere? –chiese incredulo
Leonhardt
-Non credo sia capace di farlo- disse Phelan- andiamo
l’avete vista? Sembra una principessina delle favole, non farebbe male a una
mosca
Althea in quel momento indossava una gonna color caffè con
ricami di rose, pizzo nero al bordo, collant scuri con stivali neri con il
tacco decorati da delle zampe ricamate in argento, una camicetta bianca con le
maniche di pizzo che arrivavano al gomito, un fiocco nero era messo al posto
della cravatta e portava un corpetto in pelle dai decori di argento. I capelli
erano legati alla perfezione e decorati da alcune spille con rose e una
centrale con un lupo che ringhiava. Aveva una borsa grande in pelle nera in
stile steampunk. In effetti l’immagine che dava era di una lady o principessa,
non di qualcuno che poteva o voleva o sapeva combattere.
Seth annuì piano- lo so, sono solo sensazioni che provo…sono
vecchio che posso dire, sono il maggiore di sette figli, datemi tregua
Leonhardt gli sorrise e guardò Althea bloccarsi e girare il
capo verso il bosco- ha notato qualcosa?
-Questa presenza…- disse Phelan avvicinandosi velocemente ad
Althea
Seth lo imitò subito seguito da Leonhardt- tutto bene?
Althea annuì- mi sentivo osservata- disse tranquilla-
andiamo su o faremo tardi
“Vuoi che tenga d’occhio il ragazzo?”
“Non perderlo di vista” disse Althea tranquilla
***
Un ragazzo dall’aspetto di un quindicenne guardò Althea con
i suoi grandi occhi verdi. I capelli castani erano scompigliati e nascondeva i
due occhi dalla particolare forma che aveva. Indossava un maglione grosso
almeno una taglia più di lui sul verde, jeans scuri e scarpe da tennis, era
magro e aveva uno sguardo parecchio triste.
-Chissà…se potrei chiedere di stare con loro…
Obsyr sorrise piano poggiandosi a un albero “guarda te se mi
tocca farci da babysitter ora”
-Però il fratellone mi griderebbe…
Il ragazzo strinse la presa sul tronco
-Ma probabilmente il primo fratellone non avrebbe problemi…
Obsyr sospirò “non mi pagano abbastanza anime per questo…”
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