Capitolo 2: Bitch, you
don’t know who are you making mad
I miei genitori sono davvero fantastici per l’età che hanno.
Il padre di Lilith si chiama Jonathan ed è un uomo grosso
come un armadio e in perfetta forma, ha muscoli perfetti e nonostante abbia più
di settant’anni non ne dimostra uno dopo i quaranta e anche quelli li porta
perfettamente. Ha capelli folti neri e occhi rossi, non sembra nemmeno voler
crescere un capello bianco in quella folta chioma ad essere sinceri eh. Ha
un’apparenza di un boss mafioso ad essere sinceri, tipo un personaggio che può
ucciderti con una mano se lo irriti, ma ha in realtà un’ottima personalità ed è
estremamente gentile con chiunque, specie con la sua bambolina preferita e la
regina che si è sposato. Tra parentesi mio padre chiama mia madre “Regina” o
“Incantatrice”, me “Principessa” o “Bambolina” e mio fratello Derek è
“Campione” o “Guerriero”. Onestamente è un padre fantastico che raramente si
arrabbia o grida i figli.
La madre di Lilith è una bellissima donna dai lunghi capelli
viola chiaro e occhi rosa chiaro di nome Stephanie. Lei ha un anno in meno
rispetto al marito ma dimostra di essere ancora nel pieno dei suoi vent’anni.
Ha un carattere allegro e dolce, non si arrabbia facilmente ma se si
arrabbia…diciamo che il re dei demoni appariva in terra. Ha un fisico slanciato
ed è dotata di curve abbastanza voluminose che sono aumentate dopo la mia
nascita per la gioia di mio padre.
Strano ma vero, mi stupisce che non ci siano altri figli in
questa famiglia visto quanto i due sono attivi tuttora.
Sono il goal di ogni relazione a mio parere e anche forse il
motivo per cui Lilith crede nel vero amore. Infondo i suoi stanno insieme da
quando avevano la sua età e si sono sposati prima di compiere vent’anni. Sono
più di cinquant’anni di nozze.
Ah che peccato che Lilith sia finita in mano a quel figlio
di puttana.
Dopo aver calmato i miei a cena e poi di nuovo a colazione,
mi sono vestita e sono andata in giro a cercare i vari luoghi degli appuntamenti
di oggi.
La domenica non si riposa questo giro.
La prima a cadergli in braccio è Charlotte. Tiro fuori la
macchina fotografica e li fotografo senza farmi notare più di tanto.
Il loro appuntamento è molto dolce, vanno a fare compere,
poi in un parco e si salutano alla stazione.
E ora si corre per il secondo giro eh?
Mi chiedo cosa diresti se ti vedessero con un’altra ora…
La seconda a cadergli tra le braccia è Michelle. Dopo una
finta arrabbiatura che lui è in ritardo, la tsundere e lui vanno a farsi un
giro nel parco acquatico e all’acquario.
Davvero dolce come appuntamento. Per nulla sospetto che tu
continui a guardare quel cavolo di cellulare…
Chissà che faresti se qualcuno lo rompesse…
Dopo averla accompagnata alla stazione ecco che corri dal
terzo appuntamento con Lea.
Andate a teatro a giudicare dai vestiti e lei ride contenta
del tardo pomeriggio insieme.
Mangiate qualcosa veloce e poi ecco che vi salutate.
Guarda il cellulare e mi chiama.
Di solito ora sarebbe il mio turno no?
Ops ho dimenticato di dirti che non sarei venuta oggi.
Pardon. Ti ho dato buca.
Lui si guarda intorno e dopo due ore di attesa getta la
spugna e va in anticipo da Aia.
Ah la notte, il tempo perfetto per le attività adulte no?
Mi chiedo cosa succederebbe se un docente vedesse questa
relazione amorosa tra studente e prof.
Cenate insieme e andate al cinema per poi ritirarvi in un
motel.
E che belle foto ho appena fatto di voi due che andavate in
quel motel.
Controllo l’orario, leggermente tardi però dovrei essere
salva visto che ho detto a Derek che cosa avrei fatto.
Due ore dopo ecco che uscite, lei ancora rossa e anche se è
buio è perfettamente notabile come siete conciati.
Ah che bello avere una fotocamera di prima classe che ti fa
questo tipo di foto perfettamente.
Lo guardo riaccompagnarla a casa e poi bloccarsi verso la
direzione dove sarebbe casa mia.
Di nuovo prova a chiamarmi ma senza successo. Ecco che parte
la segreteria…
-Hey, sono io Erik. Non so cosa è successo ma oggi non sei
venuta all’appuntamento e mi sono preoccupato. Puoi chiamarmi appena vedi la
chiamata? Grazie –si blocca un secondo- mi piaci molto e non voglio perderti.
Grazie per avermi dato il perfetto audio coglione…
Cambio la modalità della fotocamera e registro le restanti
quattro chiamate che fa.
Ci sarà da divertirsi in questi giorni…
****
-Sono a casa- dico rientrando
-Lilith –dice mio padre- Derek ci ha detto che è successo
qualcosa e che saresti rimasta fuori cosa…
-Il ragazzo che mi stava corteggiando si sta fottendo
quattro ragazze- dico io diretta
Mio padre si blocca e Derek stringe i pugni- l’hai visto?
Io alzo la fotocamera- ho video, foto e audio dei quattro
appuntamenti, uno dei quali è finito in un motel, direi che sono certa della
cosa
-Oh? –mia madre sorride ma la nube nera dietro di lei non promette
che guai- tesoro diresti a mamma chi è questo gentiluomo?
Io sorrido- Erik Black –le mosto una delle foto di oggi- se
viene qui per piacere non fatelo entrare
Papà sorride, ma il sorriso è cattivo, ah adoro questa
famiglia- non preoccuparti principessa, papà non lo farà nemmeno lontanamente
venire qui
-Lilith come mai verrebbe qui? Cioè non sa dove abiti no?
–chiede Derek
Io annuisco- io non gliel’ho detto ma quando lo stavo
seguendo ho notato che cercava qualcosa sul telefono e poi è venuto davanti
casa nostra e guardava la mia finestra prima di lasciarmi un messaggio in
segreteria chiedendomi dov’ero e perché non gli rispondevo più…
-Non sarà mica uno stalker –mormora Derek ora più incazzato
di prima
Mamma mi sorride- tesoro, se succede qualcosa è ok usare la
violenza sai? Colpisci tanto forte e scappa, mamma poi sistemerà tutto se
succede a scuola o fuori con la polizia ok? Pensa solo a difenderti ok? È ok
anche se lo sgozzi ok? Poi ci pensa la mamma capito?
-Tesoro non abbiamo ancora quel Taser? –chiede papà- portalo
a scuola e non uscire senza ok?
Beh la situazione sta peggiorando molto velocemente eh?
-Non sarebbe meglio un coltello invece? –chiede mia madre
Ah, adoro questa famiglia.
Alla fine sono riuscita a convincerli che era meglio se non
ero armata a scuola. Di norma non mi dispiacerebbe ma Lunedì devo essere
disarmata per evitare sospetti. Infondo lunedì è il primo evento…
****
Sospiro aspettando nel bagno l’arrivo dell’evento. L’evento
è un evento di bullismo. Alcune fan di Erik picchiano Lilith e Erik quando lo
scopre l’aiuta a condannare le ragazze. Il fatto è che il bastardo sa che verrò
picchiata ma sta fingendo di non sapere nulla. Come so che sa? Beh mio fratello
mi ha chiesto poco più di un’ora fa se avevo qualche evento oggi visto che ha
sentito Erik dire “ah oggi è quel evento vero? Dovrò prepararmi per Lily”. Dopo
che mio fratello l’ha sentito ovviamente è venuto a riferire e da ciò che ho
intravisto ha chiesto ai suoi compagni della gang di tenere d’occhio Erik e
riportare ciò che dice. Questo prova per me che lui è al corrente che questo è
un gioco e non se ne può fregare meno di Lily visto che la lascerà subire tutto
per giorni prima di intervenire. Non merito forse vendetta per ciò?
Gioco con il bordo dei miei guanti mentre aspetto. Chissà
che faccia faranno…infondo è ok per me andarci pesante no? Una di loro pugnalò
Lilith a un certo punto…
Ah sono qui finalmente.
Cinque ragazze dai vestiti poco composti, trucco pensante e
acconciature simili a quelle delle Love Interest. La porta viene chiusa a
chiave. Bene si comincia eh? Non vedevo l’ora.
-Ehm…perché avete chiuso la porta? –chiedo io innocentemente
-Sta zitta puttana- dice una con due code lunghe- sappiamo
che stai provando a sedurre il nostro Erik
Vostro? Tienitelo tesoro, non mi faccio seconde scelte io
-Non è vero –dico io
-Come se ti credessimo –dice una avvicinandosi per colpirmi,
lei è quella con la chiave che ha chiuso questo bagno…ottimo.
Blocco la sua mano e la giro facendola urlare- mollami!
Io sorrido malefica- oh? Mi volevate picchiare per caso?
Le altre indietreggiano di un passo- cosa stai.
Sorrido malefica e rompo il braccio della tipa e la
scaravento di lato- tranquille…farò solo in modo che nessuna di voi mi dia
fastidio una seconda volta…e non vi preoccupate, l’unica cosa che voglio da
Erik è vederlo soffrire.
La seconda che mi capita di mano si becca una ginocchiata
allo stomaco abbastanza forte da farle sputare sangue e anche lei viene
scaraventata contro il muro, battendo anche la testa nel processo.
Schivo e blocco il polso della terza che ha cercato di
colpirmi con un coltello. Le giro il polso fino a spezzarlo per farle cadere
l’arma. La recupero dando un leggero colpo con la punta dei miei stivaletti e
la pugnalo alla spalla prima di spingerla contro il muro facendo affondare di
più il coltello nella ferita, ora sembra autoinflitta utile.
La quarta prova a tirarmi un calcio con il risultato che uso
la sua gamba per scaraventarla contro uno dei lavandini, uh…quel rubinetto è
andato a colpire lì a giudicare dall’espressione che sta facendo eh? Oh beh,
non è affar mio che cosa succede a loro, il tentativo di stupro che hanno
cercato di fare è una giustificazione nei miei occhi. Come cerca di muoversi
colpisce il precario specchio di questo bagno e quando scende dal lavandino lo
specchio le crolla addosso rompendosi. Non è comunque affar mio.
E ora…
Guardo quella con le due code che cerca di correre ma
l’afferro dai capelli e la tiro indietro- dove credi di andare? Non ho mica
finito con te~
-Ti prego lasciami andare! –dice lei piangendo
Ah il mascara che corre mi fa sorridere. Quante volte Lilith
ha pianto nel gioco e voi avete continuato? Quante ferite ha subito a causa
vostra? Credi davvero che vi lasci andare così ora?
-Non…non ci avvicineremo più a Erik! –dice di nuovo- ti
prego…
-Uhm~ Ma non mi importa di Erik~ -dico io tranquilla- voglio
solo farvi tanto male~
-Non…non la farai franca! –dice lei- diremo tutto al preside
e…
-Fa pure- dico io tirando di più i capelli di lei e
sollevandola da terra leggermente visto che Lilith è sia più forte che più alta
di questa bulletta da quattro soldi. Non capisco sinceramente come sia potuta
finire bullizzata con gli anni di lotta che ha e i vari addestramenti del
padre. Quel gioco era leggermente idiotico dal punto di vista del background
dei personaggi o sbaglio? Oh beh…meglio per me- voglio vedere che succederà!
Lei mi guarda con orrore e io la trascino fino a uno dei
gabinetti e le spingo la testa lì dentro con un piede. La tipa si dimena ma non
la libero per un po’. Quando la libero la faccio girare con un calcio e premo
lo scarico con il piede. I capelli vengono tirati dall’acqua, nel gioco una
cosa del genere forza le lunghe code di Lilith a diventare un taglio corto alle
spalle per parecchio tempo infondo. La logica non credo esista nella vita in
cui mi ritrovavo prima ma…oh beh.
Recupero la chiave mentre lei si dimena per cercare di
liberarsi e le lancio il taglierino che la prima che mi ha attaccato aveva in
tasca. Le quattro mi guardano terrorizzate mentre la quinta inizia a tagliare
disperatamente i capelli per liberarsi.
Io sorrido- signore, è stato un piacere, dovremmo rifarlo in
futuro ok~?
Esco dal bagno e mi sbrigo a tornare nell’infermeria dove in
teoria sono ora. Il professore che ci fa da infermiere ora è con la signora
della mensa quindi mi coprirà se non vuole perdere il posto, infondo per quanto
ne sa lui non sono mai uscita no?
Mi risistemo l’uniforme e il maglione che era solo
leggermente spiegazzato e che non avevo nemmeno bagnato. Tiro i guanti che ho
usato e li butto nel cestino dove le ragazze gettano gli assorbenti, nessuno
controlla mai quel cestino e il bidello lo svuota direttamente senza guardarci
o controllare. Lavo le mie scarpe nel bagno dell’infermeria e le asciugo
velocemente prima di riporle al fianco del mio letto e sistemarmi nel letto.
Guardo una delle mie mani. Sono ancora me stessa e il senso di soddisfazione
che provo è fantastico.
Chiudo gli occhi. Fingiamo di essere stata qui per tutto il
tempo va. Intanto pensiamo a cosa fare dopo…
***
Quando l’infermiere torna mi sveglia dolcemente- ms
Rosenheart, come si sente?
-Mister Jackson –dico io fingendo di essermi appena
svegliata- mi spiace disturbarla, mi sono sentita male dopo la pausa pranzo e
sono venuta a coricarmi un po’…ho dormito finora? Che ore sono?
-Questa è la fine della giornata –dice lui- ha dormito solo
un’ora non si preoccupi
Malcom Jackson è un uomo sui trent’anni dai capelli castani
e occhi blu. Nei suoi occhi Lilith è perfetta, dolce e una creatura mandata dal
cielo visto che lo copre spesso e lo aiuta quando lui ha bisogno di una mano
con la lista delle medicine e cose del genere. Che io mi finga malata o meno a
lui non cambia, se voglio posso saltare tutta la giornata e lui mi coprirebbe
tranquillamente visto che lo copro sempre quando lui va a farsi un membro dello
staff o a fumare o semplicemente sparisce per un paio di ore. La scuola non ha
telecamere quindi nessuno lo sa o si interessa abbastanza per chiedere. Infondo
quella più pignola è Aia, la Love Interest, ma lei stessa è ora in una
situazione problematica se viene scoperta quindi non farebbe nulla per crearsi
problemi.
-Ti serve qualche medicina? –mi chiede lui gentilmente
-Ho preso già qualcosa- dico io tranquilla- Mr. Jackson è
sempre gentile, siamo davvero fortunati ad averla qui
Lui sorride- ma che dice ms Rosenheart, non sono per nulla
gentile, faccio un’eccezione solo per lei
Io sorrido- che fortuna!
Lui ridacchia- se vuole può rimanere qui per l’ultima ora
Io scuoto la testa- no, tornerò a lezione. Non voglio
causare preoccupazione ai miei professori
Lui annuisce- sempre responsabile, non c’è da stupirsi che
tutti i professori la adorino
-Mr. Jackson posso chiederle una cosa? –chiedo io
Lui annuisce- certo!
-Secondo lei un professore e uno studente possono avere una
relazione? –chiedo io di proposito, i suoi occhi passano per un secondo a
lussuriosi ma si contiene quando continuo- cioè…se le dicessi che so che uno
degli studenti sta…vedendo un professore…
Lui mi guarda ora interessato- chi?
Io gli mostro il mio cellulare, tra parentesi qui li
sequestrano di solito di mattina ma io ho un permesso speciale di uso. Mia
madre non so come diavolo me l’ha fatto ottenere sinceramente e non sono sicura
di volerlo sapere. Parlando di ciò, il motivo per cui ero così tranquilla
contro le cinque era anche perché nessuna di loro aveva cellulari o
registratori dietro e la luce in quel bagno è così scadente che se era tutto
buio o meno non cambia molto. Non sono stupida infondo. Se voglio fare la
figlia di puttana io lo faccio in maniera perfetta. Ieri mi sono mandata una
foto da un secondo cellulare che ho comprato di uno degli scatti che ho preso
al motel di Aia e Erik. In questo momento sembra solo che qualcuno che non
conosco mi abbia mandato una foto dei due- ecco…
Lui sorride piano e cerca subito di coprirlo. Non è un
mistero che lui e la prof non vanno d’accordo, infondo lui vuole rilassarsi a
lavoro e lei è così ligia alle regole che è odiata dal 90% della scuola. A
dirla tutta solo Lilith ha una buona popolarità delle cinque Love Interest,
credo sia fatto per controbilanciare il bullismo che riceve. Ciò mi aiuta
quindi non mi metterò a dibattere la cosa- questa è una faccenda molto seria
Ms. Rosenheart
-Lo so- dico io- ma è una foto che mi ha mandato qualcuno
che non conosco. Non posso riportarlo al preside no?
Lui annuisce- lo terrò presente, se hai altre prove ti prego
di dirmelo ok? Parlerò personalmente con la preside
Sua compagna di letto tra parentesi…
-Pensa che la preside mi crederebbe? –chiedo io timidamente
-La preside ti adora- mi garantisce lui. È vero, Lilith è un
personaggio che aiuta moltissimo chiunque, questo ha portato anche ad aiutare
la preside in vari modi tra cui tutoring e gestione di alcuni documenti. La
donna mi guarda come una figlia e nel gioco quando scopre del bullismo non
esita a far espellere le ragazze e a denunciarle alla polizia- ti crederà di
sicuro
Io sorrido, ottima cosa direi, no? –Grazie Mr. Jackson,
tornerò in classe ora
Lui annuisce guardandomi uscire ma noto il sorriso cattivo che
ha. Aia finirà nei guai eh~
***
-Derek –dico guardando mio fratello corrermi incontro e
abbracciarmi
-Che è successo? –chiede mia madre guardandoci
-Delle ragazze mi hanno accusata di averle ferite- dico io
Durante l’ora di lezione la segretaria della preside è
venuta a chiamarmi. Mio fratello maggiore è stato informato così come mia
madre, le ragazze mi hanno accusato di averle picchiate…beh non è che è falso
eh.
-Che cazzata è questa!?! –chiede mio fratello guardando la
segretaria della preside davanti a me che mi stava facendo compagnia mentre
aspettavamo i miei e mio fratello. Non ha per nulla l’aria di starmi
giudicando, anzi pare irritata dalla situazione- Lilith non farebbe male a una
mosca!
Oh beh…non direi proprio. Specie se quelle mosche danno ai
miei nervi
Lei annuisce. La segretaria è una donna che ha superato i
suoi trent’anni dai capelli blu e occhi celesti di nome Miriam, il cognome non
me lo ricordo e lei mi lascia usare il suo primo nome quindi non c’è problema-
lo so! È incredibile come queste si siano ridotte pur di farlo sembrare vero.
Dopo ciò bussa e entriamo con calma. Oh le cinque sono
davvero mal ridotte. Metto su un’espressione tra lo sconfortato, dispiaciuto e
spaventato, cosa che porta subito mio fratello a stringermi e mettersi tra me e
loro. Ah mis due code ha ora parecchie ciocche in meno e i capelli sono davvero
tagliati male…oh che peccato~
-Lilith siediti cara- dice la preside esausta. La preside è
una donna bionda dagli occhi blu, si chiama Penelope Stones ed è una delle più
sexy donne che puoi trovare qui a scuola, beh se escludi la prof ovviamente.
-Penelope che cos’è questa storia? –chiede mia madre. Le due
andavano a scuola insieme infondo, anche se Penelope era cinque anni più
piccola di mia madre, l’età in questo gioco è un fattore relativo per davvero,
nessuna delle due mostra che hanno superato i cinquanta…speriamo che in futuro
sia anche così per me.
-Vorrei saperlo anch’io –dice lei con un sospiro
-Lei ci ha aggredito! –dice una delle cinque
-Aggredito? –chiedo io
-Dicono che le hai colpite e aggredite senza motivo nel
bagno della scuola –dice Penelope- hai un alibi?
-Ero con Mr. Jackson –dico io subito- mi sono sentita male
durante la lezione di Ms. Blair e ho chiesto permesso di andare in infermeria
per prendere qualcosa. Ms. Blair mi ha chiesto di restare lì, credo fosse
preoccupata per me. Poi Mr. Jackson mi ha dato qualcosa e mi ha lasciata
dormire lì per un po’.
-Miriam chiama Ms Blair e Mr Jackson –dice subito Penelope.
Lei annuisce correndo fuori, nemmeno dieci minuti ed eccola
tornare con i due. Jennifer Blair è la professoressa di storia, ha capelli
bianchi e occhi scuri, non è anzianissima ed è molto dolce con i suoi studenti,
cosa che la porta spesso a lite con Aia.
-Che è successo? –chiede subito Mr. Jackson guardando le
cinque e poi me- non vorrai mica dirmi che state accusando ms Rosenheart spero!
Ah il tono indignato di lui…
-Le ragazze dicono che lei le ha aggredite- dice Penelope- questo
è successo poco dopo l’inizio delle lezioni dopo la mensa
-Io ero in classe a quell’ora- dice subito Ms Blair- Lilith
era lì con noi fino a metà lezione circa, ha risposto alle domande che le ho
fatto e preso una A++ al test della scorsa settimana. Si è sentita poco bene
durante la lezione e le ho consigliato di andare a riposare in infermeria dopo
che mi aveva chiesto permesso per farsi dare qualcosa per il dolore, visto com’era
pallida ho temuto svenisse e l’ho personalmente accompagnata fino all’ingresso
della porta per poi tornare in classe quando lei è entrata.
-E qui entro in gioco io –dice Mr. Jackson- è stata lì per
tutto il tempo, circa un’ora credo sia il tempo in cui ha dormito e io non mi
sono mosso dall’infermeria a giornata, l’avrei notata se usciva per picchiare
qualcuno. Senza contare ciò…la reputazione delle cinque che l’hanno accusata
non è delle migliori, non sarebbe assurdo che stiano provando a darle colpa per
altri motivi. Anche quando le stavo medicando ho notato alcune cose…per esempio
la ferita di una pugnalata…a mio parere è autoinflitta e il bidello ha trovato
un’indentatura sul muro come se qualcuno ci avesse corso contro per pugnalarsi.
Ho lasciato un’indentatura?
-Un’indentatura? –chiede Derek- non dovrebbe essere
parecchia la forza usata?
-Le mattonelle di quel muro sono di scarsa qualità a suo
dire- dice lui- mi ha fatto vedere che indentarle è facile se si batte con un po’
di forza. A suo dire pareva autoinflitta anche ma non siamo detective quindi…
Penelope annuisce- Miriam prepara i moduli di sospensione,
questo tipo di accuse non sono prese alla leggera qui e le cinque vanno punite
-MA! –dicono loro
-Fingere un’aggressione perché avete qualcosa contro un
altro studente è inaccettabile- dice lei- non pensate che sia nata ieri, non è
la prima volta che qualcuno ci prova.
Mio fratello si intromette- c’è un ragazzo, Erik Black, che
gira intorno a mia sorella da una settimana, loro sono sue “fan” possiamo dire…
Penelope annuisce- la gelosia è una brutta bestia…Miriam
falle portare fuori, infondo devono ricevere una vera assistenza medica e non
solo quella che una scuola può offrire.
Lei annuisce chiamando delle guardie di sicurezza e
facendole uscire.
Beh…è stato facile…noioso.
-Ehm…preside- dico io- c’è una cosa che voglio dire
-Dimmi pure Lilith –dice lei
-Ecco…-Guardo Miriam rientrare- mi sono svegliata durante la
mia permanenza in infermeria. Mr. Jackson non ne vuole parlare perché è stato
imbarazzante ma…
-Parla pure- dice lui, non sa di che parlerò ma mi supporterà
nella bugia eh? Ottimo…- è imbarazzante ma…credo la preside meriti di sapere…
-Ms Miller- dico io- è venuta in infermeria, ha aperto la
porta di botto e ha urlato “Amoruccio sono tornata” aveva la camicetta
sbottonata in modo da far vedere il seno e la gonna accorciata leggermente…quando
l’ha visto Mr. Jackson si è corso a nascondere in bagno per non farsi vedere,
pareva abbastanza spaventato da lei…quando mi ha visto è impallidita e ha
chiesto dov’era Mr. Jackson, le ho detto che era uscito un secondo per parlare
con lei così da non dargli problemi signora preside, da come la vedo io…la
signorina Miller stava provando a sedurre Mr. Jackson da un po’ e credo volesse
fare…quel tipo di cose- dico arrossendo
Penelope sorride, ma si può capire che ho attivato la sua
ira così- grazie di avermelo detto Lilith, investigherò su di lei
immediatamente.
-Ora che ci penso –dice Derek- la prof è sparita durante l’ora…quando
è tornata era rossa e sembrava irritata…
-Probabilmente è perché non solo io la rifiuto ma ora è
stata beccata- dice Mr Jackson sorridendo di nascosto e ringraziandomi con uno
sguardo. Ha capito che ho combinato eh? Oh beh…
Penelope annuisce prendendo per vero ciò che ho detto.
Come ho detto, il lunedì è di Aia, Erik la chiama durante la
lezione e la fa stare via un paio di minuti per baciarla di nascosto nella
palestra, da lì lei vede Mr. Jackson e la signora della mensa e dopo le lezioni
viene ad accusarlo con Penelope. Stavolta le andrà male
Si sente bussare e qualcuno entra senza permesso- Preside? Sono
Aia Miller, voglio riportarle delle orribili azioni da parte di…Mr Jackson…
Penelope sorride come il diavolo in persona- Aia…siediti,
abbiamo delle cose da discutere. Voi potete andare, ho finito con il vostro
caso. Aia alcuni studenti mi hanno riportato che ti sei assentata a lezione,
per quale motivo?
Il rossore sul volto di Aia aumenta quando vede Mr Jackson
guardarla. Sta ricordando cosa stava facendo- io…
-Aia parliamo su… -dice Penelope
Mr Jackson ci accompagna fuori- mi spiace che sei stata
coinvolta in queste due situazioni ms Rosenheart
-Non è colpa sua Mr. Jackson- dico io tranquilla- grazie per
oggi
-No grazie a te- dice lui con un sorriso, quello che
vorrebbe aggiungere e un “vedrò di far credere a Penelope ciò che hai detto e
farle scordare le altre accuse”. Non credo sappia che sono accuse fondate ma
chissene, per lui sbarazzarsi di Aia è la cosa principale.
-Ecco- dico dandogli una busta- qualcuno l’ha messa nel mio
armadietto oggi. C’è il suo nome sopra quindi…
Lui la apre, trovando vari scatti di Aia con Erik fatti
ieri- ah sì, avevo chiesto a uno studente di darmi dei rapporti, deve averlo
dimenticato e buttato nel tuo armadietto sapendo che tu avresti portato tutto a
me. Grazie cara, ci vediamo domani
-Buona giornata- dico io allontanandomi con mia madre
-Non riesco a credere che qualcuno abbia il fegato di
accusare MIA figlia! –dice lei sbuffando
Io sorrido piano mentre Derek e lei discutono della cosa. Domani
facciamo una visitina alla radio della scuola, ho della nuova “musica” da far
sentire~
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