WitchandAngel : Capitolo 10: The Fiancé is here

Capitolo 10: The Fiancé is here




Capitolo 10: The Fiancé is here

Qualche giorno dopo l’esecuzione di Addison, l’Autumn Palace era di nuovo libero.
-Dovresti davvero spostarti di qui –disse Einar guardando il piccolo Winter Palace- potrei…
Lei sorrise- ma mi piace così tanto qui, è così calmo e piacevole…e poi non si può fare cambiamenti ora…
-Perché no? –chiese lui
-La tua fiancé verrà per il primo incontro tra due giorni…- disse Aceline abbassando lo sguardo- questa concubina sa il suo posto, questa concubina non interferirà…
-Aceline…- disse lui tristemente, si era scordato la cosa…era così abituato ad averla al suo fianco che aveva dimenticato che lei era solo una concubina e che in futuro avrebbe dovuto abbassare la testa di fronte a un’altra donna…
La strinse tra le sue braccia incerto su come consolarla.
Aceline lo abbracciò ma il suo volto non mostrava affatto tristezza, solo irritazione- non si preoccupi vostra maestà…non interferirò con ciò che deve accadere…
-Aceline…- mormorò lui
“Il fatto stesso che dici di amare qualcuno e che sposi qualcun altro indica quanto vero sia il tuo sentimento” pensò lei chiudendo gli occhi.
C’era un motivo se lei non si era mai sposata nella prima vita. Con il lavoro che faceva sapeva benissimo quanto in fretta un uomo scordasse la fede al dito per un paio di gambe aperte.
Non si riusciva a fidare, era impossibile per lei farlo. Non con un uomo che non le avrebbe dato il pieno delle sue attenzioni.
***
Delle concubine erano rimaste solamente Navaeh, Bertha e Aceline. La bionda dagli occhi celesti Navaeh indossava un abito dai toni del verde chiaro, la rossa dagli occhi verdi Bertha indossava un abito sull’arancione. Le due si erano vestite e truccate in modo da attirare l’attenzione di tutti su di loro. Volevano mettere in soggezione la futura moglie. Léonie le lasciò fare e continuò a guardare la sua Aceline, composta, serena, tranquilla, si stava comportando nel migliore dei modi, come sempre del resto. Léonie e Einar dovevano essere già nella sala con le concubine ma Léonie aveva chiesto al figlio di aspettare, voleva vedere come questa futura nuore si sarebbe comportata senza la presenza dei due con le concubine. Sapeva benissimo quanto feroce fosse il palazzo imperiale e non aveva intenzione di portarsi una serpe in casa.
Peccato per lei che avesse già una Pantera a corte sotto il travestimento di una gattina domestica.
Le mama presenti erano state messe in zone poco visibili e quella al fianco di Aceline aveva scelto di mettersi vestiti più comuni per una maid che per una mama proprio per testare il comportamento della futura moglie.
Christoph era anche in zona pronto ad intervenire. Il suo compito principale era assicurarsi che Aceline fosse al sicuro.
Le concubine erano state forzate a realizzare un dono per la nuova arrivata. Navaeh scelse di darle un braccialetto di poco valore, Bertha dei dolci e Aceline aveva fatto personalmente del profumo che Léonie aveva già provato e adorava. Quel dono, secondo ciò che tutti sapevano, aveva richiesto due settimane di duro lavoro, la cosa fece male al cuore di tutti. Era troppo buona Aceline, persino con una donna che non aveva mai incontrato. In realtà ad Aceline erano serviti due minuti per realizzarlo e aveva scelto proprio quel profumo perché sapeva che effetto avrebbe fatto su tutti…
-Lady Lia- disse un soldato facendo entrare la donna nella sala. Al suo fianco vi era il padre e la madre di lei, qualche servo e qualche maid. Nemmeno era entrata e già aveva un atteggiamento che irritò tutti, guardare tutti dall’alto come se fosse già Imperatrice…
Ah Lia, la fiancé dell’Imperatore era finalmente apparsa e l’impressione che dava era…mediocre.
Il vestito che indossava era di un rosa molto acceso che non le donava molto. I lunghi capelli neri sembravano secchi e poco curati, gli occhi blu erano pesantemente truccati, i gioielli che indossava appesantivano il suo fisico, il fisico che già non era poi così tanto eccelso era ora abbassato di parecchi livelli.
Einar fece una smorfia quando la vide e sentì il pesante profumo di olio e incenso che la donna aveva. Era così abituato ad Aceline che li evitava sempre che ora era diventato estremamente sensibile all’odore di quella roba e non gli piaceva. Sinceramente non aveva proprio desiderio di sposarla o farsela.
Léonie strinse i pugni. Cos’era questa orrida creatura!? Quando avevano stabilito l’accordo il ritratto mandato era meraviglioso! Questa era truffa! Parlando di ritratto che non somigliava alla realtà, Aceline era mille volte più bella di quel patetico ritratto fattole dalla defunta famiglia che aveva…parlando di lei…
Ironia della sorte, anche Aceline aveva selezionato un abito con del rosa molto acceso. Il suo era un giallo molto chiaro e delicato con le maniche e la parte superiore coperta dal rosa finemente ricamato, cosa che invece di sembrare fuori posto, dava colore all’aspetto di lei. I capelli neri, dall’aspetto morbido e setoso, erano raccolti completamente in un’acconciatura alta e fermati con delle rose. Il trucco sugli occhi celesti era delicato e i gioielli poco vistosi la rendevano bella e delicata come una bambola di porcellana, cosa che diede il batticuore a chiunque la vedesse.
Se volevi paragonarle era chiaro chi vinceva. La modesta e bellissima Aceline era donata di grazia, fisico, carattere e talento che non potevano nemmeno lontanamente venir superati da una mediocre ragazza che sembrava uscita da un incidente con un reparto profumi. Inoltre, nonostante il rosa fosse un colore che Léonie e Einar detestavano a morte, su Aceline stava bene e non era oppressivo, su Lia…beh Einar era tentato di sgozzarla così da far sparire quel dannato rosa!
Doveva fare forse una legge contro quel colore per farlo sparire!? Però ad Aceline stava bene…beh avrebbe fatto un’eccezione solo per lei…
Lia guardò i troni vuoti e perse il sorriso luminoso che aveva per uno sguardo seccato. Si girò verso le concubine e si congelò. Era uno scherzo vero!?
-Presentatevi –disse arrogante. Una volta sposata si sarebbe sbarazzata di quella particolare concubina…
-Navaeh, residente del Lotus Palace- disse Navaeh offrendo il suo dono e non aggiungendo altro
Lia guardò il braccialetto e fece una smorfia- beh le mie maid lo apprezzeranno…
Navaeh la fulminò con lo sguardo, questa stronza…
-Bertha, residente del Summer Palace- disse Bertha offrendo il suo dono che venne prontamente lasciato cadere a terra da Lia
-Che disgusto –disse Lia innervosita- tu. Chi sei?
Aceline sembrò tremare un secondo per il tono usato da Lia quando si rivolse a lei- s…sono Aceline del Winter Palace, spero che Lady Lia possa apprezzare questo dono che ho realizzato per lei.
Lia guardò il profumo e lo prese piano con un fazzoletto, quasi avesse paura di infettarsi se toccava Aceline. La cosa irritò tutti, persino Navaeh e Bertha la trovarono insopportabile. Lia aprì il profumo e lo annusò. Aceline guardò la boccetta e cambiò con la magia l’odore emesso. Lia fece una smorfia disgustata e lanciò la boccetta a terra, facendo saltare tutti.
-Cos’è questo affronto!? –chiese Lia infuriata
-N…non capisco…sua maestà L’Empress Dowager adora questo profumo…-disse Aceline. Léonie guardò la mama al fianco di Aceline che la guardò annuendo piano, era lo stesso profumo, l’aveva fatto odorare a lei e Christoph più volte prima di consegnarlo!
Léonie si infuriò ma aspettò prima di agire. Vediamo quanto osa questa futura nuora…
Einar era semplicemente nero dalla rabbia in quel momento.
Lia la guardò infuriata- osi parlarmi indietro!?
Aceline sembrò tremare- …
-Allora?! –chiese Lia
-Q…questa concubina non osa…- disse Aceline subito con voce incerta
Lia strinse gli occhi prima di alzare una mano e tirare un ceffone ad Aceline. Non riuscì a sfiorarla però, era certa della cosa eppure Aceline cadde a terra con un tonfo e si tenne la guancia, l’acconciatura era stata sciolta dall’impatto e a giudicare da come tremava e gli occhi lucidi, era stata ferita parecchio.
-Lady Aceline! –disse subito la mama al suo fianco andando per controllare come stesse
-Non osare aiutarla- disse Lia subito- questa concubina osa andare contro la prima moglie e tu osi volerla aiutare?! Una maid del genere…prendetela e portatela a prendere venti frustate!
La mama la guardò furiosa e lo stesso andò da Aceline
-Stupida stolta! –disse Lia facendo segno alle proprie guardie di avvicinarsi alla mama.
Christoph si mosse e tirò fuori la spada- provateci e sarò costretto a sporcare la sala di sangue
Lia lo guardò e ignorò- una mera guardia che va contro i miei ordini, pare che dovrò istruire tutti qui…
La mama guardò in panico Aceline- lady…
-Portate la concubina del Winter Palace a essere frustata- ordinò il padre di Lia- ha osato insultare la futura imperatrice…
-Che sta succedendo qui!? –chiese furioso Einar con al suo fianco Léonie.
Aceline non si mosse e guardò solo il profumo che era a terra il cui odore era tornato quello dolce e gentile che aveva dato all’Empress Dowager.
-Questi fedeli salutano vostra maestà –dissero tutti in coro.
-Aceline –disse Einar notandola ancora immobile a terra a guardare il profumo rotto. Tutti quei giorni di lavoro buttati al vento…la cosa lo rese ancora più furioso- chiamate un medico
-Vostra maestà –disse Lia con un sorriso gentile- io sono Lady Lia, è un onore conoscervi e…
-Chi diavolo ti credi di essere per colpire una delle mie concubine!? –chiese Einar furioso
Lia guardò Aceline, era la concubina del Winter Palace, era il palazzo meno importante…sorrise- la concubina mi ha insultato pesantemente e ho pensato di dar lei una lezione…quel profumo era assolutamente disgustoso…
Léonie avanzò verso Aceline e diede segno a una mama di bagnare il suo fazzoletto nel profumo
-Madre non dovrebbe…- iniziò Lia
-Madre!? –chiese Léonie furiosa- non mi ricordo che mio figlio ti abbia sposata
La mama porse il fazzoletto a Léonie. Léonie lo portò al suo naso e guardò il figlio- è lo stesso identico profumo che mi ha donato a me, non ha nemmeno un accenno di senso di qualcosa di orribile o disgustoso…
Lia la guardò- madre…
-Chiamala Madre un’altra volta- la sfidò Einar avvicinandosi
Lia lo guardò e provò a parlare ma lui la superò per guardare in che condizioni fosse Aceline- fa vedere…
-Non è nulla vostra maestà –disse lei tenendo la testa bassa mentre la magia creava ciò che le serviva
Lui spostò la mano e alzò il mento della concubina. Una impronta rossa aveva lasciato il segno di uno schiaffo, vi erano anche cinque leggeri tagli simili a quelli che sarebbero nati dalle unghie della donna. Dalle labbra usciva un po’ di sangue e lei sembrava essersi fatta male cadendo.
Lia guardò la donna stupita, non aveva usato tanta forza e non l’aveva nemmeno colpita!
Era certa della cosa!
-Tu…- iniziò Einar furioso girandosi verso Lia
-Non l’ho nemmeno colpita! –disse subito Lia- come osi fingere…
-Fingere?! –chiese Einar furioso alzandosi mentre il medico era arrivato a soccorrere Aceline- come osi tu dannata megera creare caos nell’Harem di questo imperatore prima ancora di esserti sposata!
-Imperatore non è così grave…è solo una concubina- disse il padre di Lia
-FUORI DA QUESTA CORTE PRIMA CHE CONDANNI A MORTE TUTTA LA FAMIGLIA! –urlò lui furioso, sentì un leggero lamento da Aceline, si girò a guardarla e la trovò con gli occhi chiusi, mani strette a pugno e un’espressione di dolore mentre il medico la stava medicando- per il resto dell’anno la vostra famiglia è bandita da corte, se vedrò anche un singolo dei vostri famigliari ordinerò un’esecuzione di massa!
Aceline sorrise mentalmente. Secondo ciò che doveva succedere, Lia sarebbe venuta a vivere qui e avrebbe iniziato a creare caos. Ora invece Aceline aveva impedito che lei arrivasse fino alla fine dell’anno a corte, ergo aveva solo qualche settimana prima delle nozze per poter vincere il proprio ruolo e non i mesi come nell’originale sequenza dei piani. Questo le dava parecchio tempo per sbarazzarsi di un’altra concubina nel mentre e tendere la trappola per la futura moglie.
Aceline si alzò con l’aiuto della mama- Empress Dowager…se il profumo ancora vi piace avrei preparato anche per lei una boccetta…
Léonie la guardò e le si sciolse il cuore- grazie Aceline, l’accetterò volentieri.
Einar guardò la boccetta che delle maid stavano raccogliendo da terra e strinse i pugni.
Quel matrimonio non si doveva fare!


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