Capitolo 14: It’s too
early to surrender too late for a prayer
Draco offrì la sua mano alle ragazze- attente alle macerie
-Dove stiamo andando? –chiese Iris
-Nel mio secondo posto preferito- disse Draco portandole
avanti per mano.
Il luogo in cui le portò era un ponte semi crollato. Lo
stile era quello del ponte di Londra, era ricoperto dalla vegetazione e la
parte che connetteva i due lati del ponte era completamente crollato.
-Vieni- disse Draco aiutando le ragazze a salire in cima a
una delle torri del ponte.
Le ragazze potevano salire la sopra da sole? Sì.
Draco lo sapeva? Sì.
Qualcuno di loro se ne fregava? No.
Ad essere completamente sinceri, le ragazze apprezzavano
parecchio venir trattate come se fossero di vetro ma senza l’oppressione della
cosa.
Nel senso che lui non era oppressivo.
Era ovvio che aveva intenzione di proteggerle e non voleva
che loro si ferissero, ma mai e poi mai avrebbe negato loro la loro libertà.
Era semplicemente vicino e pronto a fare ciò che poteva per aiutarle.
-Attente, è leggermente pericoloso- disse Draco
Erano seduti su una trave di ferro che Yuri rinforzò subito
con la magia.
Draco si sedette più vicino alle due e indicò un punto
all’orizzonte. Erano fuori da parecchio ed era quasi il tramonto, cosa che
aveva tinto di un bellissimo colore la scena intorno a loro.
Era davvero romantico.
-È stupendo –dissero le due
Draco sorrise- già
-Non stai guardando il tramonto –disse Iris
-Lo so- disse Draco con un sorriso
C’era un po’ di vento che mosse i capelli delle ragazze in
avanti.
Draco fu veloce a togliersi la giacca di pelle e poggiarla
sulle spalle di loro, prima di sistemare la ciocca dei capelli delle ragazze
dietro il loro orecchio.
-I Day Walker non provano freddo…- disse Lilith
-Lo so- sorrise lui
-Allora…
-Volevo solo avere una scusa per avvicinarmi un po’ di più
–ammise lui
Le due arrossirono- Draco
Yuri intanto guardava i tre da una zona poco lontana e
sorrise vedendo le tenere interazioni che avevano.
Guardò i mutanti che stavano in zona e li fece esplodere con
un silenziatore, ovvero senza fare rumore e distrarre i tre.
Chi diavolo diceva loro di interrompere le sue bambine e il
loro futuro marito!?
Quando notò un paio di vampiri che avevano adocchiato le sue
bambine fu veloce a scagliarli in un gruppo di mutanti vicini.
Buoni o cattivi non importava. Per Yuri solo Lilith e Iris
importavano e ora…beh poteva aggiungere tre persone in più.
Per i mutanti era troppo presto per arrendersi e troppo
tardi per pregare di essere salvati, nel secondo in cui Yuri li vedeva erano
morti.
Intanto alla base Dimitri e Jonathan stavano parlando con
due bicchieri di vino in mano.
-Nemmeno a te quindi? –chiese Jonathan
-Sinceramente? Farei meglio a divorziare- disse lui- lo so
bene ma…
-Sto pensando di divorziare da Christine anch’io –ammise
Jonathan- non lo so…non so nemmeno perché diavolo l’ho sposata
-Sinceramente l’unica cosa buona che Katherine mi ha dato
erano, sono e saranno sempre i miei figli –disse Dimitri
-Tu e io abbiamo troppo in comune –sospirò Jonathan
-Hey…che ne pensi di Yuri? –chiese Dimitri di colpo
-Di lei? –chiese Jonathan- cosa intendi?
-Le bambine hanno detto che può assumere forma propria e che
non è legata a loro fisicamente, il che significa che volendo potrebbe vivere
come un essere separato da loro –disse Dimitri
-Che intendi con questo? –chiese Jonathan
-Non so, magari è il vino ma…in questo mondo non vi è legge
contro matrimoni a più persone no? –chiese Dimitri- e se io e te sposassimo
Yuri?
-Le bambine diverrebbero così sue figlie legalmente –disse
Jonathan- non è una brutta pensata
-No? –disse Dimitri
-Tu pensi che sia la dea? –chiese Jonathan di colpo
-Dea, demone, qualsiasi cosa sia, fintanto che Lilith e Iris
sono al sicuro non importa- disse Dimitri
-Darei la mia vita per la mia principessa? –chiese Jonathan
capendolo appieno
Dimitri annuì- esatto.
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