Capitolo 23: Everybody
wants to rule the world…this is my own desire
*Prima*
-Lilith, possiamo parlare? –chiese Noir
Lilith si congelò a quelle parole- ho…ho dei capitoli da
studiare e…
-Per piacere…
Lei strinse le mani sul ventaglio- ok…se…proprio vuoi…
Non era colpa sua reagire così, quando le aveva detto di
Allyson aveva usato le stesse parole.
Noir chiuse la porta della camera di Lilith, a chiave per di
più, e la guardò seduta sul letto leggermente nervosa.
-Voglio…-iniziò lui cercando le parole giuste, alla fine si
limitò ad inginocchiarsi di fronte a lei e prenderle le mani- sono un idiota…
Lei lo guardò confusa- Noir?
-Non importa se tu sai o non sai a cosa mi riferisco o se
pensi direttamente che sono pazzo, voglio spiegarmi. Voglio solo…che tu mi
presti un orecchio per un paio di minuti e ascolti ciò che ho da dirti…- pregò
Noir guardandola negli occhi
Lei annuì leggermente confusa e lo lasciò fare.
Lui prese fiato prima di iniziare a parlare- la prima volta
che ti vidi ho davvero pensato che non eri il mio tipo. Non sapevo della
situazione in famiglia o altro al tempo e solo dopo anni mi hai rivelato piano
piano tutto ciò che ora so, al tempo ero un bambino e non potevo capire la
severità di ciò che tu avevi da supportare. Mentirei se dicessi che mi sono
innamorato di te a prima vista ma ti ho amata. Non so dirti se mi sono
innamorato di te prima o dopo essermi sposato con Allyson ma so che ti ho
amata. Mentre crescevamo non lo potevo capire, l’ho scoperto solo dopo che tu
eri già andata via che eri più che un’amica per me e ciò che ti ho fatto…non ha
giustificazioni.
Lilith non rispose e continuò a guardarlo.
-La prima volta che ho incontrato Allyson ho avuto…una
strana sensazione. Non era amore a prima vista come al tempo credevo, era
semplice desiderio di sangue. Il sangue umano è una prelibatezza e visto che io
ero bloccato ancora con le sacche normali…mi sono ritrovato attratto da lei.
Lilith lo guardò scontenta di ciò che stava sentendo ma lo
lasciò continuare.
Entrambi avevano bisogno di chiarire quella parte della loro
vita.
-Ogni volta che facevo qualcosa che a lei piaceva mi
permetteva di morderla, ogni volta che facevo qualcosa che non le piaceva,
finivo con il venir rifiutato –disse Noir- se spendevo tempo con te, Allyson si
rifiutava di vedermi o mi veniva a raccontare che tu la molestavi e maltrattavi
in preda alla gelosia. Parte di me sapeva che era falso, conoscendoti e sapendo
che eri più innocua di un bebè sapevo che non avresti mai fatto male a nessuno,
l’altra parte…era troppo interessata al sangue di Allyson per essere in grado
di ragionare.
Lilith lo guardò con uno strano sguardo mentre lui le dava
altri esempi. Quel metodo…poteva essere che…
-Non ho giustificazioni. Alla fine era la mia la scelta che
ti ha portato a soffrire e non mi perdonerò mai per averlo fatto ma in questa
vita che mi è stata data, in questa in cui posso iniziare a rimediare, ho tutte
le intenzioni di rimborsarti ogni singola lacrima che ti ho fatto versare e che
ti hanno fatto versare io…
-Quindi è per senso di colpa che ora mi stai vicino? –chiese
Lilith
-No! –le assicurò lui- mi sono reso conto di avere
sentimenti per te poco dopo aver ufficializzato la relazione con Allyson.
Quando venivo a trovarti era per parlare…volevo…capire. Volevo capire se ero
davvero innamorato di te o di lei. Era così strano. Quando ho avuto accesso
illimitato al sangue di Allyson, era come se mi stessi iniziando a svegliare da
un sonno turbolento. Dopo che sei…quanto ho sentito il tuo sangue era come se
qualcosa mi avesse buttato acqua gelida in testa e mi avesse fatto aprire gli
occhi. All’inizio ho cercato di fingere di non capire e ho continuato per il
percorso che avevo scelto con Allyson ma più il tempo passava e meno io mi
sentivo…era come se la donna che pensavo di amare era stata cambiata con una
megera dal giorno alla notte. All’inizio ho taciuto e fatto finta di niente,
era umana tra i vampiri, ovviamente era strana, doveva abituarsi ma…
-Quella era la sua personalità –finì per lui Lilith- non ti
sei mai accorto di nulla?
-Era sempre…solare e allegra per ciò che ne sapevo –ammise
lui senza pensarci. Era come se fosse in grado di rispondere a ogni mio
desiderio prima ancora che io potessi farlo. Sapeva sempre cosa dire e sapeva
sempre come dirlo in modo che io fossi sordo, muto e cieco a ogni altra voce se
non la sua…Lilith?
La ragazza si era alzata e si era diretta alla libreria che
teneva in stanza per cercare un volume che sapeva avrebbe avuto un pensiero che
lei iniziava a temere fosse vero. Prese alla fine due libri. Uno di anatomia
delle varie specie viventi, un altro sulla psicologia degli esseri dotati di
intelletto.
Noir non si mosse da terra e rimase solo a guardarla in
silenzio.
-Quando ha iniziato a darti il suo sangue? –chiese dopo un
paio di secondi
-La prima volta fu accidentale. Era nell’infermeria e l’ho
morsa io senza permesso- disse Noir guardandola- era strano, come se l’aria
fosse piena di un ottimo odore e prima che me ne accorgessi i miei canini erano
dentro di lei…
Lilith annuì posando il libro aperto sottosopra sul letto e
aprendo l’altro- con che frequenza bevevi il suo sangue?
Queste erano cose che lei sapeva dal gioco ma una cosa era
dal gioco la cui linea temporale poteva essere di giorni o settimane, un’altra
era dal diretto interessato.
-All’inizio ogni due o tre settimane…poi la frequenza verso
la fine della nostra relazione era salita a ogni giorno, a volte più volte al
giorno. Dopo che ti ho lasciata la frequenza è iniziata a diminuire un po’
–disse Noir confuso, che c’entrava la cosa ora come ora? Ma se Lilith voleva
sapere, avrebbe saputo.
Lilith annuì dopo aver controllato il libro e anche questo
venne capovolto e poggiato sul letto. Era diverso da ciò che lei ricordava o
sapeva dalle sue vite di prima. Quando era convinta che questo fosse un gioco
aveva una parziale visione di quello che faceva Allyson, quando invece era la
Lilith della prima vita aveva una visione da occhi esterni e per essere
sincera…in ambedue casi era parecchio confusa dalla velocità con cui Noir
cadeva per Allyson. Nel gioco l’aveva semplicemente annotato come una mancanza
di sviluppo della relazione o forse un time-skip che non era stato annotato,
magari avevano mesi di relazione ma non l’avevano detto nel gioco. Nella sua
prima vita però aveva davvero notato una strana mancanza di interazione per
avere un tale livello di affetto, certo era incerta se poteva fidarsi della sua
visione soggettiva della cosa, ma a prescindere il suo fedele Noir era passato
all’infedeltà dopo pochissimi giorni e la cosa non era normale. I vampiri erano
possessivi con chi era loro e anche dicendo che Noir non la considerava sua,
era anomalo che una razza diffidente per natura avesse così velocemente perso
la testa per un’umana mai vista prima…ora che ci pensava…quanto sapeva di
Allyson e Frederick al di fuori di ciò che veniva detto nel gioco?
Quei due erano usciti dal nulla…
-Lilith? –chiese Noir
Lei si ricordò che lo aveva ancora inginocchiato di fronte a
sé- ero persa nei miei pensieri…
Avrebbe dovuto contattare il tribunale di tortura, qualcosa
aveva iniziato a ticchettare nella sua testa ed era meglio che gli esperti
iniziassero ad indagare sui due umani che casualmente apparivano in un luogo
del genere, contattavano nobiltà così alte e si sposavano nel giro di
mesi…qualcosa non andava e anche se si considerava la logica del gioco,
qualcosa decisamente puzzava lì.
Lui annuì e prese coraggio- Lilith…voglio fare una cosa per
provarti che non mento sul fatto che io voglio spendere il resto della mia vita
con te…
Lilith lo guardò confusa. Noir era un personaggio parecchio
onorevole e rispettoso dei propri doveri, motivo per cui era rimasta colpita
dal tradimento, era semplicemente fuori dal personaggio per qualcuno che era
così tanto devoto al proprio regno, sposare un’umana così dal nulla era…davvero
anomalo per lui. Anche nella loro prima vita era sempre stato un uomo di onore,
se sbagliava cercava sempre di compensare il suo errore nel migliore modo
possibile. Ricordava bene come una volta avesse rotto una sua bambola per
errore durante una visita, lei onestamente non aveva dato peso alla cosa ma lui
sì. La visita successiva le regalò una bambola commissionata appositamente per
lei con le sembianze di lui e un’altra con le sembianze di lei, nel più totale
imbarazzo le aveva detto che era solo per compensarla della bambola perduta ma
il gesto era molto più dolce di ciò, le due bambole erano vestite da re e
regina. Quando una lady le aveva macchiato il vestito a un ballo, lui le aveva
comprato un negozio di abiti nuovi. Era quel tipo di uomo.
Era il tipo di uomo che avrebbe fatto di un incidente un
affare di stato. Il tipo di uomo che era certa non avrebbe mai volutamente
ferito nessuno o tradito nessuno perché non era in grado di compensare a una
cosa come la mancanza di fiducia. Per questo si era fidata di lui. Perché era
il tipo di persona che sarebbe rimasta ferita piuttosto che ferirla. Era freddo
e distante? Sì ma era sempre così con tutti, i suoi genitori e amici compresi.
Logicamente parlando…era illogico il suo trattamento di lei nella fine della
loro relazione…no…era illogico solo quando l’aveva lasciata e tradita, appena
si era ufficialmente messo con Allyson lei si era reclusa nelle proprie stanze
e non poteva sapere come spendeva il suo tempo ma sapeva con che frequenza
sentiva le urla del padre e di lui…
Un uomo innamorato non andrebbe dall’ex per chiarire no?
Qualcosa davvero non le tornava e più ci pensava più le
faceva sorgere punti interrogativi in testa.
Noir le prese la mano e se la posizionò sul petto-
voglio…fare il rituale del Core…
Lei provò a ritirare la mano- sei completamente impazzito?!
Lui però non la lasciò andare- Lilith…
Non poteva capire perché offrirle una cosa così!
I vampiri purosangue avevano un potere, una cosa che poteva
dannarli o benedirli. Un rituale che solo una volta nella loro vita potevano
fare e che nessuno faceva perché nessuno voleva rischiare ciò che quel rituale
comportava!
Una purosangue innamorata perdutamente del proprio marito e
il marito, al tempo, fedele fecero il rituale. Alla fine…rimase solo la vampira
mentre davanti a lei il vampiro che amava era diventato un cadavere.
Il rituale del Core era qualcosa che legava il proprio cuore
alla persona con cui si faceva il rituale. Nel secondo in cui si tradiva quella
persona e si iniziava ad amare altri si moriva la più dolorosa delle morti. Era
un legame che non solo garantiva fedeltà fisica ma anche emotiva. Era una
condanna a morte nel secondo in cui l’altro avrebbe iniziato ad amare nel senso
romantico chiunque altro…era…era una condanna a morte pura e semplice.
-Noir non c’è bisogno di…
Lui non la lasciò andare- ciò che ho fatto non può essere
rimediato, non importa cosa altri pensano, per me non può essere rimediato! Non
mi fido di me stesso, come posso pretendere che tu ti fidi di me?
Dopotutto, era rimasto spettatore per secoli in quei dannati
loop, chi gli garantiva che non ci sarebbe tornato e non l’avrebbe fatta
soffrire?
-Il rito è irreversibile e io non posso farlo per te- gli
ricordò Lilith, perché lei non era una purosangue. Lei era per metà succube e
quel rito non era disponibile per la sua specie. Tuttavia aveva un’altra cosa
che poteva fare volendo e che Noir non sapeva lei potesse fare…
-Lo so- disse lui con un sorriso- non ho bisogno che tu lo
faccia perché se anche tu iniziassi ad amare un altro, fintanto che sarai
felice, io non ho bisogno di altro…
-Noir…sei…davvero sicuro?
Lui annuì- non ho intenzione di sprecare questa possibilità
Lilith. Mi assicurerò che tu sia felice, al cento per cento, e ho intenzione di
fare ciò che posso in questa e ogni vita che avrò in futuro per ritornare degno
della tua fiducia…
Lilith lo guardò indecisa prima di stringerlo a sé- mi sei
mancato…mi sei mancato davvero tanto…
Lui si congelò un secondo sentendola piangere- non andrò più
via…non ti farò più soffrire…sarò sempre con te Lilith…
Dopo che il rituale fu completato, Lilith si era rilassata
parecchio. Sentiva che poteva davvero iniziare a guarire…
Qualche giorno dopo entrò in contatto con il tribunale di
tortura e fece assegnare degli uomini a controllare i due.
Qualche settimana dopo decise di dare a Noir la sua prima
volta e di lasciargli attivare il potere delle succubi per le coppie, rendendolo
l’unico che poteva soddisfarla e rendendosi l’unica che poteva soddisfarlo.
Con il suo cuore assicurato e il letto anche si sentiva più
calma. Era difficile spiegarlo ma non era mai riuscita ad odiare Noir, non
importava cosa sapesse o non sapesse, lui rimaneva il suo primo e unico amore.
Non importava quanto avesse provato a lasciarlo alle spalle, lo continuava ad
amare e benché odio e amore con il tempo spariscono, Noir era sempre stato
l’unica persona che nella sua vita l’avesse mai guardata negli occhi e fatta
sentire visibile. Era impossibile per lei scordarlo come era impossibile per
lui perdonarsi per ciò che aveva fatto.
I vampiri erano semi-eterni, con il tempo e con sforzo
avrebbero superato e ricominciato insieme.
Nel mentre…doveva capire chi diavolo erano quei due umani…
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