Capitolo 16: Another one
bites the dust
Bertha strinse il fermacapelli e si lanciò contro
l’Imperatore riuscendo a colpirlo con esso nella spalla destra. Perché
un’azione del genere? Quelle candele erano allucinogene dopotutto, la prima
aveva mostrato ad Einar chi voleva vedere, ovvero Aceline, la seconda stava
mostrando a Bertha qualcosa che lei voleva uccidere.
-Guardie! –urlò Einar indietreggiando ora ferito.
Aceline sorrise mentre le guardie entravano di corsa e
bloccavano un’impazzita Bertha, il dottore fu chiamato subito da una delle mama
di Einar e Aceline decise di chiudere lo specchietto.
Non doveva vedere altro.
Si sedette sul suo letto e si mise a giocare con una ciocca.
Chissà quanto ci avrebbero messo a chiamarla a corte…
Dieci minuti dopo una mama entrò di corsa, pallida come uno
spettro.
-Che succede?
-L’Imperatore è stato assalito! –disse lei subito
Aceline si alzò e prese una vestaglia- andiamo!
***
-Sto meglio –disse subito Einar alla madre che gli era al
fianco, Navaeh stava piangendo disperata, cosa che più che sembrare sincera la
faceva sembrare falsa.
-Tesoro…- disse Léonie
-Sire, Lady Aceline è qui –disse la guardia
Lui sorrise guardando entrare Aceline- mia cara…
-Come si sente sua maestà? –chiese Aceline con compostezza
-Sto bene ora- disse lui prendendole le mani- spero di non
aver causato troppi problemi al bambino
-Sta bene- disse lei composta- come è successo?
-Bertha mi ha aggredito –disse lui cercando di non dire come
è riuscita ad aggredirlo
Purtroppo per lui, Aceline aveva tutte le intenzioni di
togliere il sipario e far vedere il retroscena.
-Dove? –chiese lei
-Sulla spalla- disse lui
-Come luogo- ripeté lei
Léonie la guardò confusa, perché chiedere questo ora?
Anche Navaeh non sapeva che diavolo le era preso ad Aceline
ma qualcosa le diceva che era una cosa interessante…
-Le mie…camere –disse Einar
-Cosa?! –chiese Léonie
-Capisco… -disse Aceline priva di emozioni- pare dunque che
sua maestà abbia richiesto i servizi di Lady Bertha ed essa abbia deciso di
usare l’occasione per provare ad ucciderlo…
-Non è così –iniziò lui
-Ah no? –chiese lei tranquilla- e allora perché Lady Bertha
era nelle sue camere?
-Ecco…
-Non vorrà dirmi che ha superato le centinaia di guardie di
questo palazzo ed è riuscita ad entrare di nascosto- iniziò Aceline
Christoph guardò Einar sospetto, non era ossessionato da
Aceline? Perché portarsi a letto Bertha?
-L’ho…fatta entrare io- disse Einar- ma non è come sembra
-Ah no? E cosa avete fatto prima che lei potesse attaccarla?
–chiese Aceline
-Ok l’ho baciata ma…- iniziò lui
-Capisco…
-Pensavo fossi tu! –disse lui provando sinceramente paura
che Aceline lo lasciasse
-Lady Aceline e Lady Bertha hanno due corpi completamente
diversi sua maestà –disse Navaeh disgustata. E lei che si preoccupava di
Aceline, Bertha aveva trovato il modo di scoparselo mentre Aceline era incinta!
-Io…- iniziò lui- Aceline ti prego credimi non avevo
intenzione di…domani sarà giustiziata e…
-Sua maestà non capisce- disse Aceline- non deve spiegare
assolutamente nulla a questa CONCUBINA. Sua maestà è libero di agire come
meglio crede…con permesso, stare in piedi a quest’ora non è salutare per il
bambino.
-Aceline…
Lei si inchinò e uscì con calma insieme alla propria mama e
Christoph che cercavano di consolarla.
Léonie guardò il figlio- porta in grembo tuo figlio e tu
decidi di andare subito alla prossima!?
-Non ho fatto…-iniziò lui
Ma lei non lo sentì. Era fortunato abbastanza da poter agire
come amante di Aceline mentre lei era forzata nell’ombra e a doversi
addirittura comportare da suocera per la sua amata e lui ora favoriva un’altra
concubina!?
-Pare che l’assassinio sia Karma per averla ferita. Spero
per te che ne sia almeno valsa la pena perché per il dolore potresti aver
indotto Aceline a perdere il figlio a cui tanto tieni! –disse Léonie uscendo
incavolata seguita da Navaeh che non aveva intenzione di stare con un uomo del genere
per la notte.
-Ma io…-iniziò lui non capendo come salvare la situazione.
****
Nei giorni seguenti Aceline negò all’Imperatore le solite
passeggiate o i thè pomeridiani con la scusante che era stanca. Se lui provava
a convocarla, la mama o Christoph rispondevano che era impegnata.
Lo stava evitando il più possibile e stava spendendo tempo
con il padre di suo figlio nel mentre.
-Aceline –disse Einar quando la incontrò mentre passeggiava
per il suo giardino- ti prego ascoltami…
Aceline fece segno alle maid e la mama di allontanarsi- che
cosa porta l’Imperatore nel mio giardino…
-Co…come sta nostro figlio? –chiese Einar
-Mio figlio è in perfette condizioni- disse Aceline
sottolineando il mio- c’è altro?
-Io…sono solo preoccupato…
-Non ferirei il mio bambino per niente al mondo sire- disse
lei ora arrabbiata
Lui sospirò- volevo solo che sapessi che non ho fatto nulla
con…
-Non capisco- disse lei interrompendolo- perché continua a
dirmi questo?
-Io…non voglio che tu fraintenda…
-Non è forse sua maestà che fraintende? –chiese Aceline
Lui la guardò
-Per essere una concubina non bisogna di certo amare il
proprio sposo- rispose lei diretta- l’uomo che io considero come mio marito
ovviamente è il padre di questo bambino, tuttavia non significa che questa
concubina ami lei sua maestà
-Aceline…
-Benché sia fedele- “al padre di mio figlio” aggiunse
mentalmente- non vuol dire che io ami- “mio marito Einar” finì mentalmente
-Aceline io…
-Non confonda affetto con Amore. Può avere nel proprio letto
chiunque lei vuole avere. Come concubina non ho diritto di dire nulla sulla
cosa. Non ho diritto di dire che cosa penso o provo sulla cosa e non ho
intenzione di penare sulla cosa- disse lei- e ora con permesso, stare fuori mi
ha stancata e non vorrei che il bambino avesse problemi per questo. Buona
giornata sua maestà
Lui la guardò allontanarsi e sospirò incerto su come salvare
la relazione con lei.
Problema era però che la relazione con lei non esisteva
oltre alla sua testa…
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