WitchandAngel : Capitolo 12: Emperor we need a doctor

Capitolo 12: Emperor we need a doctor




Capitolo 12: Emperor we need a doctor

Quando mi sono svegliata il giorno dopo il ritorno di Einar mi sono sentita stranamente stanca e priva di forze. Senza nemmeno pensarci ho controllato le mie condizioni di salute con la magia trovando un risultato che non pensavo avrei visto così presto.
Mi vestii in un abito di un viola chiaro con decori di argento e mi guardai allo specchio.
La cosa andava a mio favore certo ma non era sicuro avere…
Mi alzai di colpo e bloccai la porta con la magia prima di prendere coraggio e teletrasportarmi nelle camere dell’unico uomo con cui ho avuto una relazione oltre mio marito.
Lui si svegliò di colpo quando sentì una presenza nella sua camera.
-Aceline? Che succede non…
Lei gli prese le mani e le poggiò sul suo ventre- cosa pensi mi potrebbe spingere a venire qui così di corsa?
-Sei incinta? –chiese lui tirandosi completamente fuori dal mondo dei sogni- è…è di Einar?
Io scossi la testa
Lui mi guardò- come fai a saperlo?
Io sorrisi- un uomo sterile non può dare figli
-Appunto- disse lui.
-Non sei sterile, hai solo una bassa possibilità di avere figli, lui invece è sterile- risposi io
-Come puoi esserne certa?
-L’ho reso sterile, ne sono certa- dissi io con un sorriso
Lui mi guardò prima di sfiorarmi ancora il ventre- un figlio…
-Ho nove mesi prima che il bambino nasca…in questi mesi farò avanzare il piano come previsto –dissi io
-No, è troppo pericoloso, se ti succedesse qualcosa…- iniziò lui
Io sorrisi- lascia che succeda e vedranno le ire di una strega. Posso proteggere me stessa e chi porto in grembo con la magia. Tu devi solo fare come avevi promesso
Lui tentennò e annuì- a una condizione…
****
-Dov’è Lady Aceline? –chiese l’Empress Dowager
-Lady Aceline è ancora in camera- disse la mama addetta a lei
-A quest’ora? –chiese stupito Einar, Aceline era mattiniera e di solito a quell’ora era a corte a porgere i suoi saluti ai due
-Non si sentiva bene- disse subito la mama- e ha chiesto il permesso di convocare il medico
-Accordato! –disse subito Einar alzandosi- madre io…
-Vengo con te- disse lei subito alzandosi- Aceline è così fragile, non si sarà ammalata a causa di quella puttana spero!
Giunti nel Winter Palace trovarono il medico a controllare il polso di Aceline pensieroso- penso sia proprio come lady Aceline pensa…
Einar si fermò sui suoi passi
-Oh… -Aceline non parve felice della notizia
-Lady Aceline dovrebbe esserne felice, un figlio è un’ottima notizia- le disse il dottore
Un figlio? Era incinta?
Einar sorrise subito alla cosa, stava per diventare padre ma perché Aceline non ne era felice?
-Sono una concubina- disse Aceline- cosa pensa succederà quando la fiancé scoprirà che la concubina ha dato alla luce il figlio del marito prima di lei?
A quelle parole tutti si congelarono.
Era vero. Per le norme del tempo la prima nascita era un diritto della prima moglie. Se Aceline partoriva prima di lei era un insulto alla prima moglie e ovviamente questo non sarebbe stato accettato facilmente dalla donna.
Léonie ricordò subito come parecchie concubine venissero uccise facilmente dalla prima moglie solo perché erano le favorite, come poteva non capire? Lei aveva paura di morire…
-Lady Aceline, ciò che dice lei è vero ma l’Imperatore non le farebbe mai del male- le assicurò il dottore
-Forse…ma il bambino? –chiese lei- cosa succederà se io venissi tolta di mezzo? Il figlio di una concubina non vale più che un servo in confronto al figlio della prima moglie. Se io non ci fossi più…
-L’imperatore non permetterebbe mai che il bambino sia ferito! –le assicurò il dottore
-Forse…ma la prima moglie può ucciderlo così facilmente che non importa cosa lui voglia no? –chiese Aceline- dopotutto lui è sempre impegnato, non ha il tempo di star dietro a un bambino o a una concubina. Basterebbe un minuscolo grammo di veleno e la prima moglie si sbarazzerebbe di noi…
-Non oserebbe! –disse il dottore
-Ha osato colpire la concubina del fiancé prima ancora di aver incontrato quest’ultimo –disse Aceline- mi chiedo cosa non oserebbe fare una donna che non ha paura di insultare il marito nella propria casa. Dopotutto lei ha una famiglia nobile che la sostiene, io non ho nemmeno una famiglia, figurarci una nobile…
-Cosa vuole fare lady Aceline? –chiese il dottore capendo la donna- vuole sbarazzarsi del bambino?
Einar si sentì mancare a quelle parole. Era davvero così poca la fiducia che Aceline aveva in lui? Ma non poteva darle torto, aveva lasciato che la donna uscisse impunita dopo averla colpita…
-No…non voglio perdere il mio bambino…ma non voglio nemmeno dover stare allerta ogni cinque secondi della mia vita per paura che qualcuno mi venga ad assassinare nel sonno o avveleni il mio bambino- disse lei con un tono che sembrava sul punto di crollare e scoppiare a piangere- non lo so cosa voglio fare…voglio solo essere al sicuro e tranquilla…è troppo chiedere ciò?
Il dottore la consolò come meglio poteva e non poté che elogiare l’intelligenza della donna.
Chi poteva negarlo? La sua posizione era poco sopra quella di una serva. Osare dare alla luce il figlio del padrone era chiedere di venir uccisi dalla padrona. Era ovvio avere paura ed era ovvio avere paura per chi si portava in grembo.
Le prescrisse delle zuppe medicinali per aiutare la crescita del bambino e si tolse di torno velocemente. Einar lo lasciò correre via solo perché non era sicuro di cosa dire o fare.
Non poteva esattamente dire che poteva proteggerla e aspettarsi che lei gli credesse dopo aver semplicemente impedito alla fiancé di tornare a palazzo per un paio di mesi…era chiederle di credergli dopo non averla difesa.
Sospirò uscendo dal palazzo di Aceline e tornando al suo. Doveva convocare la fiancé immediatamente a corte e parlare con la famiglia di lei.
Ciò che non sapeva era che quella sua scelta non verrà mai perdonata dalla sua concubina…


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