Capitolo 13: She is trying
to kill me!
Lia era una donna piena di orgoglio e che non era mai stata
punita per ciò che combinava. Di fatto nemmeno il momentaneo banno dal palazzo
Imperiale le diede la minima punizione a casa. Fu forzata a dare via tre set di
gioielli che poi le vennero ricomprati subito dal padre quando lei fece il
minimo segno di pianto.
Una viziata ragazzina era ovviamente ignara delle regole del
mondo e non sapeva che nella vita non ottenevi mai tutto ciò che volevi.
Quando ricevette il permesso di tornare a corte ovviamente
fu subito lì con i suoi genitori.
Einar guardò le sue concubine rimaste e subito ordinò che
qualcuno portasse una sedia per Aceline.
-Vostra maestà non vi è bisogno…- iniziò lei ma fu forzata a
sedersi da Christoph e la sua mama. Era seduta al fianco dell’Imperatore, posto
che spettava a Lia visto che era la futura moglie…
Quando Lia entrò e la vide seduta sentì il sangue ribollire.
Navaeh e Bertha non la degnarono di uno sguardo e non
chinarono il capo. Se Aceline poteva fare così anche loro non avrebbero dato
faccia a quella puttana. Chi diavolo era per rovinare i loro doni?! Quelle due
erano troppo orgogliose per dar lei faccia dopotutto.
Il padre di Lia notò Aceline e si bloccò a guardarla. La
donna indossava un abito classico nero, rosso arancio e rosso, giocava con un
ventaglio bianco e il suo aspetto urlava eleganza, dolcezza e gentilezza.
Deglutì senza darci troppo peso. Quella concubina era una vera tentazione e non
pareva avere proprio desiderio di potere…era così…
La moglie notò lo sguardo del marito e strinse i pugni.
Avevano già otto concubine a casa e ora andava dietro a un’altra?!
Einar invece lo fulminò con lo sguardo, che ci provasse a
toccare la sua concubina, aveva solo una scusa per far volare una testa.
Aceline invece continuò a giocare con il ventaglio ignorando
i nuovi arrivati.
-Questi sudditi salutano vostra maestà –dissero loro in coro
Einar li ignorò in favore di sistemare una ciocca di capelli
di Aceline. La sua concubina portava in grembo l’erede al trono, era solo
logico coccolarla e volerle bene no?
Peccato per lui che l’erede al trono era di un altro
Imperatore e non suo ma…
-Alzatevi- disse dopo aver controllato per bene Aceline
Tenere la futura moglie in piedi e la concubina seduta era
un chiaro insulto.
Lia guardò Aceline con odio- alzati
Aceline la guardò priva di emozioni- mi è stato ordinato di
rimanere seduta
Lia sorrise- la futura Imperatrice ti ordina di alzarti
concubina
Aceline le sorrise- sua maestà mi ha ordinato di rimanere
seduta, può essere che una semplice Lady non ancora sposata si creda già al
pari di prima moglie?
-Come osi! –disse Lia
Einar la fulminò con lo sguardo- la concubina che insulti
porta in grembo il figlio di questo imperatore, è suo dovere proteggere la vita
del futuro erede
-Erede?! –chiese lei allibita
-Sua maestà scherza spero, ovviamente l’erede deve essere il
figlio della prima moglie –disse il padre di Lia
-Il bimbo è già nel grembo di questa concubina però –disse
Aceline sfiorandosi il ventre
-Quella puttana dovrà abortire ovviamente! –disse Lia
-Questa decisione non spetta a te –disse Aceline subito- il
figlio non è suo
-Sono la futura Imperatrice. È mio diritto fare di concubine
come te ciò che mi pare e piace! –disse lei avvicinandosi e alzando la mano per
colpirla. Prima che Einar potesse intervenire però Aceline mosse il ventaglio
colpendo via la mano e il movimento fece cascare la donna giù dai cinque
gradini che la dividevano dalla posizione rialzata dei troni e il pavimento.
Il colpo era stato parecchio più forte di ciò che Lia si
aspettava e Aceline aveva rafforzato il ventaglio con la magia, causando quindi
che la donna volasse a terra con abbastanza forza da spaccarsi il naso, le
labbra e perdere un dente. Lia si rialzò a fatica e appena vide il sangue si
girò a guardare Aceline che per un millisecondo sorrise cattiva per poi
fingersi stupita e spaventata.
La reazione del padre di Lia fu assolutamente senza prezzo.
-Lia! Oh la mia piccola Lia! –disse la madre di lei
sorreggendola come se stesse per morire.
-Sire! Come potete lasciare che una mera concubina attacchi
così la vostra prima moglie?! –chiese infuriato il padre di Lia
Aceline sorrise dietro il suo ventaglio.
Era ora di uno show molto più interessante…
-Sta cercando di uccidermi! –urlò Lia guardando Aceline
infuriata
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