WitchandAngel : Capitolo 11: She is not happy, so I am happy

Capitolo 11: She is not happy, so I am happy



Capitolo 11: She is not happy, so I am happy

Aceline sorrise guardandosi allo specchio. Aveva già creato problemi nelle loro nozze e non erano nemmeno sposati.
Doveva sbarazzarsi di un’altra delle concubine prima di poter andare contro Lia, quella che le pareva più adatta era Bertha. Lia aveva dei poteri magici, per questo era stata selezionata come moglie dell’Imperatore, ma i suoi poteri erano paragonabili a un gattino che miagolava.
A dirla tutta l’unico potere che Lia possedeva era di creare e muovere piccole fonti di acqua, e con piccole si intendeva mezzo bicchiere di acqua. Se avessero saputo tutto ciò che Aceline poteva fare era ovvio chi avrebbe preso il ruolo di Imperatrice…
Prese un lucidalabbra per mantenerle morbide e prive di screpolature e se lo applicò con calma.
-Beh se sapevo che ti trovavo così sarei venuto prima…
Una mano maschile le tolse il lucidalabbra dalle mani e sorrise- ti sono mancato
Il secondo di sorpresa passò e un sorriso di malizia apparve sulle labbra della donna- uhm non mi dispiacerebbe farti venire…
Lui sorrise tirandola su in piedi e bloccandola contro la specchiera per baciarla in maniera poco casta- tuo marito?
-Pensa che sono ferita –mormorò lei allacciando le sue braccia intorno al collo dell’uomo
-Che mi sono perso?
-La sua futura prima moglie mi ha “tirato uno schiaffo” –disse lei
-Cosa? Chi diavolo è questa?
-Lia, figlia del ministro delle finanze- disse Aceline
Lui fece una smorfia- vedremo per quanto…
Lei rise piano divertita- dovrai aspettare un po’…
Lui sorrise baciandole il collo- ancora a vedere donne tu?
-Devo farmi alleate in qualche modo –disse lei- e non mi parevi scontento del vedermi in azione…
Lui sogghignò- preferisco vederti in ginocchio solo di fronte a me…
Lei sorrise- beh possiamo…
-Aceline- bussò Einar- posso entrare?
I due si guardarono e Aceline attivò subito un incantesimo di invisibilità sull’uomo e uno illusorio sul suo viso per far apparire lo schiaffo. L’uomo fece una smorfia, non gli piaceva che la sua donna fosse ferita, fosse per davvero o per finta.
Aceline cancellò l’incantesimo di silenzio che era sulla stanza e andò ad aprire- vostra altezza, qualcosa non va?
Lui entrò e fece per sfiorarle il viso ma si bloccò- questa è colpa mia…
Lei sorrise- è questa concubina che è incapace di andare d’accordo con la prima moglie
L’uomo poggiato al muro strinse i pugni. No era colpa di Einar che non sapeva difendere sua moglie, aveva una donna del genere al suo fianco e la lasciava nel ruolo di concubina, per di più nel Winter Palace! Che razza di vigliacco senza coglioni era?! Solo perché lei non era nobile non la voleva come Imperatrice o nel Lotus Palace…che figlio di puttana…
-Aceline…- disse lui non aggiungendo altro. Non sapeva come consolarla.
Alla cosa l’uomo si incavolò di più. Era così tanto difficile promettere che non sarebbe successo di nuovo!? Cavolo una promozione al Lotus Palace era il minimo che poteva fare per farla sentire meglio!
-…- Aceline non rispose alla cosa. Perché cavolo doveva venire ora!? L’amante in camera e il marito alla porta non erano una scena che le piaceva avere se non quando faceva cose a tre ed era programmata come cosa e per quanto poco godeva con Einar di certo la cosa non sarebbe successa…
-Prometto che…troverò una soluzione –disse Einar. Avrebbe trovato modo per non sposare Lia…
“Non sposare la puttana è la soluzione razza di coglione!” imprecò mentalmente l’uomo posato al muro “ma meglio, fatti l’harem, io mi faccio tua moglie nel mentre. Visto che non la tratti come dovresti mi occuperò io di lei figlio di…”
-Per cosa è venuto sire? –chiese Aceline, prima se ne andava prima lei avrebbe potuto aprire le gambe e tirarsi a letto l’amante.
-Il deficiente dell’Imperatore del regno nemico ha mosso le truppe vicino al confine. Devo andare a controllare che sia tutto apposto, starò via per tre giorni massimo- disse Einar tristemente, di nuovo sola la lasciava
“Il deficiente sarà felice di scoparsi tua moglie nel mentre sei via tranquillo” pensò l’uomo con un sorriso divertito, di certo non si sarebbe presentato senza un esercito giusto per infastidire Einar e tenerlo lontano dalla sua amante.
“Oh posso fottermi il mio amante nel mentre, ottimo” lei sorrise- stia attento sire, non vorrei che qualcosa le capitasse…
Lui sorrise- starò bene, quell’idiota non può nemmeno entrare a corte senza il mio permesso
L’idiota che era nella stanza della concubina preferita di Einar aveva da ridire su ciò visto l’ammonto di guardie che aveva superato senza problemi innumerevoli volte per farsi la donna…
Aceline sorrise- allora la rivedrò a corte appena tornerà?
Lui annuì
Aceline lo guardò- potrebbe dare l’ordine di non disturbarmi? Vorrei riposarmi un po’ per…ecco…
Lui guardò la ferita sul viso e annuì- certamente
-Grazie sire- sorrise lei
Lui sorrise baciandole la mano- a presto mia adorata
“Vatti a impaccare” commentò l’uomo fissando Einar uscire e Aceline rimettere l’incantesimo di silenzio e bloccare la porta. Si avvicinò a lei e l’abbracciò da dietro. Lei sorrise facendolo tornare invisibile- truppe al confine?
Lui sorrise- ho pensato di salutare già che c’ero
Lei rise girandosi verso di lui- dove eravamo rimasti?
I due avevano iniziato la relazione poco dopo il ballo a corte. Aceline l’aveva trovato nel suo Winter Garden da solo prima del ballo e i due avevano avuto una bella conversazione…una cosa aveva tirato l’altra ed erano finiti a letto un paio di giorni dopo.
All’inizio era solo sesso per entrambi, collaborazione per far soffrire Einar e Lia. Ma presto la complicità era diventata più intima di ciò che i due pensavano e lui si era reso velocemente conto che si stava innamorando di lei.
Era l’unico maschio con cui andava oltre al marito per un motivo.
-Che farai se resti incinta? –chiese lui stringendola nel letto di lei
Lei sorrise- vorresti figli?
Lui annuì baciandola.
La verità era che Lia doveva essere la moglie di lui. Il contratto era già pronto ma all’ultimo minuto la famiglia di lei lo rifiutò per Einar. Detestava già da tempo Einar, l’idea di non potersi prendere un’Imperatrice a causa sua lo infuriò ulteriormente. Al ballo era andato con lo scopo di vedere che tipo di persona era Lia, non sapendo che ancora non l’avevano nemmeno chiamata a corte, invece aveva incontrato una meravigliosa fata in un giardino di un freddo palazzo. Lia se la poteva tenere, era Aceline che ora voleva. Se Aceline era felice lui era felice, se Lia era infelice lui era felice.
Aceline invece pensava ad altro. Nella sua vita precedente i figli che aveva avuto avevano solo un padre. Era una donna di bordello certo ma ebbe un corteggiatore molto accanito che le chiese di sposarlo per mesi e mesi, era ricco, era bello e lei se ne stava innamorando ma non voleva dare via la sua libertà. Lui a sorpresa non gettò la spugna, arrivò addirittura a presentarsi al bordello e pagare per ogni sera di un intero anno…alla fine le arrivò un figlio da quella storia, e poi un altro, e un altro ancora…era un uomo che non la giudicava, non le imponeva nulla e che si era ripromessa che se avesse mai incontrato in una seconda vita avrebbe fatto di tutto per sposarselo. L’uomo al suo fianco le ricordava proprio quell’uomo. Per questo…
-Diventa la mia Imperatrice –chiese lui baciandola piano- so che posso renderti felice
-Anche se sono così? –chiese lei
-Perché sei così mi sono innamorato ti te, non vorrei mai cambiarti con altro- disse lui
-Concubine? Quante ne dovrò subire? –chiese lei
-Zero –disse lui- sai che non ho concubine e non ne avrò. Un uomo che davvero la ama la moglie non cerca altre nel suo letto e…
Lei sorrise baciandolo- allora tieni pronta la corona per me…
Sapeva che poteva sposarsi senza problemi questo giro e senza la paura di venir tradita…


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