Capitolo 24: Meet me on
the battlefield
Per farla breve…Allyson l’aveva manipolato.
Per chi Lilith aveva assoldato, trovare informazioni era un
gioco da ragazzi. Avevano vari metodi con cui potevano trovare informazioni e
di certo non erano timidi nell’usare la forza o il ricatto per ottenere ciò che
volevano o che il cliente ricercava.
Per loro quindi trovare informazioni su Allyson Blanche e
Frederick Blair era un gioco da ragazzi in teoria.
Problema era però che le loro informazioni
erano…particolarmente prive di dati.
Genitori? Morti.
Fratelli/Sorelle? Morti.
Zii? Morti.
Amici di famiglia? Inesistenti.
Cugini? Morti.
Parenti di qualsivoglia grado? Morti.
Residenza precedente all’accademia? Una casa abbandonata in
un villaggio che era stato distrutto dal fuoco.
Qualcuno che li conoscesse? Nessuno.
In pratica erano completamente privi di dati prima
dell’Accademia e ciò che avevano trovato su di loro era ciò che loro avevano
detto, il che non era attendibile o affidabile. Era la primissima volta che
trovavano così tanti dettagli mancanti che era troppo ovvia la manipolazione
dei dati per non esserci.
Di norma non era un problema, non era la prima identità
falsa che incontravano infondo, il problema era che non riuscivano a trovare
nessun tipo di informazioni nonostante tutti i membri del tribunale fossero a
conoscenza dei loop e avessero membri con capacità di visione passata e futura.
Qualcosa era decisamente anomalo in quei due e le ricerche
su loro erano solo all’inizio.
Nel mentre aveva confermato la cosa che più le interessava.
Allyson aveva davvero manipolato il suo Noir nella loro
prima vita. Come? Beh il sangue umano era qualcosa di davvero attraente per
molti vampiri, una specie di droga per alcuni, tuttavia era il tipo di sangue
che Allyson aveva nelle vene che la rendeva così attraente agli occhi dei
mostri, aveva un errore genetico che rendeva il suo sangue unico, se si
escludeva il fatto che Frederick avesse lo stesso identico sangue per motivi
sconosciuti, e che la rendeva particolarmente abile nel manipolare chi se ne
cibava.
Per farla breve? Aveva addestrato Noir come si addestra un
cane, premialo se fa il bravo e puniscilo se fa il cattivo. Alla fine però
aveva perso il controllo di Noir quando lui aveva iniziato a sentirsi in colpa
per la morte di Lilith e aveva iniziato a smettere di bere il sangue di
Allyson, cosa che aveva iniziato a far ragionare di nuovo Noir e che aveva in
seguito portato al “tagliatele la testa!” per Allyson.
Certo Noir aveva ancora fatto le sue scelte di sua volontà
ma per lei sapere che non era completamente cosciente era già qualcosa che la
rassicurava perché almeno le confermava che se Allyson non fosse intervenuta
lui non l’avrebbe tradita.
Noir decise di tornare nella sua camera proprio mentre lei
stava finendo di leggere l’assenza di informazioni nel rapporto settimanale del
tribunale- tornato e ho una sorpresa.
Lei lo guardò e posò i documenti nel cassetto accanto al
letto- cosa?
Lui sorrise e le posò una grossa scatola sul letto- apri
Lei lo guardò prima di aprire la scatola solo per trovarci
varie torte e dolci che le piacevano- Noir…
Lui sorrise baciandole la mano- è il nostro anniversario…
-Non lo è –rispose lei
-Beh è l’anniversario di quando sono riuscito a morderti
nell’interno coscia- ammise lui
-…
Lui sorrise- cosa?
-Perché ricordi il giorno in cui mi hai morsa lì? –chiese
lei
-Ricordo ogni cosa che facciamo insieme –disse lui tirando
fuori un libricino nero pieno di foglietti, appunti e note- segno ogni singolo
evento ovviamente!
Lei lo guardò e prese il libricino- … “anniversario primo
abbraccio”?
-È importante –disse lui contento
Lei scosse la testa divertita e restituì il libretto. Posò
la scatola con cautela sul tavolino che aveva nella stanza e avvicinò il
tavolino al letto con la magia. Si accoccolò di più a Noir e tirò fuori una
scatola di cioccolatini che passò a Noir. Il vampiro capì al volo e non esitò a
cibarla contento.
La sua Lilith era diventata viziata, e con ciò? Fintanto che
lei era felice non aveva nessunissimo problema a viziarla e coccolarla fino
alla fine della sua esistenza.
-Frullato? –chiese Lilith
Lui annuì prendendolo dal contenitore e versandolo in un
bicchiere con ghiaccio e aiutandola a bere.
Lei sorrise- mi vuoi viziare?
-Si- ammise lui- non posso?
-Ah chi ti ferma –rise lei accoccolandosi contenta e
lasciandosi baciare e coccolare da Noir tra un cioccolatino, una fetta di
torta…beh era fortunata che l’unica parte del suo corpo che prendeva peso era
il seno visto che Noir aveva iniziato a viziarla con i suoi dolci preferiti da
mesi oramai.
-Cosa pensi? –chiese lui coccolandola
-A come ti comporterai quando sarò incinta di nostro figlio-
disse lei diretta
Lui si congelò per un paio di secondi prima di stringerla al
settimo cielo- non vedo l’ora…
Lei sorrise contenta- dovrai aspettare che usciamo
dall’accademia allora…dopo…potremmo iniziare a lavorare sull’avere quei due
bambini che avevamo promesso di avere secoli fa…
Lui la guardò un secondo prima di sorriderle dolcemente e
stringerla a sé. Stavolta avrebbero davvero potuto averli e avrebbe fatto ciò
che poteva per essere un ottimo marito e padre in futuro, per quanto riguardava
l’essere un sovrano…beh dopo secoli doveva essere alquanto decente…
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