Capitolo 3: The Perfect Wife
-Guerra?
Einar scuote la testa- le possibilità sono minime sul serio…
-Ma…
-Qualcosa non va? –chiede Einar- porterò voi tutte un dono
quando tornerò…
Io scuoto la testa
-Allora? –chiede lui
-Non voglio che ti succeda nulla- dico io prendendogli le
mani. I miei occhi lucidi e l’espressione triste lo colpiscono forse più delle
mie parole.
Lui tentenna un secondo prima di stringermi di colpo nel suo
abbraccio- tornerò il prima possibile piccola Aceline…non ti lascerò sola per
troppo tempo promesso…
Io annuisco stringendolo piano mentre sorrido cattiva nella
mia mente.
Starà via da casa per un mese…un mese per iniziare a mettere
giù le mie trappole e aspettare che le galline ci finiscano dentro.
Intanto dovrò organizzare una determinata cosa…
-Quando partirete? –chiedo io
Stanno andando a gestire una situazione con il regno vicino.
Ora che ci penso il loro sovrano…bene.
-Domani mattina all’alba…
-Oh…
-Qualcosa non va? –chiede lui
Io sorrido- speravo di poter servirvi un’ultima notte prima
che voi partiate…
E nemmeno a dirlo l’Imperatore fu pieno di energie quando
partì dal castello con i suoi soldati.
Guardo da una delle finestre della mia dimora i cavalli
sparire all’orizzonte e sorrido.
Le concubine di sua maestà sono sempre state poco filiali
con l’Empress Dowager…
-Mama chiedi se è possibile per me visitare l’Empress
Dowager- dico io
Lei annuisce uscendo di corsa.
In questo periodo, la madre dello sposo andava considerata
più importante della propria madre. Trattarla quasi come una dea in terra era
qualcosa che si doveva fare se si voleva una pacifica convivenza nella dimora.
Dopotutto l’uomo era raramente a casa e le moglie erano alla mercè della
suocera. Le concubine erano spendibili. Le prime mogli cambiali. La madre non
lo era.
Per questo motivo sedurre e compiacere la madre era quasi
più importante di sedurre e compiacere il proprio marito.
-Concubina Aceline saluta vostra maestà- dico io
inchinandomi
-Vieni mia cara- dice lei facendomi segno di raggiungerla
nel giardino- unisciti a questa vecchietta e accompagnala in una passeggiata…
Io annuisco mettendomi al suo fianco. Lei fa segno alle mama
di rimanere un po’ più indietro e mi prende sottobraccio.
-Come mai mi hai chiesto visita? –chiede lei
Io le sorrido- ho pensato che sua maestà si dovesse sentire
molto sola senza l’Imperatore intorno…
Lei sorride dolcemente- sei sempre stata la più filiale
delle sue mogli…-sospira piano- sono davvero preoccupata per mio figlio…non
voglio doverne seppellire uno…
Io le sorrido- l’Imperatore è molto forte, sa cosa fa e sono
certa che tornerà il prima possibile…
Lei mi sorride e sospira- pensavo così anche con mio marito
e invece…dovrò vivere di nuovo a corte da sola…ah ma non è la prima volta, quel
discolo di mio figlio parte ogni volta che può. Era strano averlo a casa così
tanto…
Io le sorrido- vostra maestà questa concubina sta per
chiederle qualcosa che potrebbe essere inopportuno…
****
-Dimmi pure- disse lei senza esitazione. Ad essere sinceri,
Aceline le piaceva molto più che suo figlio in quel periodo. Era più filiale di
lui e era chiaro l’affetto che avesse per lei.
-Perché vostra maestà non si trasferisce in una delle camere
del mio Winter Palace? –chiese Aceline- questa concubina potrà spendere tutto
il tempo che vorrà con lei e sarà meno sola…
Le mama dietro le due sbiancarono. Quello era troppo…
L’Empress Dowager però sorrise- Aceline sei così filiale!
Le mama si guardarono e poi capirono. Lady Aceline voleva
distrarre l’Empress finché l’Imperatore non sarebbe tornato, stando con lei il
più possibile era l’unico modo per farlo. Le mama si commossero. Che fortuna
doveva avere avuto l’Empress per avere una figlia del genere?
Quel pomeriggio l’Empress fece portare alcune delle sue cose
nella dimora del Winter Palace e si portò dietro le più fidate mama e servi.
Furono tutti piacevolmente accolti nella dimora e l’ambiente del Winter Palace
era ben diverso da quello del Sun Palace in cui si trovavano prima. Era più
“casa” che un freddo palazzo. L’odore di fiori era ovunque e nessuno usava oli
o incensi cosa che rilassò parecchio i nasi di tutti. La prima notte fu un
sogno per tutti, nessuno aveva mai dormito così bene e così velocemente.
In una settimana di tempo l’Empress sembrava addirittura
essere ringiovanita di dieci anni grazie alle meticolose cure e attenzioni di
Aceline. Le mama erano commosse al punto di piangere alla vista di tanto
rispetto e amore. L’Empress era così serena che si era leggermente scordata che
il figlio era partito.
Aceline era sempre al fianco della donna, dandole massaggi,
tisane, thè, creme, dolci e anche gioielli tutto realizzato a mano da lei
stessa. La cosa rese l’Empress immensamente felice e si sentì tornare giovane
come quando il marito la corteggiava…
In uno di questi giorni però qualcosa accadde che diede
all’Empress motivo di essere furiosa.
-Sorella minore ha proprio un giardino da popolana- rise
Navaeh entrando senza permesso nella dimora
L’Empress era nella stanza di Aceline ma dietro a un
paravento, quindi nascosta alla vista delle quattro che erano venute a crear
casino.
Aceline sorrise- sorelle maggiori, cosa vi porta qui?
L’Empress strinse il ventaglio, come osavano interrompere il
suo tempo con la sua Aceline!
Hope ghignò- sorella minore pare essere molto allegra, cosa
le dice che al ritorno l’Imperatore la favorirà ancora?
L’Empress rimase confusa per un secondo prima di ricordarsi
che il figlio era partito, che colpa ne aveva però? La sua nuora era
fantastica!
-Non preoccuparti sorella minore, una volta che ti avrà
dimenticata sarai come noi –rise Addison
Bertha alzò il mento- vorrai dire sotto di noi…
Oh volete scopare? Non credo sapreste reggere Aceline a
letto care…
Navaeh sorrise alzandole il mento con il ventaglio- non devi
temere sorella minore, metterò una buona parola con l’Empress Dowager e magari
ti venderanno a un bordello di lusso
Aceline continuò a sorridere serena cosa che diede alle
quattro idea che qualcosa non andava e infatti…
-Come osate! –disse l’Empress uscendo da dietro il paravento
con la sua mama al fianco, altrettanto furiosa- questa è dimora della concubina
Aceline, come osate entrare e uscire senza permesso!?
Le quattro finirono in ginocchio a una velocità olimpica.
Aceline tenne il capo giù e con un’espressione che pareva sul vertice delle
lacrime, cosa che infuriò di più l’Empress. Come osavano far piangere la sua
Aceline!
-Empress Dowager non sapevamo che eravate qui! –disse subito
Bertha
-E con ciò? Questo posto è mio, posso andare dove diavolo mi
pare! –disse lei furiosa- lady Aceline mi sta accompagnando in assenza di mio
figlio.
-Ma sola nella compagnia di una donna di cattivi
costumi…-iniziò Bertha, volendo dare all’Empress alloggio nella sua dimora ma
la cosa venne letta in altro modo ovvero nella chiave in cui l’Empress stesse
facendo cose indecenti con la moglie del figlio e con cose indecenti era
ovviamente riferito al letto.
Per essere delle 419 (“For one night” / “per una notte”,
ovvero “da una botta e via”) erano davvero troppo presuntuose.
Nemmeno a dirlo l’Empress fu furiosa e le quattro vennero
trascinate a essere frustate. L’Empress passò poi il resto della giornata a
consolare la povera Aceline che era stata ingiustamente accusata e a maledire
le concubine del figlio. Mai una giusta faceva quel disgraziato! Perché diamine
non aveva sposato Aceline come prima moglie o come concubina del Lotus Palace
invece del Winter Palace! Nemmeno una volta che fosse un buon figlio!
****
Alla fine l’Imperatore tornò a palazzo sano e salvo e una
cena venne fatta in suo onore. Ad essa, come da tradizione, l’Imperatore diede
alla madre e alle concubine dei doni per dar loro pace dopo la lunga assenza e
dare agli ospiti nozione del fatto che non gli mancavano soldi. Tutte ricevettero
dei set di completi di gioielli.
Aceline indossava un lungo vestito viola chiaro con i bordi
neri che era legato sopra il seno e libero da altri legacci dopo quello con su
un copri-spalle abbinato. I capelli erano decorati da accessori viola chiaro e
il trucco era leggero e delicato come sempre.
Guardando il marito parlare con i suoi soldati e poi la
grande scatola nera che le era stata donata, Aceline sorrise ricordando ciò che
era successo e la ferita di lui che con i suoi poteri riuscì a vedere. Era fortunata
che la magia era rarissima e che l’unica oltre lei ad averla era la fiancé ma
anche quella non era abile nell’usarla e pagava conseguenze con ogni atto
fatto.
Come poteva farsi sfuggire l’occasione ora che le era stata
presentata su un piatto di argento, anzi diamante? Guardò le altre concubine
aprire i pacchi con estremo entusiasmo ma lei lasciò il suo chiuso e si
avvicinò all’Imperatore guardandolo con occhi preoccupati, cosa che rese ogni
uomo e donna nella sala incredibilmente attratto da lei, le belle donne avevano
sempre questo effetto- Imperatore, perdonate l’impudenza di questa concubina ma
devo sapere, state veramente bene?
Lui rimase colpito dalla domanda- questo Imperatore è in
salute, non preoccuparti Concubina Aceline
Lei strinse la presa sul dono e lo guardò- sul serio? Questa
concubina non vuole parlare fuori dai propri ruoli ma ha notato che
l’Imperatore trascina leggermente la gamba destra e sembra provare dolore al
braccio sinistro all’altezza del gomito per cui pensava qualcosa potesse essere
successo…
I soldati al fianco di Einar la guardarono stupiti, questa
era la prima volta che vedevano una concubina del genere, non solo la
preoccupazione per il marito era chiaramente visibile ma i suoi occhi erano
anche molto attenti, se loro non avessero saputo delle ferite non avrebbero mai
pensato fossero lì. Potevano capire che non era solo perché era un bel volto
che l’Imperatore la favoriva così tanto rispetto alle altre, come dargli torto?
Quale concubina era così attenta al proprio marito?
L’Imperatore le sorrise- sto bene, sono solo graffi, una
notte di riposo e sarò come nuovo
Aceline sorrise felicissima alla notizia- che gli dei siano
ringraziati, questa concubina non può chiedere nulla più che l’Imperatore stia
bene, non esiste regalo più bello di questo- la sincerità nel suo tono e nei
suoi modi fecero sciogliere parecchi cuori e l’Imperatore non poté che
sorridere compiaciuto, da quando aveva sposato quella concubina quante volte
gli aveva dato faccia di fronte a centinaia di ospiti e non era solo farsa la
sua, era autenticità quella che tutti vedevano e la cosa valeva più di mille
parole. Aceline provò a restituire il dono dicendo qualcosa su come non avesse
bisogno di nulla se l’Imperatore era in salute ma venne forzata ad accettarlo
dal marito che sentì quasi di averle dato troppo poco, quella concubina era
eccelsa. Nemmeno a dirlo, dopo la cena avrebbe dato ordine e fatto altri doni
ad Aceline, ogni centesimo era speso benissimo su di lei.
Le altre concubine provarono subito a rimediare alla perdita
di attenzione e fare la farsa della preoccupazione ma non funzionò bene, come
si soleva dire, non tutti apprezzavano una copia. La prima che l’aveva fatto
era chi aveva preso i cuori non chi l’aveva seguita.
L’Empress Dowager non poté che sorridere soddisfatta, ogni
secondo che passava con quella concubina era una ventata di aria fresca, in più
sensi, e come negare che questa sua adorazione per il figlio la rendeva felice?
Quale madre non apprezzava che il proprio figlio avesse una moglie così
eccelsa? Quando poté prendere un secondo da parte il figlio gli consigliò
caldamente di passare la notte nella residenza di Aceline, nemmeno a dirlo il
figlio fu più che felice di assecondare il volere materno in questo. Come gli
erano mancate le cure di Aceline…
Nemmeno a dirlo, Aceline attirò l’occhio di molti quella
sera e la cosa non poté che piacerle…dopotutto non era mai stata una per una
vendetta veloce e priva di soddisfazioni lei…
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