WitchandAngel : gennaio 2020

Capitolo 16: Another one bites the dust




Capitolo 16: Another one bites the dust

Bertha strinse il fermacapelli e si lanciò contro l’Imperatore riuscendo a colpirlo con esso nella spalla destra. Perché un’azione del genere? Quelle candele erano allucinogene dopotutto, la prima aveva mostrato ad Einar chi voleva vedere, ovvero Aceline, la seconda stava mostrando a Bertha qualcosa che lei voleva uccidere.
-Guardie! –urlò Einar indietreggiando ora ferito.
Aceline sorrise mentre le guardie entravano di corsa e bloccavano un’impazzita Bertha, il dottore fu chiamato subito da una delle mama di Einar e Aceline decise di chiudere lo specchietto.
Non doveva vedere altro.
Si sedette sul suo letto e si mise a giocare con una ciocca. Chissà quanto ci avrebbero messo a chiamarla a corte…
Dieci minuti dopo una mama entrò di corsa, pallida come uno spettro.
-Che succede?
-L’Imperatore è stato assalito! –disse lei subito
Aceline si alzò e prese una vestaglia- andiamo!
***
-Sto meglio –disse subito Einar alla madre che gli era al fianco, Navaeh stava piangendo disperata, cosa che più che sembrare sincera la faceva sembrare falsa.
-Tesoro…- disse Léonie
-Sire, Lady Aceline è qui –disse la guardia
Lui sorrise guardando entrare Aceline- mia cara…
-Come si sente sua maestà? –chiese Aceline con compostezza
-Sto bene ora- disse lui prendendole le mani- spero di non aver causato troppi problemi al bambino
-Sta bene- disse lei composta- come è successo?
-Bertha mi ha aggredito –disse lui cercando di non dire come è riuscita ad aggredirlo
Purtroppo per lui, Aceline aveva tutte le intenzioni di togliere il sipario e far vedere il retroscena.
-Dove? –chiese lei
-Sulla spalla- disse lui
-Come luogo- ripeté lei
Léonie la guardò confusa, perché chiedere questo ora?
Anche Navaeh non sapeva che diavolo le era preso ad Aceline ma qualcosa le diceva che era una cosa interessante…
-Le mie…camere –disse Einar
-Cosa?! –chiese Léonie
-Capisco… -disse Aceline priva di emozioni- pare dunque che sua maestà abbia richiesto i servizi di Lady Bertha ed essa abbia deciso di usare l’occasione per provare ad ucciderlo…
-Non è così –iniziò lui
-Ah no? –chiese lei tranquilla- e allora perché Lady Bertha era nelle sue camere?
-Ecco…
-Non vorrà dirmi che ha superato le centinaia di guardie di questo palazzo ed è riuscita ad entrare di nascosto- iniziò Aceline
Christoph guardò Einar sospetto, non era ossessionato da Aceline? Perché portarsi a letto Bertha?
-L’ho…fatta entrare io- disse Einar- ma non è come sembra
-Ah no? E cosa avete fatto prima che lei potesse attaccarla? –chiese Aceline
-Ok l’ho baciata ma…- iniziò lui
-Capisco…
-Pensavo fossi tu! –disse lui provando sinceramente paura che Aceline lo lasciasse
-Lady Aceline e Lady Bertha hanno due corpi completamente diversi sua maestà –disse Navaeh disgustata. E lei che si preoccupava di Aceline, Bertha aveva trovato il modo di scoparselo mentre Aceline era incinta!
-Io…- iniziò lui- Aceline ti prego credimi non avevo intenzione di…domani sarà giustiziata e…
-Sua maestà non capisce- disse Aceline- non deve spiegare assolutamente nulla a questa CONCUBINA. Sua maestà è libero di agire come meglio crede…con permesso, stare in piedi a quest’ora non è salutare per il bambino.
-Aceline…
Lei si inchinò e uscì con calma insieme alla propria mama e Christoph che cercavano di consolarla.
Léonie guardò il figlio- porta in grembo tuo figlio e tu decidi di andare subito alla prossima!?
-Non ho fatto…-iniziò lui
Ma lei non lo sentì. Era fortunato abbastanza da poter agire come amante di Aceline mentre lei era forzata nell’ombra e a doversi addirittura comportare da suocera per la sua amata e lui ora favoriva un’altra concubina!?
-Pare che l’assassinio sia Karma per averla ferita. Spero per te che ne sia almeno valsa la pena perché per il dolore potresti aver indotto Aceline a perdere il figlio a cui tanto tieni! –disse Léonie uscendo incavolata seguita da Navaeh che non aveva intenzione di stare con un uomo del genere per la notte.
-Ma io…-iniziò lui non capendo come salvare la situazione.
****
Nei giorni seguenti Aceline negò all’Imperatore le solite passeggiate o i thè pomeridiani con la scusante che era stanca. Se lui provava a convocarla, la mama o Christoph rispondevano che era impegnata.
Lo stava evitando il più possibile e stava spendendo tempo con il padre di suo figlio nel mentre.
-Aceline –disse Einar quando la incontrò mentre passeggiava per il suo giardino- ti prego ascoltami…
Aceline fece segno alle maid e la mama di allontanarsi- che cosa porta l’Imperatore nel mio giardino…
-Co…come sta nostro figlio? –chiese Einar
-Mio figlio è in perfette condizioni- disse Aceline sottolineando il mio- c’è altro?
-Io…sono solo preoccupato…
-Non ferirei il mio bambino per niente al mondo sire- disse lei ora arrabbiata
Lui sospirò- volevo solo che sapessi che non ho fatto nulla con…
-Non capisco- disse lei interrompendolo- perché continua a dirmi questo?
-Io…non voglio che tu fraintenda…
-Non è forse sua maestà che fraintende? –chiese Aceline
Lui la guardò
-Per essere una concubina non bisogna di certo amare il proprio sposo- rispose lei diretta- l’uomo che io considero come mio marito ovviamente è il padre di questo bambino, tuttavia non significa che questa concubina ami lei sua maestà
-Aceline…
-Benché sia fedele- “al padre di mio figlio” aggiunse mentalmente- non vuol dire che io ami- “mio marito Einar” finì mentalmente
-Aceline io…
-Non confonda affetto con Amore. Può avere nel proprio letto chiunque lei vuole avere. Come concubina non ho diritto di dire nulla sulla cosa. Non ho diritto di dire che cosa penso o provo sulla cosa e non ho intenzione di penare sulla cosa- disse lei- e ora con permesso, stare fuori mi ha stancata e non vorrei che il bambino avesse problemi per questo. Buona giornata sua maestà
Lui la guardò allontanarsi e sospirò incerto su come salvare la relazione con lei.
Problema era però che la relazione con lei non esisteva oltre alla sua testa…



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Capitolo 31: Fuck off, will ya?

Capitolo 31: Fuck off, will ya?

Yuri guardò gli dei di fronte a lei impassibile.
-Y…Yuri? –chiese un dio degli umani
-Problemi? –chiese lei
-S…sei la dea…Yuri? –chiese un dio dei mutanti
-Impossibile!
-Mortale, ti conviene non mentire a noi…
Yuri mosse la mano e fece esplodere la dea che stava parlando.
-Tu…
-Tesori della mamma- disse Yuri calma- perché non andate in quel negozio di giocattoli mentre io penso a sistemare questi parassiti?
-Ok –dissero i tre tranquilli spingendo il passeggino con calma
-Tu…credi di poterci…
E un altro dio era saltato in aria
-Penso che possiamo trovare un accordo…- iniziò un dio degli umani
-Accordo?
-Certo! Possiamo convivere…
-Perché dovremmo? –chiese Yuri
-Siamo dei…molto antichi noi…
-La dea Yuri è la più antica- rispose Yuri tranquillamente
-Insieme possiamo essere più forti…
-Posso farvi saltare in aria senza nemmeno toccarvi…-disse Yuri tranquilla
-P…possiamo dividere i fedeli e…
-Ma se li sto ammazzando volutamente i vostri fedeli…
-…
-Stai uccidendo gli umani, i vampiri e i mutanti?
-Si –disse subito Yuri
-Perché?!
-Sono anche i tuoi fedeli!
-Non puoi uccidere i tuoi fedeli! Non così tanti almeno!
Yuri li guardò- perché non posso? Sono un impiccio e danno fastidio, perché dovrei tenerli in vita?
Nessuno seppe cosa rispondere.
-Tu…sei completamente matta! –disse una dea dei mutanti
Yuri alzò la mano e la fece esplodere- e tu inutile…
-P…possiamo trovare un accordo!
Yuri sorrise- ok…facciamo un accordo
Gli dei sospirarono di sollievo
-Voi morite e io vi lascerò in pace- sorrise Yuri iniziando a creare un nuovo tipo di fumo- vediamo quanto tempo ci mette questo ad uccidervi…
Nemmeno un secondo dopo e gli dei si erano teletrasportati via.
-Codardi…- sbuffò Yuri andando dalle sue bambine, prima la irritavano e poi scappavano, stavano chiedendo di venir sterminati vero?


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Capitolo 9: The Pleasure is mine

Capitolo 9: The Pleasure is mine

Sono giunta a una conclusione dopo San Valentino. Che oltre i fiancé, nessuno potrebbe soddisfare queste coppie.
È una cosa che ho scoperto con i miei poteri da succube ma anche con semplice studio. Ogni razza ha le sue particolarità a letto. Potremmo dire una specie di abilità e di lista di cose che deve avere un partner per poterlo soddisfare.
Per cominciare gli angeli. Benché il loro corpo sia simile a quello degli umani come dimensioni e proporzioni, hanno circa otto volte le loro energie. Per farla breve, possono stare a letto per un’intera giornata a fare sesso e non avere finito le energie.
Un umano non può reggere quel ritmo e nel gioco stesso indipendentemente da chi sceglievi sia Celestia che Damon non erano soddisfatti dalle tue prestazioni.
Le Arpie crescono deponendo uova quindi è normale che anche se vergini sono leggermente più larghe lì sotto del normale. Questo comporta che un umano, anche se dotato, non ha gli attributi necessari per soddisfare un’Arpia.
Nel gioco Piper sembra leggermente insoddisfatta ad essere onesti…
I Lamia sono più grandi del normale là sotto, sono più selvaggi a letto e tendono ad avere piacere nell’usare le proprie code nello stringere il partner mentre lo fanno. Un umano non potrebbe reggere.
Nel gioco perdi i sensi dopo una volta a letto con Septimus…
I Werefox hanno più energie del normale e hanno bisogno di una cosa in particolare. Vedete quando gli animali come i cani si riproducono hanno una particolare cosa…dopo che sono venuti, una parte alla base dell’organo maschile si gonfia e impedisce al rimozione dell’organo dal partner per un paio di minuti. Senza nemmeno dirlo, un umano non può fare ciò.
Ayame sembrava sempre triste dopo averlo fatto con il protagonista perché non poteva avere quella parte.
I Werewolf hanno più energie del normale e hanno bisogno di finire come il loro corrispettivo animale, rimanendo quindi dentro la propria partner per un paio di minuti. Per gli umani è scomodo.
Nel gioco quando Jonathan faceva questa cosa la protagonista pensava che era scomodo e che non le piaceva il finale.
I draghi hanno due spade lì sotto, parecchio grosse aggiungerei e quando sono in calore sono particolarmente aggressivi nel letto, al punto che possono rompere qualcosa accidentalmente.
Kyle spaventa a morte la protagonista durante la loro prima volta.
Le sirene hanno bisogno di un partner dotato e aggressivo durante l’atto. Anche se si rompessero qualcosa basterebbe che trasformassero le gambe in coda e poi la coda in gambe e sarebbe tutto come nuovo, beh eccetto la verginità, quella non la recuperi.
Nel gioco Marybelle non è proprio soddisfatta dai risultati a letto…
I vampiri hanno parecchie energie, sono parecchio dotati e hanno bisogno di mordere il partner durante l’atto molto più della norma.
Nel gioco Noir fa svenire la protagonista a furia di morderla. Nel caso di Lilith invece, lei semplicemente non viene soddisfatta dalle prestazioni del partner.
Parlando di me…io ho bisogno di ciò che un vampiro ha bisogno, quindi mordere il mio partner e un partner parecchio energico, in più la mia parte succube ha i suoi bisogni. Ho bisogno che il mio partner mi soddisfi al cento per cento per poter entrare in calore e avere un ultimo round con il mio partner e provare il piacere migliore della mia vita.
Un umano non può darmi quel piacere ma Noir può. Perché? Perché oltre a mordermi e scoparmi ha lo stesso ammonto di energie di cui io ho bisogno ed è dotato.
Per farla breve?
Celestia e Damon si possono soddisfare solo a vicenda.
Ayame e Jonathan si possono soddisfare solo a vicenda.
Marybelle e Kyle si possono soddisfare solo a vicenda.
Piper e Septimus si possono soddisfare solo a vicenda.
Io e Noir ci possiamo soddisfare solo a vicenda.
Il gioco non renderà felici che i protagonisti, sessualmente parlando forse nemmeno loro.
E io ho parlato solo del letto, i nostri bisogni, stili di vita e cose del genere non sono stati considerati in queste osservazioni. Le nostre vite sono troppo diverse per coesistere al cento per cento. Già solo la differenza tra ciò che mangiamo è enorme.
Inoltre noi vampiri abbiamo bisogno di gioielli con pietre speciali per poter stare al sole, non che dia fastidio o altro solo aiuta ad evitare di beccarsi un’insolazione, ci serve sangue che, ok un umano può darci, ma un vampiro ha bisogno di parecchio sangue. Io e Noir possiamo morderci a vicenda per un intero giorno senza morire dissanguati perché il sangue che lui beve e il mio e io berrei il suo…il che praticamente comporta a un circolo perfetto di sangue.
Inoltre un vampiro rigenera sangue molto più velocemente che un umano.
-Noir…- dico io stringendolo a me- fa il bravo…
Lui ridacchia- non sembra dispiacerti ciò che ti sto facendo amore…
Coricata sul suo letto, lui sopra di me e tra le mie gambe che mi tortura il collo con le sue labbra e sta sfiorando là sotto con le sue mani…diciamo che lo sta facendo di proposito a farmi eccitare.
-Non mi dispiace ma…- protesto io
Lui sorride- allora non è un problema se infilo solo le mie dita no?
Io guardo il vampiro che di norma fa di tutto per farsi tormentare tormentarmi e non posso dire che mi dispiace.
-…
Lui sorride mordendomi piano il lobo dell’orecchio- cosa c’è piccola? Non usi di solito le tue dita per darti piacere? Urlando il mio nome magari e pensando che sia il mio…
-No –dico io scuotendo la testa
-Oh? –chiede lui curioso- non hai mai provato piacere quindi?
-Non sono tipo che si dà piacere da sola ok!? Non mi sarei trovata te come fiancé altrimenti! –protesto io
Lui sorride- vuoi provare?
Io lo guardo leggermente intimorita e prima che possa protestare sento la sua mano spostare le mutandine di pizzo- Noir?
Lui sorride baciandomi- voglio imparare quali sono i tuoi punti deboli prima di prenderti la prima volta…inoltre temo di essere un po’ grosso per te quindi è il caso che ti allenti un po’…
Dovrei preoccuparmi che il mio futuro marito sta diventando sempre più interessato a portarmi a letto o no?
Alla fine ho lasciato che giocasse con me per un paio di ore, credo che abbia scoperto più piacere nel farmi urlare di piacere che nel venir legato…




Capitolo 15: Assassination Attempt




Capitolo 15: Assassination Attempt

C’erano vari modi per finire sulla lista dell’esecuzione nell’antichità. Uno di questi era il classico tentativo di assassinio…
-Come sta il bambino? –chiese l’uomo sfiorandole lo stomaco
-In salute- disse Aceline con un sorriso.
Lui annuì- non vedo l’ora di potervi portare nel mio palazzo.
I due si erano incontrati mesi pima, durante il ballo a cui Aceline era stata forzata a ballare poco dopo la morte della sua famiglia. Lui era l’uomo a cui aveva regalato un fiore di Loto e con cui aveva parlato nel giardino del suo palazzo. Era anche il peggior nemico di Einar e la persona che lui odiava di più, uno dei pochi motivi per cui le nozze con Lia erano state fatte era per infastidirlo.
Purtroppo per lui l’Imperatore si fregava di Lia e si fotteva Aceline alle sue spalle quindi…
Lei sorrise- un bel palazzo da concubina?
-Il palazzo Imperiale dell’Imperatore. Figurati se ti lascio sola un secondo, io non sono un idiota- disse lui.
-Non tradirei senza motivo –rise lei
-Lo so, ma voglio una scusa per averti nel mio letto –disse lui baciandola- devo tornare al mio palazzo…
-Di già?
-Sto facendo movimenti per fare guerra ricordi? Voglio darti un regalo di nozze di degne dimensioni…
-Ovvero? –chiese lei curiosa
-Un paio di regni- disse lui baciandola
-Uhm…mi sento in colpa però. Io ti regalerò solamente questo regno…
-Non direi che è poco…- iniziò lui
-Vorrà dire che quando potremo di nuovo fare i salti tra le coperte ti ricompenserò a dovere –disse lei baciandolo
Lui sorrise interessato- oh?
Lei rise- vai su, verrai a trovarmi di nuovo stanotte?
Lui annuì, visto che Aceline era incinta il marito la lasciava ora dormire da sola e questo aveva portato a un certo Imperatore a entrare nel letto al suo posto.
****
Quel giorno Aceline indossava dei vestiti bianchi con bordi celesti e camminava tranquilla per il giardino con un parasole.
Era certa di parecchie cose nella sua vita. Una di queste era che un uomo che aveva più donne non poteva capire cosa significasse l’amore o il vero rispetto.
Guardò Bertha sistemarsi nervosa i vestiti e avanzare verso di Einar nel solito tentativo di sedurre l’uomo e di portarselo a letto.
Un pensiero cattivo le nacque in testa e guardò Einar rifiutarla di nuovo.
Aveva ancora il materiale per fare quell’incenso quindi…
-Lady Aceline non deve temere –disse la mama
-Temere cosa? –chiese lei
-L’Imperatore ama solamente lei, sono certa che la renderà prima moglie molto presto- la rassicurò la mama
Ah, vero. In quell’epoca una donna non poteva vivere senza un marito…che ironia, il marito era inutile e l’amante era migliore del marito.
In quell’epoca non esisteva concetto di falsità o bugie, era normale quindi che nessuno sapesse quanto falsa poteva essere una persona.
Amare? Non fatela ridere. Un uomo che ama non tradisce.
Se l’amava avrebbe spostato Aceline nel Moon Palace o almeno nel Lotus Palace, l’avrebbe fatta prima moglie o direttamente imperatrice. Invece era ancora nel Winter Palace senza altro titolo se non di quinta concubina dell’Imperatore.
Certo lei aveva rifiutato il passaggio a un altro palazzo. Questo non voleva dire che lui avesse però lottato per darglielo.
Un accenno alla cosa era stato fatto qualche giorno prima che Lia apparisse e poi niente più.
Se volevano proprio dire che l’amava…beh era meglio non essere amati a quel punto.
Aceline le sorrise ma non commentò sulla cosa.
Sarebbe rimasta a corte meno di ciò che pensavano tutti quanti dopotutto…infondo era lì per vendetta, non per restare.
*****
Bertha entrò nelle camere dell’Imperatore con un sorriso, ancora non ci credeva che l’avesse invitata a passare la notte con lui.
-Che ci fai qui? –chiese lui guardandola entrare. Quando una serva gli aveva detto che una concubina era qui per vederlo aveva pensato che fosse Aceline non Bertha.
-Sono qui per servire sua maestà- disse Bertha subito chinando il capo
Einar stava per rifiutarla ma un improvviso giramento di testa lo spinse a sedersi sul letto. Quella di fronte a lui passò da Bertha ad Aceline per qualche motivo.
Bertha si avvicinò quando vide che lui non sembrava rifiutarlo e i due iniziarono a baciarsi.
Aceline nel mentre osservava da uno specchio nella sua stanza.
La luce delle candele illuminava il fermacapelli di argento che Bertha indossava, la magia illusoria sarebbe durata solo altri trenta secondi…
Le labbra rosse della donna sorrisero cattive mentre Bertha perdeva i vestiti e Einar si sbrigava a spogliarsi.
Pareva che l’Imperatore avesse dimenticato che la sua concubina era incinta e che non potevano fare determinate cose…
-Sua maestà- disse in un gemito Bertha mentre le mani di Einar scesero tra le gambe di lei
A quella voce non connessa Einar alzò lo sguardo e saltò indietro- tu…che diavolo ci fai nelle mie camere?!
Bertha lo guardò confusa mentre il fermacapelli le era caduto in mano- sua maestà…?!
Ed era ora…per la seconda candela…

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Capitolo 30: You forgot who is in charge

Capitolo 30: You forgot who is in charge

Yuri guardò il cielo oscurarsi e una tempesta iniziare. Qualcosa le diceva che qualcosa non andava…
Era uscita con le sue bambine a fare una passeggiata, i bambini erano con loro in un pratico passeggino a sei posti, quando sentì la presenza di altri esseri viventi.
Visto che era un po’ che i suoi bambini non giocavano, si era offerta di controllare i suoi nipotini e aveva lasciato i Draco e le ragazze ad uccidere qualsiasi cosa finisse sotto le loro lame.
Proprio quando i suoi bambini avevano finito di giocare, il tempo era diventato strano e la presenza di idioti si era fatta viva.
-Lilith, Iris, Draco. Venite qui –disse Yuri tirandosi su il cappuccio e sparendo alla vista
-Che succede? –chiese Draco
“Qualcuno sta venendo, state pronti per combattere” disse Yuri
Le ragazze guardarono i bambini- mamma…
“Sono già protetti da me, state tranquille” disse Yuri facendole calmare
Davanti al gruppo apparvero tre raggi di luce: uno rosso, uno verde e uno grigio.
Da quello rosso apparvero dei vampiri, da quello verde umani e da quello grigio dei mutanti.
Peccato che non fossero “mortali”
-Salve mortali –disse un dio umano
Le ragazze li guardarono completamente prive di emozioni e Draco si limitò a controllare i suoi figli e ignorare i nuovi arrivati
-Sembra che la nostra presenza divina li abbia lasciati scioccati –disse un dio vampiro
-No, vi stiamo deliberatamente ignorando perché siete inutili- disse Lilith diretta controllando i bambini
-Mortale, sai chi siamo? –chiese un dio dei mutanti
-Futuri cadaveri? –chiese Draco ovvio
Yuri sorrise al commento.
-Mortale…non scherzare con gli dei
-Che volete rompipalle? –chiese Draco diretto
-Calmati –disse un dio a quello di prima
-Vogliamo solo che voi smettiate di uccidere i nostri fedeli e…
-Scordatelo –dissero in coro i ragazzi
-Non diverrete nostri fedeli vero? –chiese il dio dei vampiri
-Siamo Day Walker idiota, non siamo parte della vostra razza- disse Iris
-Bene…non ci lasciate scelta se non quella di uccidervi –disse uno degli dei degli umani
Draco sorrise- volete davvero insultare la nostra dea così?
-Se vogliono morire lasciali morire- disse Lilith tranquilla
Uno degli dei alzò la mano per scagliare un fulmine sul gruppo ma il fulmine si disintegrò a mezz’aria.
-Che diavolo…
-Sembra proprio che voi abbiate scordato chi sia in carica… -disse una voce soave apparendo di fronte ai ragazzi.
-Tu…come osi impedire a noi di attaccare…
Yuri alzò la mano e costrinse il dio in ginocchio prima di fargli esplodere la mano che aveva usato per colpire i suoi bambini.
-Chi sei!?
Lei sorrise levandosi il cappuccio- le mie bambine mi hanno chiamata Yuri…ma per voi? La vostra morte.



Capitolo 10: Teasing is the best

Capitolo 10: Teasing is the best

Lilith sorrise poggiando cinque quaderni di appunti sul tavolo facendo parecchio rumore.
-Cosa sono? –chiese Ayame
-Esami no vero? Non li ho dimenticato di nuovo vero? –chiese Marybelle
-Non credo- disse Celestia altrettanto curiosa
-Cosa sono Lily? –chiese diretta Piper
-Per voi –disse Lilith dando ad ognuna uno di un colore diverso- sono rimasta in piedi un po’ di più per finirli
-A cosa servono? –chiese Ayame aprendo il libro e diventando rossa- oh…
-Ho pensato che visto che ora siamo tutte quindicenni e che presto inizieremo a fare cose nel letto con i nostri fiancé che qualche nozione di base potrebbe servire a tutte. Ho cercato di scrivere cose aderenti alla specie del vostro partner e la vostra quindi spero vi possano aiutare- disse Lilith
Marybelle era intenta a leggere- oh…posso metterlo in bocca quindi…
-Belle leggilo quando non sei a portata di orecchie di altri –disse Celestia per poi curiosare tra le pagine e muovere le mani curiosa- uhm…
-Secondo te se faccio questo Jonathan sarà contento? –chiese Ayame indicando una pagina del quaderno
“Vorrei conoscere un uomo a cui non piace vedere una bella ragazza prendere la sua spada in bocca tesoro” pensò mentalmente Lilith per poi sorriderle- i libri dicevano ciò
-Molte tecniche base sono le stesse- notò Piper con un sorriso- però cose come ali o coda o corna sono a specie eh? Sono stati puntati solo sulla nostra specie e sulla specie del nostro partner, è stato davvero gentile da parte tua spendere tempo per noi Lily, vedrò di farne buon uso
Marybelle mise il quaderno nella borsa- facciamo il nostro tea party e poi io torno in camera, devo esercitarmi
-E…esercitarti? –chiese rossa Ayame
-Certamente, non vorrai mica che provi queste tecniche nel momento! –disse Marybelle ovvia- è una fortuna che sia ben fornita dal punto di vista del petto, sarà interessante provare a muoverlo tra le mie gemelle…
Piper si sfiorò il petto e sospirò- non mi piace avere poco seno…
-Credo che a Septimus piacciano molto- disse Celestia provando a esserle di incoraggiamento
-Puoi provare questo –disse Lilith girando la pagina del quaderno
-Massaggio? –chiese Ayame
-Dicono che se il tuo partner le massaggia crescono –disse innocentemente Lilith- o almeno così nel libro che ho consultato
Le quattro ragazze guardarono la pagina e fecero nota mentale della cosa.
****
-Ah Damon mi servivi giusto tu! –sorrise Celestia entrando nella stanza di lui.
Il ragazzo la guardò seduto sulla scrivania- tesoro cosa ti…
Lei si inginocchiò davanti a lui e iniziò ad armeggiare con la cintura dei suoi pantaloni.
-Amore che diavolo stai…- iniziò lui provando a fermare le mani di lei.
Lei tirò fuori il quaderno e lo mise nelle mani del ragazzo- pagina 7. Fa il bravo su…
Lui aprì il quaderno solo per trovarsi un disegno abbastanza esplicito e degli appunti su come eseguire quel movimento, prima che potesse commentare la cosa, la sua fiancé aveva già le mani piene- Ce…Celestia!
****
-Ayame sei…qui…- chiese entrando Jonathan e richiudendosi subito la porta alle spalle guardando la sua fidanzata cercare di muovere le mani su una bottiglia di vetro- che diavolo…
Lei divenne rossa- ehm…
-Tesoro che stai facendo? –chiese lui stranito per qualche motivo. Non era tanto il gesto, perché era abbastanza normale vederla stringere una bottiglia, era più che altro il fatto che sentiva che era eccitata la cosa che gli faceva sorgere punti interrogativi.
Lei sorrise in imbarazzo e posò la bottiglia- ehm…potresti…stenderti sul letto?
-Ok? –disse lui abbastanza confuso dalla richiesta ma eseguendo lo stesso la richiesta di lei.
Lei si sedette sul letto al suo fianco e gli sbottonò la camicia. Di norma lui avrebbe commentato ma l’istinto gli diceva che se apriva bocca la fiancé avrebbe perso ogni coraggio e ci avrebbe rimesso. Quando vide la ragazza rimuovergli i pantaloni però sentì il respiro mancargli.
Che diavolo gli era preso ora!?
Lei guardò la spada salire verso l’alto e allungò la mano per sfiorarla, cosa che causò Jonathan un leggero verso che provò a sopprimere. Lei non lo prese però come un cattivo segno e semplicemente spostò una ciocca di capelli e abbassò la testa.
*****
-Piper? –chiese Septimus entrando nella stanza solo per trovare la sua fiancé senza maglietta e reggiseno- …
-Ah…ehm potresti aiutarmi? –chiese lei
Lui annuì piano avvicinandosi. Forse le facevano male le ali?
Lei sorrise e gli prese le mani per poi portarsele al petto, cosa che fece perdere qualche anno di vita al serpente e lo fece sentire stretto di pantaloni- grazie!
-Ehm…
-Ho letto in un libro che se le massaggi crescono- disse lei mostrandogli l’immagine
“Sia ringraziato chiunque l’abbia scritto quel libro” pensò Septimus- tesoro la tua misura mi va bene…
-Ma a me no- disse lei girando pagina- voglio provare a metterci la tua spada in mezzo e farti venire così! Se sono piccole non si può fare
Septimus poggiò la testa sulle spalle della sua fiancé- ok…
-Ah dopo posso provare a prenderlo in bocca? –chiese lei guardandolo con due occhioni speranzosi
Lui la guardò incredulo prima di annuire lentamente- certo…se vuoi sì…
Lei sorrise contenta dandogli un bacio- sei il migliore! Mi accontenti sempre…
-Qualsiasi cosa ti renda felice…- mormorò lui facendo come lei gli diceva e sbirciando a cosa stava leggendo.
Le cose si prospettavano divertenti…
***
-Belle, mi volevi amore? –chiese Kyle entrando nella stanza della sirena
Lei sorrise tirandolo a sedersi sul letto- ecco…ho trovato un nuovo esercizio per migliorare la nostra relazione, possiamo farlo insieme?
Lui annuì subito- certo amore
Lei sorrise togliendosi la maglietta e finendo subito in ginocchio di fronte a lui, prima che lui potesse commentare la sirena aveva già rimosso gli ostacoli che erano i pantaloni e i boxer di lui e si era sbarazzata del reggiseno- ah…credo mi sia cresciuto di nuovo il seno…era per una quinta questo reggiseno ma è stranamente stretto…
Se non avesse rimosso i pantaloni anche qualcos’altro lo sarebbe stato…
-Tesoro…cosa vuoi fare? –chiese lui guardandola allungare le mani dove non doveva…per ora almeno
-Puoi prendere quel quaderno sul letto? –chiese lei
Lui annuì girandosi per vedere la pagina aperta e poi si girò di scatto quando vide che la sirena aveva già messo le sue due spade tra le proprie gemelle- t…t…amore…che…
Lei sorrise allungando la lingua- dopo questo ti farò vedere altri esercizi di coppia, potrai scegliere il prossimo ok?
****
-Noir siediti sul letto- disse Lilith entrando nella sua stanza
Lui si mosse subito e non mosse muscolo quando lei gli sbottonò la camicia o rimosse i pantaloni e i boxer.
Lei sorrise- non chiedi che sto facendo?
-Diciamo che sto sperando qualcosa ma non oso chiedere- disse lui
Lei sorrise leccandosi le labbra- cosa vuoi che faccia…
Lui cercò di calmare il respiro- devo…devo dirlo?
Lei sorrise- non farò nulla altrimenti…- disse piano muovendo un dito sulla sua spada
Lui chiuse gli occhi- le tue labbra…su…
Lei sorrise aprendo la bocca piano- non ci ho mai provato…spero di non deluderti…
Nella vita precedente non era nemmeno lontanamente una vergine e sapeva come muoversi…
Lui la guardò con possessività mentre si abbassava su di lui.
****
-Quindi…- iniziò Jonathan quando erano nelle terme dell’Accademia- qualcun altro ha avuto una fiancé desiderosa di…
-In ginocchio davanti…- continuò Kyle
-E giocare con… -continuò Septimus
-E alla fine bere…- finì Damon
-Beh pare che abbiamo avuto tutti una bella serata- disse Noir rilassato
-Qualche motivo particolare per questo improvviso desiderio di farci vedere il paradiso? –chiese Jonathan
-La mia futura moglie ha deciso di dare alle ragazze dei quaderni –disse Noir- con tecniche apposite per compiacere i futuri mariti…
-Sai che adoro sempre di più tua moglie? –chiese Damon
-Se continua così Belle rischia davvero di provarle le mie spade- mormorò Kyle
-Non credo le dispiacerebbe –disse Septimus
Jonathan sorrise- quindi…con la scusa possiamo toglierci il problema senza doverci immaginare che loro facciano quelle cose…sono particolarmente felice dell’amicizia che hanno con Lilith
Noir sorrise- e io che la mia fiancé ha deciso di testare le varie cose su di me d’ora in poi…
I ragazzi scoppiarono a ridere.
Era decisamente un bell’anno quello per loro.



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Capitolo 11: State of things

Capitolo 11: State of things

Lilith guardò con un sorriso le coppie.
Ayame e Jonathan erano accoccolati su una poltrona a sonnecchiare.
Kyle stava spazzolando i capelli di Marybelle mentre la ragazza leggeva qualcosa contenta.
Celestia e Damon stavano giocando a scacchi ma entrambi sembravano più presi da qualcos’altro che dal gioco.
Septimus aveva Piper seduta sulle sue gambe e la stava cibando molto contento.
Guardò Noir addormentato sulle sue gambe e sorrise passandogli una mano tra i capelli.
Le route erano chiuse.
Sfiorò il volto del suo fiancé e abbassò lo sguardo pensierosa.
Ma non poteva abbassare la guardia.
Il gioco poteva ancora decidere di mandare a puttane tutto ciò che aveva fatto e dare Noir alla protagonista o il protagonista…
Era abbastanza sicura di non poter diventare vittima delle avance di nessuno.
Una come lei…non poteva amare dopotutto.
-Lilith…- mormorò nel sonno Noir girandosi piano e abbracciandole la vita- no…non andare via…
Lei guardò il vampiro dormiente e sorrise posandogli una mano tra i capelli.
-Non lascerò a nessuno il mio posto…
Noir aveva spesso incubi in cui Lilith lo lasciava per un biondo dagli occhi verdi dopo aver frainteso che lui l’avesse rimpiazzata con una biondina dagli occhi verdi.
Era terrorizzato al pensiero che ciò potesse accadere.
Ma Lilith era tranquilla. A lei i biondi non piacevano nemmeno.
La cosa aveva reso per Noir molto più possessivo e protettivo.
Non ricordava il volto del tipo ma ricordava una cosa: era umano.
Per Noir ogni umano era ora un pericolo e impediva a Lilith contatto con loro da sola.
Ma non era il solo.
Gli altri ragazzi anche continuavano a vedere quel tipo nei loro sogni e nessuno di loro era felice della cosa.
Non solo loro ma anche le ragazze avevano sogni su quella bionda che avrebbe sedotto i loro fiancé.
Nonostante tutti fossero certi della lealtà dei propri partner, nessuno era meno allerta.
Erano tutti calmi, ma erano tutti pronti.
Pronti a far fuori la minaccia alla loro tranquillità.
Lilith era l’unica che non aveva quei sogni e le ragazze e i ragazzi evitavano di commentare sui sogni in presenza di lei per paura di darle un peso.
Questo non voleva dire che nessuno era pronto a intervenire anche per lei.
Dopotutto era grazie a lei che la situazione dei regni era completamente calma ora.
Durante le vacanze Noir decise di stare appiccicato a Lilith, cosa che lei non vide per nulla come anomala visto che era possessivo come personaggio dall’inizio.
Più i mesi passavano e meno la paura era presente.
Era solo un sogno quindi perché spaventarsi?
Nel mentre però le loro relazioni si erano stranamente rafforzate…
-Lilith, che ne pensi di quest’anno? –chiese Noir
Lei sorrise rilassandosi nel suo abbraccio- che ci sarà parecchio da divertirsi.
Erano dopotutto nelle vacanze dopo l’anno accademico.
Erano tutti sedicenni e l’anno che stava per iniziare…
Era l’inizio del gioco.




Capitolo 14: You are not this Emperor's wife yet!




Capitolo 14: You are not this Emperor’s wife yet!

Il temperamento di Aceline era sempre stato eccelso e nessuno aveva dubbi che lei fosse ideale per poter diventare una futura Imperatrice.
Ciò che non si aspettavano fu che la ragazza avesse anche il carattere per il ruolo.
-Questa concubina è confusa, in che modo starei attentando alla vita di Lady Lia? –chiese Aceline
-Mi hai spinta dalle scale! Mi volevi morta!
-Ma non è ciò che è successo- disse Aceline
Tutti in sala si guardarono.
-Lady Lia sì è avvicinata per colpirmi con un ferma capelli, questa concubina ha solo scacciato la mano di Lady Lia con poca forza. Questa concubina è già debole di suo, la gravidanza l’ha resa ancora più debole. Come potrei avere la forza di spingerla giù dalle scale? –chiese lei piegando la testa
-Ma l’hai fatto!
-Fermacapelli? –chiese Einar
Aceline annuì mostrando il buco che il ventaglio aveva- Lady Lia mi ha cercato di colpire con il fermacapelli che è ora ai piedi di sorella maggiore Bertha, quando l’ho scacciata con il ventaglio deve averne perso la presa…
Bertha guardò il fermacapelli di oro che era apparso dal nulla ai suoi piedi.
Lia lo guardò stranita, perché il suo fermacapelli preferito era lì?
Navaeh fu più veloce di Bertha nel reagire e raccolse il fermacapelli con un fazzoletto e lo porse all’Imperatore
Se poteva far fuori la futura prima moglie anche collaborare con Aceline non era male.
Quando Einar vide il ventaglio e poi il fermacapelli che aveva ancora tracce di carta incollati alla punta affilata si infuriò.
Nell’antichità quei fermacapelli erano anche un’arma per difendersi. Erano in grado di togliere la vita di qualcuno se si usava abbastanza forza.
Aceline guardò il volto di Einar diventare sempre più scuro dalla rabbia e quello della famiglia di Lia diventare sempre più pallido.
-Imperatore…- iniziò il padre di Lia
-Questo è di vostra figlia!? –chiese Einar
-Si ma…- iniziò la madre di lei
-Silenzio! –disse il marito- non è come pensa sua maestà, sono certo che è tutto…
-Non vorrà forse dire che questa concubina ha deliberatamente creato questa situazione spero- disse Aceline
L’uomo la guardò. Voleva darle la colpa ma…
Aceline guardò l’uomo- questa concubina è debole, non ha la forza di fare uno sforzo come spingere una donna più grande e pesante di lei giù dalle scale, già colpire via il fermacapelli le è costata parecchia energia, eppure lady Lia è indietreggiata più di dieci passi e caduta dalle scale con un tale clamore, finendo con il rompersi così tante cose che questa concubina non può che chiedersi se questo fosse tutto un programma creato da voi per sbarazzarsi di un impiccio…
A quelle parole l’intera sala si gelò.
-Come…come potremmo mai…- iniziò lui tremante
-Infondo non è un segreto che io sia incinta, magari una serva o un servo del castello è segretamente sotto la vostra busta paga o avete investigato…- disse Aceline tranquilla- se la notizia fosse giunta alle orecchie della famiglia della prima moglie organizzarsi per un piano in cui la concubina diventa la cattiva e la fiancé la vittima è parecchio facile da compiere. Potrebbe essere che questo fosse tutto un metodo per allontanare gli occhi dell’Imperatore per abbastanza tempo da piantare qualche falsa prova e magari accusare questa concubina di infedeltà? O forse per avvelenarla e far fuori il problema del tutto?
Quando disse quelle cose Einar si infuriò ulteriormente
-Imperatore non vorrà credere alle voci di una puttana! –disse Lia
-Non hai forse appena tentato di colpirmi? –chiese Aceline
-È il diritto della prima moglie di gestire l’harem del marito! –disse Lia- il primo figlio deve nascere da me!
-Quindi fare fuori la mia concubina e mio figlio è accettabile!? –chiese furioso Einar
Léonie guardò con odio la futura nuora, dopotutto aveva iniziato a provare sentimenti ben più forti per Aceline da quando avevano avuto quella tresca…ora che la sua concubina preferita le avrebbe anche dato un nipote, come poteva permettere che venisse umiliata o uccisa?!
-Certo, come prima moglie posso farlo! –disse lei infuriata, non era mai stata così tanto umiliata in vita sua!
Einar scoppiò in quel momento- Tu non sei Ancora la moglie di questo imperatore! Non montarti la testa!
E dopo quello, l’intera famiglia venne di nuovo buttata fuori dal palazzo.
-Aceline, non preoccuparti, andrà tutto bene –disse Einar stringendola
Purtroppo per lui, Aceline sapeva che nella prima vita di Aceline lei non solo sarebbe stata punita ma sarebbe anche stata ritenuta un impiccio.
Poteva essere un santo con lei ora, ciò non toglieva che era stato uno stronzo con lei prima…



Capitolo 13: She is trying to kill me!




Capitolo 13: She is trying to kill me!

Lia era una donna piena di orgoglio e che non era mai stata punita per ciò che combinava. Di fatto nemmeno il momentaneo banno dal palazzo Imperiale le diede la minima punizione a casa. Fu forzata a dare via tre set di gioielli che poi le vennero ricomprati subito dal padre quando lei fece il minimo segno di pianto.
Una viziata ragazzina era ovviamente ignara delle regole del mondo e non sapeva che nella vita non ottenevi mai tutto ciò che volevi.
Quando ricevette il permesso di tornare a corte ovviamente fu subito lì con i suoi genitori.
Einar guardò le sue concubine rimaste e subito ordinò che qualcuno portasse una sedia per Aceline.
-Vostra maestà non vi è bisogno…- iniziò lei ma fu forzata a sedersi da Christoph e la sua mama. Era seduta al fianco dell’Imperatore, posto che spettava a Lia visto che era la futura moglie…
Quando Lia entrò e la vide seduta sentì il sangue ribollire.
Navaeh e Bertha non la degnarono di uno sguardo e non chinarono il capo. Se Aceline poteva fare così anche loro non avrebbero dato faccia a quella puttana. Chi diavolo era per rovinare i loro doni?! Quelle due erano troppo orgogliose per dar lei faccia dopotutto.
Il padre di Lia notò Aceline e si bloccò a guardarla. La donna indossava un abito classico nero, rosso arancio e rosso, giocava con un ventaglio bianco e il suo aspetto urlava eleganza, dolcezza e gentilezza. Deglutì senza darci troppo peso. Quella concubina era una vera tentazione e non pareva avere proprio desiderio di potere…era così…
La moglie notò lo sguardo del marito e strinse i pugni. Avevano già otto concubine a casa e ora andava dietro a un’altra?!
Einar invece lo fulminò con lo sguardo, che ci provasse a toccare la sua concubina, aveva solo una scusa per far volare una testa.
Aceline invece continuò a giocare con il ventaglio ignorando i nuovi arrivati.
-Questi sudditi salutano vostra maestà –dissero loro in coro
Einar li ignorò in favore di sistemare una ciocca di capelli di Aceline. La sua concubina portava in grembo l’erede al trono, era solo logico coccolarla e volerle bene no?
Peccato per lui che l’erede al trono era di un altro Imperatore e non suo ma…
-Alzatevi- disse dopo aver controllato per bene Aceline
Tenere la futura moglie in piedi e la concubina seduta era un chiaro insulto.
Lia guardò Aceline con odio- alzati
Aceline la guardò priva di emozioni- mi è stato ordinato di rimanere seduta
Lia sorrise- la futura Imperatrice ti ordina di alzarti concubina
Aceline le sorrise- sua maestà mi ha ordinato di rimanere seduta, può essere che una semplice Lady non ancora sposata si creda già al pari di prima moglie?
-Come osi! –disse Lia
Einar la fulminò con lo sguardo- la concubina che insulti porta in grembo il figlio di questo imperatore, è suo dovere proteggere la vita del futuro erede
-Erede?! –chiese lei allibita
-Sua maestà scherza spero, ovviamente l’erede deve essere il figlio della prima moglie –disse il padre di Lia
-Il bimbo è già nel grembo di questa concubina però –disse Aceline sfiorandosi il ventre
-Quella puttana dovrà abortire ovviamente! –disse Lia
-Questa decisione non spetta a te –disse Aceline subito- il figlio non è suo
-Sono la futura Imperatrice. È mio diritto fare di concubine come te ciò che mi pare e piace! –disse lei avvicinandosi e alzando la mano per colpirla. Prima che Einar potesse intervenire però Aceline mosse il ventaglio colpendo via la mano e il movimento fece cascare la donna giù dai cinque gradini che la dividevano dalla posizione rialzata dei troni e il pavimento.
Il colpo era stato parecchio più forte di ciò che Lia si aspettava e Aceline aveva rafforzato il ventaglio con la magia, causando quindi che la donna volasse a terra con abbastanza forza da spaccarsi il naso, le labbra e perdere un dente. Lia si rialzò a fatica e appena vide il sangue si girò a guardare Aceline che per un millisecondo sorrise cattiva per poi fingersi stupita e spaventata.
La reazione del padre di Lia fu assolutamente senza prezzo.
-Lia! Oh la mia piccola Lia! –disse la madre di lei sorreggendola come se stesse per morire.
-Sire! Come potete lasciare che una mera concubina attacchi così la vostra prima moglie?! –chiese infuriato il padre di Lia
Aceline sorrise dietro il suo ventaglio.
Era ora di uno show molto più interessante…
-Sta cercando di uccidermi! –urlò Lia guardando Aceline infuriata



Capitolo 12: Emperor we need a doctor




Capitolo 12: Emperor we need a doctor

Quando mi sono svegliata il giorno dopo il ritorno di Einar mi sono sentita stranamente stanca e priva di forze. Senza nemmeno pensarci ho controllato le mie condizioni di salute con la magia trovando un risultato che non pensavo avrei visto così presto.
Mi vestii in un abito di un viola chiaro con decori di argento e mi guardai allo specchio.
La cosa andava a mio favore certo ma non era sicuro avere…
Mi alzai di colpo e bloccai la porta con la magia prima di prendere coraggio e teletrasportarmi nelle camere dell’unico uomo con cui ho avuto una relazione oltre mio marito.
Lui si svegliò di colpo quando sentì una presenza nella sua camera.
-Aceline? Che succede non…
Lei gli prese le mani e le poggiò sul suo ventre- cosa pensi mi potrebbe spingere a venire qui così di corsa?
-Sei incinta? –chiese lui tirandosi completamente fuori dal mondo dei sogni- è…è di Einar?
Io scossi la testa
Lui mi guardò- come fai a saperlo?
Io sorrisi- un uomo sterile non può dare figli
-Appunto- disse lui.
-Non sei sterile, hai solo una bassa possibilità di avere figli, lui invece è sterile- risposi io
-Come puoi esserne certa?
-L’ho reso sterile, ne sono certa- dissi io con un sorriso
Lui mi guardò prima di sfiorarmi ancora il ventre- un figlio…
-Ho nove mesi prima che il bambino nasca…in questi mesi farò avanzare il piano come previsto –dissi io
-No, è troppo pericoloso, se ti succedesse qualcosa…- iniziò lui
Io sorrisi- lascia che succeda e vedranno le ire di una strega. Posso proteggere me stessa e chi porto in grembo con la magia. Tu devi solo fare come avevi promesso
Lui tentennò e annuì- a una condizione…
****
-Dov’è Lady Aceline? –chiese l’Empress Dowager
-Lady Aceline è ancora in camera- disse la mama addetta a lei
-A quest’ora? –chiese stupito Einar, Aceline era mattiniera e di solito a quell’ora era a corte a porgere i suoi saluti ai due
-Non si sentiva bene- disse subito la mama- e ha chiesto il permesso di convocare il medico
-Accordato! –disse subito Einar alzandosi- madre io…
-Vengo con te- disse lei subito alzandosi- Aceline è così fragile, non si sarà ammalata a causa di quella puttana spero!
Giunti nel Winter Palace trovarono il medico a controllare il polso di Aceline pensieroso- penso sia proprio come lady Aceline pensa…
Einar si fermò sui suoi passi
-Oh… -Aceline non parve felice della notizia
-Lady Aceline dovrebbe esserne felice, un figlio è un’ottima notizia- le disse il dottore
Un figlio? Era incinta?
Einar sorrise subito alla cosa, stava per diventare padre ma perché Aceline non ne era felice?
-Sono una concubina- disse Aceline- cosa pensa succederà quando la fiancé scoprirà che la concubina ha dato alla luce il figlio del marito prima di lei?
A quelle parole tutti si congelarono.
Era vero. Per le norme del tempo la prima nascita era un diritto della prima moglie. Se Aceline partoriva prima di lei era un insulto alla prima moglie e ovviamente questo non sarebbe stato accettato facilmente dalla donna.
Léonie ricordò subito come parecchie concubine venissero uccise facilmente dalla prima moglie solo perché erano le favorite, come poteva non capire? Lei aveva paura di morire…
-Lady Aceline, ciò che dice lei è vero ma l’Imperatore non le farebbe mai del male- le assicurò il dottore
-Forse…ma il bambino? –chiese lei- cosa succederà se io venissi tolta di mezzo? Il figlio di una concubina non vale più che un servo in confronto al figlio della prima moglie. Se io non ci fossi più…
-L’imperatore non permetterebbe mai che il bambino sia ferito! –le assicurò il dottore
-Forse…ma la prima moglie può ucciderlo così facilmente che non importa cosa lui voglia no? –chiese Aceline- dopotutto lui è sempre impegnato, non ha il tempo di star dietro a un bambino o a una concubina. Basterebbe un minuscolo grammo di veleno e la prima moglie si sbarazzerebbe di noi…
-Non oserebbe! –disse il dottore
-Ha osato colpire la concubina del fiancé prima ancora di aver incontrato quest’ultimo –disse Aceline- mi chiedo cosa non oserebbe fare una donna che non ha paura di insultare il marito nella propria casa. Dopotutto lei ha una famiglia nobile che la sostiene, io non ho nemmeno una famiglia, figurarci una nobile…
-Cosa vuole fare lady Aceline? –chiese il dottore capendo la donna- vuole sbarazzarsi del bambino?
Einar si sentì mancare a quelle parole. Era davvero così poca la fiducia che Aceline aveva in lui? Ma non poteva darle torto, aveva lasciato che la donna uscisse impunita dopo averla colpita…
-No…non voglio perdere il mio bambino…ma non voglio nemmeno dover stare allerta ogni cinque secondi della mia vita per paura che qualcuno mi venga ad assassinare nel sonno o avveleni il mio bambino- disse lei con un tono che sembrava sul punto di crollare e scoppiare a piangere- non lo so cosa voglio fare…voglio solo essere al sicuro e tranquilla…è troppo chiedere ciò?
Il dottore la consolò come meglio poteva e non poté che elogiare l’intelligenza della donna.
Chi poteva negarlo? La sua posizione era poco sopra quella di una serva. Osare dare alla luce il figlio del padrone era chiedere di venir uccisi dalla padrona. Era ovvio avere paura ed era ovvio avere paura per chi si portava in grembo.
Le prescrisse delle zuppe medicinali per aiutare la crescita del bambino e si tolse di torno velocemente. Einar lo lasciò correre via solo perché non era sicuro di cosa dire o fare.
Non poteva esattamente dire che poteva proteggerla e aspettarsi che lei gli credesse dopo aver semplicemente impedito alla fiancé di tornare a palazzo per un paio di mesi…era chiederle di credergli dopo non averla difesa.
Sospirò uscendo dal palazzo di Aceline e tornando al suo. Doveva convocare la fiancé immediatamente a corte e parlare con la famiglia di lei.
Ciò che non sapeva era che quella sua scelta non verrà mai perdonata dalla sua concubina…


Capitolo 11: She is not happy, so I am happy



Capitolo 11: She is not happy, so I am happy

Aceline sorrise guardandosi allo specchio. Aveva già creato problemi nelle loro nozze e non erano nemmeno sposati.
Doveva sbarazzarsi di un’altra delle concubine prima di poter andare contro Lia, quella che le pareva più adatta era Bertha. Lia aveva dei poteri magici, per questo era stata selezionata come moglie dell’Imperatore, ma i suoi poteri erano paragonabili a un gattino che miagolava.
A dirla tutta l’unico potere che Lia possedeva era di creare e muovere piccole fonti di acqua, e con piccole si intendeva mezzo bicchiere di acqua. Se avessero saputo tutto ciò che Aceline poteva fare era ovvio chi avrebbe preso il ruolo di Imperatrice…
Prese un lucidalabbra per mantenerle morbide e prive di screpolature e se lo applicò con calma.
-Beh se sapevo che ti trovavo così sarei venuto prima…
Una mano maschile le tolse il lucidalabbra dalle mani e sorrise- ti sono mancato
Il secondo di sorpresa passò e un sorriso di malizia apparve sulle labbra della donna- uhm non mi dispiacerebbe farti venire…
Lui sorrise tirandola su in piedi e bloccandola contro la specchiera per baciarla in maniera poco casta- tuo marito?
-Pensa che sono ferita –mormorò lei allacciando le sue braccia intorno al collo dell’uomo
-Che mi sono perso?
-La sua futura prima moglie mi ha “tirato uno schiaffo” –disse lei
-Cosa? Chi diavolo è questa?
-Lia, figlia del ministro delle finanze- disse Aceline
Lui fece una smorfia- vedremo per quanto…
Lei rise piano divertita- dovrai aspettare un po’…
Lui sorrise baciandole il collo- ancora a vedere donne tu?
-Devo farmi alleate in qualche modo –disse lei- e non mi parevi scontento del vedermi in azione…
Lui sogghignò- preferisco vederti in ginocchio solo di fronte a me…
Lei sorrise- beh possiamo…
-Aceline- bussò Einar- posso entrare?
I due si guardarono e Aceline attivò subito un incantesimo di invisibilità sull’uomo e uno illusorio sul suo viso per far apparire lo schiaffo. L’uomo fece una smorfia, non gli piaceva che la sua donna fosse ferita, fosse per davvero o per finta.
Aceline cancellò l’incantesimo di silenzio che era sulla stanza e andò ad aprire- vostra altezza, qualcosa non va?
Lui entrò e fece per sfiorarle il viso ma si bloccò- questa è colpa mia…
Lei sorrise- è questa concubina che è incapace di andare d’accordo con la prima moglie
L’uomo poggiato al muro strinse i pugni. No era colpa di Einar che non sapeva difendere sua moglie, aveva una donna del genere al suo fianco e la lasciava nel ruolo di concubina, per di più nel Winter Palace! Che razza di vigliacco senza coglioni era?! Solo perché lei non era nobile non la voleva come Imperatrice o nel Lotus Palace…che figlio di puttana…
-Aceline…- disse lui non aggiungendo altro. Non sapeva come consolarla.
Alla cosa l’uomo si incavolò di più. Era così tanto difficile promettere che non sarebbe successo di nuovo!? Cavolo una promozione al Lotus Palace era il minimo che poteva fare per farla sentire meglio!
-…- Aceline non rispose alla cosa. Perché cavolo doveva venire ora!? L’amante in camera e il marito alla porta non erano una scena che le piaceva avere se non quando faceva cose a tre ed era programmata come cosa e per quanto poco godeva con Einar di certo la cosa non sarebbe successa…
-Prometto che…troverò una soluzione –disse Einar. Avrebbe trovato modo per non sposare Lia…
“Non sposare la puttana è la soluzione razza di coglione!” imprecò mentalmente l’uomo posato al muro “ma meglio, fatti l’harem, io mi faccio tua moglie nel mentre. Visto che non la tratti come dovresti mi occuperò io di lei figlio di…”
-Per cosa è venuto sire? –chiese Aceline, prima se ne andava prima lei avrebbe potuto aprire le gambe e tirarsi a letto l’amante.
-Il deficiente dell’Imperatore del regno nemico ha mosso le truppe vicino al confine. Devo andare a controllare che sia tutto apposto, starò via per tre giorni massimo- disse Einar tristemente, di nuovo sola la lasciava
“Il deficiente sarà felice di scoparsi tua moglie nel mentre sei via tranquillo” pensò l’uomo con un sorriso divertito, di certo non si sarebbe presentato senza un esercito giusto per infastidire Einar e tenerlo lontano dalla sua amante.
“Oh posso fottermi il mio amante nel mentre, ottimo” lei sorrise- stia attento sire, non vorrei che qualcosa le capitasse…
Lui sorrise- starò bene, quell’idiota non può nemmeno entrare a corte senza il mio permesso
L’idiota che era nella stanza della concubina preferita di Einar aveva da ridire su ciò visto l’ammonto di guardie che aveva superato senza problemi innumerevoli volte per farsi la donna…
Aceline sorrise- allora la rivedrò a corte appena tornerà?
Lui annuì
Aceline lo guardò- potrebbe dare l’ordine di non disturbarmi? Vorrei riposarmi un po’ per…ecco…
Lui guardò la ferita sul viso e annuì- certamente
-Grazie sire- sorrise lei
Lui sorrise baciandole la mano- a presto mia adorata
“Vatti a impaccare” commentò l’uomo fissando Einar uscire e Aceline rimettere l’incantesimo di silenzio e bloccare la porta. Si avvicinò a lei e l’abbracciò da dietro. Lei sorrise facendolo tornare invisibile- truppe al confine?
Lui sorrise- ho pensato di salutare già che c’ero
Lei rise girandosi verso di lui- dove eravamo rimasti?
I due avevano iniziato la relazione poco dopo il ballo a corte. Aceline l’aveva trovato nel suo Winter Garden da solo prima del ballo e i due avevano avuto una bella conversazione…una cosa aveva tirato l’altra ed erano finiti a letto un paio di giorni dopo.
All’inizio era solo sesso per entrambi, collaborazione per far soffrire Einar e Lia. Ma presto la complicità era diventata più intima di ciò che i due pensavano e lui si era reso velocemente conto che si stava innamorando di lei.
Era l’unico maschio con cui andava oltre al marito per un motivo.
-Che farai se resti incinta? –chiese lui stringendola nel letto di lei
Lei sorrise- vorresti figli?
Lui annuì baciandola.
La verità era che Lia doveva essere la moglie di lui. Il contratto era già pronto ma all’ultimo minuto la famiglia di lei lo rifiutò per Einar. Detestava già da tempo Einar, l’idea di non potersi prendere un’Imperatrice a causa sua lo infuriò ulteriormente. Al ballo era andato con lo scopo di vedere che tipo di persona era Lia, non sapendo che ancora non l’avevano nemmeno chiamata a corte, invece aveva incontrato una meravigliosa fata in un giardino di un freddo palazzo. Lia se la poteva tenere, era Aceline che ora voleva. Se Aceline era felice lui era felice, se Lia era infelice lui era felice.
Aceline invece pensava ad altro. Nella sua vita precedente i figli che aveva avuto avevano solo un padre. Era una donna di bordello certo ma ebbe un corteggiatore molto accanito che le chiese di sposarlo per mesi e mesi, era ricco, era bello e lei se ne stava innamorando ma non voleva dare via la sua libertà. Lui a sorpresa non gettò la spugna, arrivò addirittura a presentarsi al bordello e pagare per ogni sera di un intero anno…alla fine le arrivò un figlio da quella storia, e poi un altro, e un altro ancora…era un uomo che non la giudicava, non le imponeva nulla e che si era ripromessa che se avesse mai incontrato in una seconda vita avrebbe fatto di tutto per sposarselo. L’uomo al suo fianco le ricordava proprio quell’uomo. Per questo…
-Diventa la mia Imperatrice –chiese lui baciandola piano- so che posso renderti felice
-Anche se sono così? –chiese lei
-Perché sei così mi sono innamorato ti te, non vorrei mai cambiarti con altro- disse lui
-Concubine? Quante ne dovrò subire? –chiese lei
-Zero –disse lui- sai che non ho concubine e non ne avrò. Un uomo che davvero la ama la moglie non cerca altre nel suo letto e…
Lei sorrise baciandolo- allora tieni pronta la corona per me…
Sapeva che poteva sposarsi senza problemi questo giro e senza la paura di venir tradita…


I just got a daughter somehow

I just got a daughter somehow Trama: Il migliore cacciatore del mondo era alquanto triste per l’assenza di una dolce metà e figli nella sua ...