Capitolo 1°:“Sogni E
Sorprese”
Era l’alba e tutti a Angolo di Paradiso dormivano sogni
tranquilli. Tutti tranne una persona. Quella persona era Luna un’archeologa
molto famosa e bella con lunghi capelli biondi che, a detta di tutti aveva un
cuore d’oro. Lei non aveva né sogni tranquilli né incubi, ma erano sogni molto
ma molto strani. In quel sogno si trovava in uno strano castello, in questo
castello non c’era nessuno ma molti quadri ingialliti e statue impolverate,
mobili che dall’aspetto sembravano medievali, oggetti che neanche lei riusciva
a riconoscerlo perché erano nella penombra. Un cosa attrasse la sua attenzione
un quadro in particolare, un ritratto, un ritratto di una donna, molto bella,
con capelli biondi con una frangetta che le copriva le sopracciglia, lasciati
liberi dietro e con due ciocche (quelle davanti alle orecchie) in due treccine,
occhi azzurri, pelle chiara, un vestito elegante color violetto chiaro, con dei
bellissimi ricami, indossava dei gioielli: una collana a forma di cuore con una
catenella d’oro; un anello con una rosa con al centro una pietra preziosa;
degli orecchini a forma di serpenti molto grandi color oro con al posto degli
occhi 2 rubini rossi e 2 bracciali molto lunghi che partivano dal polso e
arrivavano a meta avambraccio dello stesso colore del vestito, sotto il
ritratto c’era una scritta in argento su un’etichetta d’oro “ritratto della
principessa Luna, principessa dal cuore d’oro, chiamata così per il suo buon
cuore”, quella ragazza le somigliava molto solo che lei non se ne accorse.
Stava per leggere il resto quando senti abbaiare. Si sveglio. E disse:
-Bella! Su finiscila di abbaiare ho capito mi alzo, mi alzo.
Infatti chi aveva abbaiato era stata Bella, la cagnolina di
Luna. Appena alzato si guardo in giro nel suo enorme appartamento, in quel
momento si trovava in camera da letto, una stanza molto grande con un enorme
armadio con ornamenti di rose e farfalle colorate, due comodini accanto al letto
con gli stessi ornamenti dell’armadio, con un letto matrimoniale elegante come
quelli reali, in effetti tutta la casa era molto elegante e moderna. Si alzo
andò verso l’armadio. Lo aprì cerco qualcosa da mettersi scelse di mettersi un
abito lungo fino alle ginocchia, con delle scarpe con il tacco alto dello
stesso colore, il vestito era legato in vita da una fascia color viola scuro,
che si legava sulla schiena a fiocco. Lo indossò, si truccò e si mise qualche
accessorio. Ci mise qualche secondo a fare tutto. Poi andò in cucina e cominciò
a preparare la colazione, appena pronto chiamo Bella li diede dei pancake con
sopra dello sciroppo d’acero mangiarono, poi prese la borsa, color viola, e la
giacca e disse:
-Bella andiamo! Dobbiamo andare al lavoro.
Uscirono presero l’auto e andarono al lavoro. Appena arrivata
scese parcheggio e salirono in ascensore fino all’ufficio in cui lavorava Luna.
Appena entrate Luna disse:
-Non ti preoccupare oggi prendo le ferie e faremo un bel
viaggio contenta?
-bau bau (disse Bella scodinzolando pensando a quanto tempo
potevano passare insieme)
-Brava cosi ti voglio, che strano oggi non mi hanno ancora
chiamato per ricordarmi di venire alla festa di buone vacanze, sono cosi
gentili con me.
Scesero dall’ascensore, e vide la sua assistente, Polly,
venirle incontro, e le disse:
-Buongiorno signorina Luna, ce un signore che desidera
parlare con lei signorina.
-Buongiorno Polly chi è questo signore che vuole parlarmi?
Ma prima che Polly potesse rispondere l’uomo si avvicinò e
disse:
-Salve io sono Alfred, sto cercando la signorina Luna, e
immagino sia lei, giusto?
Era un uomo anziano, ben curato, alto, magro, elegante, e
dall’aspetto sembrava abbastanza familiare a Luna come se lo avesse già
incontrato da qualche parte, ma non ricordava dove. Luna gli sorrise e rispose:
-Buongiorno Alfred, sono lieta di conoscerla, ha indovinato
sono io Luna, ma la prego andiamo a parlare nel mio ufficio saremo più comodi.
Detto questo Luna, Bella e Alfred andarono nell’ufficio di
Luna, appena entrati Luna servi un tè con dei biscottini chiuse la porta e
disse:
-Prego si accomodi.
-Grazie signorina.
-Alfred, mi può dare del tu. A cosa devo questa visita a
sorpresa, cosa posso fare per te?
-Io e lei ci siamo conosciuti quando lei era molto piccola,
ricorda sua zia Diana?
-Diana…Diana…la mia zietta come sta?
-Bene è visto che ormai non è più molto giovane ha deciso di
regalarle il castello dove veniva in vacanza vede ecco………
-cosa? Vuole regalarmi il castello? A che bello è
stupendo!!!!! Quando posso andarci?
- Aspetti sua zia ha imposto delle condizioni per cedervelo.
-condizioni, quali?
-la prima e che io dovrò essere il suo maggiordomo
-Glielo stavo per proporre. La seconda?
-la seconda e che lei dovrà risolvere il mistero del castello
-e come mai dovrò risolvere questo mistero?
-il castello è vivo e se lei non scoprirà il suo segreto non
la riconoscerà come legittima proprietaria e non la vorrà avere come ospite
capisce cosa dico, lo so che può sembrare un bugia ma……….
-Io le credo sa ha dire il vero ricordo di provare una strana
sezione quando ero la mi sentivo osservata però alla stesso tempo al sicurò…
bene partiamo subito per il castello
-scusi è il suo lavoro?
-oggi prendevo comunque le vacanze…Bella sei pronta a vivere
quest’avventura?
Per tutta risposta la cagnolina cominciò a scodinzolare.
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