0.7
Incontriamo i nostri antenati e una festa?!
Il sogno si
ripete, stavolta però sentivo! Ma a essere sinceri preferirei non aver sentito
ciò che mi disse quell’uomo.
-Ascolta,
giovane Sophie, presto verrai qui a Camelot, per aiutarci nella guerra contro
Morgana, una strega che vuole conquistare e sottomettere il mondo. Il destino
del mondo è nelle tue mani, non deluderci. Presto ci incontreremo, molto
presto.
Sinceramente
non ho proprio voglia di rincontrarti!
Mi svegliai.
La camera era come al solito ordinata dal mio lato e il caos totale dal lato di
Marienne. Mi alzai dal letto e mi preparai, lasciai un bigliettino a Marienne
sulla specchiera, passa ore a truccarsi li lo noterà di sicuro.
Anche se
sono passati anni da quando io e Andrea frequentavamo il college e alcuni
luoghi non ricordo più com’erano, quel viaggio non lo scorderò mai.
Incontrai
Andrea in biblioteca, ci nascondemmo nella stanza segreta, un stanza
completamente vuota tranne per una scrivania e due sedie, e aprimmo il libro.
Sapevamo entrambi di aver fatto lo stesso sogno e sapevamo entrambi che il
libro ci avrebbe dato delle risposte, ma non sapevamo che il libro…
-Guarda qui
Sophie!
- “Scegli”?
In una
pagina c’era scritto:
Scegli
No Si
-Che fai?
Stavo
cercando una penna.
-Andrea,
credo che dovremmo rispondere.
Trovai una
vecchia piuma e un calamaio.
-Allora, si
o no?
-Io voto si
Con
delicatezza cerchiai il Si. Il libro si illumino e ci risucchio dentro un
vortice bianco. Grandioso! Scrivere state attenti che se rispondete si venite
rapiti è chiedere troppo?!
Atterrammo
in un cortile, ma non un cortile qualunque.
-Il cortile
del sogno!
Era tutto
uguale! Il prato verde, le mura altissime, la gente che cammina come un’idiota
avanti e dietro, una stalla con dentro un cavallo, un’idiota che fa il
pagliaccio davanti alle guardie, forse era il giullare, un tipo incavolato che
si avvicina con una mazza e ci minaccia, aspetta cosa?!
-Ehi voi
due! Chi siete?
-Sono miei
ospiti- un ragazzo biondo con una corona in testa e l’aria di un re, manda via
la guardia e ci accompagna in un salone. Un enorme tavolo rotondo riempiva
tutta la sala. Un ragazzo con i capelli marroni, ci saluta, indossava una
strana tunica, una tunica da mago. Il biondino ci disse:
-Allora voi
due dovete essere Sophie e Andrea, vero?
-Si, e voi
chi siete? –Andrea stava guardando prima uno e poi l’altro.
-Mi pare
ovvio, noi siamo…
-Re Artù e
Mago Merlino, vero?
-Brava, ma
come l’hai capito? –mi chiese Artù
-Beh, un
tipo con la corona, uno vestito da mago e una tavola rotonda in un castello,
non ci vuole molto a fare due più due
-Questa
ragazza già mi sta simpatica! –Rise Artù- di chi sono l’antenato.
-Il mio-
risposi- Merlino è l’antenato di Andrea.
Anche se
sembravo calma, ero spaventata.
-Che volete
da noi?
-Aiuto-
disse Merlino- Morgana è troppo potente è abbiamo bisogno del vostro aiuto
-Perché noi?
-Perché la
profezia dice che solo voi due potrete sconfiggere Morgana
Ma dai?! E
io che pensavo volesse prendere un tè e parlare di fiori!
-Allora,
Sophie vieni con me, Andrea rimarrà con Merlino
-Perché?
-Perché vi
dobbiamo addestrare. Artù ti insegnerà a combattere e io insegnerò a Andrea la
magia.
-Scusa se mi
permetto, ma Sophie è già pericolosa senza essere stata allenata, se le
insegnate a combattere i nemici periranno in pochi…-colpii Andrea alla testa-
Va bene sto zitto.
-Andiamo,
Andrea io e te facciamo i conti dopo!
-Aiuto…-fece
finta di aver paura, come io feci finta di essere arrabbiata con lui, so che è
strano ma ci sentivamo a casa.
Uscii con
Artù e ci dirigemmo al campo di allenamento.
-Allora,
siamo parenti?
-Si, sei
deluso di essere l’antenato di una ragazza?
-In effetti
mi spettavo un ragazzo
Maschilista!
-Allora,
cosa devo fare per aiutarti?
-Per prima
cosa, voglio che combatti contro il mio guerriero più forte.
Eravamo in
un enorme cortile con manichini per allenamento, travi e ostacoli, e tanta
gente che mi fissava come fossi un fantasma!
-Lancillotto!
Vieni qui per favore!
Lancillotto?
Non è quello che gli ruberà la moglie?
-Si mio re?
-Lancillotto
vorrei che tu combattessi contro di lei.
Lui sembrava
confuso.
-È un
ordine!
-Si, mio re.
Lancillotto
andò a prendere due spade da allenamento.
-Sicuramente
starà pensando che sei impazzito.
-Può pensare
ciò che vuole. Allora fa del tuo meglio, Sophie.
Lancillotto
mi porse una spada e si mise in posizione. Il resto delle persone che c’erano
si misero a guardare.
-Scommetto 5
monete su Lancillotto.
-Io ne
scommetto 10.
-Io
scommetto sulla ragazza –il capo delle guardie aveva scommesso su di me.
-Capo
perderà di sicuro
-Questo è da
vedere.
Lancillotto
mi attaccò- Farò in modo di non farti male.
Io non mi
mossi.
-La batterà
in un colpo!
-Ma cosa…la
parato!
Senza
difficoltà avevo parato quel colpo.
-Tocca a me
ora giusto?
Lo disarmai
con un colpo, lui cadde a terra, presi la spada al volo e puntai le spade su di
lui.
-Ho vinto.
-Brava la
mia Sophie! –esultò Artù
-Ma come hai
fatto, il mio attacco era…-Lancillotto era ancora a terra
-Mai sottovalutare
l’avversario- risposi e lo aiutai ad alzarsi.
-Complimenti
ragazza! –si complimento il capo delle guardie- Come ti chiami?
-Il mio nome
è Sophie
-Sophie è
mia nipote e ci aiuterà contro Morgana
Hai scordato
un bel po’ di Pro-
-Beh, allora
benvenuta a bordo!
Passammo un
po’ di tempo ad allenarci.
Artù mi
accompagno nella mia stanza e mi disse di prepararmi per la festa che ci
sarebbe stata quella sera, ma possibile che finisca sempre a qualche festa!
-Domani ci
sarà lo scontro finale, voglio che i miei uomini si divertano. Ora ti lascio. A
dopo.
Ma che
diavolo! Chiamarci un po’ prima? Insomma se fossi stata completamente incapace
a combattere che avreste fatto? Idioti!
Mi guardai
intorno, ero in una stanza molto grande, con un letto gigantesco, una
specchiera, ma vanno di moda o cosa, un armadio gigante, un bagno personale e
una finestra con un’enorme balcone.
Aprii
l’armadio e dentro c’erano dei vestiti da corte, della mia misura. Quello che
dovevo mettere era color Argento. Semplice, con ricami complicati e un corpetto
senza spalline. Comincio a pensare che qui tutti mi vogliono vedere morta! Io
detesto le feste!
Non mancava
molto all’inizio della festa quindi decisi di prepararmi.
Mi feci un
bagno caldo e mi cambiai, mi aggiustai i capelli e mi misi i tacchi, odio
profondo per chi ha scelto questo vestito, non che mi stesse male o che fosse
brutto, ma io odiavo vestirmi in quel modo.
Qualcuno
bussò. Artù entrò e sorrise appena mi vide.
-Stai
benissimo vestita cosi!
-Grazie
-Andiamo?
Mi tese il braccio.
Io accettai.
-Andiamo, ma
non ho voglia di ballare.
-Bene siamo
in due, ma purtroppo dovrai.
-Preferirei
combattere.
Scesi le
scale con Artù. Tutti erano già arrivati. Cercai con lo sguardo Andrea, lui era
vicino a Merlino al lato opposto della sala. Artù mi presentò. Io appena mi
lasciò da sola cercai di raggiungere Andrea, ma molti, troppi, cavalieri e
ragazzi mi circondarono, cercando di parlare con me.
-Quindi tu
sei la nipote del Re. Sei molto Graziosa.
-Eh, dimmi
chi sono i tuoi genitori?
-Io sono il
conte Filiberto VI, vuole danzare con me?
Aiuto!
-Mi spiace
interrompervi, ma ho bisogno di parlare con la signorina.
Andrea! Mio
salvatore!
Andrea mi
portò via da quella folla, mai stata più felice. Mi accompagnò sulla terrazza.
-Grazie, mi
hai salvata
-Sei molto
carina stasera.
-Non ti ci
mettere anche tu!
-Scusa
scusa, vuoi ballare?
-Non sono
molto brava.
-Io credo
che non sia così e poi mi devi un ballo.
-Eh va bene,
ma solo uno
-Mi
accontenterò.
Tutti
stavano ballando. Andrea e io ci unimmo al gruppo. Mi sentivo una principessa,
non giudicate!
-Merlino hai
visto Sophie?
-Si, è lì
che balla con Andrea.
-Sembrano
buoni amici.
-Artù credo
che loro siano più che amici
-Quindi
diventeremo parenti
-Si, tra
molti secoli però
-Fa niente,
infondo ti ho sempre considerato un fratello.
Ballammo e
ci divertimmo tutta la sera. Andrea mi disse che Merlino gli aveva insegnato
tutto ciò che sapeva, come avesse fatto in così poco tempo non lo so, mi disse
anche che il giorno dopo avremmo combattuto Morgana. Ma in quel momento l’unica
cosa che volevo sapere era ciò che lui provava per me, perché io sapevo già di
amarlo.
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