The White Girl and the
Black Boy
1
Alone?
Sono sempre
stata sola. Nessuno si è mai veramente interessato a me. I miei genitori sono
come degli estranei per me, sono sempre in viaggio, lontano da me, li vedo
massimo una volta all’anno, se sono fortunata. Non credo che loro mi odino o
che non mi vogliano, ma solamente si scordano della mia esistenza. Amici non ne
ho, sono sempre gentile con tutti, in molti dicono di essere miei amici, ma con
nessuno sono mai riuscita a aprirmi. Nessuno sa chi è la vera me. Non riesco a
fidarmi di nessuno. A scuola sono popolare, non solo per il mio aspetto, ma
anche per il mio carattere, il mio modo di fare. Per l’aspetto sono la classica
biondina dai capelli lunghi, mi arrivano alle caviglie e ho anche la frangetta,
occhi celesti, fisico da modella, alta e magra, con la pelle chiara come il
latte…in pratica la classica ragazza che piace a tutti, che tutti trovano
carina. Mi comporto in modo gentile, educato e dolce con tutti, un carattere
angelico in pratica. I miei voti sono i più alti dell’intero istituto, sono stata
membro di ogni club esistente, spesso mi chiedono una mano per i tornei o gare,
tutto ciò che faccio esce perfetto, e per quanto può sembrare una cosa
fantastica saper fare tutto al primo colpo, fidatevi, non lo è, mi fa solo
sentire più sola. Sono al secondo anno di liceo, sono la presidentessa del
consiglio studentesco dal primo anno, sono molto rispettata, sia dagli
insegnanti che dagli alunni, se c’è un problema tutti vengono da me, la cosa mi
rende felice, ho la fiducia di tutti, ma sono sola. Non mi occupo solo del
consiglio studentesco, mi occupo di tutto, se gli insegnanti hanno un problema
con un alunno lo mandano da me, cerco di aiutare tutti, e ci riesco, ma mi
sento sola lo stesso. Mi piace aiutare le persone, essendo la figlia di due
genitori ricchi, molto ricchi, i soldi non sono un problema, molte volte faccio
una donazione alla scuola per salvare un club che sta per chiudere, i miei mi
fanno spendere tutto ciò che voglio, è il loro modo di tenermi buona visto che
loro non ci sono mai. Sono la migliore in tutti gli sport, dalla corsa alla
boxe, sono forte, nonostante non lo sembro, so difendermi, so combattere,
potrei mettere al tappeto chiunque. Per chiunque la mia è la vita perfetta, ma
non capiscono quanto sia sola, vivo in una villa gigantesca, da sola, con i
domestici, Sebastian è il capo dei maggiordomi e si occupa di controllare
tutto, senza di lui sarei probabilmente sola sul serio. Basta con questi
discorsi deprimenti. Sono quasi arrivata a scuola. Vado a piedi a scuola,
potrei usare benissimo una delle tante auto che i miei mi hanno regalato, qui
la patente si prende a sedici anni e io ho avuto la mia prima auto a sei anni,
cose normali ovviamente, amo camminare e guidare non mi piace molto. Poi
passeggiare lungo i sentieri è così bello. Non passo inosservata con la mia
uniforme. Le scarpe nere con il tacco, la gonna celeste con il sotto gonna
bianco per farla gonfiare, mi arriva poco sopra le ginocchia, la camicetta
bianca, la giacca con lo stemma della scuola, la cravatta celeste, la borsa per
la scuola in stile giapponese e le calze bianche che mi arrivano a metà coscia,
una classica divisa da scuola giapponese, non c’è che dire è stupenda. Ho i
capelli quasi sempre sciolti, tranne quando faccio sport o cucino, in quel caso
li lego in una coda alta o in due codine, è difficile legarli, si sciolgono
subito visto quanto sono lisci e quanto sono lunghi, per andare a scuola lego
due ciocche, quelle che ho davanti alle orecchie, dietro con un fiocco celeste,
tutti dicono che sembro una principessa. Cosa che mi dà ai nervi. Passo vicino
a un ponte, la scuola è abbastanza lontana da casa mia, ma mi piace
passeggiare.
-Zitto!
Urla? Chi
sta urlando? Colpi…lotta...teppisti che se la prendono con qualcuno? Guardo
sotto il ponte, c’è un gruppo di tre ragazzi, con la divisa della mia scuola ma
non ben messa, camicia sbottonata, niente cravatta…i classici ribelli, e poi
c’è un ragazzino del primo anno, ha anche lui la nostra divisa ma ben tenuta,
sta tremando come una foglia. Il ragazzo del primo anno indossa gli occhiali,
ha i capelli neri e gli occhi verdi…dovrebbe essere Malcom del club di scacchi
se non sbaglio, un ragazzo intelligente e ben educato, voti ottimi e bravo
giocatore di scacchi, il classico nerd. Gli altri tre sono…no non li ho mai visti…meglio
annotarmeli mentalmente, più tardi li cerco. Il più grosso ha i capelli marrone
scuro e gli occhi neri, accanto a lui c’è un ragazzo dai capelli biondi, tinti
ovviamente, e occhi verdi, e infine al centro c’è il capo, un ragazzo dai
capelli marroni e occhi verdi…dove l’ho già visto? Mi sembra famigliare…meglio
intervenire…più tardi vedrò chi sono. Scendo senza farmi notare e blocco un
pugno che stavano per lanciare al povero ragazzino.
-Angelica-sama!
Il tipo più
grosso si allontana, non si aspettava che bloccassi un suo pugno. Il capo mi
guarda- chi sei?
Lo ignoro,
ma gli lancio un’occhiata che lo perseguiterà per un bel po’, guardo Malcom-
torna a scuola, non fare tardi
-Si
Angelica-sama! –corre via.
Mi volto
verso i tre ragazzi li guardo e poi me ne vado.
-Dove pensi
di andare?
Da destra.
Blocco il pugno e scaravento il finto biondo contro il muro. Ho una specie di
istinto che mi permette di evitare di essere colpita. Mi sistemo la gonna, e
faccio per andarmene.
-Chi sei?
Guardo il
capo di quella banda di teppisti- vieni a scuola se vuoi scoprirlo. Bey. Bey
big bad boy.
Mi dirigo
verso scuola, per fortuna sono venuta a piedi, altrimenti chissà cosa avrebbero
fatto a quel ragazzo. Arrivo senza problemi fino ai cancelli, i ragazzi e le
ragazze mi salutano.
-Angelica-sama!
Angelica-sama!
Il ragazzo
che mi viene incontro correndo, con in mano tutti quei fogli, è il vice
presidente, ha i capelli neri e occhi celesti, indossa gli occhiali.
-Buongiorno
James
-Angelica…stavo
per venire con le guardie, quel ragazzo ci ha avvertito che eri in
pericolo…quando ti deciderai di venire a scuola accompagnata da qualcuno o in
auto? –si sistema gli occhiali
-Scusami,
non volevo farvi preoccupare…oh…avrei una richiesta per te
-Richiesta?
–si sistema gli occhiali, improvvisamente interessato
-Mi devi
trovare i tre teppisti che ho incontrato oggi, sono della nostra scuola, ma non
li ho mai visti
-Interessante…-sorride-
ho già la descrizione dello studente, conti su di me, li troverò facilmente.
-Thanks,
sei il migliore.
Lui sorride
e va verso la sede, James non ama le ragazze, anzi al contrario, non gli fanno
né caldo né freddo, l’unica cosa che ama è il suo lavoro di vice, non vuole
diventare presidente, dice che è più bello essere il vice che il presidente.
Contento lui. Meglio andare a fare il mio lavoro da presidentessa. Quel ragazzo
dagli occhi di smeraldo…dove l’ho già visto? Passo la giornata nella sala del
consiglio. Non sono mai in classe. La sala in cui sono è un bellissimo salotto,
con un grande divano rosso cremisi, delle poltrone, tante librerie, una tv a
schermo piatto, tanti mobili antichi, un caminetto…in pratica un salotto molto
costoso, gentilmente offerto dalla mia famiglia. James entra con in mano il suo
laptop.
-Angelica-sama.
Li ho trovati.
Accavallo
le gambe e poggio la tazza di tè, servita nel servizio da tè di ceramica con le
rose, abbiamo tantissimi servizi qui.
-Già
trovato? Ottimo lavoro come al solito James.
Lui si
aggiusta gli occhiali, è felice quando il suo lavoro viene riconosciuto- non è
nulla di che
Preme un
tasto e lo schermo del laptop appare sulla tv, con la foto dei tre ragazzi, le
scuole frequentate, i voti, club…la classica scheda studente. Il più grosso si
chiama Mike, il finto biondo, che in realtà ha i capelli neri, si chiama
Leonardo e il capo si chiama Jonathan
-Sembra che
marinino la scuola da mesi
-Perché non
ne sapevo nulla? –mi occupo anche di questo
-Non lo so-
sembra dispiaciuto per questo, so che lo è, se non sa rispondere a una domanda
va nel panico- nessuno degli insegnanti c’è l’ha detto, pare che siano stati
promossi, nonostante le assenze, e che manchino dal primo anno.
-Non è
colpa tua se nessuno ci informa, l’ex presidente non si preoccupava di queste
cose, non sentirti in colpa per questo- lui si sistema gli occhiali, segno di
nervosismo ma anche di allegria, lo fa anche quando è sicuro di se o è
fiducioso- sei stato di immenso aiuto, grazie James
-Di nulla
Angelica-sama, controllerò se all’appello mancano altre cose e continuerò a
cercare informazioni su di loro
-Sei
insostituibile James, non esiste vice migliore di te. Ma non ti sforzare troppo
ok?
Lui
sorride- non si preoccupi. Con permesso.
Esce e
entra una ragazza con capelli marroni corti e occhi marroni, vestita da
maid…l’assistente più strana che abbia mai visto, insieme a lei entra la sua
gemella, la mia segretaria, che invece indossa un tajer blu scuro e gli
occhiali dall’elegante rifinitura, in mano la prima ha uno spolverino la
seconda ha dei fascicoli.
-Buongiorno
Angelica-sama –lo dicono in coro
-Nadia,
Noemi. Buongiorno- Nadia è quella vestita da Maid, Noemi è quella vestita da
donna d’affari, la prima è tutto tranne seria, la seconda è anche fin troppo
seria. Inutile dire però che sono le più fedeli tra tutte le ragazze della
scuola, nonché affidabili. Anche se Nadia avvolte fa la persona goffa solo per
attirare l’attenzione dei ragazzi.
Nadia si
mette a riordinare, Noemi mi passa i fascicoli.
-Cosa sono?
-Richieste
dai club, party, studenti nuovi, lamentele dei professori…le solite cose
-Grazie
Noemi- prendo i fascicoli e li sbroglio in pochi minuti, vi risparmio questi
dieci minuti di noia. Li dò a Noemi che li sistema con cura e li controlla, è
molto precisa.
-Grazie per
il suo lavoro Angelica-sama
-Grazie a
te Noemi…Nadia mi spieghi perché ti sei vestita da maid?
Lei fa un
giro su se stessa- per essere il più carina possibile per lei Angelica-sama.
Noemi
detesta i vestiti che si mette la sorella, io non li noto più ormai.
-Il
Sama…potremmo evitarlo? Infondo siamo sole ora
Loro si
guardano. Noemi si schiarisce la voce- come vuoi Angelica
Nadia mi
salta al collo abbracciandomi- Angelica sei così carina
Se Noemi
non colpisse con un libro Nadia sarei già morta soffocata nel suo seno, Nadia
ha un seno gigantesco cosa che dà sui nervi a Noemi. Noemi si siede alla
scrivania e si mette a lavorare al computer, Nadia pulisce tranquilla e io mi
godo il mio tè e mi sento inutile…credo andrò a fare un po’ di boxe…
Un ragazzo
dai capelli biondi e gli occhi verdi entra correndo.
-Angelica-sama!
-Cosa
succede Jack?
Jack sembra
un bambino come aspetto, le ragazze lo trovano adorabile, è il tesoriere del
consiglio studentesco.
-Guai
signorina…dei teppisti…all’ingresso
Scatto in
piedi- quanti sono?
-Tanti…l’intera
scuola rivale…
Esiste una
scuola superiore, dalla pessima fama, ogni studente lì è un delinquente.
-Di a James
di non far uscire nessuno
Mi dirigo
verso le scale
-Non vorrai
andare ad affrontarli spero – sorrido a Noemi e Nadia
-Andrà
tutto bene…promesso
Esco di
corsa. Non posso permettere che quei delinquenti facciano del male ai ragazzi e
alle ragazze della scuola. Corro giù per le scale e esco dalla scuola e guardo
verso i cancelli. Sono un esercito.
-Vedo che
la principessina è venuta a darci un saluto
-Sono
spiacente ma devo chiedervi di andarvene.
-Scordatelo
Che
noia…-in questo caso, dovrò semplicemente eliminarvi
Il mio
corpo si muove a una velocità anomala, delinquenti del genere li stendo con un
colpo, senza neanche dovermi sforzare in pochi secondi li ho stesi tutti.
Scappano correndo.
-Si
presentano qui tutti convinti e poi scappano con la coda tra le gambe…
-Patetici
eh?
-Parecchio…-mi
guardo intorno- chi ha parlato?
-Quassù
Leonardo è
seduto sul muretto- Leonardo…cosa ci fai tu qui?
-Come sai
il mio nome?
Gli
sorrido- sei uno studente della scuola, il mio compito è proteggervi
Lui diventa
rosso poi guarda altrove- i-il capo vuole che ti porti da lui…se opporrai
resistenza dovrò…
-Bene
andiamo
-Eh sul
serio?
-Si…non
voglio causarti problemi- prendo dalla borsa il cellulare e scrivo alla base,
il messaggio apparirà sullo schermo della tv “Non preoccupatevi, tornerò
presto, lascio a James e a Noemi il controllo”
-Eh…sei
gentile…ehm…seguimi
Salta giù
dal muretto e mi accompagna per le strade. Mi lanci occhiate ogni due minuti.
-Ehm…Angelica
è il tuo nome giusto?
-Si
Sembra in
imbarazzo per la situazione e io che rispondo sorridendo non aiuto credo.
-Angelica…sai
che il nostro capo non è riuscito a non pensare a te…ehm…non dirgli che te l’ho
detto
-Rimarrà un
segreto promesso
-Sei…strana…
-Strana?
-Hai steso
tutti quei ragazzi da sola, pensavo di darti una mano ma…non sembra che tu ne
abbia bisogno…sei più forte di ciò che sembri…
-Non lo
sai?
-Cosa?
Meglio
cosi- niente…sappi però che quella non era che una briciola in confronto a cosa
posso realmente fare
-Siamo
arrivati
Un edificio
abbandonato? C’era da aspettarselo come base di un teppisti. Entriamo seduto su
una sedia con la posa da cattivo c’è Jonathan, seduto su un divanetto invece
c’è Mike.
-Boss, te
l’ho portata.
-Bel
lavoro…- si alza e si avvicina a me- da quanto tempo…
-Non direi
tanto…ci siamo incontrati stamattina
-Non ti
ricordi di me? Avevamo cinque anni all’epoca
Lui è…-non
so di che parli. Perché mi hai portata qui?
-Tu sei
Angelica Demon…A.D… sei il boss della città vero?
-Lei?!
Forte è forte ma essere il boss della città mi pare troppo!
Smetto di
sorridere- non sei cambiato Jonathan…hai un buon intuito…mi avete presa, sono
A.D, il boss indiscusso della città. E come prova –mostro l’anello con il mio
simbolo, due draghi, uno scudo e due spade- ho questo anello.
Sono il
boss e il benefattore segreto della città, se qualcuno vuole qualcosa la chiede
a me…non pensavo che qualcuno mi avrebbe mai scoperta
-Lo sapevo
-Allora
Jonny…hai trovato A.D…e hai ritrovato Angelica…con quale delle due volevi
parlare?
Si volta
verso gli altri due- uscite
Loro
escono. Mi fa sedere su una poltrona e si siede difronte a me.
-Allora?
Sorride imbarazzato-
sei diventata più carina
-E tu più
muscoloso...non farmi complimenti per addolcirmi…di ciò che vuoi
-Chi trova
A.D. ha il permesso di chiedergli un favore no?
-Si –dove
vuole arrivare?
-All’ospedale,
ci sono dei problemi economici, e vogliono chiudere un’ala…i genitori di molti
dei miei sottoposti lavorano li, se succedesse…
-Vuoi che
impedisca la chiusura dell’ala?
-Si
Prendo il
cellulare e chiamo Sebastian- Vorrei che impedissi la chiusura dell’ala
dell’ospedale…solito modo…
-Faccio
anche una donazione extra?
-Ovviamente
-Ti hanno
trovata A.D?
Guardo
Jonathan- si…ma il favore lo faccio come Angelica a un mio…amico- chiudo la
chiamata.
-Cosa…
-Tutto
fatto…impedirò la chiusura dell’ospedale…ah, il favore con A.D…non l’hai usato,
diciamo che te l’ho fatto come segno di amicizia.
-Grazie…
-Ma-
sorrido- visto che hai trovato A.D, ora tu e la tua banda siete membri della
mia. Lo sai vero?
-Si
-La prima
cosa che ti chiedo e che torniate a scuola, facciate i bravi e manteniate un
basso profilo.
Lui annuisce.
-Oh…-tiro
fuori il libretto degli assegni e quello delle note, scrivo un assegno e scrivo
la nota- questo assegno è per il posto, fatelo ristrutturare, mentre la nota,
datela a Giovanni della farmacia
Lui mi
guarda perplesso- vuoi comprata delle medicine?
-Non lo
sai? Giovanni è un membro della mia squadra da anni, dagli la nota e le fedine
penali del tuo gruppo diverranno bianche, in più sarai immune alla polizia,
Giovanni avviserà tutta la banda e voi sarete al sicuro.
-Tu…
-Sorpreso?
Scuote la
testa- ho smesso di stupirmi per te a cinque anni.
Rimetto
tutto in borsa e gli scrivo su un foglietto il mio numero- se avete bisogno,
chiamami al numero di sopra, se invece vuoi parlare con la tua vecchia amica,
usa quello di sotto.
-I…Il tuo
numero?
Cosa c’è di
strano? –si
Sembra in
imbarazzo- Grazie dell’aiuto
-Nulla. Ora
devo tornare a scuola prima che James impazzisca
-James?
–sembra calmo ma si è innervosito
-Il vice
presidente, ho lasciato tutto nelle sue mani e in quelle di Noemi, staranno
impazzendo. Oh già, a scuola nessuno, tranne il consiglio degli studenti e
alcuni insegnanti, preside compreso, sanno che sono A.D. quindi fate in modo
che niente e nessuno lo scopra. Capito anche voi due spioni?
Mike e
Leonardo rientrano- si
-Bene
allora con permesso
Mi dirigo
verso l’uscita
-A domani
Angelica
Sorrido- a
domani
Torno a
scuola. Evitate le domande di James e Noemi, le lacrime di Jack e le risatine
su un possibile fidanzato di Nadia, la giornata torna alla sua normale durata.
Io torno a casa e Sebastian mi aspetta all’ingresso come al solito.
-Bentornata
signorina
-Sebastian,
sono a casa. Dimmi hai fatto ciò che ti ho detto?
-Si,
l’ospedale non chiuderà l’ala ed è finito anch’esso nelle vostre mani.
-Ormai mi
chiedo cosa non sia nelle mie mani e sotto il mio controllo.
-Lei è
molto potente signorina, è normale che abbia così tanto potere.
Guardo il
vecchietto, dai capelli bianchi e la barba curata, gli occhi verdi, vestito da
maggiordomo, lui per me è sempre stato come un padre, beh almeno lui c’è sempre
stato per me. Senza di lui non so cosa farei
-Grazie
Sebastian
Mi dirigo
verso la mia camera da letto, butto la borsa sul letto. La mia camera da letto
è una suite, vera e propria. Un letto a baldacchino, dei mobili in legno di
ciliegio, una scrivania antica, su una parete ci sono sei finestre che portano
su un balcone, un caminetto antico, un tappeto peloso enorme, dei lampadari in
cristallo, una postazione tecnologica con schermi, computer e altre cose che
uso per controllare la città, un mini salottino dove volendo potrei invitare
qualcuno, un armadio automatico, ovvero digito ciò che cerco e l’armadio me lo
mette in primo piano. In pratica una camera che vorrebbero tutti. Oltre alla
camera, in cui nessuno ha il permesso di entrare, ho un bagno privato, lussuoso
e costoso. Se pensate che sia stata una mia scelta l’arredamento della casa vi
sbagliate, i miei genitori hanno dato l’ordine di arredare la casa e ogni
singola stanza nel modo più lussuoso e costoso possibile. Mi tolgo l’uniforme e
rimango in biancheria. Butto i vestiti nel cesto per il bucato, prendo il
pigiama e mi vado a lavare. L’acqua calda della vasca mi rilassa. Chi avrebbe
mai pensato che avrei rivisto Jonathan…e se fosse destino? Ma che vado a
pensare. Infilo la testa sott’acqua. Dopo pochi minuti esco, mi metto il
pigiama e mi infilo a letto. Non ho bisogno di fare i compiti, i miei voti sono
ottimi e ormai nessuno mi chiede più niente. Non ho nemmeno fame, ho solo
voglia di dormire. Domani farò un colazione abbondante, così rimedio. Buona
notte
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