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Il passato del cattivo
Telegiornale: “il misterioso assassino soprannominato L’assassino
delle favole ha colpito ancora...”
Spengo la tv.
-Tutti a darmi dell’assassino- sospiro e mi lascio cadere
sulla poltrona- se sapessero la verità non mi chiamerebbero un assassino.
Presi la foto sopra il tavolino accanto alla poltrona. La
guardai- quanto è passato? Sei ancora bellissima…bella come il giorno in cui mi
hai creato…
Flashback
Una bella ragazza bionda con dei bellissimi occhi viola mi
sorride. È sempre più bella.
-Sai Narratore manca poco ormai la mia morte è vicina
-Cosa dici Maga?
-Presto una delle mie storie mi toglierà la vita…
-Chi osa tanto? Chi vuole uccidere la padrona del tempo e
della vita stessa di questo mondo?
-Non posso dirtelo Narratore, so cosa faresti se scoprissi
chi mi ucciderà…non devi interferire Narratore… se interferirai il mio mondo
finirà…io devo morire Narratore, dalla mia morte nascerà una nuova maga, la
maga sarà la mia reincarnazione Narratore, tu dovrai proteggerla, chi mi
ucciderà la vorrà morta.
-Come posso proteggerla? Non voglio perderti Maga…io
-Dovrai affrontare molti pericoli Narratore ma so che c’è la
farai, tu puoi farcela
***
-Perché? Perché?
Il corpo della maga giace a terra privo di vita. Il narratore
piange calde lacrime, lacrime che si trasformano ben presto in rabbia e odio.
Fine flashback
Poggio la foto e chiudo gli occhi.
-Chissà perché sento che la maga è ancora in pericolo…eppure
ho eliminato tutte le responsabili della sua morte…
Apro gli occhi di scatto e mi alzo- non può essere…loro sono
ancora qui! Loro sono rimaste come fantasma! Quindi la Maga è ancora in
pericolo! Accidenti…
Prendo la giacca e salto fuori dalla finestra, uso una delle
magie di teletrasporto e mi nascondo dietro una colonna, per ora posso solo
osservare…devo aspettare che la maga riacquisti tutti i suoi ricordi poi potrò
proteggerla
Angel sorrise, era così bello stare all’area aperta, era
stata una buona idea venire al parco a quell’ora- qui nessuno mi vedrà parlare
con voi, quindi non penseranno che sono matta
Biancaneve le si avvicina: che bell’idea! Brava!
Sembra che per ora sia tutto apposto, speriamo che la maga
ricordi velocemente chi l’ha uccisa così potrò riportarla nel nostro mondo e
ridare la vita alle altre…
Vederle parlare così mi ricorda quando l’ho incontrata…mi ha
protetto fino ad allora e io mi sono lasciato sfuggire l’assassino…che stupido
che sono…ma cosa?! non può essere
-Attenta!
Angel si girà e schiva in tempo l’ascia che stava per
colpirla.
Mi metto davanti a lei.
-Ma tu sei il Narratore! sei tu che ci hai uccise! –disse
Ariel
-Si, vi ho uccise solo perché una di voi è la traditrice, la
stessa che ha tirato l’ascia.
-Ora ricordo! La maga c’è l’aveva detto! –disse Raperonzolo
-Ma che brava la maga, nonostante ti abbia uccisa sei ancora
viva…stavolta non mi sfuggirai! –disse cappuccetto rosso
-Perché rossa? –chiesi- perché dopo tutto quello che lei ha
fatto per te!
-Non farmi ridere! Noi eravamo solo i suoi giocattoli! lei ci
ha creato solo per giocare!
-No lei ci ha creato perché voleva degli amici! Lei ci vuole
bene Rossa! –disse Bianca
-Io la odio, l’ho sempre odiata la parte della bambina, io
non sono così…e ora tu morirai così farò finire tutto questo!
-Attenta! –mi lanciò su Angel e evito che lei venga colpita
ma io vengo ferito
-Narratore! –Angel mi guarda impietrita, finora non aveva
detto una parola- non mi lasciare Narratore!
-Maga…ti sei ricordata di me?
Mi prende la mano e la stringe forte- tu sei il mio Narratore
tu sei la ragione per cui ho iniziato a creare loro…non mi lasciare
Narratore…non mi lasciare…non voglio essere più sola…io non voglio perderti…
Una sua lacrima viola cadde sulla mia guancia e una sfera
viola come i suoi occhi ci spedi nel suo mondo. Le mie ferite cominciarono a
guarire, mi aveva salvato di nuovo…lei la mia Angel, la mia maga, la mia
cantastorie, la mia anima gemella, il mio unico e vero amore, il mio lieto fine
e il mio solo desiderio…
Appena vide che le mie ferite stavano guarendo si alzò in
piedi e disse, con voce ferma e severa: rossa pagherai per ciò che hai fatto…
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