Capitolo 2: il famiglio più forte
Angel era più utile di quanto lui non pensasse, averla
intorno scacciava la solitudine che da anni lo insediava e poi era anche di
buona compagnia, lo capiva perfettamente e parlare con lei era un piacere. Era impossibile
deluderla o farla arrabbiare, poteva chiederle di tutto e lei non si
arrabbiava, e lui sapeva che questo non era solo per il vincolo del famiglio,
infatti anche se il famiglio doveva sottostare al volere del padrone nulla gli
vietava di mandarlo a quel paese ogni tanto, lei invece non si arrabbiava
proprio. Ora era lì, accanto a lui silenziosa, sapeva quando lui voleva il
silenzio e quando no, stava rileggendo il volume sedici di “Magia Proibita” e
nonostante il nome tutti gli incantesimi sopra quel libro si potevano fare
legalmente. Lei invece stava tranquilla a leggersi un libro che si chiamava
“L’arma d’argento”. Rispetto al giorno prima, si uno dei due giorni era
passato, aveva cambiato vestiti. Demon aveva avvisato la sua famiglia, o meglio
sua madre, che il suo famiglio era una donna e lei aveva provveduto a mandare
ad Angel vestiti, scarpe e altra roba, come gioielli che, alla ragazza, non
sembravano interessare. Indossava un vestito bianco con una bella scollatura,
un fiocco nero sotto il seno e tanti ricami neri lungo la gonna che le arrivava
alle ginocchia. Aveva i capelli legati in una coda alta e ciò illuminava il suo
bel viso. Demon era stranamente di buonumore, cosa strana, la ragazza gli dava
un senso di pace e tranquillità che lo faceva stare bene.
-Ma che peccato vedere una così bella donna in compagnia di
questo demone
Ecco ora il buonumore era andato a farsi fottere. Angel alzò
lo sguardo sul biondino dagli occhi celesti, lo fissò per pochi istanti e poi
tornò a concentrarsi sul libro. Eric, il biondino, mise una mano sul libro- dai
dammi retta, non devi essere timida
Angel chiuse il libro di scatto facendogli male- levati di
torno prima che mi arrabbi davvero. Demon sogghignò, la ragazza aveva un bel
caratterino avvolte.
-Sparisci Eric- si limitò a dire lui
-Ti sfido a una battaglia tra famigli, se vinco tu rinuncerai
ad Angel
Prima che Demon potesse dire qualcosa Angel chiese- e se
vinciamo noi tu ti leverai dai piedi e eviterai di corteggiare OGNI singola
ragazza, famiglio o essere vivente per due anni.
-Va bene, tanto nessuno può battere il mio drago
Angel guardò Demon e lui sospirò- va bene, accetto la sfida.
Angel sorrise e si alzò in piedi, Demon le si mise accanto
mentre Eric li conduceva all’arena- sicura?
-Vincerò, non posso perdere con un semplice drago
-Semplice eh? –commentò sarcastico Demon, i draghi erano i
famigli più pericolosi e letali tra tutti, ma il fatto che Angel fosse così
calma lo tranquillizzò.
Arrivati all’arena, stranamente colma di studenti, Eric urlò-
vieni Jo’
Un drago blu atterrò nell’arena, Eric e Demon si misero sugli
spalti, come da regola.
-Sicura di non volerti arrendere
Angel scosse la testa- mai
-Attacca!
Il drago si scaglio contro Angel ma si fermò paralizzato a
mezz’aria.
-Arrendersi non è sul mio dizionario- mosse una mano e le
invisibili catene che avevano bloccato il drago divennero visibili. Uno strano
vortice circondò la ragazza rendendola poco più che un contorno sfocato- quello
che dovrebbe arrendersi sei tu.
Quando il vortice sparì Angel aveva delle ali da drago fatte
d’ossa, ai polsi, alle caviglie e al collo aveva delle catene, gli occhi
brillavano come il fuoco, i capelli si erano liberati e ondeggiavano nell’aria.
Si sollevò da terra fino ad ottenere il contatto visivo con il drago- hai paura
vero?
Il drago cercò di liberarsi ma le catene non lo lasciavano. Con
un movimento della mano Angel lo liberò. Quello appena toccato il terreno si
alzò in volo pronto a volar via.
-Pensi davvero che ti lascerò andare via così? –sparì alla
vista di tutti
Riapparve solo quando il drago si era misteriosamente schiantato
a terra- ho vinto
Il vortice l’avvolse di nuovo e tornò nella sua versione
normale (?) e andò verso Demon che, mantenendo una facciata impassibile, mise
le braccia dietro la testa e se ne andò con Angel. Gli era piaciuto quell’assaggio
di potere che la ragazza gli aveva mostrato, le catene erano sigilli, almeno a
suo parere. Appena furono abbastanza lontani si permise di osservare la sua
famiglio, aveva ragione a pensare che era tutto tranne normale.
-Domani sarà la giornata della famiglia- disse lui con
noncuranza
-Ah…quindi incontrerò i tuoi? Vorrei ringraziare tua madre
per i vestiti
-Si…beh comunque…diciamocelo…sono piuttosto anomali
-Che intendi?
-Lo vedrai tu stessa
-Andrà tutto bene, non ti farò sfigurare promesso
-Oh non è quello che mi preoccupa
Angel gli prese la mano- sono qui per sostenerti in tutto e
per tutto, qualsiasi cosa accadrà l’affronteremo insieme
-Si…-Demon divenne rosso e le strinse la mano- sei stata
brava prima
Angel sorrise. Demon, continuando a tenerla per mano, solo io
tifo questa coppia...ehm…dicevo? ah sì…Demon tornò alla sua camera insieme a
Angel, cosa sarebbe successo il giorno dopo? Solo il tempo glielo avrebbe
detto. Angel intanto, ignara del fatto che Demon stesse pensando a lei, si
permise di osservare il suo padrone, beh che dire, le cose si facevano
interessanti.
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