0.3
Il racconto
Rogger venne condotto vicino ad
un albero gigantesco. La ragazza si fermo e disse:
-benvenuto a casa mia! Ora
dobbiamo solo salire le scale.
Rogger la guardò stordito –scale?
Quali scale?
Lei non rispose, fece segno di
seguirla e lo condusse sul retro dell’albero dove cera una scalinata a
chiocciola che andava fino in cima. Lei cominciò a salire e fece cenno di
seguirla. Arrivati in cima Rogger vide un bellissimo paesaggio, l’albero era
talmente tanto alto che riusciva a vedere anche molto lontano, vedeva le prime
case del villaggio, quelle che si trovavano vicino alla foresta. Ma le sorprese
non erano finite: oltre al meraviglioso paesaggio c’era una cosa molto strana
la casa di Luna era ammobiliata con mobili molto raffinati.
-ti piace la mia casa? Lo
arredata io, in realtà ho fatto anche i mobili, i tessuti insomma tutto.
Rogger si guardò intorno. C’erano
un divano e 2 poltroncine con un tavolino tra il divano e le poltroncine, un
tavolo attaccato per un lato a un ramo bello grosso delle credenze un forno a
legna, poi cera una scala che saliva, la percorse, al secondo piano cerano un
letto, un armadio, 2 comodini e poi un'altra scala, percorse anche quella e si
trovo su una terrazza.
-è molto bella! È anche più bella
di una casa dei nobili!
Lei arrossi e disse: -grazie ma
le stanze sono di più di quelle che hai potuto vedere. Vedi l’albero e magico e
fa in modo che solo io possa accedere alle altre stanze.
-però è fantastico, strano, ma
fantastico! C’era qualcosa che mi volevi chiedere?
-no, niente di particolare volevo
solo vedere se eri un uomo buono o no.
-e come fai a capirlo?
-sei passato sotto un arco di
fiori ricordi? Se fossi stato un nemico non avresti fatto nemmeno un passo
senza essere ucciso. Vedi e una magia fatta per proteggermi da chi mi vuole
morta.
-e chi ti vuole morta?
Luna aveva un non so che di
triste negl’occhi e disse:
-vedi è una storia piuttosto
lunga e molto triste. –porse a Rogger una cioccolata calda –bevila finché è
calda. Se vuoi te la racconto.
Rogger fece cenno di sì con la
testa.
-vedi io sono nata in un
castello, ma un giorno ci attaccarono i miei furono costretti a scappare ma li
presero –fece una pausa.
-come mai tu non sei stata presa?
Lei lo guardò poi fece un fischio
e arrivò un Lupo bianchi. Poi disse:
-fui affidata a lei –disse
indicando il Lupo –vedi lei si chiama Mia è mi ha, per così dire, adottata vedi
durante l’incendio di 18 anni fa, 4 anni prima che io nascessi, lei perse i
suoi cuccioli, mio padre mi affidò a lei dicendole tutto quanto accaduto, lei
accetto di badare a me, ma, il suo partner non gradiva molto l’idea di avere a
che fare con un cucciolo non suo e per giunta di un umano! Ma appena mi vide
cambio idea.
-come mai?
-diceva che li ricordavo la Luna
piena, per questo mi chiamo Luna. Mi crebbero insegnandomi tutto quello che
sapevano, e mi raccontarono la mia storia. Il giorno in qui mi portarono a
conoscere il branco loro erano al quanto ostili, non gli piaceva l’idea di
un’umana nel loro branco, cosi io sfidai il più veloce di loro in una corsa,
tutti mi derisero, ma, non risero più quando lo battei, anche di parecchia
distanza, così mi accettarono e mi condussero qui, mi aiutarono a creare le
magie protettive della zona qui intorno e mi vollero bene come se fossi una di
loro.
-chi ti vuole fare del male?
-chiese Rogger un po’ commosso dal racconto
-credo che si chiami Ovittac.
A quel nome la lupa ringhio, in
segno che se le fosse capitato sotto zampa lo avrebbe sbranato senza pensarci
su 2 volte. Rogger nel sentire quel nome si rabbui e disse:
-lui e senza pietà, e odiato da
tutti ma e comunque lui al potere. Vive nel castello del vecchio re, quindi tu
sei la loro figlia, giusto?
-si
-quindi possiamo spodestarlo e tu
puoi reclamare di diritto il trono! Salvando così i tuoi genitori, ma anche
tutto il regno! -mentre parlava nei suoi occhi sera accesa una scintilla di
speranza che a Luna dispiaceva opporsi e quindi disse:
-vi aiuterò solo se tu verrai con
me. Non ho mai lasciato la foresta bianca. Ma voglio vivere mille avventure per
salvare il mio regno.
-affare fatto! Tornerò domani con
degli amici e le informazioni necessarie per sconfiggere quel babbeo di
Ovittac, pare ci sia un oggetto solo che lo sconfiggerà ma non ricordo quale
ora e meglio che vada i mie si staranno preoccupando, non temere tornerò
domani. Ciao!
-ciao, a domani!
Appena Rogger fu sparito si senti
una voce che disse:
-ti sei cacciata in una nuova
avventura? Stai attenta!
-non ti preoccupare. Finché ci
sarai tu sono al sicuro!
In quella stanza, oltre lei, non
c’era nessuno! Ma allora con chi stava parlando?
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