WitchandAngel : Capitolo 1: Il primo assassino

Capitolo 1: Il primo assassino

Special girl

1         il primo assassino

Un lavoro facile, devo solo uccidere la donna che abita in quella grande casa. Nulla di complicato, vive lì da sola, le guardie e le domestiche vengono solo di giorno e di notte lei è sola. Che genio che è questa vecchia ricca signora, in realtà non l’ho mai vista, ma mi hanno detto di uccidere la donna che si trova nella casa, che potrò tenere tutto ciò che ruberò. Che lavoro. Ma non mi fido del tutto, ho anni di sapienza e un lavoro così…troppi vantaggi. Ma il lavoro di un assassino e ladro come me è così, un giorno fortunato un giorno no. Speriamo che il colpo sia facile come dice il mandante. Comunque…una grande casa come questa, nel cuore del bosco, abbastanza lontano, ma non troppo, dal villaggio insospettisce. Perché nessuno ha tentato un colpo prima? Guardando il celo vedo che è una bella notte e la luce illumina tutto. Si vede bene, ma allo stesso tempo crea le ombre giuste in cui io mi posso muovere. Non che serva essere attenti a non far rumore stanotte, a parte la donna non ci sarà nessuno, ma non si sa mai. Salto dal ramo su cui ero e atterro sul balcone, lasciare le finestre aperte così…si vede che non teme nulla o forse che aspetta qualcuno? La stanza è nel buio più totale, una camera da letto molto lussuosa direi a prima vista, grazie alla luce della luna intravedo i contorni dei vari oggetti, ma non giurerei su cosa è cosa, la luce è troppo poca. Con un passo e un respiro leggero supero le tende e entro nella stanza, il silenzio ovattato del sonno, sta dormendo tranquillamente. Mi giro verso il letto e fisso la figura sotto le lenzuola di seta, muove appena il torace, è davvero calma. Se solo sapesse che sono qui.
-Perché?
Mi irrigidisco e sudo freddo, si è accorta di me? La guardo, no sta…sognando?
-Perché sei qui?
Deglutisco piano, cosa diavolo sta sognando?
-Perché sei qui?
Mi avvicino, meglio ucciderla. Tiro fuori il coltello. Lei non è come me l’aspettavo, non è vecchia. È una giovane ragazza sui sedici anni, con capelli color oro e pelle color latte, sembra così fragile…nei mei diciassette anni nessuna mi è sembrata così…rimetto il coltello a posto, non posso ucciderla. Faccio per andarmene.
-Grazie
Mi giro, lei è seduta sul letto e mi guarda, ha gli occhi d’argento e un sorriso fatato sulle labbra. Non posso muovermi…sono incantato. Lei piano si alza dal letto, in camicia da notte, ha un fisico perfetto, i lunghi capelli le ricadono con dolcezza sulla schiena, mi si avvicina e mi guarda.
-Grazie per avermi risparmiata
Ha una voce dolcissima, non vorrei smettere di sentirla- non ho fatto nulla
-Mi hai risparmiata…ecco…- si avvicina a un mobile e cerca qualcosa, un arma? Vuole ferirmi?
Si avvicina piano a me, mi prende il polso e mi mette un bracciale, rosso con decorazioni in argento, molto elegante e di sicuro di valore. La guardo interdetto.
-Questo è il mio modo di ringraziarti…se vuoi venire a vivere qui puoi, la casa è molto grande e io sono sola…un po’ di compagnia non mi farebbe male…
-Ma…io…sono venuto qui per ucciderti…
Un velo di tristezza le cala nello sguardo- lo so…l’ho capito quando eri sull’albero che mi avresti uccisa…non sarai l’ultimo che verrà ingaggiato per uccidermi…ma sei il primo assassino che risparmia la propria vittima- mi sorride, un sorriso dolce, amorevole…un sorriso che nessuno mi aveva mai rivolto- ti sono molto grata per questo
-Cavolo…- mi metto una mano tra i capelli neri e la scruto con i miei occhi rossi- non ho scelta…
Lei mi guarda interrogativa
-Ti proteggerò dagli altri assassini che verranno mandati qui per ucciderti
Il suo sguardo si illumina, è bellissima ed è la prima persona al mondo che ha mostrato verso di me un sorriso sincero e gentile- sul serio?
-Sul serio
Mi abbraccia, un calore che non provavo da tempo- grazie- si allontana da me- non so nemmeno il tuo nome
-Mi chiamo Jack
-Io sono Angelica. È un piacere conoscerti Jack
Le metto una mano sulla testa e le scompiglio i capelli in una carezza che mi viene naturale- è un piacere Angelica

Ero entrato per ucciderla e derubarla, sotto ordine di qualcuno che nemmeno avevo incontrato, invece mi ritrovo a averla risparmiata, a averle promesso di proteggerla e avere nel cuore un sentimento strano per lei. Un calore che non ho mai provato per un nessuno. Non so nemmeno io perché, ma voglio proteggerla, devo proteggerla. Doveva essere un lavoro facile, infatti è stato facile per me cambiare piani e diventare il suo protettore. Non permetterò a nessuno di ferirla, quale mostro vorrebbe morta una tale fata? Persino la sua ombra sembra fatata.

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