0.2
Sogno, libri e un
robot?!
Quella notte
sognai un castello medievale. Sognai degli uomini che mi parlavano, ma io non
li sentivo, non sentivo niente. Vidi un ragazzo che mi diede un braccialetto in
ferro con delle strane incisioni. Poi la scena cambiò, ero in un campo aperto e
sembrava che ci fosse una battaglia in corso. Il ragazzo di prima mi si
avvicinò e disse qualcosa, ma io non sentivo nulla. Mi svegliai. La sveglia era
suonata. Ero frastornata, mi guardai intorno e vidi che Marienne era ancora
addormentata.
-Che strano
sogno
Svegliai
Marienne e ci preparammo. Marienne mi chiese:
-Che bel
braccialetto! Dove lo hai preso?
Mi guardai
il polso, il bracciale del sogno era sul mio polso! Come c’era finito lì?
-Non ricordo
-Allora se
non sbaglio anche voi avete un progetto da fare giusto?
-Si, una
macchina ecologica in grado di risolvere un problema di vita quotidiana
-Mi dispiace
per te, io detesto quel genere di lavori
-A me
piacciono invece, oggi comincerò a lavorarci
-Quindi mi
lasci sola?
-Se vuoi
puoi venire in biblioteca a lavorare con me
-No grazie,
preferisco andare alla spa
Ve l’ho
detto che la scuola aveva molte cose? C’era anche un salone di bellezza, i
ricchi!
Ci salutammo
e io andai in classe. Mi sedetti al mio posto e ripensai al sogno. Andrea si
sedette e mi saluto:
-Buongiorno
Sophie, come stai?
-Buongiorno
Andrea, bene grazie, tu?
-Benissimo.
Oggi cominciamo il progetto, non vedo l’ora di mettermi al lavoro!
Le lezioni
finirono abbastanza velocemente e io mi diressi con Andrea alla biblioteca.
Cominciammo a cercare tutti i libri sulla meccanica e sull’ecologia e cercammo
anche su internet informazioni al riguardo. Cominciai a farmi un idea di ciò
che potevamo fare quando Andrea mi disse:
-Hai qualche
idea su cosa potremmo fare?
-Si,
potremmo fare una cosa del genere- disegnai un progetto- che te ne pare?
-Però te ne
intendi di tecnologia!
-Diciamo di
si
-Sei diversa
dalle altre ragazze qui
-Dovrei
offendermi o prenderlo come un complimento?
-Intendevo
dire che non sei una di quelle fanatiche che pensano solo alla popolarità e hai
soldi
-E come lo
hai capito? Ci conosciamo da poco
-È strano
però sento che è così, ecco ora mi prendi per pazzo
-Sei strano,
dolce e gentile, non sei pazzo
Ci mettemmo
ha ridere. Scrivemmo degl’appunti e andammo nel laboratorio di meccanica. Il
professore aveva lasciato dei materiali per ogni gruppo. Noi li prendemmo e
cominciammo a montare il robot. Creammo un robot in grado di compattare il cibo
e crearne dei fertilizzanti per piante, si lo so sentito così fa parecchio
schifo. Finimmo il progetto verso le dieci di sera
-Ora
dobbiamo dargli un nome, ne hai qualcuno in mente Andrea?
-Che ne dici
di COMP?
-Comp?
-Compattatore
di organismi e materiali per piante
-…
-Va bene se
non ti piace basta dirlo, che proponi?
-Ciby
-Ciby? È
carino, ma che significa?
-Non lo so,
però suona bene.
-È Ciby sia!
Batti cinque socia!
Battemmo il
cinque e il braccialetto scintillo per un secondo.
Me n’ero
scordata! Non ci ho badato per tutta la giornata, com’è possibile?
-Che strano,
mi sembra di aver già visto quel bracciale
Provai a
toglierlo, non ci riuscì.
-Non si
toglie!
-Calmati
qual è il problema?
-Se te lo
dico non ci crederai
-Mettimi
alla prova
Raccontai ad
Andrea il sogno e che il braccialetto non lo avevo prima di andare a dormire e
che era apparso stamattina.
-So che
suona strano però è la verità-ecco ora mi dice che sono pazza.
-Ti credo,
anch’io ho avuto uno strano sogno stanotte.
-Che cos’hai
sognato?
-Ero in un
castello e …
Qualcuno
busso ed entrò. Il professore era venuto a vedere come andava il nostro
progetto. Ci diede un’A+ e si complimento molto con noi.
-Il progetto
è stata un’idea di Sophie
-E Andrea ne
ha modificato il design e la forma
-Poi lo
abbiamo reso più sicuro
-Infine lo
abbiamo costruito e verificato con un manichino se fosse pericoloso
Andrea
mostrò il manichino – sano e salvo, come può vedere. Lo abbiamo chiamato Ciby
-Fantastico!
Siete un’ottima squadra! D’ora in poi sarete sempre in coppia per i progetti in
coppia.
Ringraziammo
il professore e uscimmo.
-Che ne dici
se domani ci vediamo al bar della scuola? –mi chiese Andrea, e si affretto ad
aggiungere- per parlare del braccialetto e del sogno
-Certo
-Visto che
domani è sabato non abbiamo lezioni, quindi se ci vediamo alle nove va bene per
te?
-Si, ci
vediamo domani. Buona notte Andrea.
-Buona notte
Sophie
Ci dirigemmo
ognuno verso il proprio cottage. Senza saper che il giorno dopo sarebbe
successo una cosa che avrebbe unito le nostre strade per sempre.
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