WitchandAngel : Capitolo 6: non fate arrabbiare Sophie!

Capitolo 6: non fate arrabbiare Sophie!

                                                 0.6
                                   Non fate arrabbiare Sophie!
Il castello, la gente l’uomo. Tutto così reale, un suono solo, un’intermittenza, un disturbo, il suono che fa la tv quando è rotta, un bip continuo senza fine, che non fa capire nulla.
Mi sveglio. Tutto continua a ripetersi. Lascio un messaggio a Marienne. Esco.
Arrivo alla palestra.
-Ciao Sophie.
-Ciao Andrea.
-Entriamo?
-Si, poi vorrei parlarti.
Entrai nella palestra. Salutai i miei compagni che si allenavano, per primo club avevo karate. A quanto pareva mister muscolo era in ogni club in qui si usasse la forza, urrà non me lo leverò mai più di torno!
-Cominciamo con degl’incontri, andateci piano con i nuovi arrivati!
-Io combatterò contro Sophie! Noi due abbiamo un conto in sospeso!
-Per te va bene Sophie?
-Sono nuova, decidete voi, per me non cambia.
L’incontro cominciò.
-Vacci piano!
Mister muscolo cominciò ad insultarmi.
-Che c’è principessa? Paura dei miei muscoli?
-Per niente. Perché dovrei avere paura di uno tutto muscoli niente cervello?
-Tu piccola …- si fermò per un po’
-Mocciosa?
-Si esatto! Mocciosa!
Che bello gli devo pure suggerire gl’insulti!
-Mister Muscolo attacca entro la giornata, ho da fare più tardi!
-Decido io quando attaccare!
-Entro l’anno per favore
Mi attaccò. Schivai e risposi con un calcio. Lui evitò il calcio e mi tiro un pugno. Presi il pugno e, a mezz’aria, rotai e lo colpii. Volò fino al muro. Io atterrai in piedi.
-Abbiamo finito
-Non ancora
-Ascoltami bene Mister Muscolo, se non vuoi che ti incrini qualche costola, ti conviene rinunciare.
-Che c’è? Il tuo fidanzatino ti sta aspettando?
Era ancora al muro. Persi il controllo, nemmeno io so il perché, buttai un pugno al muro acconto alla sua testa, lasciando il segno sul muro, un segno molto evidente.
Lui si fece piccolo piccolo. Io me ne andai seguita da Andrea. Tutti guardarono il muro e poi me.
-Se avesse voluto ti avrebbe ucciso
-Visto che segno! Credo non abbia nemmeno usato tutta la sua forza!
Dovevo calmarmi. Ero molto arrabbiata.
-Che ti è preso?
-Non lo so all’improvviso ho perso il controllo
-Il bracciale!
-Cosa c’entra ora il bracciale?
-Guardalo! Sta brillando!
Era vero stava brillando.
-Com’è possibile?
-Non lo so. Comunque dobbiamo andare al club di equitazione.
-Si forse è meglio.
Sentimmo urlare. Corremmo al club di equitazione. Una ragazza aveva perso il controllo del cavallo, che la stava portando verso un dirupo.
-Dobbiamo fare qualcosa!
Un cavallo Bianco corse verso di me. Gli salii in groppa con un salto, senza pensarci spronai il cavallo a raggiungere la ragazza. Il cavallo era veloce e sembravamo in sintonia, si so che è strano dire così ma eravamo davvero in sintonia, ogni cosa che pensavo il cavallo la faceva. Raggiunsi la ragazza. Presi le briglie del suo cavallo e lo fermai. Riportai cavallo e ragazza dagl’altri. Il cavallo era stato colpito da qualcosa, non era stato un’incidente, ma preferii non dire niente, la ragazza era già abbastanza spaventata. Scoprii che il cavallo era il cavallo, l’unico, che non permetteva a nessuno di cavalcarlo.
Bene un cavallo con problemi sociali, io che faccio sogni strani e che mi comporto in modo strano, gli oggetti che appaiono a caso, che altro? Ci manca solo un tipo strano che dice idiozie e abbiamo tutto!
Quella sera io e Andrea stavamo guardando le stelle, avevamo cercato a lungo informazioni e avevamo passato tanto tempo nei club e in biblioteca. Eravamo esausti!
Qualcuno comparve. Ecco che arriva il tipo a caso!
-Vostra maestà!
Si inchina difronte a me?! Ma stiamo scherzando?
-Che diavolo! Chi sei? Che cosa vuoi? Perché la chiami “Vostra maestà”?
-Chi sono non ha importanza, voglio solo dire a sua Maestà Sophie che il regno l’aspetta. La chiamo così perché lei è il re.
-Il re?
-Io sono una ragazza! E non sono un re!
-Vada nella biblioteca lì troverà ciò che cerca, ricordi non sempre le cose sono come sembrano, addio mio re!
Sparì, letteralmente, nel nulla. Fantastico!
Ed ecco a voi il tipo a caso che dice cose a caso! Di bene in meglio!
-E ora?
-Andiamo in biblioteca, ci deve essere qualcosa che abbiamo tralasciato.
-Allora andiamo
-Mi aiuterai?
-Questa storia riguarda anche me e poi mi sentirei in colpa a lasciarti sola.
-Grazie.
Andammo in biblioteca, cercammo per ore, ma niente.
-Ci deve essere qualcosa che abbiamo lasciato
Il mio braccio prese, quasi automaticamente, su un piccolo libro molto vecchio, lo tirai e un passaggio segreto si aprì.
Andrea mi guardò, io ero come in trans, vedevo ma non potevo fare nulla. Entrai nella stanza, aprii il cofanetto in legno e presi il libro che c’era dentro. Ripresi controllo del mio corpo. Uscii dal passaggio, che si chiuse dietro di me, e con Andrea aprimmo il libro, una lunga fila di nomi e date ci apparve in prima pagina, con dei ritratti accanto a ogni nome.
-Guarda qui! Sembra un albero genealogico!
-Re Artù?! Merlino?!
Sul libro c’erano i loro nomi, seguimmo velocemente la scia di date e nomi e scoprimmo una cosa
-Il tuo antenato è Re Artù!
-Non è possibile! Andrea qui dice che il tuo è Merlino!
-Ma che sta succedendo?!
Il libro si richiuse da solo, non riuscimmo più ad aprirlo, libri magici! Fanno solo quello che vogliono loro!
Addio vita tranquilla e serena! Benvenuta vita anormale, senza senso e piena di emozioni!

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