WitchandAngel : Capitolo 13: Jealousy

Capitolo 13: Jealousy

Capitolo 13: Jealousy

Damon stava davvero iniziando a odiarsi per aver creato quel dannato gioco.
Vedere i giocatori fare le quest era ora sempre più irritante
Vederli vicini a Phylia era irritante
Vederli regalarle oggetti, più che altro Light che aveva preso a spendere ogni giorno parecchio nell’app, lo irritava
Vederla parlare con loro lo irritava
Cavolo era un demone.
Era condizionato da lati negativi più che positivi.
Non era mai stato soggetto a emozioni come amore o affetto.
-Tutto bene Damon? –chiese Phylia accarezzandogli la testa
Damon annuì rimanendo coricato con la testa sulle gambe di Phylia che leggeva- sì
-Sai che puoi parlarmi di tutto vero? –chiese lei con un sorriso
Lui allungò una mano afferrando la mano che gli stava accarezzando il viso- mia…
-Tua? –chiese lei divertita
-Mia- sorrise lui guardandola- sei solo mia vero?
Era un demone
Non aveva mai provato affetto o amore
-Se vuoi considerarmi tua –rise lei divertita
Lui sorrise chiudendo gli occhi e godendosi le coccole
Era disposto ad uccidere pur di tenere quelle attenzioni per sé
Uno dei motivi per cui i Demoni uccidevano era per tenere qualcosa che volevano
Lui voleva Phylia
Aveva capito la cosa quando aveva capito che lei provava affetto o almeno qualcosa di simile per lui.
I demoni si innamoravano una volta sola nella loro eternità
Era doloroso per loro amare, specie se quella persona non ricambiava o se era mortale
Loro vivevano per sempre. Lei sarebbe prima o poi…
Amare una mortale era la peggiore tortura che potessero provare
Vivere al loro fianco, servendoli fino alla fine e poi rimanere soli
Perdere l’unica traccia di amore che avevano era…dura
Phylia era stata sfortunata. Aveva trovato un medaglione con un demone che si era innamorato di lei.
Avrebbe potuto innamorarsi di lui o vederlo uccidere chiunque lei avrebbe amato per tenerla con sé
-Damon? Vuoi che faccia una cioccolata calda? –chiese Phylia
Damon aprì gli occhi pigramente- non possiamo stare sul letto ancora un po’?
Lei sorrise- è quasi ora di cena lo sai vero?
-Abbiamo la casa per noi? –chiese lui
Lei annuì
-Ti posso infastidire mentre cucini? –chiese lui pigramente
-Se non sto usando coltelli o qualcosa di pericoloso puoi –acconsentì lei
Lui sorrise lasciandola alzarsi e andare in cucina
Era troppo buona per lui.
Era troppo permissiva.
E purtroppo per lei sarebbe stata capace di innamorarsi di lui.
E lui aveva tutte le intenzioni di averla solo per sé.



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