Capitolo 16: More than observing
-Quindi dove hai mandato Steven? –chiese Phylia guardandolo
-Beh…da qualche parte dall’altro lato della città…- sorrise
Damon
Lei sorrise guardandolo- e per quale ragione?
-Perché ti volevo solo per me stasera…- sorrise lui
avvicinandosi
Lei lo guardò bloccarla sul materasso- e cosa vorresti fare?
-Farti mia- rispose lui con una strana luce negli occhi
Lei sorrise sfiorandogli il viso- se solo fossi serio forse
potrei davvero darti retta…
Lui la guardò- non mi credi?
-Dovrei credere a un demone? –sorrise lei
-Allora se te lo mostro? –chiese lui
Lei sorrise nascondendo qualcosa nel suo sguardo- mostramelo
allora
Damon non se lo fece ripetere due volte e la baciò
-Tu sei mia- disse piano sulle sue labbra
Lei sorrise guardandolo negli occhi
-Dovrei solo osservare il gioco…- mormorò lui tenendosi all’ultima
sponda di coscienza che aveva
Lei sorrise accarezzandogli il viso- e non vuoi più solo
osservare?
-Voglio chiudere il gioco e averti solo per me- disse lui
Lei sorrise- puoi continuare il gioco…
Lui sospirò
-E puoi avere me- sorrise lei tirandolo più vicino
-Phylia…
Lei lo baciò dolcemente- sei il game master Damon, puoi
scegliere cosa fare o meno nel gioco…e farti me non è contro le tue regole, non
che tu abbia il dovere di seguirle
Lui sorrise- ti lasceresti possedere da un demone?
Lei annuì sorridendogli piano e prima che potesse dire
qualcosa lui la baciò
****
Phylia sorrise notando che Damon si era addormentato, cosa
rara visto che di solito dormiva nel ciondolo.
Prese il suo cellulare e andò nel bagno, chiudendosi a
chiave
Aprì il cellulare e iniziò a cercare qualcosa
Sorrise trovando lo stato aggiornato del suo profilo
personale con un “fiancé di Phylia” oltre che al “Game Master” ma non era
quello che cercava in quel momento
Continuò a scrutare le app e scoprì una lista dei giochi
precedenti.
Controllò ogni singolo commento fatto ai precedenti ragazzi
e ragazze nel suo ruolo e ai precedenti concorrenti dei giochi
Nessuno sembrava particolarmente interessante per Damon, i
commenti erano generici e pareva fosse stato forzato a creare il gioco per
lavoro, nessuno di loro aveva il debito di vita a suo favore, anzi era il
contrario. Damon era quello a cui loro dovevano qualcosa.
Tra le varie “compensazioni” che aveva ricevuto vi era stato
più di una volta denaro o un gioiello o qualcosa della famiglia.
Fu disgustata al commento che aveva fatto quando una delle
donne gli aveva promesso il primo genito che avrebbe avuto.
“E poi sono io il demone eh? Come puoi dare via il sangue
del tuo sangue!?” lesse nelle note
Sorrise vedendo che alla fine aveva lasciato il caso a una
demone sua parente che aveva a cuore i bambini e che si sarebbe certamente
vendicata della cosa
Aprì la porta e poso il cellulare sul comodino, tornando
sotto le coperte al fianco di Damon
-Dov’eri? –chiese lui aprendo un occhio
-Bagno –rispose lei
-Non ti sei pentita vero? –chiese lui ora sveglio
Lei sorrise baciandolo- no…direi che sono più che sicura che
sia la scelta giusta questa.
Lui annuì tirandola più vicino e tornando a dormire. Ignaro che
la sua ragazza aveva appena controllato ogni singola sua passata relazione per
essere certa che lui fosse solo suo…i demoni saranno possessivi ma Phylia non
era da meno.
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