Capitolo 3: Reality or Legend?
Sorrido svegliandomi nella mia nuova stanza e mi dirigo al
bagno per prepararmi alla giornata. Alla fine almeno qui ho finito di
sistemarmi. Dobbiamo solo finire qualche centinaio di scatoloni e saremo
sistemati.
Finisco di vestirmi con una gonna nera, una camicetta bianca
con su un corpetto in pelle, le mie francesine nere e lego i capelli in una coda
alta.
-Papà faccio la colazione- dico bussando alla sua porta e
aprendola piano
Lui mi fa un pollice in su sepolto tra cuscini e coperte. Lo
guardo pochi minuti e il braccio crolla sul letto
-Ti do dieci minuti per alzarti prima che dia fuoco ai tuoi
progetti- dico io
-MI ALZO! –salta dal letto lui mi guarda male- sei perfida
come tua madre delle volte
-Lo prendo come un complimento- sorrido io scendendo le
scale
Vediamo…per colazione potrei fare uova e bacon per papà con
succo di frutta fresco…ieri papà ha comprato delle arance e altra
frutta…abbiamo delle belle mele…
-Una torta di mele magari per merenda…
Inizio a preparare la colazione mentre sento mio padre
brontolare al piano di sopra. Papà non sa cucinare. Ci ha provato con il
risultato che la cucina ha preso fuoco…stava bollendo l’acqua e non ho idea di
come abbia fatto. Da allora siamo o io o Kusitku-ki a cucinare, il nonno ha le
stesse abilità culinarie di mio padre, almeno procura ottima carne andando a
caccia mentre papà è ottimo per riparare ogni apparecchiatura della casa.
Kusitku-ki non sa fare molto oltre le classiche faccende domestiche, essendo io
l’unica figlia e nipote della famiglia però ho dovuto seguire sia le stranezze
di mio padre che di mio nonno, con il risultato che oltre alle normali cose da
lady, le tradizioni di Kusitku-ki e ciò che amo fare di mio, so maneggiare un
fucile meglio del 90% dei ragazzi della mia età e so aggiustare apparecchi e
macchinari senza rimetterci le dita.
Macino i chicchi di caffè mentre il profumo del bacon che
frigge inizia a farsi sentire, ora mescolato all’odore di caffè caldo.
-Buongiorno- dice mio padre ora vestito e pronto per la
giornata. Gli servo la colazione
-Buongiorno- sorrido io finendo di spremere le arance e
spalmando un po’ di marmellata di fragole su una fetta di pane
-Dovremo ricomprare la marmellata- dice lui
Io scuoto la testa- possiamo farla, basta che compri la
frutta…dopo che finiamo di spacchettare tutto inizierò con il giardino. Se
tutto va bene in futuro avremo frutta fresca di raccolto
-Sai vero che siamo schifosamente ricchi e che non devi
preoccuparti di ciò? –chiede mio padre
-Se io non frenassi le tue spese saremmo senza una moneta-
dico io
-Oggi lavoro in laboratorio. Devo rimontare i macchinari e
sistemare i progetti- dice lui bevendo un sorso di caffè
-Farò una torta di mele nel mentre e inizio a preparare per
il pranzo. Dopo penso di cercare di leggere qualcosina o esco a disegnare- dico
io
Lui annuisce- giusto per sicurezza portati il regalo del
nonno
-La pistola? –chiedo io- non siamo più in città papà
-Lo so. Ma meglio essere sicuri. Non conosciamo il luogo e
tu sei una giovane e attraente cerbiatta che i lupi cattivi vorranno mangiarsi-
dice lui
-Motivo in più per prendere un bel cane- sorrido io
-Vedrò di trovartelo un cane- sorride lui- oggi pomeriggio
vieni con me, ho visto un allevatore ma dice che qui i “guardiani” come li
chiama lui scelgono il padrone e visto che non sarà mio…
-Capito, dovrò andarlo a prendere io- sorrido- avremo un bel
cagnolino in casa
-Vuoi un piccolo o uno grande?
-Grande- replico io- sai che odio i cani di piccola taglia,
non sono cani ma pulci. Sono carini quanto vuoi ma nulla batte un bel pastore
tedesco o un labrador o un pitbull o un lupo…più grandi diventano più sono
felice
Lui scuote la testa- solo mia figlia
***
Sforno la torta e sorrido posandola sul bancone e coprendola
con un panno.
-Ok…tempo che si raffredda e…
Sento bussare. Ospiti? Non conosco nessuno qui, forse
qualcuno che aspetta papà?
-Papà c’è qualcuno alla porta- dico al microfono installato
vicino le scale
-Non aspetto nessuno- replica lui- dammi un paio di minuti e
salgo
-Apro la porta- dico io andando all’ingresso- arrivo
Apro piano il portone e guardo fuori. Davanti a me ci sono
due uomini di circa ventisei anni dai capelli e occhi scuri. Hanno tratti
simili a quelli di Kusitku-ki…che siano membri della tribù. I due mi stanno
fissando stupiti
-Posso aiutarvi? –chiedo io guardandoli, il mio accento deve
averli risvegliati, non ho accento simile a quello di Kusitku-ki quando parla
inglese, il mio è più simile a un inglese-francese, infondo ho vissuto per
molti anni a Parigi e a Londra.
-Oh ehm…- uno dei due mi sorride- io sono Achak e lui è
Adahy
Achak significa “spirito” e Adahy significa “colui che vive
negli alberi o nel legno”
-Siamo venuti a darvi il benvenuto nella nostra terra- dice
Adahy
-Grazie- sorrido io- io sono Yazhi Niabi Blackmoon. Io e mio
padre ci siamo trasferiti qui da poco, spero non disturberemo o creeremo
problemi ai nativi.
-Scusa la domanda Niabi –dice Achak- ma sembri una…di qui
più che una di oltre oceano
-Questo perché la sua Kusitku-ki è nata e cresciuta qui-
dice mio padre avvicinandosi- Stephan Blackmoon
-Adahy e lui è Achak
-Quindi è un ritorno a casa per te? –chiede Achak
-Non ho mai visto queste terre e mia madre purtroppo era
allergica a parecchie cose che qui sono presenti- dico io
-Dopo la morte della madre abbiamo risparmiato per poterci
trasferire in giro e alla fine sua nonna mi ha convinto a visitare questo luogo
ed è stato amore a prima vista- sorride mio padre
-Beh è un bellissimo luogo- sorride Adahy- cosa fa lei?
-L’inventore. Sono una specie di aggiusta tutto. Mio suocero
invece è un cacciatore provetto, sa già dove può o meno cacciare, sua moglie ha
continuato a fargli vedere la mappa della foresta un centinaio di volte credo-
ride papà
-La mia kusitku-ki verrà con il nonno in circa una settimana
di tempo…credo abbia ancora parenti nella tribù –dico io sperando di ottenere
informazioni
-Il nome? Forse la conosciamo o possiamo chiedere –chiede
Achak
-Nidawi- dico io- e mi ha dato questa alla mia nascita- dico
facendo uscire la collana dalla camicetta ma non togliendola
Gli occhi dei due vanno al ciondolo e poi si guardano. Una
conversazione non detta passa tra i due.
-Credo sia la sorella del vecchio Tokala- dice Achak-
significa…
-Volpe- dico io
Lui sorride- vedo che conosci qualcosa della nostra lingua
-Ci mancherebbe- dice mio padre- sua nonna l’ha cresciuta in
vece della madre e mia, visto che lavoravo spesso, ha parecchie delle tradizioni
del vostro popolo in testa…compresi i li…sangue di lupo
Io sorrido- usa l’altro termine e kusitku-ki ti
uccide…volete entrare per un caffè?
-Purtroppo dobbiamo tornare a lavoro- dice Adahy- ma se
venite al villaggio saremo lieti di farti fare un giro e farti conoscere Tokala
e suo figlio Ahiga
-Colui che combatte- traduco per papà
-Non ci farò lite allora- sorride lui- beh è stato un
piacere Adahy, Achak
-Perdonategli la pronuncia, è tremendo persino con il mio
nome è ha avuto diciotto anni per impararlo- dico io divertita
Loro sorrido- beh a presto allora
Chiudo la porta appena se ne vanno
-Sembrano simpatici- dico io
Papà sorride- sono tutti davvero cordiali…hanno fatto una
faccia strana per il tuo ciondolo…
-Cercherò tra i libri della nonna. Potrebbe essere il
simbolo di qualche famiglia o di una sacerdotessa…- mormoro io
Lui annuisce- finisco nel laboratorio e verrò a darti una
mano
***
-Alpha- dice il mio beta entrando, guardo Ahiga, con i suoi
occhi scuri e capelli scuri
-Si Ahiga? –chiedo guardando dalle carte che ho
-Ci sono Adahy e Achak, sono tornati ora dalla visita ai
nuovi arrivi- dice lui guardandomi
Alzo i miei occhi verdi e passo una mano tra i folti capelli
neri- falli entrare
-Alpha- sorridono i due
-Allora? Cosa mi dite? –chiedo io facendo loro segno di
sedersi
-Ci ha aperto la porta la figlia. I nuovi sono un padre
vedovo, la figli diciottenne e i nonni materni- dice Adahy
-E Alpha dovevi vederla. Sembrava una di questo posto,
lunghi capelli neri e occhi castani da cerbiatta- Achak dice con un sorriso
guardandomi, è uno dei miei migliori amici da anni con Adahy e Ahiga, sa che
cerco la mia mate e sa che spero che la nuova lo sia
-Nomi? –chiedo io provando a sembrare disinteressato
-Il padre si chiama Stephan Blackmoon –dice Achak
-La ragazza- specifico io
-Yazhi Niabi- risponde Adahy
-Nome poco straniero- commenta Ahiga
-Beh ci credo, è tua zia che le ha dato il nome- sorride
Adahy
-Mia…- lo guardiamo- che intendi? La sorella di papà ha
sposato un inglese…
-La cui figlia ha sposato un inventore chiamato Stephan
Blackmoon- risponde Achak- la madre è morta e sua nonna, Nidawi, ha cresciuto
la piccola cerbiatta al suo posto. I nonni materni verranno in una settimana
circa…
-Ho una nipote…devo avvisare papà- dice Ahiga
Io lo fermo- c’è altro vero?
-Nidawi è la stessa strega che è sempre stata- commenta
Adahy- le ha donato alla nascita la collana della sposa di luna piena
-Cosa? –chiedo io fissandolo
-Infondo è una discendente della nostra specie, non come il
lato di Ahiga che ha mantenuto il sangue, il suo lato si è diluito purtroppo
perdendo i poteri dei licantropi, ma resta membro del branco. Tuo padre le deve
aver dato il ciondolo quando ha avuto la predizione che saresti nato dopo che
lei avrebbe avuto una figlia…infondo hai solo due anni più di lei
-Per fortuna gli dei ci hanno resi immortali e chi non
prende il sangue è dotato di poteri e lunga vita, anche se non fighi come i
nostri- dice Achak- la ragazza di sicuro è umana ma sembra avere più sangue di
lupo in sé rispetto a quanto ne avesse Nidawi. Infatti penso sia uno di quei
casi in cui salta un paio di generazioni. La madre poteva essere una sangue di
lupo per ciò che ne sappiamo
-Non moriamo facilmente- gli ricordo io
-Si ma nel caso di chi nasce da un genitore umano ci sono
complicazioni ricordati. Se era allergica al pelo di lupo ad esempio era
letteralmente con i giorni contati dalla nascita- mi ricorda Ahiga
-Vero- concordo io- altro?
-Sembra molto dolce e di sicuro i nostri lupi erano a loro
agio come lo sono con te- dice Achak- potrebbe essere la tua Alpha female mio
caro
-Non credo- dico io- dovrò incontrarla per scoprirlo…
-Dovrebbe venire a visitare il villaggio in giornata con il
padre che, tra parentesi, è un tipo simpatico a occhi- sorride Adahy e se lo
dice lui- ha detto che visiterà il villaggio in futuro, di sicuro con Nidawi
vicina sarà semplice farla venire da te
-Potete andare- dico io- devo tornare a lavoro. Ahiga puoi
andare da tuo padre e informarlo. Dite anche al branco che i due sono persone
approvate fino a nuovo ordine e che nessuno ci provi con la ragazza eccezion
fatta se la sentono come loro mate
Loro tre annuiscono e escono.
Sfioro il mio ciondolo a forma di zampa di lupo. Papà ha
detto che solo chi porterà la gemella della mia collana sarà la mia mate e che
insieme porteremo pace e prosperità al branco…dovrò parlare con mio padre
****
-Papà leggi qui! –dico io
Lui si avvicina- cosa hai trovato
-Questo è nel libro chiamato Sposa della luna- dico io
riassumendo ciò che ho letto- dice che la leggenda vuole che chi porta la mia
collana dalla nascita è destinato a essere la moglie dell’Alpha scelto per lei
dalla dea della luna. Insieme i due porteranno pace tra i membri del branco e
vinceranno chiunque cerchi di affrontare la loro terra.
-Quindi la nonna ti ha messo come sposa di qualche lupo?
–chiede mio padre- beh sempre meglio che Richard
Io ridacchio- papà…
-Hey possiamo chiedergli di sbranarlo se ti si avvicina!
–sorride lui
-Papà non sappiamo nemmeno se è solo una legenda- dico io
ridendo
-Beh quei due giovanotti non sembrano pensare sia solo una
legenda- dice lui- vuoi sapere che ha trovato papà?
Io annuisco
-Cerimonia del marchio e conclusione della cerimonia per i
sangue di lupo –dice lui alzando il libro- il marchio viene posto dal maschio
dei due sul collo della femmina dei due. Questo porta a far apparire un
marchio, una specie di tatuaggio da ciò che dice il libro. Questo marchio è
unico per ogni coppia. Si può rompere un marchio se un altro maschio morde il
punto del marchio e vi sovrappone il suo. La cerimoni si conclude in tre
metodi: durante il marchio, facendo uscire del sangue durante il morso, dopo
scambiandosi il sangue, cioè entrambi si fanno un piccolo taglio e uniscono le
ferite, oppure finiscono a letto.
-Papà! –dico io ridendo
-Cosa? La cerimonia equivale alle nozze- dice lui- quindi
tanto vale che ci vai già a letto, sarai bloccata con lui per l’eternità…quella
è una cerimonia di nozze a cui non vorrei partecipare come ospite
-Lo spero bene- rido io- anche se dillo che odi ogni
cerimonia di nozze
-No…ho adorato quella con tua madre- ride lui- e se ti sposi
come gli umani e non i lupi, sarò lieto di accompagnarti all’altare cerbiatta
-Sai cos’è un mate? –chiedo io
-No- dice lui
-L’anima gemella di un sangue di lupo viene chiamata così.
Pare che possano percepire i sentimenti, le emozioni, i pensieri e come sta il
proprio partner. Tipo se è ferito, triste…e la loro vicinanza velocizza il
processo di cura- dico io
-Molto romantico…tua madre di sicuro era la mia Mate-
sorride lui- e spero che tu trovi un uomo degno di essere il tuo
-Sarai felice con chiunque io sposi? –chiedo io
-Ah certo, fintanto che sei felice- sorride lui- e che non
sia Richard. Puoi sposare un killer e sarei molto più felice che avere Richard
come tuo marito
Io rido- lo detesti proprio
-Se tuo nonno offre di sparargli lo lascerò fare. Nessuno
tocca la mia cerbiatta! –dice lui facendomi ridere- su andiamo a pranzare.
Abbiamo speso parecchio tempo qui
-Dopo torniamo per altre ricerche o…- inizio io
-Andiamo a fare compere. Giusto per farti vedere un po’ il
posto- sorride lui
Io annuisco- va bene…ho una bella sensazione riguardo questo
posto
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