Capitolo 3: Nice timing
Roxane sorrise entrando nello spogliatoio della scuola per
cambiarsi. L’Università era un’università per mostri, per aiutare alla
convivenza e a smaltire eventuali energie in eccesso, vi erano ore obbligatorio
di palestra. Le attività erano varie e potevi volendo saltarle, anche se era
sconsigliato, ma dovevi comunque rimanere, nell’uniforme da palestra, nella
sala finché l’ora non terminava. La maggior parte dei mostri era entusiasta
alla cosa, i cacciatori avevano già ore particolari dedicate ad allenamenti e
queste erano più ore di riscaldamento che allenamento per loro, il che
garantiva una buona frequenza e utilizzo della palestra, i vari campi da gioco
e della pista per correre.
Le cinque amiche non erano fan dello sport ma, da brave
studentesse che erano, attendevano le classi, usando la palestra per studiare e
portarsi avanti per gli esami.
-Voi correte sì? –chiese Roxane aprendo la borsa e tirando
fuori il cambio di abiti e di scarpe
-No- disse Ivy finendo di cambiarsi nella tuta- noi usiamo
di solito queste ore per studiare
Evy strinse la presa sulla zip guardando la calma di Roxane
nel togliersi da quei vestiti e rimanere in intimo di pizzo nero
-Davvero? –chiese lei- non è male correre sapete?
Le cinque annuirono continuando a guardarla cambiarsi, Faith
notò una fasciatura lungo il braccio destro- ti sei ferita?
Roxane si finì di infilare i pantaloni e guardò il braccio
indicato dalla ragazza- ah questa? Nulla di grave, un piccolo marchio di
famiglia di cui non sono ancora molto felice…- mormorò lei sfiorando il
bendaggio piano, prese poi la canottiera bianca infilandosela e legandosi la
giacca alla vita- tutto bene?
Le cinque annuirono cercando di non fissare il petto della
ragazza, che pareva non avere però problemi riguardo la cosa visto che altre
ragazze nella stanza la stavano bellamente fissando e lei non stava battendo
ciglio riguardo alla cosa.
-Io credo mi metterò a fare un paio di giri di corsa- disse loro
Roxane seguendole fuori
-Saremo sulle file in alto –la informò Kat guardandola
allontanarsi verso la linea di inizio- ha delle tette…
-Kat! –la riprese Evy
-Cosa? Anche le altre la fissavano- rispose lei
tranquillamente sedendosi con le ragazze, nessuna delle cinque aprì la borsa
per prendere i libri, qualcosa diceva loro che era uno spreco di tempo.
Roxane si avvicinò al cacciatore addetto alla regolazione
dell’uso della pista. Lui la guardò- sì?
-La pista? Voglio correre- disse lei capendo già che il
livello intellettivo dell’uomo era ancora una volta mandato a quel paese dal
fatto che avesse una ragazza come lei davanti. La cosa le dava ai nervi, anche perché
la rilegavano a una di quelle bamboline carine e buone solo a letto.
-Oh…ehm…sì certo- disse lui indicandole la linea di inizio-
oggi faremo una gara, siete solo in dieci a voler correre
Lei annuì mettendosi alla sua linea e notando, con
dispiacere, la presenza dei cinque ragazzi in pista
-Ci si rivede- le sorrise Victor
-Che gioia- ruotò gli occhi lei
-Allora…single? –chiese Michael
Lei lo guardò senza degnarsi di dargli una risposta
-Ok…- disse Jason- vedo che hai conosciuto le nostre
sorelline
-Che mi risulti tu non hai sorelline in quel gruppo –replicò
Roxane, aveva un caratteraccio e ne era perfettamente conscia. Il problema era
che non le poteva importare di meno di essere una stronza con tipi del genere,
era più una reazione di autodifesa, chiunque ci provasse così in fretta non le
piaceva e dopo una bella conversazione con le ragazze…beh la sua opinione di
loro era MOLTO peggiorata.
-Andiamo vogliamo solo essere gentili- disse Dylan
-Allora prova a non fissarmi le tette e parlarmi guardandomi
negli occhi- rispose Roxane
-Non puoi dirmi che non sei nemmeno lontanamente attratta da
nessuno qui! –sbottò Tyler fissandola
-Tra cinque…- iniziò il professore
Lei sorrise- oh no, sono attratta da qualcuno qui
-Quattro…
-Chi? –chiese Victor
-Tre…
Lei sorrise perfida- chissà
-Due…
-Se uno di noi ti batte lo dirai? –chiese Jason
-Uno…
Lei annuì- SE mi batte nella corsa
-VIA! –disse il professore facendoli partire
Roxane mantenne una corsa leggera, dando loro il tempo di
prendere un grosso vantaggio prima di decidersi a correre davvero. Lei era un
fulmine nel correre, anni di allenamento erano dopo tutto davano quei
risultati. In pochi minuti si ritrovò a superare ogni ragazzo o ragazza
presente in pista e a tenere, per il resto della corsa, il primo posto, con una
enorme distanza tra lei e i ragazzi, il tutto osservato dalle ragazze,
divertite dal fatto che qualcuno stesse finalmente facendo mangiare la polvere
ai fratelli.
-Ok! –urlò il professore- potete fermarvi, la rossa ha vinto
sembra…andate a cambiarvi su
Roxane ruotò gli occhi al “la rossa” e si diresse verso gli
spogliatoi, intercettata per la via dalla mano di Victor che le aveva bloccato
il polso- sì?
-Come diavolo fai ad essere così…- iniziò lui
-Victor mollala! –disse Evelyn avvicinandosi con le ragazze
-Volevo solo…- iniziò lui ma non finì la frase che si
ritrovò bloccato sul pavimento e con il braccio dietro la schiena
-Senti succhiasangue, non sopporto che mi si tocchi o
afferri, specie se non ho nessun tipo di sentimento positivo riguardante alla
persona che lo fa. La prossima volta che mi tocchi ti spacco un braccio. Tanto con
i tuoi poteri non dovresti avere problemi a tornare intero subito –disse lei
mollandolo e entrando nello spogliatoio con le ragazze
-Vuoi farti una doccia? –chiese Ivy guardandola
Lei scosse iniziando a spogliarsi- non ho sudato
-Stavo sudando io guardandoti- disse Faith- e tu mi dici che
non stavi sudando?
Roxy rise- sono abituata a correre e non era molto faticoso
-Se lo dici tu…io…- iniziò Evy che venne spinta in avanti da
una ragazza che entrava. Roxy la prese in tempo, facendola finire con le labbra
vicino al collo della rossa
-Che modi…state più attente! –disse Roxy alle ragazze che
erano appena entrate- stai bene?
Evelyn annuì, il suo respiro era però affannato e i canini
stavano iniziando a fare male- sì…che ne dite se andiamo in caffetteria?
Roxy annuì lasciandola allontanarsi e finendo di rivestirsi-
vi raggiungo tra un secondo
Appena fu sola sfiorò il collo, aveva sentito la punta dei
canini e sapeva ora con certezza la sua teoria. Sorrise alla cosa prima di
seguire le ragazze fuori. Sarebbe stata un’interessante convivenza
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