WitchandAngel : Capitolo 2: New Home

Capitolo 2: New Home

Capitolo 2: New Home

-Buongiorno mr Blackmoon. È bello rivederla- sorride uno degli uomini che sono venuti a salutare mio padre, ha capelli e occhi scuri e quando mi nota mi guarda come se fossi fuori posto
-Mike- sorride mio padre- è bello rivederti vecchio lupo di mare…lei è mia figlia Yazhi Niabi
-Scusa se ti fissavo piccola- sorride l’uomo- sembri proprio una del posto però. Una della tribù intendo…avevi detto che tua moglie è figlia di un ex membro ma non pensavo che la figlia sarebbe stata così simile
Mio padre sorride- per fortuna ha preso dalla mamma e non da me. Non sarebbe così bella altrimenti
-Io sono Mike piccola- dice lui stringendomi la mano
-Piacere- dico io
-Io e i miei amici vi daremo una mano con gli ultimi bagagli- sorride lui
Mio padre mi tira su il cappuccio del mantello- su andiamo, ci metteremo un po’ ad arrivare a casa
Casa eh?
****
Scendo dalla carrozza entusiasta e sorrido vedendo la mia nuova casa.
È una villa di due piani con due alee laterali, ha lunghi balconi, grandi finestre e lo stile classico che è sempre piaciuto a mamma. La veranda è contornata da una bellissima ringhiera incisa e ha un dondolo. Il tetto è nero come il carbone e ha un grosso comignolo in pietra.
Il giardino è grande e ci sono già piantate varie specie di fiori, erbe, frutti e verdure. Kusitku-ki adora coltivare con il nonno e io adoro i fiori. Dei rampicanti sono cresciuti lungo la facciata, probabilmente papà ha fatto piantare di proposito la pianta qui, sa che mi piace l’idea.
-Vuoi andare a vedere nella villa mentre noi portiamo gli scatoloni?
-Posso? –chiedo io
Mio padre annuisce- va pure
Sorrido correndo dentro a esplorare la casa.
L’ingresso è molto grande e c’è un’ampia scalinata che porta al piano superiore. Ai lati vi sono due archi che portano nelle due diverse alee e varie porte da aprire.
In poco tempo trovo l’enorme cucina, un salotto ancora da adornare, un salone, una sala da pranzo, una sala musica, una Biblioteca di due piani, tre bagni, una camera per gli ospiti, uno studio, una sala pittura e varie camere vuote. Una delle porte che apro conduce al seminterrato dove vedo il futuro laboratorio di papà con un bagno annesso e varie camere vuote che probabilmente verranno riempite dalle sue invenzioni e dai pezzi.
Salgo le scale e guardo dal balcone che dà sull’ingresso, papà ha sempre detto che sono utili nel caso qualcuno entri in casa, tu non vieni visto ma puoi osservarli senza problemi, nascosto dietro la ringhiera e puoi lanciar loro pensanti e inutili vasi dati da qualche parente non tanto simpatico che non noterà l’assenza dell’oggetto dalla casa.
Su questo piano trovo la camera di nonno e nonna, la camera di papà, i bagni annessi, qualche camera per gli ospiti, la biblioteca di due piani, varie stanze vuote, altre stanze per hobby, una stanza con delle scale che portano sotto…
Non ho visto scale al piano di sotto…
Scendo piano e mi ritrovo ad aprire una porta che dà dietro un dipinto in salotto…interessante via di fuga…
Papà ha fatto costruire la casa da zero, rendendola piena quindi della cosa che ama di più al mondo: passaggi segreti e nascondigli. Non mi stupirebbe che ci fossero modi per entrare e uscire dalla casa senza essere visti o sentiti in ogni stanza…di sicuro ha un modo per andare direttamente nella sua camera dal sotterraneo…
Chiudo la porta e il quadro e ritorno al piano di sopra.
Un’altra porta fa salire più in alto, sotto il tetto per la precisione. Qui sopra è ancora vuoto ma so che in breve tempo sarà pieno di scatoloni di cose che papà non si degnerà mai di smistare. C’è una grande vetrata che dà sulla foresta, presumo che la luna si vedrà da qui, papà dice che mamma voleva sempre una finestra verso la luna, la nostra casa precedente anche era…così…
Chissà se mamma avrebbe amato la casa…
Torno di sotto e continuo ad esplorare in cerca della mia camera.
Sorrido appena riesco a trovare la stanza, una delle più isolate della casa, ma quella più vicina alla biblioteca.
La camera ha muri sul grigio, un pavimento in legno di ciliegio, un grande letto a baldacchino con tende di un celeste-grigio, con coperte bianche, un piumone decorato da ricami dai colori chiari, una coperta color sangue e molti cuscini che vanno dal bianco al grigio chiaro al rosso, c’è una specchiera in legno con vari cassetti e una sedia imbottita che si intona, ci sono vari mobili, una libreria pronta per essere riempita, chiodi per i miei quadri, porta candele da me decorati, un lampadario di cristallo che sarà come sempre faticoso da tenere pulito, vari decori al muro installati da mio padre, più che altro scaffali con sotto un animale inciso nel ferro a tenerlo. C’è un gran tappeto peloso al centro della stanza dove probabilmente passerò parecchio tempo, c’è un camino in pietra che accenderò sicuramente stasera, ci sono poltroncine e un piccolo divano sul grigio, un poggiapiedi, un piccolo tavolino e quattro grandi bauli con dentro le mie cose che dovrò sistemare. Ci sono due grandi finestre che danno sul balcone, coperte da tende simili a quelle del letto. Il balcone dà sulla foresta, il rampicante arriva giusto alla mia ringhiera e ne sta prendendo controllo molto velocemente, ci sono già le mie piante…avranno bisogno di un po’ di cura ma dovrebbero tornare in sesto, anzi per aver sopravvissuto un viaggio del genere fino a qui…direi che siete state davvero brave…
Chiudo gli occhi godendomi la brezza. Questa è casa eh?
Ritorno dentro, chiudendo la finestra e apro una delle tre porte che ho nella stanza. La prima che apro conduce a un bellissimo bagno privato con una vasca enorme. La seconda conduce a una grossa cabina armadio con già dentro parecchi dei miei abiti, delle mie scarpe e dei miei accessori.
La terza porta ha delle scale che vanno direttamente in una stanza che porta al giardino di dietro…questa potrebbe essere utile per vie di fuga e pericolosa per intrusioni…
-Niabi! –chiama mio padre- i tuoi libri sono qui
-Scendo! –dico io usando le scale della Biblioteca
-Allora? Ti piace la casa? –chiede papà
-Sì –sorrido io- voglio una mappa dei passaggi però
-Appena saremo soli…su sistemiamo tutti questi scatoloni o rimarranno così e tua nonna mi ucciderà
Io ridacchio aprendo una delle scatole
Mate?
-Papà di chi sono questi libri? –chiedo alzando il vecchio volume in pelle
-Oh sono della nonna penso…sono per di più sui…sangue di lupo? –prova a ricordare lui- quello scatolone e quei due bauli contengono tutti libri sull’argomento…pensavo di farci una sezione dedicata
Io annuisco- va bene se li leggo?
-Penso di sì, ma dovremo sistemare tutto prima- mi avvisa lui- puoi sistemarli in quella sezione con il lupo inciso sul muro?
Guardo in alto notando ora che invece di targhette papà ha inciso simboli sugli scaffali o sui muri- farai la sezione sul sovrannaturale qui?
-No penso di fare sezioni specifiche, tipo per i vampiri abbiamo parecchi libri per una sezione loro, per i sangue di lupo o licantropi anche- dice lui
-Kusitku-ki non sopporta quando usi quel termine –gli ricordo io
-Lo so- dice lui- vecchie abitudini sono dure a morire
-Papà cos’è una sposa della luna? –chiedo io notando un disegno simile alla mia collana
-Credo sia…se non ricordo male tua nonna ha detto che alcuni sangue di lupo scelgono una sposa, o sono destinati…mate forse era il termine che usava? Credo che la sposa della luna sia una giovane ragazza che discende da uno di questi sangue di lupo e sia più propensa a sposarne uno…sai che non ascolto tua nonna cerbiatta- dice lui
Io annuisco, dopo dovrò decisamente leggere questi libri. La nonna non mi racconta mai moltissimo sulla cosa. Diceva che non aveva senso finché non tornavamo qui. Quando arriverà ha detto che mi racconterà tutto.
-Vuoi andare a vedere la tribù della nonna? –chiede lui
-Penso che aspetterò Kusitku-ki…o almeno che ci siamo completamente sistemati- dico io
Lui annuisce- ha senso. Cosa vuoi per cena cerbiatta?
-Possiamo fare arrosto di pesce con tutti quelli che ti ha dato quel Mike- dico io
-Ottima idea- sorride lui
-Potremo prendere un animale? –chiedo io
Nell’ultima casa non era possibile, non avevamo un giardino abbastanza grande e non avrebbe vissuto benissimo…
-Penso sarà possibile- sorride papà- cosa vorresti prendere?
-Vorrei fare una voliera, magari prendere un cane anche e un gatto e…- inizio io
Lui sorride- cane di sicuro, tua nonna mi rompe le scatole dal primo anno in cui l’ho convinta a vivere con noi che devo prendere almeno un cane-lupo.
-Mamma era allergica- dico io
Lui annuisce- la nonna era così sorpresa dalla cosa…era anche uno dei motivi per cui non siamo venuti qui prima. Tua madre avrebbe sofferto parecchio, qui ci sono parecchi lupi, volpi e altri animali selvatici
Io sorrido- non vedo l’ora di vederli
-Aggiungerai tutti nei tuoi disegni? Hai visto lo studio di pittura che ti ho realizzato? –chiede lui
Io annuisco- è stupendo papà grazie
Lui sorride- dopo che abbiamo sistemato tutto andiamo a fare compere. Ci servono varie cose e qui c’è una libreria gestita dalla tribù della nonna, sono sicuro che troverai qualche altro libro sui sangue-di-lupo o come si chiamano
-Kusitku-ki sarà felicissima qui –dico io- se non ricordo male ha un fratello qui…
-Di sicuro il nonno si divertirà ad andare a caccia –ride mio padre
I genitori di papà non lì ho mai realmente incontrati. Non ne parla di loro ma so che non erano felici delle sue scelte, specie del suo lavoro e di chi ha sposato. Alla fine sono morti senza avere più informazioni da papà che aveva chiuso i rapporti. Se doveva scegliere tra mamma e loro avrebbe sempre scelto mamma. Lei lo amava per l’idiota che era e i genitori di mamma lo amano come figlio loro. Erano entusiasti quando gli chiese di venire a vivere con noi.
-Sai che nonno ti chiede di chiamarlo papà e kusitku-ki mamma vero? –chiedo io
Lui annuisce- sono titoli però che solo tua madre poteva usare piccola…anche se li chiamo così non sarà mai lo stesso per loro
Io annuisco- mamma…sarebbe stata felice di come sono?
Lui mi viene a stringere- sarebbe stata orgogliosa di te cerbiatta. Sei mille volte ciò che io o lei potessimo sperare…e sono sicuro che anche ora lei direbbe che sei stata la gioia più grande della sua vita, non dubitare mai che lei non ti amasse o che non vegli su di te
Io annuisco- possiamo prendere un’aquila?
-Sì –sorride lui- sarò felice di regalartene anche cento piccola
Io sorrido- torniamo a lavoro…o non finiremo più e nonno Jonathan sarà costretto ad aiutarci
-Quel vecchietto dai capelli bianchi e occhi chiari ha più grinta di me e te messi insieme cerbiatta
Sorrido sfiorando la collana. Saremo felici qui giusto?




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