Capitolo 10: Hunting ground
*Anni prima*
Aaron sorrise guardando Hunter- zio è il migliore
Hunter sorrise scompigliandogli i capelli- ovvio che lo è!
Hunter era un uomo affascinante dai capelli bianchi
scompigliati, occhi oro, di cui uno era segnato da una profonda cicatrice che
non gli aveva però intaccato la vista. Era un armadio di muscoli, pieno di
tatuaggio, cicatrici e aveva un aspetto poco raccomandabile. Adorava indossare
pantaloni scuri, T-shirt grigie con teschi, giacche di pelle con borchie,
catene ai fianchi dei pantaloni, cinture con teschi, aveva parecchi orecchini
su un orecchio e portava ovunque un minimo di cinque armi, tra cui le due
pistole nascoste nei porta pistola nel giubbotto.
Quando Aaron lo vide la prima volta ne ebbe paura.
Hunter aveva un carattere poco socievole e un’aria intorno a
sé poco amichevole.
Aaron ebbe anche paura che sua madre fosse in una relazione
abusiva ma si sbagliava.
Detto tra noi, Hunter era il più dolce e tenero degli zii.
Adorava giocare con Aaron e non gli dispiaceva per nulla
fare il babysitter per il bambino.
Era estremamente gentile e paziente con lui e la cosa lo
rese uno degli zii preferiti di Aaron.
Quando Aaron gli chiese del look, Hunter disse semplicemente
che il nero gli piaceva e che visto che da giovane tutti erano fissati con i
suoi capelli bianchi, era più facile fingere di essere un delinquente. I bulli
lasciavano in pace se pensavano che l’altro poteva farti la pelle.
Fu Hunter a insegnarli le tecniche di combattimento corpo a
corpo.
Come inquietare gli altri.
Come intimorire l’avversario.
Come cacciare.
-Zio è il migliore con il fucile- disse contento Aaron
dandogli nuove munizioni.
Era anomalo portare un bambino di sette anni con sé a caccia
ma…Angelica era contenta di dargli una relazione padre e figlio.
Dopotutto al tempo Lucifer non era in giro per esserci.
Hunter, Black, Blade e Nicholas avevano assunto quel ruolo
per lui.
Hunter in particolare era la parte più protettiva paterna.
Blade era quella più calma che lo teneva d’occhio da
lontano.
Black era quello più affettuoso apertamente e che preferiva
ricordargli che era come ogni altro bambino esistente, era anche responsabile
dell’enorme ammasso di Peluche che Aaron aveva nella sua camera, anche a
diciotto anni il “bambino” in questione aveva ogni singolo peluche datogli
nella sua camera, dopotutto erano fatti a mano da Black, era difficile pensare
di separarsene.
Nicholas era il più assurdo degli zii ma era anche molto
intelligente, lo aiutava a studiare e adorava dargli una mano con i compiti,
era particolarmente bravo in chimica, scienze, algebra e matematica in
generale, se la cavava anche con lingue morte come latino o greco e lo aiutava
con la grammatica dicendo che “la grammatica e la pronuncia sbagliata creano problemi
nella fattura di un incantesimo”.
La madre, negli occhi di Aaron, era perfetta in tutto e
riusciva a crescerlo senza problemi.
Hunter era un padre più che uno zio ma non osò mai prendere
il ruolo paterno per rispetto a Lucifer.
Questo non negava lui però il diritto di eseguire quel ruolo.
-Vieni che ti faccio vedere- disse Hunter riposizionando il
fucile sulla spalla di Aaron- occhio qui, mira lì. Non perdere l’equilibrio. Ecco
così…meno teso. Relax o ti farai male quando spari…ok. Prova
Aaron scoprì di avere un po’ di abilità con il fucile, non
era eccelso ma era bravo.
Hunter era eccelso, beh era anche il suo lavoro dopotutto,
ma non si dava arie e dava invece ad Aaron molti complimenti per come sparava.
Era il tipico papà che stravedeva per i propri figli e Aaron
sentiva in lui una figura paterna, delle volte più forte che quella di Lucifer.
-Zio Hunter
-Sì? –chiese lui
-Sarai sempre vicino a me e mamma? –chiese Aaron
-E dove altro dovrei andare? –rise Hunter scompigliandogli i
capelli- ascolta. Io e tua madre siamo una famiglia, il che rende te membro
della mia famiglia. Per me un branco è la cosa più importante e come ogni
singolo dei miei lupi è estremamente importante per me così siete voi due
quindi…qualsiasi cosa succeda, potrai sempre contare su Zio Hunter capito?
Aaron annuì e lo guardò- pensi che…mamma si sposerà mai?
-Onestamente…ne dubito –disse Hunter guardandolo
sinceramente- conosco tua madre e matrimonio…non è qualcosa che può o vuole
fare.
-Perché?
Hunter tentennò nella risposta e poi guardò Aaron- perché pensi
si dovrebbe sposare?
-Perché mamma e papà sono sempre sposati, almeno così dicono
i miei compagni di classe –disse Aaron- anche le insegnanti dicono così
-Beh loro si sbagliano- disse Hunter- pensi che mamma non
possa essere brava senza papà?
Aaron scosse la testa.
-E perché dovrebbe sposarsi allora? Mamma ama stare sola,
non vuole partner o sarebbe stata sposata da anni –gli assicurò Hunter
Aaron lo guardò e annuì- mamma sta bene sola, non serve che
si sposi perché mamma è capace di vivere da sola senza marito
Hunter annuì- bravo il mio ometto
Aaron sorrise contento- mi piaci tanto zio Hunter
Lui sorrise- anche tu ometto e qualsiasi cosa succeda, sarò
sempre al tuo fianco
***
-Che succede? –chiese Hunter ritrovandosi un diciottenne ad
abbracciarlo
-Nulla, mi sono ricordato una cosa- disse Aaron contento-
hey ti va di andare di nuovo a caccia?
Hunter gli sorrise- certo piccoletto, quando vuoi
Aaron sorrise contento. Era incredibilmente fortunato in
quella famiglia…
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