Capitolo 25: Wanna be my
best friend and judge me…
Sarah non era sempre stata una ragazza così solare. Quando era
appena arrivata nella sua università le cose non erano esattamente tutte rose e
fiori, faceva fatica ad ambientarsi e le amicizie che fece furono più finte che
vere.
Quando si innamorò per la prima volta di un ragazzo e lo
disse a chi pensava fosse la sua migliore amica, le cose divennero parecchio
brutte.
La ragazza approfittò della cosa per rendere Sarah la “puttana”
dell’università, dicendo in giro parecchie cose su di lei e rendendola
estremamente sola e mal vista.
Aveva raggiunto il punto in qui voleva togliersi la vita.
Incontrò in un momento particolarmente infelice della sua
vita quella che poi divenne la sua ancora di salvezza, Lisette.
Il giorno prima aveva salvato un cane dal traffico, rischiando
la propria vita e riportando un polso slogato a seguito dell’evento. Il cane lo
affidò poi a un centro di animali dove venne subito dato a una famiglia che se
ne sarebbe presa cura.
Quando tornò in Università trovò il suo armadietto con su
scritto le peggiori cose tra cui “puttana” e “falsa”. La sua ex migliore amica
la raggiunse per deriderla, causando parecchio vociare e risate altrui. Aveva davvero
intenzione di farla finita quel giorno.
Finché Lisette non intervenne.
Lisette era un soggetto noto per essere nuova in università
ma nessuno pensò che la calma e pacata nuova arrivata avrebbe messo piede in
una argomentazione di altri.
Zittì l’intera scuola, fece diventare rossa la ragazza che l’accusava
di imbarazzò e la umiliò senza lasciarle modo di difendersi.
Da quel giorno in poi, Lisette divenne la sua migliore
amica, sua sorella e la sua salvezza.
Non importava cosa succedesse, Lisette era sempre lì a
difenderla.
Quando Sarah le chiese perché l’aveva aiutata la risposta fu
un semplice “perché sentivo che volevi essere salvata”.
Per Sarah Lisette era la cosa più importante al mondo.
Grazie a lei riebbe una vita pacifica, fu grazie a lei che
riuscì a riavere una buona reputazione e far scoprire a tutti il vero, a farsi
amici veri e a trovare l’amore della sua vita in Benito.
Dopo aver seguito una lezione con Lisette su come gli dei
adorassero prendere forma mortale e divertirsi con le vite dei mortali arrivò
anche a dire che se ciò era vero, Lisette era una dea che aveva scelto di venirla
a salvare e che la proteggeva. Quando disse così Lisette non poté che ridere
divertita dalla sua pazzia
Per questo motivo era così attenta a Lisette.
Come poteva sfuggirle anche come gli altri la fissavano?
-Ah Sarah –disse il professor Malcom avvicinandosi
Sarah sorrise, ma non era un vero sorriso. Quel professore
le dava i brividi e non quelli piacevoli. Come poteva non sapere cosa lui
volesse dalla sua Lisette?
-Professore…
-Hai notizie di Lise? –chiese lui con un sorriso
Malcom Black, capelli biondi e occhi verdi, trent’anni e
sogno erotico di mezza università…ok forse tre quarti di università. Era alto,
bello, affascinante…e le dava i brividi. Non era sicura di perché però. La cosa
iniziò solo dopo che aveva ripreso la sua vita in mano e aveva creato una
relazione di amicizia con Lisette. Dopo averla incontrata aveva capito che mr
Malcom Black era tutto eccetto ciò che sembrava.
La cosa era ora evidente vista l’assenza di Lisette, lui era
ossessionato da Lisette.
E come poteva lei lasciare che la cosa passasse inosservata?
Non l’avrebbe di certo lasciato avvicinare a Lisette.
-Oh l’ho sentita ieri- disse Sarah- è con suo padre Nikolai
Malcom annuì- quando tornerà?
-Dovrebbe tornare in un mese –disse Sarah- chissà però, pare
abbia molto da fare in famiglia…
Malcom annuì allontanandosi velocemente.
Sarah sospirò e guardò il cellulare. Era al corrente di ogni
singola novità della vita di Lisette, sapeva di Ares, sapeva degli dei, sapeva
dove si trovava e cosa stava succedendo.
Ora più che mai aveva il dovere di tenere d’occhio quell’uomo
e tenerlo lontano da lei.
Costi quel che costi, nessuno avrebbe ferito la sua migliore
amica.
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