Capitolo 20: I will take care of her
Ares era bloccato
dagli dei in quel secondo nel capire cosa i due avevano scoperto quando Lisette
decise di allontanarsi verso la foresta per un paio di secondi per avere due
minuti di pausa.
Come sempre aveva con sé il suo libro, la sua collana e il
suo peluche.
Non lasciava nessuno di quegli oggetti ormai.
Si sedette su un tronco caduto e aprì il libro.
Adesso poteva leggerlo.
Adesso poteva vedere dentro.
Per aprirlo non doveva usare la collana ma solo la sua mano
e quello che trovò dentro fu la solita lista.
Era uno strano libro, aveva centinaia di migliaia di
migliaia di liste dentro e cambiavano in un battito di ciglia.
Per sapere la storia di chi era lì doveva solo sfiorare il
nome o pensarlo.
Era interessante rileggere ciò che sapeva.
Come solito si sedette a gambe incrociate e posò il peluche
sulle sue gambe.
Era qualcosa che per qualche motivo era…nostalgica.
Quel giorno decise di concentrarsi sul periodo pre-umani.
Un nome però bloccò la sua mente.
Fyrio.
Immagini su immagini entrarono nella sua mente.
Un draghetto ferito.
Un draghetto affamato.
La loro prima caccia insieme.
Il loro primo volo insieme.
La prima volta che lei indossò dei vestiti e lui fece versi
di approvazione.
La prima volta che avevano volato su una città umana.
Il primo incontro con altri dei.
La prima volta che Fyrio volle dare fuoco a qualcuno.
La prima volta che Fyrio aggredì un dio che aveva commentato
sulle curve di lei.
La prima volta che Zeus si beccò le fiamme di Fyrio.
Il suo Fyrio.
Si era dimenticata di…
-Fyrio…- disse lei con occhi lucidi
In quel momento qualcosa si mosse sulle sue gambe.
Il libro venne abbassato da una zampa di peluche e una
seconda salì su di esso, una testa spuntò e due occhi la osservarono.
All’inizio era un peluche ma la zampa di stoffa divenne di
carne e scaglie, le corna tornarono vere, gli occhi vivi.
Il peluche era sparito.
Un vero drago era apparso.
-Fyrio? –chiese Lisette piano
Il drago fece un verso e mosse la coda contento
-Fyrio! –disse lei stringendolo forte e lasciando che il
calore del suo più vecchio amico tornasse al suo fianco- mi spiace. Mi spiace
così tanto. Non avrei dovuto lasciarti indietro. Mi spiace
Lui la leccò contento di rivederla e per nulla disturbato
dall’assenza di lei nel passato.
Lisette sorrise- mi sei mancato anche tu
Quando finalmente si calmò abbastanza da tornare nella casa,
tutti ebbero a che fare con un attivo peluche.
-Oh cazzo non di nuovo! –disse Zeus nascondendosi dietro la
moglie
Nikolai guardò il draghetto e lo prese in braccio- non eri
un peluche tu?
Il draghetto gli leccò la faccia contento di vederlo
-Oh beh volevi un cagnolino no? –disse Nikolai coccolando la
creaturina scodinzolante- credo che un drago vada bene lo stesso. Come si
chiama?
-Fyrio- disse Lisette- mi sono ricordata di lui ed è apparso
Nikolai annuì coccolando il drago- ma quanto sei carino tu?
-Da dove? –chiese Zeus beccandosi una fiammata di
avvertimento da Fyrio- è un demone!
Nikolai scoppiò a ridere- oh mi piaci di già piccoletto
Lisette sorrise contenta riprendendo Fyrio tra le sue
braccia allegra. Poteva ricordare. Avrebbe ricordato.
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