Capitolo 18: No fair, no fair
***? Prima***
Lisette si sedette nel bosco sentendo sempre meno forze.
La stavano dimenticando, di nuovo.
Era difficile ormai muoversi per lei in quel mondo.
Venir dimenticata era così…brutto.
Aveva costantemente freddo e poté vedere il proprio tempo
iniziare a declinare.
No sacerdoti.
No sacerdotesse.
No fedeli.
Pochi che la ricordavano.
Sfiorò l’anello che aveva con sé e si mise a piangere in
silenzio.
Anche lui l’aveva scordata.
Tutti l’avevano scordata.
Amici.
Nemici.
Fedeli.
Mortali.
Dei.
Semidei.
Mostri.
Eroi.
Non c’era nessuno che la ricordava.
I suoi animali non la ricordavano.
Non era giusto.
Era sopravvissuta per secoli.
Era moltissimi cerchi divini.
Era l’unica nel suo cerchio divino.
La stavano dimenticando…
Chiuse gli occhi sentendo il corpo perdere i sensi e capì.
L’ultimo che la ricordava l’aveva dimenticata.
Sarebbe sparita.
****
Rimase dormiente per secoli e nel mentre qualcuno la “inventò”.
Nikolai la “inventò”.
Il suo ostinarsi nel volere credere in lei, il dedicarsi a
lei, il convincere altri a dedicarsi a lei…
Questo le ridiede le forse di tornare in vita.
Di essere di nuovo fisica.
Per questo la sua protezione venne alzata al massimo
livello.
Lui era chi l’aveva riportata sana e salva nel mondo
mortale.
Lui era la sua famiglia.
L’unico ad averla ritrovata e nel corso del tempo averle
ridato forza fisica, mentale e poteri.
Certo aveva dovuto bloccare i propri ricordi ma…andava bene
così.
Se era viva potevano ricordarla.
Se era fisica, l’avrebbero ricordata.
Per questo decise di agire invece che aspettare e nel farlo
si bloccò la memoria.
Questa scelta fu quella corretta alla fine.
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