Capitolo 27: Don’t try
-Buon…buon pomeriggio professor Malcom…
L’uomo le sorrise- anche a te mia cara…ora…potrei avere una
conversazione con te?
-Con…me? –chiese Sarah tesa.
Il professore non le chiedeva mai di restare dopo le ore di
lezioni.
Massimo le chiedeva dove si trovava Lisette.
Di norma però lei trascinava Lisette via prima che lui
potesse bloccarle dalla fuga.
Benito era…sparito da un paio di ore e non era certa di
voler sapere cosa stava succedendo con quel ragazzo, in quel periodo era
molto…distratto.
Era in ansia per Lisette, Benito le dava noie perché voleva
dormire con lei e lei non ne aveva per nulla voglia.
Era troppo persa nei suoi pensieri per notare l’ora…
E ciò aveva portato a commettere l’errore di venir beccata
da sola.
-Ho…da fare e…- iniziò Sarah
-Non vuoi sapere dove si trova il tuo ragazzo?
Lei si congelò- co…cosa?
-Da questa parte mia cara- disse il professore facendole
strada
Non doveva fidarsi o seguirlo ma…per qualche motivo i suoi
piedi si mossero da soli.
Sarah arrossì nel sentire determinati suoni dall’aula vuota
in fondo al corridoio.
C’era qualcuno che era così tanto idiota da farlo
nell’università?!
Una brutta sensazione le si fece presente…
-Benito non così forte!
Quella voce era…la donna che le aveva rovinato la vita prima
che Lisette la salvasse…
-Shh…ci sentirà qualcuno se continui così- rispose la voce
di Benito dall’aula
Quella era la voce di Benito. Del SUO Benito!
Aprì la porta senza pensarci due volte- BENITO!
Il ragazzo senza pantaloni sbiancò- S…Sarah…non…non è come
sembra…
-Da quanto? –chiese lei stranamente calma, non aveva notato
il bracciale stringersi piano al suo polso, rassicurandola, proteggendola…
-Un paio di anni…- rise la bruna priva della maggior parte
dei suoi vestiti.
Sarah strinse i pugni. In quel secondo aveva davvero bisogno
di Lisette al suo fianco.
Si era innamorata di Benito e aveva chiesto a Lisette una
mano.
Fu lei ad aiutarla, anche se al tempo era titubante sulla
cosa.
Come sempre, Lisette aveva ragione.
Indietreggiò di istinto- non contattarmi più Benito
-Sarah posso spiegare…
-Non voglio spiegazioni, qualsiasi sia la scusa che vuoi
darmi non ho intenzione di prenderla- disse lei allontanandosi.
Era una giornataccia.
Il professore la condusse con abilità in una stanza chiusa.
Quando si accorse della cosa notò la situazione di pericolo
in cui si trovava.
Doveva muoversi a levarsi da lì.
-Non mi sento bene…tornerò a casa- disse lei provando ad
aprire la porta
Malcom le afferrò il polso- non credo proprio.
-Mi lasci andare! –urlò Sarah
Malcom sorrise tirandola per il polso- non fare storie e
forse ne uscirai viva da qui
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