Capitolo 13: Blood
Per Crystal Alexander era sempre stato la persona più
importante della sua vita. Questo era stato anche prima che lui fosse DK e
diventasse qualcuno di potere.
Era dura prima che lei diventasse Empress, anche se era
figlia dell’attuale capo della BRS non voleva dire che fosse immune dalle occhiatacce
degli altri membri o da attentati vari.
Si ricordava ancora il giorno in cui erano sotto assedio e
qualcuno era riuscito a entrare e rapirla. Era spaventata a morte e visto che
era prima che lei avesse poteri, era completamente indifesa.
In quel momento aveva parecchia paura. Era in una zona
sconosciuta, legata e priva di supporto.
Persino da adulta aveva ancora i brividi per la situazione
in cui si era ritrovata.
I suoi aggressori erano normali umani, ora li poteva
uccidere a mani nude al tempo erano forse peggiori dei mostri che ora
combatteva. Una bambina contro uomini adulti…non era fattibile.
Non l’avevano ferita ancora, serviva viva per il riscatto
dopotutto, e nessuno poteva venirla a salvare visto che la tenevano sott’occhio
e un minimo errore sarebbe costato la vita di Crystal.
Erano in una situazione di stallo e nessun adulto aveva il
fegato di prendere azione.
Aveva parecchio paura ma questa aumentò quando fuori si
sentirono delle grida di puro terrore.
Era sola nella stanza in cui l’avevano chiusa quindi non
poteva sapere cosa stesse succedendo fuori quelle porte, ma sapeva che non era
in pericolo…lo sentiva per lo meno.
La porta si aprì e lei chiuse gli occhi pronta al peggio
quando…
-Crystal? Va tutto bene ora…sei al sicuro
Alexander era venuto a prenderla. Quando aprì gli occhi lo
vide, coperto di sangue e con un sorriso gentile in volto, una spada
insanguinata in mano e…non serviva vedere i cadaveri per capire cosa avesse
fatto.
Tuttora era per tutti un mistero chi avesse insegnato quelle
mosse a un bambino di quell’età ma nessuno osò commentare.
Alexander era pericoloso e quando divenne DK divenne
qualcuno che nessuno osava offendere.
Essere diventata Empress Rose le diede l’opportunità di
mostrarsi migliore di ciò che gli altri credevano ma nessuno le dava retta per
la sua età. Quando però Alexander pretese il suo ruolo, chiunque si fosse
opposto finì in ginocchio a chiedere perdono spaventato a morte.
Quando Annalise finì in coma fu di nuovo Alexander a darle
il ruolo, spaventando a morte chiunque si opponesse.
Non importava quanto una persona avesse controllo sulla
propria rosa, nessuna rosa osava andare contro Alexander, sia prima che dopo
essere DK.
Aveva perso il conto delle volte che tornava alla base
coperto di sangue ma mai lo vide ferito, da questo nacque anche il suo nickname
“The Invincible Emperor” e chiunque sapeva che averlo contro era un suicidio. Da
giovane era sostenuto da Light e Dark Princess, cosa che gli garantiva potere a
prescindere dalle circostanze, dai sei anni in poi nessuno osava sfiorare l’idea
di togliergli il ruolo poiché era eccelso in esso.
Non era un normale leader, preferiva entrare in battaglia al
fianco di Empress e raramente le dava modo di agire da sola. A differenza dei
suoi coetanei, Alexander era sempre stato maturo per la sua età, quasi non
fosse mai davvero nato bambino e la cosa poteva inquietare molti.
Non era divertente andare contro un bambino che sapeva più
di te.
Per Crystal lui era sempre stato un dono dal cielo. Per quanto
amasse sua madre o chiunque altro nella BRS, se avessero chiesto chi tra tutti
era la persona più importante al mondo per lei la risposta sarebbe rimasta Alexander.
Lui era il suo tutto e sapeva che lui avrebbe fatto di tutto per lei.
Non campiva il perché ma sentiva delle volte…che non era la
prima volta che era sua sorella…ma era diverso dal sentirsi come sua sorella,
era quasi…come se in una vita passata fosse stato un legame di sangue ad unirli…
Aprì gli occhi pigramente, ritrovandosi accoccolata al suo
Lele come solito. Era facile sgattaiolare nella stanza del ragazzo visto che
vivevano insieme e anche se l’avessero trovata con lui a letto non le
importava, loro erano gemelli, che gli altri volessero vederla così o meno.
-Lele… -chiamò lei mezza addormentata
Lui aprì un occhio prima di aprire anche l’altro, non aveva
il sonno pesante ma anche se era esausto si sarebbe svegliato al primo richiamo
di lei- buongiorno Crycry
Lei sorrise piano- buongiorno…
Lui le accarezzò i capelli- vuoi che ti prepari la
colazione?
Lei annuì come una bambina
Lui ridacchiò- va bene…cosa vuoi oggi?
Lei gli sorrise- pancake
-Pancake? Ok…e pancake avrai allora- le sorrise lui alzandosi
piano e stiracchiandosi- andiamo?
Lei guardò la sua mano e la prese senza timore. Per lei il
sangue che correva nelle loro vene era quello di fratello e sorella, non
importava cosa altri dicessero, loro erano gemelli.
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