Capitolo 19: I like you a
lot
Quando venne creata la prima volta fu all’inizio della vita
sulla terra.
Il primo atto di eroico la creò.
Non era chiaro nemmeno per lei perché avesse quell’aspetto.
Non esistevano umani all’epoca né dei, non quelli umanoidi
almeno.
Era strano per lei capire perché era nata con un corpo umano
ma non se ne curò.
Non indossava vestiti al tempo. Non esisteva quel concetto
dopotutto.
Quando faceva freddo lei non lo sentiva, non solo il suo
personale animale da compagnia era un drago di fuoco, ma lei era una dea.
Iniziò a vestirsi quando gli umani iniziarono a farlo.
Le prime vesti che indossò furono pellicce di animali.
Quando passò ad essere dea degli umani iniziò a prendere
parte delle loro tradizioni.
Parlare anche fu una cosa che imparò da loro.
Non fece contatto con altri cerchi divini all’inizio. Non era
certa di voler incontrare i più giovani e non era altrettanto certa che loro la
volessero ma alla fine fu forzata da circostanze varie.
Era dea universale dopotutto e i cerchi divini che avevano a
che fare con eroi spesso finivano con incontrarla.
Prese alla fine un gusto per abiti celtici e decise di
renderlo il suo look dopo un paio di consigli dalla dea della bellezza di quel
cerchio.
Elyon era una dea molto ma molto affascinante, aspetto
eternamente giovane ma mente estremamente matura.
Era veloce nell’agire ed era chiaro che rappresentasse i
propri eroi.
L’eterna giovinezza delle loro gesta, non fisica ma
spirituale.
Elyon rappresentava come le loro azioni sarebbero sempre state
giovani, sempre ricordate.
Non sapeva combattere, non le era mai servito impararlo e
non aveva mai avuto problemi con altri cerchi divini, inoltre era la sola nel
proprio cerchio divino, conflitti non ne aveva con nessuno. Nemici…non proprio,
c’erano persone meno simpatiche ma era una dea che non era proprio odiata e il
cui ruolo era qualcosa di ammirevole dopotutto.
Si trovò molto unita con i dei della guerra, battaglia o
lotta, con quelli della medicina o del fuoco.
Chiunque avesse a che fare con quelli che poi diventavano
eroi.
In tutto questo però una sola cosa le era sempre accanto, il
suo drago.
Era un drago nero dagli occhi rossi con corna argentee, la
parte di sotto era di un rosso sangue scuro.
Era un drago che non poteva crescere di misura pareva, era
forzato a essere un cucciolo e quando Elyon lo trovò era in fin di vita.
Era troppo piccolo per cacciare da solo e non venne aiutato
dai suoi simili perché era “anomalo”.
Lei lo decise di curare e lo tenne con sé, rendendo il
proprio animale sacro e di compagnia.
Venne chiamato Fyrio e divenne la sua più fedele creatura.
Fyrio era un drago maschio, molto territoriale e molto
protettivo con Elyon, cosa che le garantiva parecchia sicurezza.
Fyrio imparò con Elyon a cacciare, combattere, uccidere e
dar fuoco alla gente, cosa che adorava fare.
Quando Elyon scelse di rimanere con i mortali Fyrio rimase
ad aspettarla nella sua dimora.
Divenne una statua posata all’ingresso, seduto in una
posizione di attesa, pronto a ricevere la padrona come sarebbe tornata.
Ma non fu lì ad aspettare con le zampe ferme. Un potere di
Fyrio era infiltrarsi nei sogni di altri.
Fu così che convinse mentalmente Nikolai a creare un peluche
a sua immagine e somiglianza.
Così riuscì a stare vicino a Elyon e rimanerle al fianco
anche in quel modo.
Aspettando che lei lo ricordasse.
Aspettando che lei tornasse da lui.
Aspettando che potessero di nuovo essere insieme.
E sapeva che lei l’avrebbe ricordato e amato di nuovo.
Doveva solo aspettarla.
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