WitchandAngel : Capitolo 7: Why do you smile?

Capitolo 7: Why do you smile?

Capitolo 7: Why do you smile?

Dicono che uno sguardo vale più di mille parole delle volte.
Daphne non era sempre stata una donna…in realtà era un uomo un tempo. Era impossibile per “lui” entrare nella BRS al tempo ma fu sempre al fianco della creatrice, era innamorato di lei dopotutto ma di amore…non avvenne nulla per…vari motivi…
Quando era rinata come Daphne si era sentita estremamente inadatta. Un corpo da donna non era…aspettato. Quando scoprì di avere poteri magici si mise a piangere. Entrò nella BRS subito appena ritrovò il luogo e si mise a lavoro.
Voleva salire di potere.
Voleva diventare potente abbastanza da poter salvare chi amava questa volta…
Aveva cercato informazioni sulla fine fatta dalla creatrice ma…nulla venne trovato.
Era impossibile che fosse viva ma…era così sbagliato sperare che fosse sopravvissuta?
Voleva sapere se era viva, se si era sposata, se quella situazione si era risolta…
Se si sentiva sola…
Se si era innamorata…
Se…l’aveva capito cosa provava per lei…
Ci volle un anno prima che potesse accettare che non poteva sapere nulla su di lei.
Il cuore le faceva male ogni volta che ci pensava.
Il loro migliore amico era morto per farli scappare, lui l’aveva seguito per salvarla…
Era sola.
Divenne Daphne nel corso degli anni, si abituò al corpo di donna e fu compiaciuta nel crescere così attraente. Era sempre stata attenta all’aspetto anche da uomo quindi da donna come poteva non provarci? Divenne la donna più bella della scuola fin dal primo secondo in cui entrò nell’edificio.
Divenne amica di altre streghe nella BRS e fu disgustata dalle condizioni della società, erano così poche…il lavoro fatto secoli prima era completamente andato in fumo e la cosa gli faceva piangere il cuore. Si mise a lavoro e divenne una specie di capo della BRS cercando di rimettere in piedi l’intera BRS ma…non era portata a essere capo.
Quando incontrò per la prima volta Vera era nervosa come sempre in quel periodo, le voleva urlare contro ma quegli occhi la bloccarono. Certo il modo di fare era timido e insicuro, ma quegli occhi erano quelli di qualcuno che ti stava prendendo in giro. Erano come quelli della donna che aveva seguito per anni e per cui aveva gettato la sua vita.
Più la conosceva, più sentiva di essere di nuovo con lei…
Quando vide il livido sul polso panico si sprigionò nel suo cuore.
Non poteva perderla.
Non di nuovo.
Una sera si misero a bere e come sempre l’alcol sciolse la sua lingua.
-Ero innamorato di lei –continuò a parlare Daphne
-Lo sapeva? –chiese Vera
-Non credo- ammise Daphne sospirando- avevo abbastanza coraggio per buttarmi nel pieno di una lotta e rischiare la mia vita ma dirle “ti amo” non era così semplice…cavolo ho quasi perso un braccio per salvarla e non riuscivo nemmeno a provarci come si doveva…
-Era impegnata? –chiese Vera
-No. Era single. Era però sempre in pericolo, ciò che facevamo non era…semplice. Rischiavamo troppo e confessarmi era qualcosa che…non potevo fare…non potevo distrarla e per un lungo periodo di tempo pensavo…che lei avesse una storia in corso con il mio migliore amico il che non era esattamente ideale…non era così…ora lo so, prima…ero un idiota
Vera la guardò, forse per l’alcol, forse perché non voleva pensarci, ma non riusciva a collegare nulla- non sono mai stata amata dalla mia famiglia…i miei non mi volevano, fui un incidente di percorso…tuttora dubito id essere nata da mia madre per come mi trattava ma non ho motivo per dubitare la cosa. I miei fratelli e le mie sorelle erano…orrendi. Il mio fidanzato un porco che mi mise più corna di ciò che meritavo…stavo per essere stuprata da lui quando incontrai mio fratello…non di sangue ma mio fratello comunque. Mi aveva trascinata in un angolo chiuso, altri uomini erano nella stanza ed ero terrorizzata…ero così spaventata che i miei poteri non si attivavano nemmeno se imploravo loro di funzionare…non sentivo nulla e avevo solo paura. Era di passaggio, voleva rubare in casa ma come sentì le mie urla si precipitò al salvataggio. Uccise gli uomini nella casa e poi uccise il mio fiancé. La cosa che mi colpì prima di lui fu la calma con cui lo fece. Mi aiutò a rimettermi i vestiti in ordine e mi portò via da quella casa, dando fuoco a tutto e facendolo sembrare un colpo andato male. Mi portò in un luogo sicuro, una vecchia villa abbandonata nel bosco e mi tenette lì. Con lui c’era un altro ragazzo, era come un fratello per quello che mi salvò e per parecchio lo considerai anch’io tale ma…iniziai a innamorarmi di lui…
Daphne la guardò confusa, aveva sempre retto abbastanza bene l’alcol e si riprendeva in fretta, il suo cervello era più lento sotto alcol ma non così tanto da non fare due più due. Conosceva quella storia…era in quella storia…
Vera sorrise nostalgica chiudendo gli occhi- sono stati l’unica famiglia che ho mai avuto…e li ho uccisi…
-Non fu colpa tua- disse Daphne
Lei scosse la testa- se non li avessi coinvolti sarebbero rimasti in vita…dopo la loro morte continuai ciò che avevo iniziato, non vidi amore, non vidi famigli…non ebbi nulla dopo di loro. Lavoravo e basta. Ero vuota dentro, non volevo vivere ma ero troppo spaventata per morire…fino all’ultimo dei miei giorni volevo solo tornare a quando tutto era iniziato e evitare tutto…gli errori, le morti…i miei sbagli…
Daphne la tirò in un abbraccio- non è colpa tua Lilith…non è colpa tua…
La rossa si strinse a lei piano, calmandosi un po’
-Ti piaceva? –chiese Daphne
-Chi? –chiese lei ancora accoccolata
-Il secondo ragazzo che hai incontrato…ti piaceva tanto? –chiese Daphne
-Sì…molto più che un fratello o un amico –disse Vera notando che Daphne sorrideva come un idiota- perché stai sorridendo?
-Nulla, sono solo felice per qualche motivo, tutto qui –disse Daphne posando la bottiglia- abbiamo bevuto abbastanza…andiamo a dormire su…
Vera annuì seguendola assonnata, troppo stanca per notare che lo sguardo di Daphne era cambiato nel modo in cui la guardava…


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