Una nuova ragazza a
bordo
Attenzione: i personaggi di One Piece non sono di mia
proprietà, la storia è solo ispirata alla famosa serie. Buona Lettura
****
****
Aveva fatto molto clamore, Monkey D. Rufy, detto Rubber, era
riuscito, grazie alla sua ciurma e quella di Barba Bianca, a liberare Portuguese
D. Ace, detto "Pugno di fuoco", prima che venisse giustiziato. Nella
missione di salvataggio l’aveva aiutato anche Boa Hancock, detta
"L'imperatrice pirata" e "La principessa serpente", nonché
imperatrice di Amazon Lily, l’isola delle donne. Sarebbe arrivato alla sua
isola, con al seguito Barba Bianca e la sua ciurma, Boa Hancock e ovviamente la
ciurma di Cappello di paglia. Non lo vedeva da anni, l’ultima volta che lo
aveva visto non aveva nemmeno una taglia sopra e ora aveva una taglia di 400.000.000 Berry…era cresciuto,
chissà quante esperienze aveva fatto! Ah certo lei non ne aveva persa una!
Sapeva tutto, da quando aveva liberato Zoro Roronoa a ora che aveva liberato il
fratello Ace. Sapeva ogni singola cavolata che aveva fatto, per ogni membro
della sua ciurma aveva sfidato il mondo intero, la marina o chiunque volesse
ostacolarlo, lo conosceva, avrebbe dato la vita per ognuno di loro. Era
ammirato e ben voluto da chiunque lo conoscesse, anche membri della marina lo
amavano, come suo nonno Monkey D. Garp oppure qualche membro di alto livello
che provava simpatia per lui, era strano ma nessuno poteva dire di odiare
Rubber, anche se ti sconfiggeva tutti provavano rispetto per lui…proprio un
pirata eh? Un pirata va temuto non ben voluto! Era proprio il contrario di suo
padre Monkey D. Dragon, il capo dei rivoluzionari e nemico numero uno al mondo…ma
lei di certo non poteva giudicarlo…Guardò di sfuggita il manifesto che lo
ritraeva tutto sorridente con su scritto wanted…certo che l’aria ingenua
l’aveva mantenuta…si alzò e posò una mano sul viso sorridente di Rubber
-Ah come devo fare con te?
Sentì bussare e il suo vice, una ragazza dai capelli neri
corti e gli occhi celesti entrò, si sistemò gli occhiali e si inchinò- sono
arrivati un “paio” di pirati
-Perfetto, li aspettavo
-Capitano, hanno appena attraccato, il primo sceso a terra è
un ragazzo con un cappello di paglia, ordini?
Si allontanò dal manifesto e sorrise- sono amici, soprattutto
il ragazzo, preparate da mangiare e medicine, ci saranno feriti per via
dell’ultima battaglia. Intanto un piccolo gruppo venga con me, andremo a
incontrarli
-Si capitano
La ragazza uscì velocemente a eseguire gli ordini. Appena la
porta si era chiusa si era guardata nello specchio della cabina con i suoi
occhi grigiazzurri, si era sistemata i capelli biondi, e aveva controllato che
il top nero facesse risaltare il seno, che purtroppo era grande ma non poteva
competere con Boa Hancock o con Nami o Robin, la gonna celeste e bianca con i
due spacchi laterali era a vita bassa, le scarpe con il tacco erano nere e alla
vita aveva una cintura con la fibbia in argento e quattro spade nei foderi,
aveva la pelle chiara e liscia, un fisico perfetto e che tutti gli uomini
avrebbero bramato, peccato che l’unico che bramava lei era troppo ingenuo per
saltarle addosso, capiva Boa Hancock, innamorarsi di Rubber era praticamente la
cosa più facile al mondo. Si sistemò per bene e uscì dalla stanza. In strada
erano già pronti i venti uomini più forti e muscolosi della ciurma, pronti ad
accompagnarla, intanto altri membri della ciurma preparavano quanto richiesto.
Scese le scale della base sull’albero e li raggiunse. Loro si inchinarono e la
seguirono lungo la strada, si erano disposti in modo da tenere lei al centro,
proteggendola in caso di pericolo. Mentre procedeva verso la spiaggia con la
mente pensava a come salutare il suo amato Rubber.
Intanto alla spiaggia Rubber aveva detto poco o niente
sull’isola in cui si trovavano, aveva detto che lì c’era una persona che
avrebbe curato le loro ferite e li avrebbe nascosti finché non fossero stati
pronti per riprendere il viaggio.
-Rubber sei sicuro che qui ci sia qualcuno? –Ace non aveva
ferite poi così gravi ma Barba Bianca sembrava leggermente peggiorato durante
il tragitto
Rubber aveva il volto nascosto dal suo cappello- fidati di
me- aveva spostato il cappello di paglia rivelando un sorriso sicuro e uno
sguardo di chi sa qualcosa che gli altri ignorano- è arrivata
Dal folto del bosco uscì un gruppo di uomini armati, Zoro e
gli altri fecero per prendere le armi ma Rubber fece segno di non farlo.
-Rubber ma cosa…
Il gruppo si aprì e una ragazza dai lunghi capelli biondi
uscì sicura.
-Sanji, non provare a saltarle a dosso o farle delle avance è
più pericolosa lei che voi tutti messi insieme- nonostante il tono serio e la
voce grave sorrideva divertito
Non era poi cambiato molto, l’aveva visto sorriderle e lei
sorrideva anche. Si studiarono per alcuni minuti poi fu lei a rompere il
silenzio e la tensione che cresceva
-Da quanto tempo Monkey D. Rufy, detto Rubber
Rubber fece un inchino spavaldo e si sistemò il capello in
testa- sei cresciuta piccola
Lei fece cenno ai suoi uomini di aiutarli- ho già preparato
il necessario per curare i feriti e farvi riposare Rubber
Lui sorrise- Sei la mia salvezza – rivolse uno sguardo
divertito alla sua ciurma che ovviamente non ci stava capendo niente- ragazzi
vi presento Monkey D. Angelica, detta Angelo della morte, figlia di Monkey D.
Dragon e mia sorella minore
Un “COSA?!” esplose dal gruppo che ora guardavano la ragazza
e la studiavano, ma a lei non importava, il suo amato Rubber era con lei.
Lei sorrise- mentre i miei uomini si occupano di trasportare
i feriti che ne dite di seguirmi? Le navi le sposteranno loro vicino alle mie,
nessuno le vedrà
Rubber le si avvicinò e la sua ciurma, Ace e Hancock lo seguirono,
intanto due uomini della ciurma di Angelica avevano sollevato Barba Bianca di
peso e lo stavano trasportando come se niente fosse e lo stavano portando alla
base, mentre altri trasportavano i feriti o spostavano le navi. Usop sussurrò
Rubber
-C’è da fidarsi?
Lui sorrise tranquillo e raggiunse la sorella minore, le mise
un braccio intorno alle spalle e comminarono per il sentiero che portava alla
loro base.
-Quindi sei la sorella minore di
Rubber? –Ace la trovava carina e delicata, non capiva, come gli altri del
resto, in che modo potesse quella creatura essere chiamata Angelo della Morte
-Si, ho due anni in meno di lui-
rispose lei sorridendo- tu sei Ace, ti dovrei chiamare fratellone anch’io?
Alle parole fratellone il cuore di
Ace ebbe un sussulto, che cavolo quella ragazzina lo attraeva, sorrise come suo
solito- certo sorellina
-Rubber perché non ci hai mai detto
che hai una sorella minore? –Nami e le ragazze la guardavano con un po’ di
gelosia, soprattutto Hancock, nel modo in cui Rubber la teneva c’era qualcosa
che il loro intuito femminile diceva essere più che un rapporto fratello e
sorella, ma poteva essere solo la loro immaginazione
Entrambi nello stesso istante
dissero- se la marina venisse a sapere che esiste un mio parente lo cercherebbe
e lo catturerebbe solo per farmi uscire allo scoperto- erano allo stesso ritmo,
di camminata, di respiro, di tutto…questo indicava che tra loro c’era grande
sintonia
-Da quanto non vi vedete? –chiese
Sanji, anche se era carina lo spaventava e poi era la sorella del capitano, di
certo non ci avrebbe provato con lei.
-Da prima che Ace e Rubber si
conoscessero, aveva appena mangiato il frutto del mare, fu nonno Garp a
presentarci, siamo stati insieme per un anno poi il nonno l’ha portato via e ha
incontrato Ace, non ci vediamo da quando lui aveva sette anni e io cinque
-Un bel po’ di tempo- commentò
Zoro, continuava a guardare le spade che aveva alla cintura, alta qualità e ben
tenute
-Ti piacciono le mie spade Zoro? –
Angelica lo guardava, Rubber si era spostato e ora camminavano separati
-Come sai il mio nome?
Lei sorrise- so tutto ciò che
Rubber ha combinato da quando ci siamo separati a ora
Rubber sorrise- ma farti gli affari
tuoi no eh?
Lei lo ignorò- so come siete
entrati nella sua ciurma e vi ringrazio per tutte le volte che l’avete aiutato,
mio fratello è…-cercò una parola che non le veniva proprio in mente per
definire Rubber-…è Rubber, non puoi lasciarlo solo che te lo ritrovi in qualche
base della marina a combattere per liberare chissà chi- sottolineò con la voce
l’ultima parte
Lui fischiettò incurante, come se
non l’avesse sentita, provocando un’occhiataccia della bionda, che poi girò gli
occhi al cielo rassegnata e sorrise a Zoro, gli passò una delle spade.
L’impugnatura era in argento e la lama era sottile e leggera.
-Ottima lama- Zoro la studiò
attentamente
-Ti piace? –chiese lei con un
sorriso
-Davvero bella- lui fece per
ridargliela mai lei scosse la testa
-Posso farmene quante ne voglio di
spade, puoi tenerla
Lui senza ribattere la mise con le
sue tre spade- le crei tu?
Rubber sghignazzò- è il potere del
suo frutto del mare
Angelica si era fermata, tutti la
guardavano. Con un rapido movimento delle dita scrisse qualcosa in aria e una
spada sbucò dal terreno, la raccolse con non curanza e la mise al posto di
quella appena tolta. Poi riprese a camminare- posso creare tutte le armi che
voglio- il sorriso divertito che le apparve in volto era quasi inquietante- e
se nessuno le impugna oltre me posso maneggiarle a distanza.
La scena di lei da sola con moltissime
spade che si muovevano senza nessuno a impugnarle fece capolino nelle menti di
tutti. Meglio non farla incavolare.
-Oh Rubber- era tornata dolce e
gentile- sai chi mi ha contattato?
Rubber sembrava tornato essere il
solito Rubber che tutti conoscevano- chi?
-Il nonno, era abbastanza alterato
da ciò che hai combinato, ma era anche abbastanza fiero del fatto che avessi
liberato Ace, anche se questo non dovevo dirtelo- disse lei sollevando gli
occhi al cielo- siamo arrivati
Erano davanti a un’enorme accampamento
su un gigantesco albero del quale non si vedeva la fine, alla base c’era anche
una specie di villaggio, tutto creato da Angelica e dalla sua ciurma. Appena
arrivati videro Barba Bianca e gli altri feriti bendati e alcuni medici, tra
donne e uomini, che si prendevano cura di loro.
Chopper era ammirato e affascinato
da tutti quei medici- quanti medici! Sono tutti membri della tua ciurma?
Angelica lo squadrò un attimo- si
sono membri della mia ciurma- rispose quasi assente, inclinò la testa di lato e
poi lo afferrò con una velocità anomala e lo stinse al petto- ma quanto sei
carino! È pensare che questa piccola renna possa diventare un essere gigantesco
pieno di muscoli!
Chopper si mise ad urlare- non sono
un orsetto…- poi si calmò- no aspetta ha detto giusto! Per una volta
qualcuno…-si mise a piangere
Angelica lo posò a terra- perché
non vai a dare una mano ai miei medici? Sono sicura che saresti molto d’aiuto
Lui corse da loro a una velocità
impressionante, non aspettava altro!
Angelica scrutò per bene la ciurma-
certo che i tipi più interessanti li hai trovati tu…- si avvicinò a Franky-
accidenti che gigante
Franky si mise a ridere e lasciò
che Angelica gli girasse intorno- guarda che forza- si aprì lo sportello dello
stomaco, poi lo richiuse e aprì le braccia e fece vedere dove metteva i colpi
Angelica lo guardavano curiosa, poi
guardò le ragazze- ma che belle, le foto dei manifesti non vi rendono giustizia
Il commentò fece sorridere le
ragazze. Usop la stava studiando da un po’, non si fidava come sempre del
resto. Angelica gli sorrise e lui ricambiò con un sorriso abbastanza maldestro.
-Uno scheletro con una pettinatura
afro- non si capiva se fosse stupita, spaventata o incuriosita, la sua
espressione era neutra- poi mi suonerai qualcosa? So che canti e suoni
-Con piacere signorina- rispose lui
nel solito tono allegro
Poi guardò Sanji- dovrebbero
proprio cambiare quel disegno, non ti somiglia per niente
Lui esultò- finalmente! Qualcuno
che lo capisce!
-Tu dici? A me sembra somigliargli
molto- disse Zoro per innervosirlo.
-Cosa hai detto spadaccino dei miei
stivali?!
-Hai capito bene cuoco!
Angelica rise- voi due, non
uccidetevi per piacere- si allontanò di qualche passo dalla ciurma e fece un
breve inchino- vi prego di fare come se foste a casa vostra, andate e fate ciò
che preferite, se avete bisogno venite pure da me.
In pochi secondi si erano tutti
allontanati per curiosare in giro. Angelica si aggrappò alle spalle del
fratello e sussurrò- lo spadaccino
Rubber sorrise e nello stesso tono
rispose- ti piace Zoro eh?
Angelica divenne un po’ rossa e si
distaccò- non ti dà fastidio vero?
Rubber le scompigliò i capelli- cerca
di non rimanere incinta
-RUBBER! –gli urlò lei indietro
mentre il fratello raggiungeva Barba Bianca per vedere come andava, quasi tra
se e se aggiunse- avresti anche potuto darmi qualche consiglio…stupido
fratellone
Si mise a camminare e si inoltrò
nel bosco, voleva un po’ di calma per pensare. Certo avere Rubber vicino la
rendeva felice e non era un problema per lei avere lui e la sua ciurma alla
base, le era indifferente, ma lo spadaccino aveva fatto colpo, era la prima
volta che trovava un ragazzo affascinante…non poteva proprio dire di aver
provato quella strana sensazione per nessun altro. Era in un punto isolato,
lontano dalla base e da tutti, intorno a lei c’erano solo alberi.
-A proposito delle spade- la voce e
Zoro erano spuntati da dietro un albero, Angelica sobbalzò- scusa ti ho
spaventata
-N-no no, ero sovrappensiero e mi
hai sorpresa- si calmò- cosa volevi sapere?
-Prima hai detto che ne puoi creare
quante ne vuoi- si avvicinò
-Si è così, posso crearne senza
limiti- indietreggiò di un passò evitando appositamente di guardare il fatto
che aveva il petto scoperto e i muscoli in bella vista…cavolo che fisico…se non
stava attenta gli saltava addosso. Lei era un tipo diretto, sì certo, se si
trattava di comandare o di combattere lo era, ma con i ragazzi era una frana
completa se li trovava attraenti e Zoro lo era e anche molto.
Zoro si avvicinò di un altro passo-
spade di ogni tipo?
Lei indietreggiò di un altro passo,
sembrava una danza, lui si avvicinava e le si allontanava- se ho in mente il
tipo di spada si
Indietreggiò finché con la schiena
non toccò il tronco di un albero, fece per spostarsi e indietreggiare ancora ma
Zoro poggiò una mano sul tronco e la guardò con uno sguardo strano- se ti
chiedessi di farmi un’altra spada lo faresti?
Lei annuì piano, era troppo vicino,
non riusciva nemmeno a respirare, ma come cavolo ci era finita in quella
situazione? Aveva conosciuto Zoro da poco troppo poco per essere in quella
situazione.
Lui le prese il mento tra le mani,
quella ragazza era bellissima, ma non solo, era in grado di creare le spade, la
sua passione, in pratica un sogno per uno spadaccino come lui- e cosa vorresti
in cambio?
Era a pochi centimetri dal suo
volto, leggermente chinato su di lei visto che lei gli arrivava alle spalle,
bastava poco perché lui la baciasse, era decisamente troppo vicino, nessuno a
parte Rubber le si era avvicinato con tanta spavalderia. Deglutì e scacciò ogni
pensiero che portava Zoro a baciarla, doveva rimanere lucida, non importava che
il ragazzo avesse un corpo perfetto o che gli sarebbe saltata addosso
volentieri, doveva restare calma e lucida…come se fosse facile…Zoro era nella
ciurma del fratello, non poteva, ma voleva- n-non saprei…
Per la prima volta in vita sua Zoro
era interessato a una ragazza, cioè di avventure ne aveva avuto, come ogni
pirata infondo, però per la prima volta voleva che fosse qualcosa di più di una
semplice avventura da una notte. Le labbra di lei erano invitanti e i suoi
occhi da cerbiatto sembravano chiedergli di osare a baciarla. Lui non se lo
fece ripetere due volte e la baciò, un bacio semplice, casto, solo per vedere
la reazione di lei.
L’aveva sorpresa, si lasciò baciare
e dopo poco ricambiò. Appena si allontanò da lei vide lo sguardo divertito e
malizioso dello spadaccino, doveva essere rossa in volto e sembrare un’idiota.
Era leggermente rossa in volto e
aveva un’espressione tenera in volto, un’espressione di chi fino ad allora non
aveva mai baciato nessuno, o almeno così sembrava a lui, la cosa lo eccettiva,
non solo era pura e inviolata ma anche un frutto proibito poiché sorella del
suo capitano. Le rimase a poca distanza, era vicinissimo a lei- se non fossi la
sorella del mio capitano…
-Ironico il fatto che lui, quando
gli ho detto che eri carino, ha risposto “Cerca di non rimanere incinta” – lo
disse senza pensarci, maledicendosi subito dopo. Lo guardò seria- allontanati,
devo andare da mio fratello
Lui si spostò senza dire nulla, per
poi bloccarle il polso e darle un ultimo veloce bacio- a presto mia cara
Lei si allontanò correndo. Ma che
cavolo di problema aveva quel tipo. Rubber con le sue braccia lunghe l’avvolse
e la tirò a se- ciao sorellina
-Potevi anche chiamarmi
-No così è più divertente- disse
lui con il suo solito sorriso, poi abbassando la voce disse- dobbiamo parlare
Lei intuì l’argomento della
conversazione- c’è una grotta qui vicino, nessuno ci va
-Perfetto- la lasciò andare e
insieme si inoltrarono nel bosco, ignari del fatto che Sanji e Usop li stavano
pedinando, il primo perché voleva ammirare la ragazza e il secondo perché di
lei non si fidava. Si nascosero dietro a degli arbusti e osservarono la ragazza
sedersi su un masso vicino a una fonte d’acqua e Rubber mettersi con le spalle
al muro con le braccia incrociate.
-Allora? – disse lei accavallando
le gambe e iniziando a giocare con una ciocca di capelli
-Ho pensato alla tua offerta-
iniziò Rubber- quella che mi hai fatto l’ultima volta che ci siamo visti
-Cosa hai deciso? –lo osservò
attenta
- “Unirmi alla tua ciurma” …sai che
vorrei passare più tempo con te…
-Ma…?
Si aggiustò il cappello- la tua
ciurma, cosa penserà?
Lei si scostò i capelli- ho già
parlato con loro, anche se un po’ contrariati dicono che la scelta è mia
Rubber la guardò- bene, ne parlerò
alla mia ciurma, ma per me è un si
Lei sorrise e gli saltò addosso-
grazie Rubber
Lui la strinse a se. Sanji e Usop
impallidirono e corsero dal resto della ciurma, da ciò che avevano sentito, il
loro capitano li avrebbe lasciati per la sorella, dovevano avvisare gli altri.
Rubber si distaccò dalla sorella- benvenuta nella ciurma di cappello di paglia
-Finalmente potremo passare tanto
tempo insieme…
-Cosa c’è? – Rubber la guardò
-Papà…sai che sono collegata a ogni
singola spada che creo, vero?
Rubber annuì non capendo- che cosa
c’entra con papà?
-L’hanno preso…la marina l’ha
catturato
-Come?! Ma lui…
Lei scosse la testa- la spada e con
lui in una cella della marina, per fortuna non l’hanno vista, se ci muoviamo
possiamo salvarlo…
-Solo noi due? –si aggiustò il
cappello- questa è una questione di famiglia
-Si, solo noi due- si spostò i
capelli- andiamo capitano?
Lui sorrise e presa la mano della
sorella minore, corsero alla base. Angelica attivò uno schermo che mostrava
ogni loro movimento. Diede velocemente le istruzioni e corse con Rubber verso
la riva, incuranti entrambi delle proteste dei compagni di ciurma che volevano
venire con loro. Angelica con una mano fece apparire una spada sull’acqua, una
lama che era grande quanto una barchetta, che sfiorava appena l’acqua, vi saltò
sopra e Rubber salì.
-Pronto?
Rubber annuì, le spade che creava
la sorella per spostarsi più velocemente lo divertivano. Lei mosse una mano e
la spada saetto veloce sull’acqua mentre il vento le muoveva i capelli e la
gonna, normalmente per raggiungere l’isola in cui la marina teneva Monkey D.
Dragon ci volevano tre giorni di navigazione, troppi per salvarlo, ma con le
spade di Angelica percorrevano tutto con una velocità assurda. Era
impressionante quanto fosse diventata brava nel controllare i suoi poteri, una
volta riusciva a malapena a creare una spada ora invece ne controllava milioni
insieme. Erano velocissimi, probabilmente avevano superato in pochi minuti già un
giorno di mare.
-Sei impressionante sorellina-
Rubber si teneva il cappello per evitare che il vento lo portasse via
-Ti ricordi? Da piccola quando
provavamo a muoverci così sull’acqua eravamo lentissimi e instabili- rise lei,
si era seduta e aveva allungato le gambe e con una mano giocava con un
coltellino
-Se mi ricordo? –Rubber si accucciò
accanto a lei- abbiamo rischiato di annegare centinaia di volte- lui rideva- mi
ricordo il nonno che ogni volta si metteva ad urlare “Rubber non mettere strane
idee in testa a tua sorella!”
-Si se la prendeva sempre con te,
infondo eri tu quello che gli aveva urlato in faccia “diverrò il re dei pirati!
E Angelica sarà nella mia ciurma!” per poco non gli venne un colpo, era
diventato prima bianchissimo poi rosso pomodoro- lei guardò il fratello
divertita- forse è per questo che ti ha allontanato da me, non voleva che
diventassimo entrambi pirati
-Non sai quanto mi dispiace che
entrambi siamo pirati- disse lui sarcastico- ma che si aspettava? Mezza
famiglia pirata e mezza nella marina
-Già siamo una famiglia fuori dal
comune- le veniva da ridere- inutile il senso di ribellione c’è sempre stato in
famiglia
-Si probabilmente noi siamo gli
unici ad aver seguito le orme di papà
-Non direi seguito- lo corresse
lei- tu non sei come lui e nemmeno io, tu e io siamo l’eccezione dei pirati, la
tua ciurma ha amici anche tra la gente normale e nella marina hai anche
qualcuno che ti considera un amico, direi che noi due siamo l’eccezione di una
famiglia di eccezioni
-Lo sapevo di essere
eccezionale-disse lui con fare scherzoso
-Ma sta zitto re dei pirati! Che
sei eccezionale nel cacciarti nei guai, possibile che ogni volta che ne hai la
possibilità vai contro la marina?
-Senti un po’ da che pulpito viene
la predica!
-In effetti…
Scoppiarono a ridere. Angelica si
alzò in piedi e estrasse due spade, Rubber si aggiustò il cappello in testa
-Che succede?
-Hanno cominciato il discorso,
saremo lì giusto in tempo direi- fece ruotare le spade e gli sorrise complice-
Pronto a un’entrata in grande stile?
-Ovviamente- aveva capito l’idea
della sorella- questa sì che sarà una battaglia memorabile
Nel frattempo sull’isola su cui
erano gli altri si osservava lo schermo che mostrava Rubber e Angelica
sfrecciare a tutta velocità sull’acqua
-Quello sì che è un mezzo fuori dal
comune- Franky lo stava guardando da un po’- non solo è veloce ma è anche
intoccabile da chiunque, anche volendo colpire con un fucile dovresti prima
bloccarlo…magari se lo circondassi di navi
-Non servirebbe- la ragazza che
aveva avvertito Angelica del loro arrivo aveva il comando in sua assenza-
quella spada è indistruttibile come ogni lama del Capitano, si diverte molto a
far sprofondare le navi in mare- indicò la punta della lama- con quella crea un
buco nello scafo di qualunque nave, non importa quanto resistente sia e basta
un piccolo taglio per creare un’enorme falla- si sistemo i capelli e guardò la
sua capitana sfrecciare tranquilla con il fratello- avvolte va in missione da
sola solo per rompere le scatole alla marina. Ci mancherà tanto…
-Ehi non è ancora morta dalle
fiducia- Zoro la osservava ammirato, un controllo perfetto di una lama molto
lunga- con lei c’è il nostro capitano, non morirà facilmente
-Non è quello che intendevo, il
vostro capitano non ve l’ha detto? Ha preso Angelica nella vostra ciurma come
armiere- aveva gli occhi velati- mi mancherà moltissimo ma ormai noi non
vogliamo più combattere con la marina quindi per lei è meglio così
I ragazzi si guardarono, avevano
capito male o cosa? Rubber non abbandonava loro ma era Angelica ad abbandonare
la sua ciurma
Usop si sbatte la mano sulla
fronte- dio che idiota! Perché non ci ho pensato prima? Rubber non ci
lascerebbe mai
Nel frattempo Monkey D. Dragon era
sul palco su cui sarebbe stato ucciso, sorrideva sprezzante, si era fatto
catturare apposta, per questo non c’era nessuno della sua ciurma di ribelli con
lui. Aveva sentito di suo figlio, aveva saputo cosa aveva combinato, voleva
rivederlo e sapeva che era con Angelica, la sua principessina, anche se non
sembrava era un padre attento, certo non aveva passato molto tempo con loro ma
conosceva ogni cosa sui suoi unici figli. Sapeva che se si fosse fatto
catturare i suoi due figli sarebbero venuti a liberarlo, era una scusa perfetta
per vederli.
-Cosa vuoi dire Monkey D. Dragon
come ultime parole?
Lui continuava a sorridere, era
ripreso dalle telecamere che mostravano il suo volto al mondo intero, tutti lo
avrebbero sentito- Che l’unica cosa di cui mi pento e di non aver passato più
tempo con i miei figli- il sangue degli ufficiali presenti, gli stessi che
erano presenti al processo di Ace, si congelò, nessuno sapeva che lui aveva dei
figli- mi spiace solo di non poter vedere mio figlio, Monkey D. Rufy, detto
cappello di Paglia, e mia figlia, Monkey D. Angelica, detta Angelo della morte,
diventare i padroni dei mari di tutto il mondo
-Non credi di essere un po’
melodrammatico papà? –la voce era quella di Angelica, ma lei non si vedeva
ancora da nessuna parte
Un muro della fortezza si ruppe e
crollò tagliato da una X fatta dalle spade di Angelica. Rubber e lei entrarono
con calma
-Scusate il ritardo- Rubber sorrise
con calma
-Prendeteli! –l’ordine partì e i
soldati li circondarono
-Ma guarda un po’ che accoglienza
calorosa- Angelica si stava divertendo- che dici ricambiamo una così gentile
accoglienza?
Rubber sferrò una Pistola Gum-Gum
al primo tipo che gli capitò sotto tiro- mi pare ovvio
Si divisero, Rubber cominciò a
lanciare attacchi a chiunque gli capitasse a tiro, senza nemmeno un minimo di
grazia. Angelica sorrise e mosse le spade- Fatevi sotto
Era veloce e aggraziata, ogni mossa
era precisa, nessun movimento extra, era l’opposto di Rubber, che in quel
momento stava colpendo un altro gruppo di soldati, ma entrambi erano letali,
con un colpo solo riuscivano a stendere chiunque, Angelica si stava divertendo
ma con la coda dell’occhio osservava il fratello e sapeva che lui stava facendo
lo stesso, era il loro modo di proteggersi, tenevano sempre d’occhio l’altro e
si assicuravano che nessuno li colpisse. Rubber era preso dallo schivare la
spada di uno che non notò il colosso che aveva dietro, per sua fortuna Angelica
lo vide e lanciò la spada con una precisione tale da colpire il colosso dritto
in testa. Rubber lo guardò crollare e sorrise alla sorella che ora aveva in
mano un’altra spada, una l’aveva lanciata prima al tipo che stava sul palco
vicino a Dragon uccidendolo sul colpo. Le erano rimaste solo due spade. Parava
la forza bruta degli avversari incrociando le lame, davanti a se, ma era dura
difendersi per lei, era debole ma veloce e leggera, schivava con una velocità
assurda, contemporaneamente però teneva d’occhio il fratello, sapeva che era
forte ma non poteva non preoccuparsi di quello sbadato, già più di una volta
l’aveva sorpreso disattento ai nemici. In un momento di distrazione un colosso
uscito da chissà quale film horror la sollevò da terra e le tolse le lame dalle
mani.
-Cappello di Paglia! Arrenditi o
tua sorella fa una brutta fine! –urlò tranquillamente a Rubber che guardò la
sorella che era diventata scura in volto, vide l’aura omicida e indietreggiò,
la conosceva fin troppo bene, i soldati lo presero come un segno di paura per
la sorte che avrebbe atteso sua sorella, in realtà anche la sua ciurma che lo
guardava dallo schermo, suo padre, suo nonno e tutto il resto del mondo pensò
lo stesso.
-Come osi toccarmi? –gli occhi di
Angelica erano diventati d’argento-Trappola Mortale!
Delle lame, centinaia di migliaia
di lame apparirono dal nulla, uccidendo chiunque le stesse intorno per poi
mettersi dietro di lei, sembrava avere le ali, ali fatte di migliaia di lame
mortali- HO UNA TAGLIA DI 660.000.000 NON SOTTOVALUTATEMI!!!!!
-Ecco è partita- disse Rubber
ancora più preoccupato, sapeva quanto quella mossa fosse una lama a doppio
taglio- meglio muoversi
Aumento la velocità con cui
procedeva, la mossa della sorella era pericolosa per gli altri certo, ma aveva
anche un particolare effetto collaterale, doveva muoversi, non voleva che
restasse ferita. Con un balzo deciso saltò sul palco
-Salve- con una mossa veloce usò il
coltello di Angelica per rompere l’agalmatolite delle manette del padre-
incredibile le sue lame rompono proprio tutto- lo tirò su di peso- ora dobbiamo
filarcela prima che tua figlia si faccia una strage
L’uomo si mise a ridere e un forte
vento si alzò- su muoviamoci, la mia nave non è lontana
Rubber fischiò e Angelica fece
cenno di muoversi verso la spada che ancora galleggiava tranquilla in acqua.
Rubber trascinò Dragon sulla spada.
-Cosa diavolo è questa?
-Una delle spade di Angelica-
rispose distrattamente lui mentre Angelica con una mossa saltò sulla lama, che
nel frattempo si era ingrandita. Con un gesto lanciò tutte le spade che aveva
addosso contro i soldati della marina
-Tenetevi –la spada partì a una
velocità impressionante, era stanca e la sua spada aveva capito che doveva
muoversi e alla svelta. Una nave della marina si parò davanti a loro ma come se
niente fosse la spada di Angelica la spaccò in due passandoci in mezzo.
Mentre il padre strinse a se i
figli e iniziò a parlare con loro, mentre la spada li portava dai ribelli,
sull’isola era scoppiata l’euforia per la battaglia. Poi il panico, Angelica
non aveva usato la sua mossa più pericolosa.
-Preparate le bende e le medicine
-Che succede non sono feriti-
Chopper si era messo a dare una mano, come tutti, ma non capiva chi fosse il
ferito
-Appena Angelica tornerà capirai
–l’aveva liquidato uno dei medici
-C’è da dire che la sorella di
Rubber è incredibile- Barba Bianca aveva assistito come gli altri alla
battaglia- Ace tuo fratello è un combattete incredibile e sua sorella non è da
meno, a guardarli sembrano innocui invece
-Già, chi se lo aspettava che la
ragazza avesse una taglia più alta della mia
-E dopo questa bravata entrambi
avranno un aumento enorme della taglia- commentò Barba Bianca- che dici Ace,
riusciresti a convincerlo a entrare nella nostra ciurma?
-Per quanto l’idea mi piaccia,
Rubber non abbandonerà mai il suo sogno o la sua ciurma e ora che Angelica si è
unita a lui, dubito fortemente che la lascerà- era fasciato da capo a piedi ma
stava bene
Angelica e Rubber tornarono poco
dopo aver salutato il padre, appena messo piede a riva Rubber prese Angelica in
braccio, ignorando le proteste di lei, e corse verso la base. Subito i medici
la costrinsero a farsi visitare, sebbene non avesse mostrato una singola ferita
fino al loro arrivo, sulla schiena, sulle gambe e sulle bracci aveva grossi
tagli. Chiese che fossero Chopper e uno solo dei suoi medici a curarla.
-Come te le sei fatte queste
ferite? –Chopper le stava bendando la schiena, dopo averci messo sopra uno
strano unguento verde
-Questa è la conseguenza del mio
potere, quando ho chiamato quella mossa e mi sono apparse le “ali di lame” mi
sono auto ferita- alzò le spalle non curante, ma con tutte quelle ferite doveva
sentire un gran dolore- un paio di ore e si rimarginano da sole, il dolore
resta per un paio di giorni
-Con tutte queste
ferite…normalmente una persona sarebbe già morta- Chopper continuava a stupirsi
di Rubber che combatteva incurante di ogni dolore, ma la sorella era ancora più
straordinaria, non solo il suo corpo era più leggero e debole di quanto si
aspettasse, ma le ferite che aveva subito avrebbero ucciso chiunque, invece lei
era in piedi, dolorante e sofferente, ma non lo dimostrava, aveva una forza
d’animo sorprendente
-Non sono normale direi- disse lei
scherzando, l’altro medico era uscito per andare a rassicurare Rubber che
faceva un baccano infernale fuori, erano in una stanza della zona di infermeria
isolata.
-Finito, non dovresti muoverti, ma
se sei come tuo fratello non credo che ascolterai questo ordine
Lei si sistemò i vestiti, si era
fatta portare un cambio, ora indossava un vestito sul rosso e bianco a maniche
lunghe, lasciando scoperte le spalle. Non si notava una sola benda, eppure ne
aveva molte addosso- infatti
-Non dovresti nemmeno essere in
grado di muoverti- Chopper si fece coraggio- visto che ora sarò io il medico
che ti curerà, vorrei sapere, capita spesso che le tue lame ti feriscano?
Lei si sedette sul letto- in
realtà- controllò che nessuno la sentisse- ogni mattina quando mi sveglio sul
mio corpo ci sono delle ferite, non profonde e spariscono in poche ore, ma
compaiono di notte, mentre dormo. Sono una specie di allerta che mi ricorda che
il mio potere è in grado di uccidermi se volesse…-scostò una ciocca di capelli
del viso, era ovvio che non lo sapesse nessun altro- non l’ho mai detto a
nessuno, Rubber compreso, per cui non dirglielo, si preoccuperebbe inutilmente
-Non glielo dirò, ma ti terrò d’occhio,
durante la navigazione ti controllerò le ferite, per capire cosa le provoca-
Chopper le prese la mano- forse riuscirò a trovare un modo per fermare le lame
durante la notte e non lo scoprirà nessuno. Ma tu devi dirmi tutto ciò che
succede chiaro?
-Agli ordini medico- gli sorrise
riconoscente- grazie
Lui arrossì- v-vado dal
capitano…ehm…benvenuta a bordo- uscì velocemente dalla sala.
Angelica si alzò, con un po’ di
fatica, sentiva un dolore fortissimo a ogni singola ferita che aveva, ma
riusciva a muoversi, fece due passi traballanti poi cominciò a camminare
normalmente come se non fosse ferita, uscì dalla stanza per ritrovarsi un
Rubber, trattenuto con la forza da Sanji e Zoro, che urlava che voleva vedere
la sorella. Avevano visto tutti la quantità di ferite che aveva, eppure
sembrava stare bene.
-Rubber non fare tanto baccano,
disturbi la quiete pubblica
-Angelica…Non dovresti muoverti- la
osservò severo
-Come se fossi l’unica che non sta
ferma quando e ferità, due graffietti non mi impediranno di muovermi o fare il
mio dovere qui sull’isola- gli scompigliò i capelli- non preoccuparti capitano,
so badare a me stessa
-Posso farti seguire da qualcuno?
Lei alzò gli occhi al cielo- se
proprio devi
-Usop la potresti…
-Sarà un piacere- tanto voleva
comunque seguirla per scoprire di più su di lei
-Perfetto, su muoviamoci, devo
svolgere alcune mansioni- aspettò che Usop la seguisse- non credo ti divertirai
molto a vedere la fila di documenti che devo controllare
Si erano allontanati e stavano
salendo le scale- documenti?
-Resoconti di battaglie, in pratica
perdite, cifre e numeri noiosi, ma mentre io controllo quelle puoi leggere
qualche storia se vuoi
-Mi hai preso per un bambino?
-No, solo che qui ci sono le storie
raccontate da pirati che parlano di ogni battaglia e avventura che il proprio
capitano, o loro stessi, hanno vissuto- gli sorrise- pensavo potesse essere più
interessante che guardarmi lavorare
-Beh, credo che potrei leggere una
o due storie- la sua curiosità si era accesa subito
Dopo due giorni la ciurma di Rubber
si preparò a partire.
-Sicura che andrà tutto bene?
–Rubber era seduto accanto alla sorella
-Ho dato il comando al mio vice,
lei si occuperà della mia ciurma e porterà Boa Hancock alla sua isola, le
daranno una mano in caso la marina voglia attaccare lei e la sua isola di
donne, anche se dubito che daranno retta a lei visto il casino che abbiamo
combinato noi due. Barba Bianca e la sua ciurma starà qui finché vorranno, le
varie cose che mi hanno chiesto le ho già fatte caricare a bordo della nave e
ho preso le mie cose- gli sorrise- non vedo problemi
-Tu sei fin troppo organizzata- la
strinse a se
-Rubber abbiamo tutto pronto- il
resto della ciurma li raggiunse
-Bene allora…- Rubber non finì la
frase che arrivò un falco in picchiata a tutta velocità e per poco non lo
travolse- che cavolo…
Il falco si posò sulla spalla di
Angelica- che notizie porti? –prese il manifesto che aveva in bocca-
accidenti…Rubber guarda qua
Ace e Hancock erano lì per
salutarli- che succede?
Rubber guardò il manifesto e si
mise a ridere- grandioso!
-Che hai da ridere fratellino? –Ace
si avvicinò e diede un’occhiata. Erano tre manifesti, uno di Rubber con la
taglia nuova di 1.500.000.000, uno di Angelica con una taglia di 1.600.000.000 e
il terzo che lei teneva in modo che non si vedesse
Tutti impallidirono per la cifra
enorme. Rubber se la rideva tranquillo come se nulla fosse. Nami lo prese per
un orecchio e gli urlò- che diavolo hai da ridere?! Ti rendi conto di quanto
sia alta la cifra?!
-Si ma è più bello il terzo
manifesto- si giustificò lui continuando a ridere
Angelica mostrò il terzo manifesto-
non capisco dove abbiano presa la foto
La foto ritraeva Dragon, al centro,
con le mani poggiate sulle spalle dei due figli e un sorriso fiero in volto,
Rubber, a sinistra che si teneva il cappello con la mano sinistra mentre la
destra era poggiata sul fianco destro, e Angelica, a destra con le braccia
poggiate ai fianchi mentre i lunghi capelli ondeggiavano nel vento. La foto era
incredibile ma la taglia era straordinaria, sotto al nome “Famiglia Monkey D.”
c’era la somma delle taglie di Rubber, Angelica e Dragon, erano richiesti Vivi
per una taglia di 4.800.000.000 Berry.
-Vi richiedono vivi per un cifra
esorbitante- la ciurma guardava i due ragazzi che se ne stavano tranquilli e
sembravano innocui, eppure su di loro c’era una taglia gigantesca.
-Pare comunque che Barba Bianca sia
diventato il quarto più ricercato- aggiunse Angelica- secondo ciò che mi ha
detto la mia fonte- indicò le scritte dietro al manifesto- Rubber è il secondo
più ricercato e io la terza
-Questo ci darà delle noie durante
la navigazione- Rubber era tranquillo- come mai quelle facce?
-VOI DUE AVETE UNA FOTTUTA TAGLIA
ESORBITANTE, SIETE DUE FRA I PRIMI TRE RICERCATI MONDIALI E SIETE COSÌ
TRANQUILLI?!
-Pare comunque che presto alzeranno
le vostre di taglie- Angelica continuava a leggere- sarete tutti con almeno uno
o due zeri in più, compreso te Chopper
-Sul serio?! Avrò anch’io una
taglia alta! –gli occhi gli si erano illuminati
-Angelica…si può sapere chi è la
tua fonte? –Nami si era avvicinata con Robin per guardare
-Il mio amico De…ehm…in realtà non
posso dirlo, comunque Rubber non è il solo ad avere amici in marina
-Se non sbaglio tu sei cresciuta
con il nonno tra molti soldati della marina- Rubber si era alzato in piedi e
ora le era di fronte
-Si, quando ci vediamo sono molto
gentili con me e ignorano il fatto che io sia un pirata e mi invitano sempre a
bere qualcosa- si alzò tranquilla- partiamo signor capitano?
Rubber si sistemò il cappello e
saltò sulla nave- si parte
Tutti si imbarcarono e partirono,
non dopo aver salutato tutti. La ciurma di Rubber riprese a fare ciò che faceva
prima, come se nulla fosse.
Angelica accarezzava il falco dagli
occhi d’oro e le piume marroni, gli diede un biscotto e una letterina- grazie
piccolo, buon volo
Il falco decollò veloce e sparì tra
le nuvole. Angelica sorrideva all’idea che il suo informatore stesse per
ricevere una delle sue lettere, sapeva che l’avrebbe gradita molto.
-Angelica vorrei mostrarti la tua
cabina- la voce di Franky la fece saltare
-Mi hai spaventato…-si mise una
mano sul petto controllando il battito
-Scusa, non era mia intenzione
Gli sorrise- no, ero io
sovrappensiero…dicevi?
-Volevo mostrarti la cabina,
qui ognuno ne ha una privata e la tua è vicina a quelle di Nami e Robin, vieni?
-Si- lo seguì e si
infilarono in uno dei corridoi- certo che questo posto è un labirinto
-Ho fatto qualche miglioria,
ho arredato io la tua stanza, se non ti piace dimmelo che la modifico- si girò
a guardarla ma lei sorrideva con gli occhi che brillavano per l’ammirazione
-Hai fatto tu questa nave,
vero? Deve essere stato un lavoraccio, sei davvero incredibile!
-Sei una fan della ciurma,
vero? –la guardava divertito, a vederla ora non sembrava per niente pericolosa
-Si- guardò il pavimento
sorridendo imbarazzata- in realtà ho lavorato presso Iceburg prima che
diventassi un pirata, parla molto bene di te, ma ho lavorato per lui poco tempo
e non ci siamo potuti conoscere, in quel periodo tu non eri nelle vicinanze,
mami sarebbe piaciuto conoscerti, quando sono diventata “L’angelo della Morte”
non ho più avuto tempo libero, poi ho sentito che Rubber ti aveva preso con sé
quindi diciamo che sapevo che ti avrei conosciuto
-Capisco- era una ragazzina
infondo, anche se si comportava da adulta, era giovane e probabilmente aveva
passato una brutta infanzia- ti andrebbe di darmi una mano? Qui c’è sempre da
fare e se vuoi ti potrei insegnare qualcosa
-Sarebbe bellissimo! Vorrei
essere il più possibile d’aiuto a voi della ciurma! –Sorrise allegra- sono ai
tuoi ordini Maestro Franky!
Alle parole Maestro i suoi
occhi si illuminarono, la ragazzina gli piaceva quanto Rubber, voleva conoscere
di più su di lei, Rubber non parlava mai della sua famiglia o del suo passato,
o almeno non volentieri- tu e Rubber non avete passato l’intera infanzia
insieme vero?
-No, ci siamo conosciuti
quando lui aveva sette anni
-Come vivevi prima?
-Io a differenza di Rubber
non sono stata a contatto con nessun umano, da quel che so il primo umano che
vidi fu nonno Garp all’età di quattro anni, prima vivevo da sola
-Da sola?
Annuì –mi ha cresciuta una
pantera nera e poi le mie lame badavano a me
-Aspetta come le tue lame?
-Si, io ho ingerito il
frutto quando ancora ero in fasce, tra i vari vantaggi del frutto c’è che mi
accudisce quando non sono in grado di farlo da sola, mi ha protetto dai nemici,
ma quando ho incontrato il nonno ho accidentalmente rischiato di ucciderlo
-Poi cosa è successo?
-Il nonno aveva scoperto
della mia esistenza da poco, quindi non sapeva cosa farsene di me, così mi
porto con se, ho passato un anno con lui e i soldati della marina, mi sono
fatta molti amici. Poi il nonno mi ha presentato Rubber e ho passato un anno
intero con lui che ogni volta che poteva urlava in faccia al nonno “Diventerò
il re dei pirati!”, fu poco prima che io compissi sei anni che il nonno ci
separò, Rubber mi aveva fatto giurare che sarei diventata un pirata e che sarei
entrata nella sua ciurma, è difficile dire di no a Rubber quindi glielo
promisi. Mentre Rubber era con Ace, il nonno cercò di farmi diventare un
soldato della marina per due o tre mesi, con scarso successo, poi mi ha portata
in giro con lui come armiere per qualche anno, poi sono scappata e ho trovato
vari lavori, per mia fortuna sono una persona che si adatta facilmente, ma il
nonno mi inseguiva sempre, per farmi lasciare in pace ho creato una ciurma
tutta mia, avevo solo dodici anni. Ho allargato la mia ciurma e le mie
conquiste, ma tenevo sempre d’occhio Rubber- sorrise imbarazzata- potremmo dire
che sono diventata una sua fan e ovviamente della sua ciurma- lo vide piangere
a fiumi
-Che storia commuovente
-Ehm…stai bene?
-Si- continuava a piangere
mentre continuavano a camminare
****************
-Avete visto mia sorella? –Rubber
si era affacciato sul ponte dove vide tutti impegnati a fare qualcosa, mancava
all’appello solo Franky, un dubbio gli venne in testa, ma preferì aspettare di
sapere se era vero prima di dare di matto.
Tutti scossero la testa.
Chopper alzò lo sguardo dal suo libro e disse distrattamente- è con Franky nel
suo laboratorio
Rubber strinse la presa
sulla balaustra in legno, di sicuro sarebbe rimasto il segno, e con un sorriso
tirato si diresse con un passo svelto e pesante verso il laboratorio di Franky,
seguito a distanza di sicurezza dal resto della ciurma, incuriositi dal
comportamento di Rubber. Senza bussare entrò nel laboratorio- Franky hai visto
la MIA sorellina? Mi hanno detto che era qui- sottolineo la parola mia con una strana
enfasi
-Oh Rubber- Franky uscì da
sotto un affare in metallo- Angelica mi sta aiutando con questo mio nuovo
progetto
-E lei dov’è?
-Che c’è fratellone non
resisti dieci minuti senza di me? –Angelica era appesa a una specie di altalena
con un saldatore in mano e una maschera per proteggersi gli occhi, che in quel
momento aveva alzato per osservare Rubber
-Angelica è la miglior
aiutante che potessi avere- Franky si alzò in piedi e poi notò l’espressione
del suo capitano, guardava la sorella come si guarda il proprio nemico, si
allontanò da Rubber il più possibile- con lei come aiutante ho già fatto metà
del lavoro
Ma Rubber nemmeno lo stava a
sentire, allungò un braccio, catturò la povera Angelica e la riportò a terra,
incurante delle proteste di lei per poi trascinarla via sotto lo sguardo
allibito della ciurma. Per poi chiudersi con lei nella sua cabina.
-Che diavolo ti prende?!
-Non hai passato un secondo
con me da quando ci siamo visti!
-Rubber…-il tono di Angelica
era incavolato- e tu per questo rompi le scatole al povero Franky?! Stavamo
solo lavorando, non facevamo altro che lavorare, stavamo solamente
L-A-V-O-R-A-N-D-O!!!!!!
-E allora? Non sopporto che
mi ignori!
-Ma chi ti ha ignorato?! Sei
tu che ti sei chiuso in cabina! Sei tu che sei sparito! Franky mi ha solo fatto
fare un giro per la nave e io gli ho chiesto se voleva una mano con il suo
lavoro! Tutto qui!
-E io che ne potevo sapere?!
-Se avvolte usassi quella
testa di rapa che ti ritrovi forse l’avresti intuito!
-Non ragiono quando ci sei tu!
-Ah ora sarebbe colpa mia?!
Ma ti rendi conto di quanto sei assurdo?! Non siamo bambini Rubber e se io
sparisco per un paio di ore non mi ha rapito il nonno Garp! –usavano sempre
Garp come cattivo, anche se entrambi sapevano che non lo era
-Anche l’ultima volta hai
detto così e ti ho ritrovato con quei cinque stronzi!
-Non è colpa mia se i
ragazzi mi girano in torno! E ti ricordo che è successo tutto perché TU hai
pestato il loro amico!
-Ah ora sarebbe colpa mia?!
-Rubber tu fai solo casini a
cui devo sempre rimediare io! Ti rendi conto quanto è stato complicato sviare
la marina dopo il tuo “piccolo” colpo alla base per salvare tizio, caio o
sempronio?!
-Che ci posso fare? Sono
impulsivo!
Entrambi girarono lo sguardo
verso lo specchio- hai sentito? –la voce di Angelica era un bisbiglio, solo
Rubber l’aveva sentito, aveva messo le braccia incrociate sotto il petto e
aveva fatto finta di non voler più parlare con Rubber, ma in realtà stava
cercando di capire se aveva sentito giusto
-Angelica non mi ignorare!
–Rubber aveva sentito come la sorella, i compagni stavano spiando la
conversazione, si avvicinò e la strinse a se, con un bisbiglio chiese- chi?
Lei si lasciò stringere e
con lo stesso tono rispose- il cuoco maniaco, lo spadaccino e il medico
-Giochiamo con loro? –la sua
voce, seppure un bisbiglio, aveva una nota di malizia che ormai la sorella era
ben nota. Annuì impercettibilmente. Lui le prese il mento tra le mani e la
baciò. Lei finse sorpresa, anche se lui l’aveva già baciata in passato, spingendolo
subito lontano e portandosi le mani alla bocca.
-R…Rubber…
Lui fece per avvicinarsi ma
lei corse via. Lui si sedette sul letto con la testa tra le mani, nascondendosi
così il viso, sorrideva ma gli spettatori non lo vedevano- che diavolo ho fatto?
Volevo solo che si calmasse invece
Angelica era corsa
nell’infermeria e aspettò Chopper, che come previsto la raggiunse subito. Si
sedette sul lettino e nascose il volto tra le mani. Chopper entrò e si schiarì
la voce
-Stai bene?
Lei sussultò- …s…si- non
mostrò il viso però- posso rimanere qui?
Lui si avvicinò a lei e si
sedette su una sedia- è successo qualcosa?
Un mugolio di assenso da
parte di Angelica fu la sola cosa che ricevette, aveva visto il capitano
baciarla e di certo la cosa la doveva aver turbata parecchio.
-Io…ho visto Rubber
baciarti- confessò lui- eravamo dietro allo specchio
Nel frattempo il capitano
era attanagliato da Sanji e Zoro
-Quindi ci avete spiato- la
voce di Angelica era un sospiro
-Scusa, mi ha convinto
Sanji, posso aiutarti?
-Chopper…-lo guardò, lo
sguardo era sereno e non stava piangendo come lei pensava- sapevamo che voi ci
spiavate
Chopper si congelò sul posto
-Sai, a quest’ora Rubber
avrà già picchiato quei due, non sopporta di essere spiato. Io non ti farò del
male- si avvicinò e gli sussurrò all’orecchio con voce suadente- ma prova di
nuovo a spiarmi e non sarò così gentile- si allontanò sorridendo e poi tornò
gentile- parlando di altro, accidentalmente una delle mie lame mi ha ferito
Chopper si riprese- dove?
Quando? E come è successo?
Lei gli mostrò il braccio,
un taglio piccolo ma profondo- quando Rubber mi ha presa e trascinata via, ho
opposto resistenza e una lama mi ha ferito, credo che si stessero attivando per
difendermi da lui, ogni tanto è successo in passato.
-Quando avvertono un
pericolo si attivano da sole?
Lei annuì
-Quando hai mangiato il
frutto?
-Quando ero in fasce, sono
sopravvissuta grazie a quello
-Potrebbe essere un effetto
involontario di protezione
-Questo l’avevo capito
-No, intendo che durante il
sonno tu fai incubi o avverti un pericolo e le tue lame reagiscono di
conseguenza.
Lei si alzò- per ora
lasciamo perdere. Comunque grazie
-Per cosa?
Lei gli accarezzò una
guancia- per preoccuparti per me
Raggiunse con passo felpato
Rubber che, come al solito, era seduto sulla polena a forma di leone della nave-
così è qui che ti nascondi…
-Non mi nascondevo, sono
sempre qui, c’è una bella vista- le porse la mano- Sali?
Lei gliela strinse e si lasciò
tirare a contro il petto del capitano, si accoccolò contro il suo petto- mi sei
mancato
-Anche tu- lui intrecciò le
dita di lei con le sue- una volta eravamo sempre insieme
-Rubber…sai vero che…
Lui si abbassò il cappello e
nascose il suo viso- lo so…ma forse Chopper…forse riusciremo a trovare una cura…
-Rubber non esiste cura per
i poteri di un frutto del mare, io morirò…morirò ma non ancora- gli alzò il
cappello e catturò i suoi occhi con lo sguardo, sorrideva e Rubber non poté
fare a meno di ricambiare quel sorriso- morirò circa all’età del nonno, quindi
dovrai aspettare che mi escano i capelli bianchi e che diventi una vecchietta
per potermi dare per spacciata capitano- gli lanciò un’occhiata scherzosa- e
poi…non ti libererai di me così facilmente. Dovrai sopportarmi per MOLTO tempo
e fidati recupererò il tempo perso, non ti ho potuto tormentare per anni, devo
recuperare
Lui si mise a ridere e la
strinse di più- la cosa vale anche per me cara
Lei gli fece la linguaccia
facendolo ridere, gli sorrise- comunque sia…Rubber, questo è il nostro segreto
ok?
-Va bene
-Che dici potrei piacere
alla tua ciurma? –lo chiese timidamente
Rubber scoppiò a ridere-
chiediglielo – con un gesto indicò la ciurma nascosta a sparli
Angelica scoppiò a ridere e
con lei anche il resto della ciurma.
Rubber scese con un salto e
aiutando Angelica a scendere le sussurrò all’orecchio- benvenuta nella famiglia
di Cappello di paglia
Fine
Nessun commento:
Posta un commento