WitchandAngel : Una nuova ragazza a bordo

Una nuova ragazza a bordo

Una nuova ragazza a bordo

Attenzione: i personaggi di One Piece non sono di mia proprietà, la storia è solo ispirata alla famosa serie. Buona Lettura
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Aveva fatto molto clamore, Monkey D. Rufy, detto Rubber, era riuscito, grazie alla sua ciurma e quella di Barba Bianca, a liberare Portuguese D. Ace, detto "Pugno di fuoco", prima che venisse giustiziato. Nella missione di salvataggio l’aveva aiutato anche Boa Hancock, detta "L'imperatrice pirata" e "La principessa serpente", nonché imperatrice di Amazon Lily, l’isola delle donne. Sarebbe arrivato alla sua isola, con al seguito Barba Bianca e la sua ciurma, Boa Hancock e ovviamente la ciurma di Cappello di paglia. Non lo vedeva da anni, l’ultima volta che lo aveva visto non aveva nemmeno una taglia sopra e ora aveva una taglia di 400.000.000 Berry…era cresciuto, chissà quante esperienze aveva fatto! Ah certo lei non ne aveva persa una! Sapeva tutto, da quando aveva liberato Zoro Roronoa a ora che aveva liberato il fratello Ace. Sapeva ogni singola cavolata che aveva fatto, per ogni membro della sua ciurma aveva sfidato il mondo intero, la marina o chiunque volesse ostacolarlo, lo conosceva, avrebbe dato la vita per ognuno di loro. Era ammirato e ben voluto da chiunque lo conoscesse, anche membri della marina lo amavano, come suo nonno Monkey D. Garp oppure qualche membro di alto livello che provava simpatia per lui, era strano ma nessuno poteva dire di odiare Rubber, anche se ti sconfiggeva tutti provavano rispetto per lui…proprio un pirata eh? Un pirata va temuto non ben voluto! Era proprio il contrario di suo padre Monkey D. Dragon, il capo dei rivoluzionari e nemico numero uno al mondo…ma lei di certo non poteva giudicarlo…Guardò di sfuggita il manifesto che lo ritraeva tutto sorridente con su scritto wanted…certo che l’aria ingenua l’aveva mantenuta…si alzò e posò una mano sul viso sorridente di Rubber
-Ah come devo fare con te?
Sentì bussare e il suo vice, una ragazza dai capelli neri corti e gli occhi celesti entrò, si sistemò gli occhiali e si inchinò- sono arrivati un “paio” di pirati
-Perfetto, li aspettavo
-Capitano, hanno appena attraccato, il primo sceso a terra è un ragazzo con un cappello di paglia, ordini?
Si allontanò dal manifesto e sorrise- sono amici, soprattutto il ragazzo, preparate da mangiare e medicine, ci saranno feriti per via dell’ultima battaglia. Intanto un piccolo gruppo venga con me, andremo a incontrarli
-Si capitano
La ragazza uscì velocemente a eseguire gli ordini. Appena la porta si era chiusa si era guardata nello specchio della cabina con i suoi occhi grigiazzurri, si era sistemata i capelli biondi, e aveva controllato che il top nero facesse risaltare il seno, che purtroppo era grande ma non poteva competere con Boa Hancock o con Nami o Robin, la gonna celeste e bianca con i due spacchi laterali era a vita bassa, le scarpe con il tacco erano nere e alla vita aveva una cintura con la fibbia in argento e quattro spade nei foderi, aveva la pelle chiara e liscia, un fisico perfetto e che tutti gli uomini avrebbero bramato, peccato che l’unico che bramava lei era troppo ingenuo per saltarle addosso, capiva Boa Hancock, innamorarsi di Rubber era praticamente la cosa più facile al mondo. Si sistemò per bene e uscì dalla stanza. In strada erano già pronti i venti uomini più forti e muscolosi della ciurma, pronti ad accompagnarla, intanto altri membri della ciurma preparavano quanto richiesto. Scese le scale della base sull’albero e li raggiunse. Loro si inchinarono e la seguirono lungo la strada, si erano disposti in modo da tenere lei al centro, proteggendola in caso di pericolo. Mentre procedeva verso la spiaggia con la mente pensava a come salutare il suo amato Rubber.
Intanto alla spiaggia Rubber aveva detto poco o niente sull’isola in cui si trovavano, aveva detto che lì c’era una persona che avrebbe curato le loro ferite e li avrebbe nascosti finché non fossero stati pronti per riprendere il viaggio.
-Rubber sei sicuro che qui ci sia qualcuno? –Ace non aveva ferite poi così gravi ma Barba Bianca sembrava leggermente peggiorato durante il tragitto
Rubber aveva il volto nascosto dal suo cappello- fidati di me- aveva spostato il cappello di paglia rivelando un sorriso sicuro e uno sguardo di chi sa qualcosa che gli altri ignorano- è arrivata
Dal folto del bosco uscì un gruppo di uomini armati, Zoro e gli altri fecero per prendere le armi ma Rubber fece segno di non farlo.
-Rubber ma cosa…
Il gruppo si aprì e una ragazza dai lunghi capelli biondi uscì sicura.
-Sanji, non provare a saltarle a dosso o farle delle avance è più pericolosa lei che voi tutti messi insieme- nonostante il tono serio e la voce grave sorrideva divertito

Non era poi cambiato molto, l’aveva visto sorriderle e lei sorrideva anche. Si studiarono per alcuni minuti poi fu lei a rompere il silenzio e la tensione che cresceva
-Da quanto tempo Monkey D. Rufy, detto Rubber
Rubber fece un inchino spavaldo e si sistemò il capello in testa- sei cresciuta piccola
Lei fece cenno ai suoi uomini di aiutarli- ho già preparato il necessario per curare i feriti e farvi riposare Rubber
Lui sorrise- Sei la mia salvezza – rivolse uno sguardo divertito alla sua ciurma che ovviamente non ci stava capendo niente- ragazzi vi presento Monkey D. Angelica, detta Angelo della morte, figlia di Monkey D. Dragon e mia sorella minore
Un “COSA?!” esplose dal gruppo che ora guardavano la ragazza e la studiavano, ma a lei non importava, il suo amato Rubber era con lei.
Lei sorrise- mentre i miei uomini si occupano di trasportare i feriti che ne dite di seguirmi? Le navi le sposteranno loro vicino alle mie, nessuno le vedrà
Rubber le si avvicinò e la sua ciurma, Ace e Hancock lo seguirono, intanto due uomini della ciurma di Angelica avevano sollevato Barba Bianca di peso e lo stavano trasportando come se niente fosse e lo stavano portando alla base, mentre altri trasportavano i feriti o spostavano le navi. Usop sussurrò Rubber
-C’è da fidarsi?
Lui sorrise tranquillo e raggiunse la sorella minore, le mise un braccio intorno alle spalle e comminarono per il sentiero che portava alla loro base.
-Quindi sei la sorella minore di Rubber? –Ace la trovava carina e delicata, non capiva, come gli altri del resto, in che modo potesse quella creatura essere chiamata Angelo della Morte
-Si, ho due anni in meno di lui- rispose lei sorridendo- tu sei Ace, ti dovrei chiamare fratellone anch’io?
Alle parole fratellone il cuore di Ace ebbe un sussulto, che cavolo quella ragazzina lo attraeva, sorrise come suo solito- certo sorellina
-Rubber perché non ci hai mai detto che hai una sorella minore? –Nami e le ragazze la guardavano con un po’ di gelosia, soprattutto Hancock, nel modo in cui Rubber la teneva c’era qualcosa che il loro intuito femminile diceva essere più che un rapporto fratello e sorella, ma poteva essere solo la loro immaginazione
Entrambi nello stesso istante dissero- se la marina venisse a sapere che esiste un mio parente lo cercherebbe e lo catturerebbe solo per farmi uscire allo scoperto- erano allo stesso ritmo, di camminata, di respiro, di tutto…questo indicava che tra loro c’era grande sintonia
-Da quanto non vi vedete? –chiese Sanji, anche se era carina lo spaventava e poi era la sorella del capitano, di certo non ci avrebbe provato con lei.
-Da prima che Ace e Rubber si conoscessero, aveva appena mangiato il frutto del mare, fu nonno Garp a presentarci, siamo stati insieme per un anno poi il nonno l’ha portato via e ha incontrato Ace, non ci vediamo da quando lui aveva sette anni e io cinque
-Un bel po’ di tempo- commentò Zoro, continuava a guardare le spade che aveva alla cintura, alta qualità e ben tenute
-Ti piacciono le mie spade Zoro? – Angelica lo guardava, Rubber si era spostato e ora camminavano separati
-Come sai il mio nome?
Lei sorrise- so tutto ciò che Rubber ha combinato da quando ci siamo separati a ora
Rubber sorrise- ma farti gli affari tuoi no eh?
Lei lo ignorò- so come siete entrati nella sua ciurma e vi ringrazio per tutte le volte che l’avete aiutato, mio fratello è…-cercò una parola che non le veniva proprio in mente per definire Rubber-…è Rubber, non puoi lasciarlo solo che te lo ritrovi in qualche base della marina a combattere per liberare chissà chi- sottolineò con la voce l’ultima parte
Lui fischiettò incurante, come se non l’avesse sentita, provocando un’occhiataccia della bionda, che poi girò gli occhi al cielo rassegnata e sorrise a Zoro, gli passò una delle spade. L’impugnatura era in argento e la lama era sottile e leggera.
-Ottima lama- Zoro la studiò attentamente
-Ti piace? –chiese lei con un sorriso
-Davvero bella- lui fece per ridargliela mai lei scosse la testa
-Posso farmene quante ne voglio di spade, puoi tenerla
Lui senza ribattere la mise con le sue tre spade- le crei tu?
Rubber sghignazzò- è il potere del suo frutto del mare
Angelica si era fermata, tutti la guardavano. Con un rapido movimento delle dita scrisse qualcosa in aria e una spada sbucò dal terreno, la raccolse con non curanza e la mise al posto di quella appena tolta. Poi riprese a camminare- posso creare tutte le armi che voglio- il sorriso divertito che le apparve in volto era quasi inquietante- e se nessuno le impugna oltre me posso maneggiarle a distanza.
La scena di lei da sola con moltissime spade che si muovevano senza nessuno a impugnarle fece capolino nelle menti di tutti. Meglio non farla incavolare.
-Oh Rubber- era tornata dolce e gentile- sai chi mi ha contattato?
Rubber sembrava tornato essere il solito Rubber che tutti conoscevano- chi?
-Il nonno, era abbastanza alterato da ciò che hai combinato, ma era anche abbastanza fiero del fatto che avessi liberato Ace, anche se questo non dovevo dirtelo- disse lei sollevando gli occhi al cielo- siamo arrivati
Erano davanti a un’enorme accampamento su un gigantesco albero del quale non si vedeva la fine, alla base c’era anche una specie di villaggio, tutto creato da Angelica e dalla sua ciurma. Appena arrivati videro Barba Bianca e gli altri feriti bendati e alcuni medici, tra donne e uomini, che si prendevano cura di loro.
Chopper era ammirato e affascinato da tutti quei medici- quanti medici! Sono tutti membri della tua ciurma?
Angelica lo squadrò un attimo- si sono membri della mia ciurma- rispose quasi assente, inclinò la testa di lato e poi lo afferrò con una velocità anomala e lo stinse al petto- ma quanto sei carino! È pensare che questa piccola renna possa diventare un essere gigantesco pieno di muscoli!
Chopper si mise ad urlare- non sono un orsetto…- poi si calmò- no aspetta ha detto giusto! Per una volta qualcuno…-si mise a piangere
Angelica lo posò a terra- perché non vai a dare una mano ai miei medici? Sono sicura che saresti molto d’aiuto
Lui corse da loro a una velocità impressionante, non aspettava altro!
Angelica scrutò per bene la ciurma- certo che i tipi più interessanti li hai trovati tu…- si avvicinò a Franky- accidenti che gigante
Franky si mise a ridere e lasciò che Angelica gli girasse intorno- guarda che forza- si aprì lo sportello dello stomaco, poi lo richiuse e aprì le braccia e fece vedere dove metteva i colpi
Angelica lo guardavano curiosa, poi guardò le ragazze- ma che belle, le foto dei manifesti non vi rendono giustizia
Il commentò fece sorridere le ragazze. Usop la stava studiando da un po’, non si fidava come sempre del resto. Angelica gli sorrise e lui ricambiò con un sorriso abbastanza maldestro.
-Uno scheletro con una pettinatura afro- non si capiva se fosse stupita, spaventata o incuriosita, la sua espressione era neutra- poi mi suonerai qualcosa? So che canti e suoni
-Con piacere signorina- rispose lui nel solito tono allegro
Poi guardò Sanji- dovrebbero proprio cambiare quel disegno, non ti somiglia per niente
Lui esultò- finalmente! Qualcuno che lo capisce!
-Tu dici? A me sembra somigliargli molto- disse Zoro per innervosirlo.
-Cosa hai detto spadaccino dei miei stivali?!
-Hai capito bene cuoco!
Angelica rise- voi due, non uccidetevi per piacere- si allontanò di qualche passo dalla ciurma e fece un breve inchino- vi prego di fare come se foste a casa vostra, andate e fate ciò che preferite, se avete bisogno venite pure da me.
In pochi secondi si erano tutti allontanati per curiosare in giro. Angelica si aggrappò alle spalle del fratello e sussurrò- lo spadaccino
Rubber sorrise e nello stesso tono rispose- ti piace Zoro eh?
Angelica divenne un po’ rossa e si distaccò- non ti dà fastidio vero?
Rubber le scompigliò i capelli- cerca di non rimanere incinta
-RUBBER! –gli urlò lei indietro mentre il fratello raggiungeva Barba Bianca per vedere come andava, quasi tra se e se aggiunse- avresti anche potuto darmi qualche consiglio…stupido fratellone
Si mise a camminare e si inoltrò nel bosco, voleva un po’ di calma per pensare. Certo avere Rubber vicino la rendeva felice e non era un problema per lei avere lui e la sua ciurma alla base, le era indifferente, ma lo spadaccino aveva fatto colpo, era la prima volta che trovava un ragazzo affascinante…non poteva proprio dire di aver provato quella strana sensazione per nessun altro. Era in un punto isolato, lontano dalla base e da tutti, intorno a lei c’erano solo alberi.
-A proposito delle spade- la voce e Zoro erano spuntati da dietro un albero, Angelica sobbalzò- scusa ti ho spaventata
-N-no no, ero sovrappensiero e mi hai sorpresa- si calmò- cosa volevi sapere?
-Prima hai detto che ne puoi creare quante ne vuoi- si avvicinò
-Si è così, posso crearne senza limiti- indietreggiò di un passò evitando appositamente di guardare il fatto che aveva il petto scoperto e i muscoli in bella vista…cavolo che fisico…se non stava attenta gli saltava addosso. Lei era un tipo diretto, sì certo, se si trattava di comandare o di combattere lo era, ma con i ragazzi era una frana completa se li trovava attraenti e Zoro lo era e anche molto.
Zoro si avvicinò di un altro passo- spade di ogni tipo?
Lei indietreggiò di un altro passo, sembrava una danza, lui si avvicinava e le si allontanava- se ho in mente il tipo di spada si
Indietreggiò finché con la schiena non toccò il tronco di un albero, fece per spostarsi e indietreggiare ancora ma Zoro poggiò una mano sul tronco e la guardò con uno sguardo strano- se ti chiedessi di farmi un’altra spada lo faresti?
Lei annuì piano, era troppo vicino, non riusciva nemmeno a respirare, ma come cavolo ci era finita in quella situazione? Aveva conosciuto Zoro da poco troppo poco per essere in quella situazione.
Lui le prese il mento tra le mani, quella ragazza era bellissima, ma non solo, era in grado di creare le spade, la sua passione, in pratica un sogno per uno spadaccino come lui- e cosa vorresti in cambio?
Era a pochi centimetri dal suo volto, leggermente chinato su di lei visto che lei gli arrivava alle spalle, bastava poco perché lui la baciasse, era decisamente troppo vicino, nessuno a parte Rubber le si era avvicinato con tanta spavalderia. Deglutì e scacciò ogni pensiero che portava Zoro a baciarla, doveva rimanere lucida, non importava che il ragazzo avesse un corpo perfetto o che gli sarebbe saltata addosso volentieri, doveva restare calma e lucida…come se fosse facile…Zoro era nella ciurma del fratello, non poteva, ma voleva- n-non saprei…
Per la prima volta in vita sua Zoro era interessato a una ragazza, cioè di avventure ne aveva avuto, come ogni pirata infondo, però per la prima volta voleva che fosse qualcosa di più di una semplice avventura da una notte. Le labbra di lei erano invitanti e i suoi occhi da cerbiatto sembravano chiedergli di osare a baciarla. Lui non se lo fece ripetere due volte e la baciò, un bacio semplice, casto, solo per vedere la reazione di lei.
L’aveva sorpresa, si lasciò baciare e dopo poco ricambiò. Appena si allontanò da lei vide lo sguardo divertito e malizioso dello spadaccino, doveva essere rossa in volto e sembrare un’idiota.
Era leggermente rossa in volto e aveva un’espressione tenera in volto, un’espressione di chi fino ad allora non aveva mai baciato nessuno, o almeno così sembrava a lui, la cosa lo eccettiva, non solo era pura e inviolata ma anche un frutto proibito poiché sorella del suo capitano. Le rimase a poca distanza, era vicinissimo a lei- se non fossi la sorella del mio capitano…
-Ironico il fatto che lui, quando gli ho detto che eri carino, ha risposto “Cerca di non rimanere incinta” – lo disse senza pensarci, maledicendosi subito dopo. Lo guardò seria- allontanati, devo andare da mio fratello
Lui si spostò senza dire nulla, per poi bloccarle il polso e darle un ultimo veloce bacio- a presto mia cara
Lei si allontanò correndo. Ma che cavolo di problema aveva quel tipo. Rubber con le sue braccia lunghe l’avvolse e la tirò a se- ciao sorellina
-Potevi anche chiamarmi
-No così è più divertente- disse lui con il suo solito sorriso, poi abbassando la voce disse- dobbiamo parlare
Lei intuì l’argomento della conversazione- c’è una grotta qui vicino, nessuno ci va
-Perfetto- la lasciò andare e insieme si inoltrarono nel bosco, ignari del fatto che Sanji e Usop li stavano pedinando, il primo perché voleva ammirare la ragazza e il secondo perché di lei non si fidava. Si nascosero dietro a degli arbusti e osservarono la ragazza sedersi su un masso vicino a una fonte d’acqua e Rubber mettersi con le spalle al muro con le braccia incrociate.
-Allora? – disse lei accavallando le gambe e iniziando a giocare con una ciocca di capelli
-Ho pensato alla tua offerta- iniziò Rubber- quella che mi hai fatto l’ultima volta che ci siamo visti
-Cosa hai deciso? –lo osservò attenta
- “Unirmi alla tua ciurma” …sai che vorrei passare più tempo con te…
-Ma…?
Si aggiustò il cappello- la tua ciurma, cosa penserà?
Lei si scostò i capelli- ho già parlato con loro, anche se un po’ contrariati dicono che la scelta è mia
Rubber la guardò- bene, ne parlerò alla mia ciurma, ma per me è un si
Lei sorrise e gli saltò addosso- grazie Rubber
Lui la strinse a se. Sanji e Usop impallidirono e corsero dal resto della ciurma, da ciò che avevano sentito, il loro capitano li avrebbe lasciati per la sorella, dovevano avvisare gli altri. Rubber si distaccò dalla sorella- benvenuta nella ciurma di cappello di paglia
-Finalmente potremo passare tanto tempo insieme…
-Cosa c’è? – Rubber la guardò
-Papà…sai che sono collegata a ogni singola spada che creo, vero?
Rubber annuì non capendo- che cosa c’entra con papà?
-L’hanno preso…la marina l’ha catturato
-Come?! Ma lui…
Lei scosse la testa- la spada e con lui in una cella della marina, per fortuna non l’hanno vista, se ci muoviamo possiamo salvarlo…
-Solo noi due? –si aggiustò il cappello- questa è una questione di famiglia
-Si, solo noi due- si spostò i capelli- andiamo capitano?
Lui sorrise e presa la mano della sorella minore, corsero alla base. Angelica attivò uno schermo che mostrava ogni loro movimento. Diede velocemente le istruzioni e corse con Rubber verso la riva, incuranti entrambi delle proteste dei compagni di ciurma che volevano venire con loro. Angelica con una mano fece apparire una spada sull’acqua, una lama che era grande quanto una barchetta, che sfiorava appena l’acqua, vi saltò sopra e Rubber salì.
-Pronto?
Rubber annuì, le spade che creava la sorella per spostarsi più velocemente lo divertivano. Lei mosse una mano e la spada saetto veloce sull’acqua mentre il vento le muoveva i capelli e la gonna, normalmente per raggiungere l’isola in cui la marina teneva Monkey D. Dragon ci volevano tre giorni di navigazione, troppi per salvarlo, ma con le spade di Angelica percorrevano tutto con una velocità assurda. Era impressionante quanto fosse diventata brava nel controllare i suoi poteri, una volta riusciva a malapena a creare una spada ora invece ne controllava milioni insieme. Erano velocissimi, probabilmente avevano superato in pochi minuti già un giorno di mare.
-Sei impressionante sorellina- Rubber si teneva il cappello per evitare che il vento lo portasse via
-Ti ricordi? Da piccola quando provavamo a muoverci così sull’acqua eravamo lentissimi e instabili- rise lei, si era seduta e aveva allungato le gambe e con una mano giocava con un coltellino
-Se mi ricordo? –Rubber si accucciò accanto a lei- abbiamo rischiato di annegare centinaia di volte- lui rideva- mi ricordo il nonno che ogni volta si metteva ad urlare “Rubber non mettere strane idee in testa a tua sorella!”
-Si se la prendeva sempre con te, infondo eri tu quello che gli aveva urlato in faccia “diverrò il re dei pirati! E Angelica sarà nella mia ciurma!” per poco non gli venne un colpo, era diventato prima bianchissimo poi rosso pomodoro- lei guardò il fratello divertita- forse è per questo che ti ha allontanato da me, non voleva che diventassimo entrambi pirati
-Non sai quanto mi dispiace che entrambi siamo pirati- disse lui sarcastico- ma che si aspettava? Mezza famiglia pirata e mezza nella marina
-Già siamo una famiglia fuori dal comune- le veniva da ridere- inutile il senso di ribellione c’è sempre stato in famiglia
-Si probabilmente noi siamo gli unici ad aver seguito le orme di papà
-Non direi seguito- lo corresse lei- tu non sei come lui e nemmeno io, tu e io siamo l’eccezione dei pirati, la tua ciurma ha amici anche tra la gente normale e nella marina hai anche qualcuno che ti considera un amico, direi che noi due siamo l’eccezione di una famiglia di eccezioni
-Lo sapevo di essere eccezionale-disse lui con fare scherzoso
-Ma sta zitto re dei pirati! Che sei eccezionale nel cacciarti nei guai, possibile che ogni volta che ne hai la possibilità vai contro la marina?
-Senti un po’ da che pulpito viene la predica!
-In effetti…
Scoppiarono a ridere. Angelica si alzò in piedi e estrasse due spade, Rubber si aggiustò il cappello in testa
-Che succede?
-Hanno cominciato il discorso, saremo lì giusto in tempo direi- fece ruotare le spade e gli sorrise complice- Pronto a un’entrata in grande stile?
-Ovviamente- aveva capito l’idea della sorella- questa sì che sarà una battaglia memorabile
Nel frattempo sull’isola su cui erano gli altri si osservava lo schermo che mostrava Rubber e Angelica sfrecciare a tutta velocità sull’acqua
-Quello sì che è un mezzo fuori dal comune- Franky lo stava guardando da un po’- non solo è veloce ma è anche intoccabile da chiunque, anche volendo colpire con un fucile dovresti prima bloccarlo…magari se lo circondassi di navi
-Non servirebbe- la ragazza che aveva avvertito Angelica del loro arrivo aveva il comando in sua assenza- quella spada è indistruttibile come ogni lama del Capitano, si diverte molto a far sprofondare le navi in mare- indicò la punta della lama- con quella crea un buco nello scafo di qualunque nave, non importa quanto resistente sia e basta un piccolo taglio per creare un’enorme falla- si sistemo i capelli e guardò la sua capitana sfrecciare tranquilla con il fratello- avvolte va in missione da sola solo per rompere le scatole alla marina. Ci mancherà tanto…
-Ehi non è ancora morta dalle fiducia- Zoro la osservava ammirato, un controllo perfetto di una lama molto lunga- con lei c’è il nostro capitano, non morirà facilmente
-Non è quello che intendevo, il vostro capitano non ve l’ha detto? Ha preso Angelica nella vostra ciurma come armiere- aveva gli occhi velati- mi mancherà moltissimo ma ormai noi non vogliamo più combattere con la marina quindi per lei è meglio così
I ragazzi si guardarono, avevano capito male o cosa? Rubber non abbandonava loro ma era Angelica ad abbandonare la sua ciurma
Usop si sbatte la mano sulla fronte- dio che idiota! Perché non ci ho pensato prima? Rubber non ci lascerebbe mai
Nel frattempo Monkey D. Dragon era sul palco su cui sarebbe stato ucciso, sorrideva sprezzante, si era fatto catturare apposta, per questo non c’era nessuno della sua ciurma di ribelli con lui. Aveva sentito di suo figlio, aveva saputo cosa aveva combinato, voleva rivederlo e sapeva che era con Angelica, la sua principessina, anche se non sembrava era un padre attento, certo non aveva passato molto tempo con loro ma conosceva ogni cosa sui suoi unici figli. Sapeva che se si fosse fatto catturare i suoi due figli sarebbero venuti a liberarlo, era una scusa perfetta per vederli.
-Cosa vuoi dire Monkey D. Dragon come ultime parole?
Lui continuava a sorridere, era ripreso dalle telecamere che mostravano il suo volto al mondo intero, tutti lo avrebbero sentito- Che l’unica cosa di cui mi pento e di non aver passato più tempo con i miei figli- il sangue degli ufficiali presenti, gli stessi che erano presenti al processo di Ace, si congelò, nessuno sapeva che lui aveva dei figli- mi spiace solo di non poter vedere mio figlio, Monkey D. Rufy, detto cappello di Paglia, e mia figlia, Monkey D. Angelica, detta Angelo della morte, diventare i padroni dei mari di tutto il mondo
-Non credi di essere un po’ melodrammatico papà? –la voce era quella di Angelica, ma lei non si vedeva ancora da nessuna parte
Un muro della fortezza si ruppe e crollò tagliato da una X fatta dalle spade di Angelica. Rubber e lei entrarono con calma
-Scusate il ritardo- Rubber sorrise con calma
-Prendeteli! –l’ordine partì e i soldati li circondarono
-Ma guarda un po’ che accoglienza calorosa- Angelica si stava divertendo- che dici ricambiamo una così gentile accoglienza?
Rubber sferrò una Pistola Gum-Gum al primo tipo che gli capitò sotto tiro- mi pare ovvio
Si divisero, Rubber cominciò a lanciare attacchi a chiunque gli capitasse a tiro, senza nemmeno un minimo di grazia. Angelica sorrise e mosse le spade- Fatevi sotto
Era veloce e aggraziata, ogni mossa era precisa, nessun movimento extra, era l’opposto di Rubber, che in quel momento stava colpendo un altro gruppo di soldati, ma entrambi erano letali, con un colpo solo riuscivano a stendere chiunque, Angelica si stava divertendo ma con la coda dell’occhio osservava il fratello e sapeva che lui stava facendo lo stesso, era il loro modo di proteggersi, tenevano sempre d’occhio l’altro e si assicuravano che nessuno li colpisse. Rubber era preso dallo schivare la spada di uno che non notò il colosso che aveva dietro, per sua fortuna Angelica lo vide e lanciò la spada con una precisione tale da colpire il colosso dritto in testa. Rubber lo guardò crollare e sorrise alla sorella che ora aveva in mano un’altra spada, una l’aveva lanciata prima al tipo che stava sul palco vicino a Dragon uccidendolo sul colpo. Le erano rimaste solo due spade. Parava la forza bruta degli avversari incrociando le lame, davanti a se, ma era dura difendersi per lei, era debole ma veloce e leggera, schivava con una velocità assurda, contemporaneamente però teneva d’occhio il fratello, sapeva che era forte ma non poteva non preoccuparsi di quello sbadato, già più di una volta l’aveva sorpreso disattento ai nemici. In un momento di distrazione un colosso uscito da chissà quale film horror la sollevò da terra e le tolse le lame dalle mani.
-Cappello di Paglia! Arrenditi o tua sorella fa una brutta fine! –urlò tranquillamente a Rubber che guardò la sorella che era diventata scura in volto, vide l’aura omicida e indietreggiò, la conosceva fin troppo bene, i soldati lo presero come un segno di paura per la sorte che avrebbe atteso sua sorella, in realtà anche la sua ciurma che lo guardava dallo schermo, suo padre, suo nonno e tutto il resto del mondo pensò lo stesso.
-Come osi toccarmi? –gli occhi di Angelica erano diventati d’argento-Trappola Mortale!
Delle lame, centinaia di migliaia di lame apparirono dal nulla, uccidendo chiunque le stesse intorno per poi mettersi dietro di lei, sembrava avere le ali, ali fatte di migliaia di lame mortali- HO UNA TAGLIA DI 660.000.000 NON SOTTOVALUTATEMI!!!!!
-Ecco è partita- disse Rubber ancora più preoccupato, sapeva quanto quella mossa fosse una lama a doppio taglio- meglio muoversi
Aumento la velocità con cui procedeva, la mossa della sorella era pericolosa per gli altri certo, ma aveva anche un particolare effetto collaterale, doveva muoversi, non voleva che restasse ferita. Con un balzo deciso saltò sul palco
-Salve- con una mossa veloce usò il coltello di Angelica per rompere l’agalmatolite delle manette del padre- incredibile le sue lame rompono proprio tutto- lo tirò su di peso- ora dobbiamo filarcela prima che tua figlia si faccia una strage
L’uomo si mise a ridere e un forte vento si alzò- su muoviamoci, la mia nave non è lontana
Rubber fischiò e Angelica fece cenno di muoversi verso la spada che ancora galleggiava tranquilla in acqua. Rubber trascinò Dragon sulla spada.
-Cosa diavolo è questa?
-Una delle spade di Angelica- rispose distrattamente lui mentre Angelica con una mossa saltò sulla lama, che nel frattempo si era ingrandita. Con un gesto lanciò tutte le spade che aveva addosso contro i soldati della marina
-Tenetevi –la spada partì a una velocità impressionante, era stanca e la sua spada aveva capito che doveva muoversi e alla svelta. Una nave della marina si parò davanti a loro ma come se niente fosse la spada di Angelica la spaccò in due passandoci in mezzo.
Mentre il padre strinse a se i figli e iniziò a parlare con loro, mentre la spada li portava dai ribelli, sull’isola era scoppiata l’euforia per la battaglia. Poi il panico, Angelica non aveva usato la sua mossa più pericolosa.
-Preparate le bende e le medicine
-Che succede non sono feriti- Chopper si era messo a dare una mano, come tutti, ma non capiva chi fosse il ferito
-Appena Angelica tornerà capirai –l’aveva liquidato uno dei medici
-C’è da dire che la sorella di Rubber è incredibile- Barba Bianca aveva assistito come gli altri alla battaglia- Ace tuo fratello è un combattete incredibile e sua sorella non è da meno, a guardarli sembrano innocui invece
-Già, chi se lo aspettava che la ragazza avesse una taglia più alta della mia
-E dopo questa bravata entrambi avranno un aumento enorme della taglia- commentò Barba Bianca- che dici Ace, riusciresti a convincerlo a entrare nella nostra ciurma?
-Per quanto l’idea mi piaccia, Rubber non abbandonerà mai il suo sogno o la sua ciurma e ora che Angelica si è unita a lui, dubito fortemente che la lascerà- era fasciato da capo a piedi ma stava bene
Angelica e Rubber tornarono poco dopo aver salutato il padre, appena messo piede a riva Rubber prese Angelica in braccio, ignorando le proteste di lei, e corse verso la base. Subito i medici la costrinsero a farsi visitare, sebbene non avesse mostrato una singola ferita fino al loro arrivo, sulla schiena, sulle gambe e sulle bracci aveva grossi tagli. Chiese che fossero Chopper e uno solo dei suoi medici a curarla.
-Come te le sei fatte queste ferite? –Chopper le stava bendando la schiena, dopo averci messo sopra uno strano unguento verde
-Questa è la conseguenza del mio potere, quando ho chiamato quella mossa e mi sono apparse le “ali di lame” mi sono auto ferita- alzò le spalle non curante, ma con tutte quelle ferite doveva sentire un gran dolore- un paio di ore e si rimarginano da sole, il dolore resta per un paio di giorni
-Con tutte queste ferite…normalmente una persona sarebbe già morta- Chopper continuava a stupirsi di Rubber che combatteva incurante di ogni dolore, ma la sorella era ancora più straordinaria, non solo il suo corpo era più leggero e debole di quanto si aspettasse, ma le ferite che aveva subito avrebbero ucciso chiunque, invece lei era in piedi, dolorante e sofferente, ma non lo dimostrava, aveva una forza d’animo sorprendente
-Non sono normale direi- disse lei scherzando, l’altro medico era uscito per andare a rassicurare Rubber che faceva un baccano infernale fuori, erano in una stanza della zona di infermeria isolata.
-Finito, non dovresti muoverti, ma se sei come tuo fratello non credo che ascolterai questo ordine
Lei si sistemò i vestiti, si era fatta portare un cambio, ora indossava un vestito sul rosso e bianco a maniche lunghe, lasciando scoperte le spalle. Non si notava una sola benda, eppure ne aveva molte addosso- infatti
-Non dovresti nemmeno essere in grado di muoverti- Chopper si fece coraggio- visto che ora sarò io il medico che ti curerà, vorrei sapere, capita spesso che le tue lame ti feriscano?
Lei si sedette sul letto- in realtà- controllò che nessuno la sentisse- ogni mattina quando mi sveglio sul mio corpo ci sono delle ferite, non profonde e spariscono in poche ore, ma compaiono di notte, mentre dormo. Sono una specie di allerta che mi ricorda che il mio potere è in grado di uccidermi se volesse…-scostò una ciocca di capelli del viso, era ovvio che non lo sapesse nessun altro- non l’ho mai detto a nessuno, Rubber compreso, per cui non dirglielo, si preoccuperebbe inutilmente
-Non glielo dirò, ma ti terrò d’occhio, durante la navigazione ti controllerò le ferite, per capire cosa le provoca- Chopper le prese la mano- forse riuscirò a trovare un modo per fermare le lame durante la notte e non lo scoprirà nessuno. Ma tu devi dirmi tutto ciò che succede chiaro?
-Agli ordini medico- gli sorrise riconoscente- grazie
Lui arrossì- v-vado dal capitano…ehm…benvenuta a bordo- uscì velocemente dalla sala.
Angelica si alzò, con un po’ di fatica, sentiva un dolore fortissimo a ogni singola ferita che aveva, ma riusciva a muoversi, fece due passi traballanti poi cominciò a camminare normalmente come se non fosse ferita, uscì dalla stanza per ritrovarsi un Rubber, trattenuto con la forza da Sanji e Zoro, che urlava che voleva vedere la sorella. Avevano visto tutti la quantità di ferite che aveva, eppure sembrava stare bene.
-Rubber non fare tanto baccano, disturbi la quiete pubblica
-Angelica…Non dovresti muoverti- la osservò severo
-Come se fossi l’unica che non sta ferma quando e ferità, due graffietti non mi impediranno di muovermi o fare il mio dovere qui sull’isola- gli scompigliò i capelli- non preoccuparti capitano, so badare a me stessa
-Posso farti seguire da qualcuno?
Lei alzò gli occhi al cielo- se proprio devi
-Usop la potresti…
-Sarà un piacere- tanto voleva comunque seguirla per scoprire di più su di lei
-Perfetto, su muoviamoci, devo svolgere alcune mansioni- aspettò che Usop la seguisse- non credo ti divertirai molto a vedere la fila di documenti che devo controllare
Si erano allontanati e stavano salendo le scale- documenti?
-Resoconti di battaglie, in pratica perdite, cifre e numeri noiosi, ma mentre io controllo quelle puoi leggere qualche storia se vuoi
-Mi hai preso per un bambino?
-No, solo che qui ci sono le storie raccontate da pirati che parlano di ogni battaglia e avventura che il proprio capitano, o loro stessi, hanno vissuto- gli sorrise- pensavo potesse essere più interessante che guardarmi lavorare
-Beh, credo che potrei leggere una o due storie- la sua curiosità si era accesa subito
Dopo due giorni la ciurma di Rubber si preparò a partire.
-Sicura che andrà tutto bene? –Rubber era seduto accanto alla sorella
-Ho dato il comando al mio vice, lei si occuperà della mia ciurma e porterà Boa Hancock alla sua isola, le daranno una mano in caso la marina voglia attaccare lei e la sua isola di donne, anche se dubito che daranno retta a lei visto il casino che abbiamo combinato noi due. Barba Bianca e la sua ciurma starà qui finché vorranno, le varie cose che mi hanno chiesto le ho già fatte caricare a bordo della nave e ho preso le mie cose- gli sorrise- non vedo problemi
-Tu sei fin troppo organizzata- la strinse a se
-Rubber abbiamo tutto pronto- il resto della ciurma li raggiunse
-Bene allora…- Rubber non finì la frase che arrivò un falco in picchiata a tutta velocità e per poco non lo travolse- che cavolo…
Il falco si posò sulla spalla di Angelica- che notizie porti? –prese il manifesto che aveva in bocca- accidenti…Rubber guarda qua
Ace e Hancock erano lì per salutarli- che succede?
Rubber guardò il manifesto e si mise a ridere- grandioso!
-Che hai da ridere fratellino? –Ace si avvicinò e diede un’occhiata. Erano tre manifesti, uno di Rubber con la taglia nuova di 1.500.000.000, uno di Angelica con una taglia di 1.600.000.000 e il terzo che lei teneva in modo che non si vedesse
Tutti impallidirono per la cifra enorme. Rubber se la rideva tranquillo come se nulla fosse. Nami lo prese per un orecchio e gli urlò- che diavolo hai da ridere?! Ti rendi conto di quanto sia alta la cifra?!
-Si ma è più bello il terzo manifesto- si giustificò lui continuando a ridere
Angelica mostrò il terzo manifesto- non capisco dove abbiano presa la foto
La foto ritraeva Dragon, al centro, con le mani poggiate sulle spalle dei due figli e un sorriso fiero in volto, Rubber, a sinistra che si teneva il cappello con la mano sinistra mentre la destra era poggiata sul fianco destro, e Angelica, a destra con le braccia poggiate ai fianchi mentre i lunghi capelli ondeggiavano nel vento. La foto era incredibile ma la taglia era straordinaria, sotto al nome “Famiglia Monkey D.” c’era la somma delle taglie di Rubber, Angelica e Dragon, erano richiesti Vivi per una taglia di 4.800.000.000 Berry.
-Vi richiedono vivi per un cifra esorbitante- la ciurma guardava i due ragazzi che se ne stavano tranquilli e sembravano innocui, eppure su di loro c’era una taglia gigantesca.
-Pare comunque che Barba Bianca sia diventato il quarto più ricercato- aggiunse Angelica- secondo ciò che mi ha detto la mia fonte- indicò le scritte dietro al manifesto- Rubber è il secondo più ricercato e io la terza
-Questo ci darà delle noie durante la navigazione- Rubber era tranquillo- come mai quelle facce?
-VOI DUE AVETE UNA FOTTUTA TAGLIA ESORBITANTE, SIETE DUE FRA I PRIMI TRE RICERCATI MONDIALI E SIETE COSÌ TRANQUILLI?!
-Pare comunque che presto alzeranno le vostre di taglie- Angelica continuava a leggere- sarete tutti con almeno uno o due zeri in più, compreso te Chopper
-Sul serio?! Avrò anch’io una taglia alta! –gli occhi gli si erano illuminati
-Angelica…si può sapere chi è la tua fonte? –Nami si era avvicinata con Robin per guardare
-Il mio amico De…ehm…in realtà non posso dirlo, comunque Rubber non è il solo ad avere amici in marina
-Se non sbaglio tu sei cresciuta con il nonno tra molti soldati della marina- Rubber si era alzato in piedi e ora le era di fronte
-Si, quando ci vediamo sono molto gentili con me e ignorano il fatto che io sia un pirata e mi invitano sempre a bere qualcosa- si alzò tranquilla- partiamo signor capitano?
Rubber si sistemò il cappello e saltò sulla nave- si parte
Tutti si imbarcarono e partirono, non dopo aver salutato tutti. La ciurma di Rubber riprese a fare ciò che faceva prima, come se nulla fosse.
Angelica accarezzava il falco dagli occhi d’oro e le piume marroni, gli diede un biscotto e una letterina- grazie piccolo, buon volo
Il falco decollò veloce e sparì tra le nuvole. Angelica sorrideva all’idea che il suo informatore stesse per ricevere una delle sue lettere, sapeva che l’avrebbe gradita molto.
-Angelica vorrei mostrarti la tua cabina- la voce di Franky la fece saltare
-Mi hai spaventato…-si mise una mano sul petto controllando il battito
-Scusa, non era mia intenzione
Gli sorrise- no, ero io sovrappensiero…dicevi?
-Volevo mostrarti la cabina, qui ognuno ne ha una privata e la tua è vicina a quelle di Nami e Robin, vieni?
-Si- lo seguì e si infilarono in uno dei corridoi- certo che questo posto è un labirinto
-Ho fatto qualche miglioria, ho arredato io la tua stanza, se non ti piace dimmelo che la modifico- si girò a guardarla ma lei sorrideva con gli occhi che brillavano per l’ammirazione
-Hai fatto tu questa nave, vero? Deve essere stato un lavoraccio, sei davvero incredibile!
-Sei una fan della ciurma, vero? –la guardava divertito, a vederla ora non sembrava per niente pericolosa
-Si- guardò il pavimento sorridendo imbarazzata- in realtà ho lavorato presso Iceburg prima che diventassi un pirata, parla molto bene di te, ma ho lavorato per lui poco tempo e non ci siamo potuti conoscere, in quel periodo tu non eri nelle vicinanze, mami sarebbe piaciuto conoscerti, quando sono diventata “L’angelo della Morte” non ho più avuto tempo libero, poi ho sentito che Rubber ti aveva preso con sé quindi diciamo che sapevo che ti avrei conosciuto
-Capisco- era una ragazzina infondo, anche se si comportava da adulta, era giovane e probabilmente aveva passato una brutta infanzia- ti andrebbe di darmi una mano? Qui c’è sempre da fare e se vuoi ti potrei insegnare qualcosa
-Sarebbe bellissimo! Vorrei essere il più possibile d’aiuto a voi della ciurma! –Sorrise allegra- sono ai tuoi ordini Maestro Franky!
Alle parole Maestro i suoi occhi si illuminarono, la ragazzina gli piaceva quanto Rubber, voleva conoscere di più su di lei, Rubber non parlava mai della sua famiglia o del suo passato, o almeno non volentieri- tu e Rubber non avete passato l’intera infanzia insieme vero?
-No, ci siamo conosciuti quando lui aveva sette anni
-Come vivevi prima?
-Io a differenza di Rubber non sono stata a contatto con nessun umano, da quel che so il primo umano che vidi fu nonno Garp all’età di quattro anni, prima vivevo da sola
-Da sola?
Annuì –mi ha cresciuta una pantera nera e poi le mie lame badavano a me
-Aspetta come le tue lame?
-Si, io ho ingerito il frutto quando ancora ero in fasce, tra i vari vantaggi del frutto c’è che mi accudisce quando non sono in grado di farlo da sola, mi ha protetto dai nemici, ma quando ho incontrato il nonno ho accidentalmente rischiato di ucciderlo
-Poi cosa è successo?
-Il nonno aveva scoperto della mia esistenza da poco, quindi non sapeva cosa farsene di me, così mi porto con se, ho passato un anno con lui e i soldati della marina, mi sono fatta molti amici. Poi il nonno mi ha presentato Rubber e ho passato un anno intero con lui che ogni volta che poteva urlava in faccia al nonno “Diventerò il re dei pirati!”, fu poco prima che io compissi sei anni che il nonno ci separò, Rubber mi aveva fatto giurare che sarei diventata un pirata e che sarei entrata nella sua ciurma, è difficile dire di no a Rubber quindi glielo promisi. Mentre Rubber era con Ace, il nonno cercò di farmi diventare un soldato della marina per due o tre mesi, con scarso successo, poi mi ha portata in giro con lui come armiere per qualche anno, poi sono scappata e ho trovato vari lavori, per mia fortuna sono una persona che si adatta facilmente, ma il nonno mi inseguiva sempre, per farmi lasciare in pace ho creato una ciurma tutta mia, avevo solo dodici anni. Ho allargato la mia ciurma e le mie conquiste, ma tenevo sempre d’occhio Rubber- sorrise imbarazzata- potremmo dire che sono diventata una sua fan e ovviamente della sua ciurma- lo vide piangere a fiumi
-Che storia commuovente
-Ehm…stai bene?
-Si- continuava a piangere mentre continuavano a camminare
****************
-Avete visto mia sorella? –Rubber si era affacciato sul ponte dove vide tutti impegnati a fare qualcosa, mancava all’appello solo Franky, un dubbio gli venne in testa, ma preferì aspettare di sapere se era vero prima di dare di matto.
Tutti scossero la testa. Chopper alzò lo sguardo dal suo libro e disse distrattamente- è con Franky nel suo laboratorio
Rubber strinse la presa sulla balaustra in legno, di sicuro sarebbe rimasto il segno, e con un sorriso tirato si diresse con un passo svelto e pesante verso il laboratorio di Franky, seguito a distanza di sicurezza dal resto della ciurma, incuriositi dal comportamento di Rubber. Senza bussare entrò nel laboratorio- Franky hai visto la MIA sorellina? Mi hanno detto che era qui- sottolineo la parola mia con una strana enfasi
-Oh Rubber- Franky uscì da sotto un affare in metallo- Angelica mi sta aiutando con questo mio nuovo progetto
-E lei dov’è?
-Che c’è fratellone non resisti dieci minuti senza di me? –Angelica era appesa a una specie di altalena con un saldatore in mano e una maschera per proteggersi gli occhi, che in quel momento aveva alzato per osservare Rubber
-Angelica è la miglior aiutante che potessi avere- Franky si alzò in piedi e poi notò l’espressione del suo capitano, guardava la sorella come si guarda il proprio nemico, si allontanò da Rubber il più possibile- con lei come aiutante ho già fatto metà del lavoro
Ma Rubber nemmeno lo stava a sentire, allungò un braccio, catturò la povera Angelica e la riportò a terra, incurante delle proteste di lei per poi trascinarla via sotto lo sguardo allibito della ciurma. Per poi chiudersi con lei nella sua cabina.
-Che diavolo ti prende?!
-Non hai passato un secondo con me da quando ci siamo visti!
-Rubber…-il tono di Angelica era incavolato- e tu per questo rompi le scatole al povero Franky?! Stavamo solo lavorando, non facevamo altro che lavorare, stavamo solamente L-A-V-O-R-A-N-D-O!!!!!!
-E allora? Non sopporto che mi ignori!
-Ma chi ti ha ignorato?! Sei tu che ti sei chiuso in cabina! Sei tu che sei sparito! Franky mi ha solo fatto fare un giro per la nave e io gli ho chiesto se voleva una mano con il suo lavoro! Tutto qui!
-E io che ne potevo sapere?!
-Se avvolte usassi quella testa di rapa che ti ritrovi forse l’avresti intuito!
-Non ragiono quando ci sei tu!
-Ah ora sarebbe colpa mia?! Ma ti rendi conto di quanto sei assurdo?! Non siamo bambini Rubber e se io sparisco per un paio di ore non mi ha rapito il nonno Garp! –usavano sempre Garp come cattivo, anche se entrambi sapevano che non lo era
-Anche l’ultima volta hai detto così e ti ho ritrovato con quei cinque stronzi!
-Non è colpa mia se i ragazzi mi girano in torno! E ti ricordo che è successo tutto perché TU hai pestato il loro amico!
-Ah ora sarebbe colpa mia?!
-Rubber tu fai solo casini a cui devo sempre rimediare io! Ti rendi conto quanto è stato complicato sviare la marina dopo il tuo “piccolo” colpo alla base per salvare tizio, caio o sempronio?!
-Che ci posso fare? Sono impulsivo!
Entrambi girarono lo sguardo verso lo specchio- hai sentito? –la voce di Angelica era un bisbiglio, solo Rubber l’aveva sentito, aveva messo le braccia incrociate sotto il petto e aveva fatto finta di non voler più parlare con Rubber, ma in realtà stava cercando di capire se aveva sentito giusto
-Angelica non mi ignorare! –Rubber aveva sentito come la sorella, i compagni stavano spiando la conversazione, si avvicinò e la strinse a se, con un bisbiglio chiese- chi?
Lei si lasciò stringere e con lo stesso tono rispose- il cuoco maniaco, lo spadaccino e il medico
-Giochiamo con loro? –la sua voce, seppure un bisbiglio, aveva una nota di malizia che ormai la sorella era ben nota. Annuì impercettibilmente. Lui le prese il mento tra le mani e la baciò. Lei finse sorpresa, anche se lui l’aveva già baciata in passato, spingendolo subito lontano e portandosi le mani alla bocca.
-R…Rubber…
Lui fece per avvicinarsi ma lei corse via. Lui si sedette sul letto con la testa tra le mani, nascondendosi così il viso, sorrideva ma gli spettatori non lo vedevano- che diavolo ho fatto? Volevo solo che si calmasse invece
Angelica era corsa nell’infermeria e aspettò Chopper, che come previsto la raggiunse subito. Si sedette sul lettino e nascose il volto tra le mani. Chopper entrò e si schiarì la voce
-Stai bene?
Lei sussultò- …s…si- non mostrò il viso però- posso rimanere qui?
Lui si avvicinò a lei e si sedette su una sedia- è successo qualcosa?
Un mugolio di assenso da parte di Angelica fu la sola cosa che ricevette, aveva visto il capitano baciarla e di certo la cosa la doveva aver turbata parecchio.
-Io…ho visto Rubber baciarti- confessò lui- eravamo dietro allo specchio
Nel frattempo il capitano era attanagliato da Sanji e Zoro
-Quindi ci avete spiato- la voce di Angelica era un sospiro
-Scusa, mi ha convinto Sanji, posso aiutarti?
-Chopper…-lo guardò, lo sguardo era sereno e non stava piangendo come lei pensava- sapevamo che voi ci spiavate
Chopper si congelò sul posto
-Sai, a quest’ora Rubber avrà già picchiato quei due, non sopporta di essere spiato. Io non ti farò del male- si avvicinò e gli sussurrò all’orecchio con voce suadente- ma prova di nuovo a spiarmi e non sarò così gentile- si allontanò sorridendo e poi tornò gentile- parlando di altro, accidentalmente una delle mie lame mi ha ferito
Chopper si riprese- dove? Quando? E come è successo?
Lei gli mostrò il braccio, un taglio piccolo ma profondo- quando Rubber mi ha presa e trascinata via, ho opposto resistenza e una lama mi ha ferito, credo che si stessero attivando per difendermi da lui, ogni tanto è successo in passato.
-Quando avvertono un pericolo si attivano da sole?
Lei annuì
-Quando hai mangiato il frutto?
-Quando ero in fasce, sono sopravvissuta grazie a quello
-Potrebbe essere un effetto involontario di protezione
-Questo l’avevo capito
-No, intendo che durante il sonno tu fai incubi o avverti un pericolo e le tue lame reagiscono di conseguenza.
Lei si alzò- per ora lasciamo perdere. Comunque grazie
-Per cosa?
Lei gli accarezzò una guancia- per preoccuparti per me
Raggiunse con passo felpato Rubber che, come al solito, era seduto sulla polena a forma di leone della nave- così è qui che ti nascondi…
-Non mi nascondevo, sono sempre qui, c’è una bella vista- le porse la mano- Sali?
Lei gliela strinse e si lasciò tirare a contro il petto del capitano, si accoccolò contro il suo petto- mi sei mancato
-Anche tu- lui intrecciò le dita di lei con le sue- una volta eravamo sempre insieme
-Rubber…sai vero che…
Lui si abbassò il cappello e nascose il suo viso- lo so…ma forse Chopper…forse riusciremo a trovare una cura…
-Rubber non esiste cura per i poteri di un frutto del mare, io morirò…morirò ma non ancora- gli alzò il cappello e catturò i suoi occhi con lo sguardo, sorrideva e Rubber non poté fare a meno di ricambiare quel sorriso- morirò circa all’età del nonno, quindi dovrai aspettare che mi escano i capelli bianchi e che diventi una vecchietta per potermi dare per spacciata capitano- gli lanciò un’occhiata scherzosa- e poi…non ti libererai di me così facilmente. Dovrai sopportarmi per MOLTO tempo e fidati recupererò il tempo perso, non ti ho potuto tormentare per anni, devo recuperare
Lui si mise a ridere e la strinse di più- la cosa vale anche per me cara
Lei gli fece la linguaccia facendolo ridere, gli sorrise- comunque sia…Rubber, questo è il nostro segreto ok?
-Va bene
-Che dici potrei piacere alla tua ciurma? –lo chiese timidamente
Rubber scoppiò a ridere- chiediglielo – con un gesto indicò la ciurma nascosta a sparli
Angelica scoppiò a ridere e con lei anche il resto della ciurma.
Rubber scese con un salto e aiutando Angelica a scendere le sussurrò all’orecchio- benvenuta nella famiglia di Cappello di paglia

Fine

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