The Diary Of Juliet
Capitolo 1: September
September 1st, 1844.
Caro diario,
Da dove cominciare? Il mio nome è Juliet Williams, ho
attualmente diciotto anni, mio marito mi ha regalato te circa nel periodo in
cui ci siamo sposati, quindi circa cinque anni fa. Mio marito è Theodor
BlackWood, un noto militare del nostro paese. A dirti la verità io non volevo
sposarmi…insomma avevo tredici anni e lui più di venticinque all’epoca, anche
se in aspetto è un affascinante uomo dai capelli biondi e occhi azzurri come il
cielo, ha dodici anni più di me, ero una bambina quando mi sono sposata…credo
sia normale ovviamente, questo è ciò che mio padre voleva…ma vorrei poter dire
di amare mio marito. Non fraintendermi ti prego, è gentile, dolce, mi ama moltissimo,
si preoccupa di non farmi mancare niente…ma non riesco a portare me stessa ad
amarlo. Ovviamente faccio il mio ruolo di moglie fedele, lo aspetto a casa, mi
prendo cura dei miei doveri fuori e nel letto e cerco di non fargli capire che
io non lo amo, è un marito perfetto, sono io che sono una moglie imperfetta. La
ragione per cui ho deciso di iniziare a scriverti è perché Teddy andrà in
guerra a breve, sarà via per mesi e non so che cosa possa succedergli quindi…ho
pensato di usare te come mio sfogo. Teddy è molto in ansia per questo viaggio
sai? Vorrebbe non lasciarmi sola e soprattutto mi ha promesso di non lasciarmi
vedova. Vuole dei figli un giorno, per mia fortuna non è stato a casa durante i
giusti periodi quindi per ora abbiamo spostato l’idea a quando tornerà dalla
guerra. Prima di partire mi lascerà nelle mani di suo fratello minore Matthew,
dovrebbe avere capelli corvini, occhi blu e all’incirca venticinque anni, è
vedovo di moglie, non so bene come sia morta ma da ciò che ho capito si è suicidata
dopo la nascita di loro figlio Sebastian, che sembra essere la fotocopia di
Matthew. Non l’ho più visto dal giorno del mio matrimonio con Theodor, eccetto
per qualche fugace visita o evento sociale, ma quei pochi minuti in cui ci
incrociavamo mi guardava, mi guardava come se fossi una preda e lui il
predatore, non sono sicura di volerci andare da Matthew sinceramente ma è
Theodor a decidere non io. Credo mi stia chiamando, ci risentiremo.
-Tua Juliet
September 2nd, 1844
Caro Diario,
Domani mattina Theodor e io andremo da Matthew. Sono
abbastanza nervosa. Theodor pensa sia per la sua partenza, preferisco che pensi
quello e non che sono attualmente spaventata dal fratello, l’ultima cosa che
gli serve è sapere che sua moglie non pensa a lui ma al fratello. Sono felice
di rivedere Sebastian però, ho un così bel ricordo di quel bambino, dovrebbe
avere sette anni ormai…strano…ora che ci penso sua madre è morta più o meno nel
periodo in cui io e Theodor ci siamo incontrati la prima volta, ovvero quando avevo
undici anni…non mi ricordo bene se c’era Matthew con Teddy ma sono quasi certa
che c’era un membro della sua famiglia con lui quel giorno. Forse sto solo
pensando troppo alla cosa, Matthew è un normalissimo essere umano, starò
bene…oh Teddy sta salendo le scale, domani saremo in viaggio quindi non potrò
scriverti fino al giorno dopo la partenza di Teddy, conoscendolo vorrà un
piccolo “ricordo” prima di partire…non posso lamentarmi a letto è bravo…solo
vorrei poterlo amare.
-Tua Juliet
September 6th, 1844
Caro Diario,
Finalmente Teddy è partito. Sono in questo castello da due
giorni ormai, il viaggio che è durato un giorno e mezzo non è stato abbastanza
per sfiancare mio marito purtroppo e purtroppo ho passato la quarta notte e la
quinta nel suo letto, succube di lui…almeno stamane mi ha salutato con un
sorriso e ha chiesto al fratello di prendersi cura di me per lui. Questo posto
è enorme, oscuro e stranamente silenzioso, la servitù è così silenziosa che la
mia cameriera mi ha fatto prendere più volte un colpo quando è venuta a
chiamarmi.
Ho rivisto Sebastian, lo adoro. È un bambino così adorabile,
vedermi così serena con un bambino ha fatto sorridere Theodor, forse spera che
Sebastian faccia venire anche a me la voglia di fare qualche figlio, non credo mi
verrà mai quel desiderio. Tuttavia ho davvero adorato passare il mio tempo con
Sebastian e suo padre ha apprezzato molto la cosa.
Parlando del padre…che dire…è affascinante come il giorno in
cui l’ho incontrato, sinceramente non sembra invecchiato di un giorno. Diciamo
che il modo in cui mi guarda è unico. Non mi sono mai sentita così vulnerabile
in vita mia. Persino mentre giocavo con Sebastian o leggevo, o passeggiavo o…mi
lavavo…o ero gemente tra le braccia di mio marito, o mentre cambiavo le mie
vesti…sentivo i suoi occhi sul mio corpo che mi spiavano, scrutavano…mi
apprezzavano. Non mi inquieta che mi spii o mi tenga d’occhio, anche se è un
po’ strano che spii me e suo fratello a letto, mi inquieta il fatto che sto
cominciando a volere i suoi occhi su di me. Ho passato pochissimo tempo in sua
compagnia visto che Theodor era qui, ma ora che sono sola con lui…cosa farà?
September 7th, 1844
Questo è assurdo…lo trovo ovunque, mi segue mi sento
osservata…ho paura.
September 12th, 1844
Ero spaventata e avevo ragione. Mi ci è voluto parecchio per
abituarmi all’aria gelida e inospitale di questo posto, ed essere seguita
sempre dal padrone di casa ti assicuro che non aiuta a migliorare l’ambiente.
Questo posto è pieno di stanze, corridoi e cose del genere segreti. Ero nella
biblioteca del quinto piano, la numero otto, lo segno perché ho intenzione di
scrivere ogni passaggio che ho trovato e troverò così da poter creare una
mappa…e anche perché non ho molto altro da fare oltre a farmi spiare da
Matthew, giocare con Sebastian e le solite noiose mansioni da Lady…sì esplorare
è molto più divertente che passare ore a esercitare la mia bravura nel ricamare
o tessere la tela.
Tornando al passaggio. Stavo cercando un libro da leggere,
finii per il perdermi nei corridoi intricati di quella libreria, mi sembra
tuttora un labirinto e ci sono andata abbastanza da ricordarne il percorso.
Stavo per mettermi a urlare quando notai la targhetta d’oro che indicava la
sezione dove mi trovavo. Di fatto ero finita in una sezione di libri su esseri
sovrannaturali. Non avendo meglio da fare ho aperto un libro a caso, mi sono
seduta su una delle poltrone e a lume di candela ho iniziato a leggere. Libro
dopo libro, sera dopo sera ho imparato qualcosina su questa…specie…ma sto
correndo, infondo sono cinque giorni che non ti aggiorno no? Come tirai il
libro fuori dallo scaffare cadde un foglietto, un disegno di una copertina.
Posai il libro appena mi accorsi del foglietto, convinta di leggerlo dopo,
curiosa come sono ho cercato il libro, all’interno un’altra pagina con un altro
titolo da trovare, finii per ritrovarmi più di dodici libri sulla poltrona. I
titoli mi intrigavano e così decisi di portarli nella mia camera per leggerli
in un secondo momento. Preso l’ultimo libro, che conteneva una lista con
l’ordine in cui leggere i libri, uno dei scaffali si è mosso aprendo un
passaggio. Ho preso la candela e mi sono avventurata per il cunicolo buio. Era
pulito, con mia grande sorpresa non c’erano ragni e la polvere era poca, di
fatto l’aria era fresca, credo sia stato usato da poco. Comunque mi sono
ritrovata in un labirinto di cunicoli e porte segrete. Finora ho scoperto che
dal passaggio nella libreria posso arrivare nella cucina del secondo piano,
nelle segrete, nella sala da ballo del settimo piano, in una stanza dove c’è un
quadro da cui puoi spiare l’ingresso e altre cinque stanze tra cui, come
sospettavo, camera mia.
Ho trasportato i libri nella mia camera, Matthew non credo
mi direbbe nulla visto che mi ha più volte detto di fare come se fossi a casa
mia. Comunque ho iniziato a leggere i libri. Non sono mai stata lenta a leggere
ma ho faticato molto a finire e capire quei libri. Le creature descritte nei
libri non possono essere vere giusto? Le creature descritte sono esseri dal
fascino oscuro, animali notturni che cacciano delle prede. Questi esseri non
sembrano invecchiare di un singolo giorno dopo una determinata età, hanno
poteri e sembrano amare una “linfa” che prendono dalle loro prede…mi chiedo
perché Matthew abbia questi libri…domani tornerò nella libreria per posare
l’ultimo dei libri e cercherò altri libri. Una cosa ho notato. Stavo leggendo
uno dei libri in salotto, mentre Sebastian stava giocando con un trenino di
legno. Ero immersa nella lettura e non ho visto arrivare Matthew nella stanza.
Sebastian deve essere uscito a un cenno del padre. Quello che so e che ho
sentito la sua voce sussurrarmi all’orecchio “Ti stai godendo la lettura?”.
Sono saltata per lo spavento e la cosa sembra averlo divertito. Normalmente non
mi rivolge direttamente la parola, c’è questo imbarazzo visto che io e lui
siamo…estranei direi. Comunque ha ridacchiato alla mia reazione, e devo dire
che ha una risata molto ma molto sexy…comunque…si è scusato per avermi
spaventata. Mi ha chiesto se si poteva sedere accanto a me e gli ho detto di
sì. Ha sbirciato cosa leggevo e ha sorriso. Mi ha chiesto “Cosa ne pensi?”, i
miei occhi verdi hanno incontrato i suoi blu. Cosa ne pensavo? Non sapevo che
rispondere e non riuscivo a muovere lo sguardo dal suo, ero intrappolata. Ha
sorriso e sono finita con l’arrossire e spostare lo sguardo in fretta. Ho
risposto “Non ho abbastanza informazioni per giudicare”, ha sorriso nella
maniera più sensuale che abbia mai visto e ha detto “Il fatto che sei così
aperta di mente potrebbe essere una delle cose che fanno di te così
affascinante”, dopo questo è semplicemente uscito dalla stanza…mi sento
sottosopra e non riesco a non pensare ai suoi occhi, una parte di me vorrebbe
alzarsi da questa scrivania e andare nelle sue stanze, purtroppo per quella
parte la mia parte di moglie fedele e quella di orgoglio personale non faranno
cadere me stessa nelle braccia del fratello di mio marito così facilmente. Sono
confusa. Conosco Matthew da troppo poco per provare ciò che provo…cosa mi sta
succedendo? Se Theodor fosse qui mi sentirei meglio…vero?
September 17th, 1844
Ho continuato a leggere e esplorare questa che ora mi
ritrovo a chiamare casa. Le mie domande su queste creature sono sempre più e le
risposte sempre meno chiare…penso che dovrò fare il passo più lungo della
gamba…devo chiedere al diretto interessato…devo parlare con Matthew su queste
creature…solo non so cosa succederà mentre io sono sola con lui
September 18th, 1844
Ho ricevuto una lettera di Theodor, gli manco, al fronte va
tutto bene ma vorrebbe essere accanto a me…gli manco…vorrei poter dire lo
stesso. Ho scritto una lettera di risposta dicendogli che sto bene, che lo
vorrei qui con me, che nel frattempo sto passando molto tempo con Sebastian e
che non pensavo i bambini potessero così interessanti. Ho detto solo la verità,
evitando di parlare di Matthew, non voglio dargli pensieri.
September 24th, 1844
È passato parecchio dal mio ultimo aggiornamento…non so cosa
pensare e non sono sicura di volerlo scrivere. L’inquietudine di questo posto è
sparita, mi sento più a casa qui di quanto mi sia mai sentita a casa con
Theodor. Sebastian è fantastico e mi ha chiesto se posso, per il tempo che
resterò nella casa, fargli da mamma. Quando l’ha chiesto ero sorpresa e gli ho
chiesto perché. Mi ha detto che tutti i suoi amici hanno una mamma e che vuole
sapere com’è visto che non ha mai avuto l’occasione di averne una. Non so cosa
mi ha preso in quel momento, ma ho detto di sì. Mi ha abbracciato e ho visto
con la coda dell’occhio Matthew sorridere soddisfatto…non so che pensare.
September 28th, 1844
Devo chiedere a Matthew di quelle creature, ho domande,
tante domande e ho letto parecchio. Ho le mie idee su cosa siano queste
creature e sono davvero curiosa di sapere che ne penserebbe Matthew…
September 29th, 1844
Matthew ha risposto che se voglio risposte devo dargli
qualcosa in cambio…quando ho chiesto cosa volesse mi ha sorriso e detto “Sei
una bella donna, intelligente e molto curiosa…sono certo che capirai cosa
voglio in cambio” voglio davvero scoprire cosa vuole è però la mia nuova
domanda, seguita da…e se fosse qualcosa che andrebbe contro i miei
principi…sarei davvero disposta a pagarne il prezzo per la mia curiosità?
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