WitchandAngel : ottobre 2019

Capitolo 4: The hell dog

Capitolo 4: The Hell dog

Il giorno dopo essere diventata la guardia del primo principe, Aife si ritrovò a prendere il thè con l’Imperatrice e la regina.
Le due donne presero subito la ragazza in simpatia, non solo non aveva cattive intenzioni ma era intenzionata a portare al trono Wolfe. Il carattere, il talento e l’aspetto della ragazza erano parecchio piacevoli quindi nessuna delle due ebbe da ridire sulla sua presenza nella vita di Wolfe.
Tuttavia, l’Imperatrice iniziò a progettare qualcos’altro per i due in futuro. Dopotutto Aife era una Nightsword, una delle famiglie più potenti dell’intero impero, così tanto che se fosse andata contro l’Imperatore non era certo se avessero potuto sopprimerli. Erano eccelsi da secoli e la loro fama era dannatamente buona. Nessuno avrebbe mai osato andar loro contro. Il fatto che fossero da secoli membri fedeli della corte imperiale e che avessero generazioni su generazioni di impavidi eroi di guerra li aveva resi parecchio potenti anche a livello fisico, il loro territorio era vasto e l’ammonto di truppe che avevano era pericoloso, tuttavia nessuno osava muoversi contro di loro. L’opinione pubblica li avrebbe uccisi se avessero provato a sfiorare la famiglia dei Nightsword, dopotutto erano oltre trecento generazioni di impavidi eroi di guerra e leali guardie imperiali, erano così tanto ben visti che nel secondo in cui una di loro diventava guardia di qualche Principe, esso diventava subito favorito da parecchia gente. Di fatto nel secondo in cui la voce che Wolfe avesse preso come guardia imperiale un Nightsword si sparse, l’ago della bilancia si spostò in suo favore. La famiglia materna di lui si mise a pregare per la salute e fortuna della ragazza, dopotutto grazie a lei il figlio della loro Imperatrice era un possibile futuro Imperatore, forse anche più di prima. Una seconda cosa che andava notata era che nella storia ogni singolo Principe che avesse avuto un Nightsword come guardia era diventato imperatore…chiamatela coincidenza, chiamatela sorte…la gente era superstiziosa e nel secondo in cui videro che Wolfe era il prescelto dei Nightsword…beh tutti iniziarono a considerare un cambio di posizione. Nessuno voleva essere dal lato dei perdenti dopotutto.
Il terzo giorno Aife propose al padre di trasferirsi a palazzo, dove avrebbero potuto controllare meglio i propri protetti e la cosa venne accolta favorevolmente da Damon che aveva già considerato la cosa più volte. In passato spendeva parecchio tempo a corte per lavoro, tanto Aife aveva la madre a casa, ma ora era indeciso su cosa fare, la proposta della ragazza era scesa dal cielo e venne accolta con gioia. L’Imperatrice fu entusiasta e non diede nemmeno il tempo di pensarci all’Imperatore che ordinò di preparare una stanza a Aife accanto a quella di Wolfe, la regina si mise subito in moto anche e si assicurò che la stanza fosse perfetta per la nuova ospite. I fratelli di Wolfe provarono a commentare sulla condotta delle due ma vennero troncati da Aife che sfiorava una delle spade. Non servì altro per zittirli.
Così passarono un paio di mesi e dopo il sesto compleanno di Aife e Wolfe, un nuovo evento venne alla luce…
The Hell Fight.
The Hell Fight era una competizione anche nota come “l’Arena”. Questa competizione si teneva una volta ogni cinque anni e vedeva come partecipanti i principi di ogni regno e impero esistente, era un luogo per incontri politici ma anche per mostrare la propria forza e il proprio potere. Era un luogo per vantarsi di quale talento si possedeva al proprio fianco. Non era proibito che un principe partecipasse per se stesso ma nessuno lo faceva, di norma si sceglieva la propria guardia del corpo o il proprio protetto. Il premio era una medaglia a valore e una ricognizione pubblica ma era più di quello in realtà, il premio era diventare un noto pericolo per gli altri regni e una costante minaccia. Nemmeno a dirlo, Damon era campione da quando era diventato il cavaliere di Nikolai, ovvero da quando aveva iniziato a partecipare all’Arena, ovvero da quando aveva dodici anni. Quando la notizia che non avrebbe partecipato quell’anno era arrivata, tutti tirarono un sospiro di sollievo, forse qualcun altro avrebbe vinto finalmente…
Chi di speranza vive disperato muore dicono…
I nomi nel torneo erano molto famosi, c’erano agili maestri della spada dall’oriente, esperti spadaccini, veloci arcieri…ogni forma di lotta era consentita e si poteva partecipare con qualsiasi arma, Damon era un eccelso spadaccino e aveva vinto sempre con la spada, ciò non toglieva che potevi combattere corpo a corpo, con mazze, lance, archi o cose del genere. Fintanto che sapevi lottare potevi combattere, anche con la magia.
Aife si voleva iscrivere, Wolfe voleva iscriverla anche ma vennero preceduti, Sebastian l’aveva iscritta nel secondo in cui aveva preso il ruolo di cavaliere di Wolfe. Era iscritta come “cavaliere personale del principe Wolfe” e sarebbe stata annunciata così, infondo perché non torturare i propri nemici?
Quando si lesse “cavaliere di Wolfe” tutti scoppiarono a ridere ricordando Sebastian, dopotutto chi si sarebbe mai preso la briga a controllare se il cavaliere del principe dell’Impero vicino era cambiato?
Così quando la competizione arrivò molti alzarono un sopracciglio alla presenza di Sebastian al fianco di Wolfe. Quello lanciò un campanello di allarme nelle menti di tutti ma cosa poteva andare storto? Dopotutto nessuno era il pericoloso Damon. Chiunque altro era battibile…
-Dal lato sinistro il machiste del principe Sylvester…- disse l’annunciatore con calma.
Le urla del pubblico aumentarono di fronte all’enorme uomo di due metri dai capelli biondi a treccia, barba intrecciata, muscoli con tatuaggi tribali e un’ascia come arma. Aife lo identificò come un vichingo, sinceramente parlando ci somigliava e il gioco aveva preso “spunto” da personaggi esistenti per i mob degli altri regni, di fatto esistevano anche terre orientali come il Giappone e la Cina.
-E dal destro la guardia imperiale del principe Wolfe!
Il maciste guardò la porta da cui entrò il suo avversario, non era Sebastian ma tutti sapevano che avrebbe vinto facile. Dalla porta entrò quella che sembrava una bambola di porcellana, l’armatura che indossava era di argento con tracce di oro, un’armatura che accentuava la figura femminile, per quanto una bambina di sei anni potesse esserlo. L’armatura aveva una gonna corta fino al ginocchio, uno scollo a cuore, stivali con tacco, guanti in ferro e una tiara. I capelli erano stati fatti a boccoli ed erano lisci se non per due piccoli codini in testa. Aveva le sue spade incrociate dietro, quasi fossero un fiocco che le cingeva la vita.
L’uomo di due metri di muscoli scoppiò a ridere- una mocciosa!
Ogni singolo cavaliere presente che conoscesse Aife si congelò sul posto…beh quell’uomo era morto. Persino i principi fratelli di Wolfe avevano imparato che era meglio non irritarla, la ragazza era veloce di spada ma forse era la cosa a cui era peggiore…alcuni di loro si sfiorarono le zone dove aveva rotto loro delle ossa…l’Imperatore e l’Imperatrice non l’avrebbero mai punita perché lei puniva solo se loro oltraggiavano il principe Wolfe, quindi nessuno avrebbe detto nulla anche se li avesse uccisi. Dopo il terzo osso rotto erano tutti molto chiari sul fatto che Wolfe era ora intoccabile e chi osava andare contro a ciò…beh era stato bello conoscerti…
Aife lo guardò indifferente e si girò verso l’annunciatore- iniziamo?
L’uomo annuì- pronti? Ai posti? VIA!
L’uomo rise- sarò gentile, ti darò il primo colpo…
Aife ghignò- oh…bene…è il tuo funerale non il mio
L’uomo la guardò stranito ma non ebbe modo di ribattere che lei si era avvicinata a una velocità razzo e gli aveva dato un calcio allo stomaco, cosa che lo fece volare contro il muro e gli fece creare un cratere. Tutti alzarono gli occhi verso il tabellone ma non vi era stato uso di magia. Gli occhi si puntarono sul machiste ma come poteva rialzarsi? Quel colpo lo aveva messo quasi ko, era cosciente ma combattere? Non aveva possibilità.
-La vittoria sotto i trenta secondi, va alla guardia imperiale di sua altezza Principe Wolfe Artù DeDragon!
Gli spalti esultarono mentre gli altri sovrani e partecipanti iniziarono a sudare freddo.
-Posso? –chiese Aife all’annunciatore, zittendo tutti in un colpo- il mio nome non è mocciosa…il mio nome è Aife Lance Nightsword, figlia di Damon Lancelot Nightsword- i volti di tutti sbiancarono, lei sogghignò- ma il vostro nuovo incubo va bene anche…
Damon scoppiò a ridere ad alta voce, cosa che fece capire a tutti una cosa…erano fottuti.
Nemmeno a dirlo, gli incontri che seguirono in cui Aife era presente finirono nel giro di un minuto massimo, dipendeva se voleva o meno dare all’avversario faccia. Cosa che fece raggelare i vari concorrenti? Lei non lottava solo con le spade, qualsiasi fosse l’arma dell’avversario lei sceglieva di prenderla e combatterlo ad armi pari. Problema era che lei era migliore dei migliori esperti nell’usarle.
Un avversario che era noto per una mossa speciale con l’arco, la Tracking Arrow, una freccia che seguiva l’avversario finché non lo colpiva non importava cosa facesse esso, la freccia non si sarebbe fermata mai. Persino Damon aveva problemi ad affrontarlo. Aife non ebbe problemi però. Corse per dieci metri da quando la freccia venne scagliatale contro e si bloccò di colpo, la freccia la sorpasso come si fosse scordata della sua esistenza. Aife si girò di colpo e colpì l’avversario con dieci frecce scoccate nello stesso momento, bloccando l’avversario al muro per i vestiti.
Altri due avversari brillarono in passato per essere difficili da battere per Damon. Il primo era un mago dall’eccelse qualità di magia che usò lo stesso trucco che usava con Damon, congelò Aife sul posto. Damon usava la forza bruta per liberarsi ma veniva rallentato dal freddo.
Aife non si mosse per rompere il ghiaccio e chiuse solo gli occhi concentrandosi. Tutti pensarono a una sconfitta ma…
-Aife, è un ordine- disse Wolfe- vinci
Aife riaprì gli occhi e fece esplodere il ghiaccio creando una gigantesca fiammata che prese la forma di un enorme lupo- come sua altezza desidera…
Nemmeno a dirlo il tipo se la fece sotto e gettò la spugna.
L’ultimo eccelso era un maestro di arti marziali di un regno simile all’antica Cina, contro di lui le armi erano difficili da usare ma era sempre bello combattere contro di lui. Quando Aife vide l’atteggiamento cordiale dell’uomo, decise di dargli un po’ di faccia e i due misero su un’eccelsa dimostrazione di arti marziali, purtroppo per l’uomo Aife aveva parecchi più anni di esperienza in quell’arte e aveva anche vere conoscenze, e non le cazzate random inventate dai creatori del gioco. L’uomo fu però molto rispettoso e la ringraziò dello scontro, nonostante avesse perso sorrideva parecchio, per lui incontrare qualcuno così eccelso era già una vittoria in sé e per sé.
Nemmeno a dirlo dall’Arena uscì vincitrice Aife, cosa che diede una nuova luce a Wolfe che era riuscito ad accalappiarsi una guardia del genere. Quella sera vi era un party per la vittoria e molti sovrani volevano proporre le proprie figlie per nozze al principe, altri invece complottarono su come far sposare la bambina nelle loro famiglie.
Un talento del genere doveva essere loro!
***
-Tua figlia? –chiese l’Imperatore a Damon
-Si sta cambiando. Tua moglie l’ha rapita- rispose Damon
-Mio figlio è con lei? –chiese l’Imperatore
-Sì- rispose Sebastian- arriveranno a momenti
-Quel ghigno- disse la regina- promette molto bene
-Ovviamente- rise l’Imperatrice
-Ah lord Nightsword, l’uomo che cercavo- disse un re avvicinandosi di corsa- non sapevamo di una così talentuosa figlia
-Non serviva che lo sapeste- replicò lui secco, guardando gli altri nobili avvicinarsi. Si era scordato quel lato della nobiltà, di solito tremavano come pulcini quando lo vedevano ma guarda come gli corrono dietro ora per prendere la figlia in moglie…la sua spada voleva essere estratta per qualche ragione…
-Ha un Fiancé? –chiese uno dei sovrani
-Vostra maestà vostro figlio non ha una fiancé vero? –chiese intanto un altro all’Imperatore
“Andate al diavolo” pensarono in coro l’Imperatore, l’Imperatrice e la regina, non osarono dirlo però.
-Fottetevi –disse invece diretto Damon- non sono cazzi vostri
Sebastian si trattenne dal ridere, come c’era da aspettarsi dal più temuto dei cavalieri, non gli interessava per nulla urlare contro a nobili di alto o basso rango, poteva uccidere chi gli pareva a prescindere.
-Non dica così…- provò un nobile
-Sua Altezza imperiale il principe Wolfe Artù DeDragon e la sua guardia personale imperiale Aife Lance Nightsword.
A quelle parole tutti si girarono verso la scalinata. Wolfe era sempre stato un bel ragazzo, da quando aveva incontrato Aife però il suo aspetto era migliorato e teneva un’espressione più seria e dura, per sembrare più maturo ma la cosa non stonava, anzi valorizzava il suo fisico. Nel suo completo nero con decori in oro era stupendo ma la vera gemma era Aife al suo fianco, che più che una guardia era una vera e propria regina. Il vestito che Aife indossava era composto da un corpetto a collo alto di argento chiaro con pizzo e gemme, una fascia di argento più scuro che legava la vita e un’ampia gonna di argento scuro ricoperta di pizzo. Ai piedi aveva scarpe di argento e una tiara le ornava i capelli, messa lì di proposito dall’Imperatrice. Era leggermente truccata ed era da mozzare il fiato, era chiaro per tutti che da adulta sarebbe diventata ancora più bella.
In quel secondo tutti capirono che era inutile proporre le proprie figlie, non importa quanto bello fosse un fiore, era sempre inferiore a un diamante come valore. Aife era perfetta come futura fiancé, i padri dei due erano amici da anni e non sarebbe stato forse un’ottima scusa farli sposare per saldare una volta per tutte il legame tra la famiglia Imperiale e la Nightsword? Dopotutto Aife era la primissima donna nata in parecchie generazioni di figli unici maschi, era impossibile mancare una così conveniente occasione. L’unico modo per sottrarla a loro era dunque farla innamorare dei propri figli ma qualcosa diceva loro che qualcuno aveva tutte le intenzioni di uccidere chiunque ci provasse…
Dopo la prima lotta nell’Arena, Aife ricevette il suo primo nome, Hell Dog, in onore del cane infernale che proteggeva il proprio master da qualsiasi nemico, persino gli dei non poterono vincere contro di lui e nemmeno a dirlo, con lei al fianco di Wolfe, nessun assassino ebbe vita semplice…o vita in generale visto che la ragazza era veloce di spada.
In tutto questo un pensiero si formò nei partecipanti dell’Arena, era meglio Damon. Si, con Damon forse potevano vincere, ridategli Damon! Lei è un cheat umano! Ma era un po’ tardi per rimangiarsi gli esulti a vittoria quando lui aveva lasciato le competizioni.
Nemmeno a dirlo, Aife avrebbe partecipato a ogni futura Arena. Ma la cosa non fu del tutto negativa perché il carattere della ragazza era cordiale se le eri cordiale, cosa che permise di allacciare forti relazioni di amicizia tra lei e i partecipanti all’Arena, cosa che allo stesso tempo rafforzò il nome Nightsword e anche il nome di Wolfe perché sostenuto da lei…
Nemmeno a dirlo, l’Imperatrice e la regina stavano adorando sempre di più Aife…e il piano di nozze stava venendo così bene!



Capitolo 14: I love her...as a sister

Capitolo 14: I love her…as a sister

Alexander guardò Stephan- hey, Crystal è uscita e Aaron è fuori
-Oh…ehm…allora
-Vuoi entrare? –gli chiese Alex tranquillo- torneranno a momenti
-Grazie
-E di cosa? Teoricamente sono io l’intruso tra i due
Stephan si sedette sul divano- come ti trovi qui?
-Tutto bene, sono abituato a stare in giro dopotutto –disse Alex servendogli della cioccolata con biscotti
-Segui spesso Crystal in giro?
-Ah quasi sempre- disse Alex- mi ha trascinato per mezza nazione ormai, adora viaggiare e odia i lavori da scrivania
Stephan lo guardò- siete sempre insieme?
-Vorrei dire di no ma è raro che siamo separati a dirla tutta, spendo il 90% del tempo a occuparmi di lei quindi diciamo che siamo in contatto o insieme quasi in ogni momento della giornata- disse Alex
-Parecchio tempo…quindi solo la sera non siete insieme?
-Ah no, Crystal dorme spesso con me nella mia camera- disse Alex tranquillo
Stephan per poco non si soffocò
-Hey tutto bene?
-S…sì…dormite…insieme?
Alex alzò un sopracciglio- oh…non in quel senso, la compagnia di Aaron ti fa male…dormiamo e basta, nulla di sessuale.
-Perché?
Alex sospirò- è dura da spiegare ma…diciamo che ha iniziato a soffrire di incubi dopo…alcuni eventi…da allora ha problemi a dormire da sola, beh non quanto prima ma tuttora preferisce dormire con me al fianco…pensa a me come un suo orsacchiotto per evitare brutti sogni.
Stephan annuì- anche Aaron ha incubi delle volte…di solito usciamo a bere qualcosa insieme o lo calmo al telefono…
Alex annuì- non posso permettere che Crystal inizi a bere…e una chiamata non basta con quella testarda…
Stephan annuì- tu…
-Io?
-La ami? –chiese Stephan
Negli occhi di tutti era visibile che per Alexander Crystal era la priorità numero uno. Nessuno farebbe tanto solo per un’amica…
-Sì –ammise Alexander tranquillamente
Stephan rimase colpito, non si aspettava un sì diretto
-Ma non come pensi tu –aggiunse lui dopo aver bevuto un sorso della sua bevanda
-In che senso?
Alexander sorrise nostalgico- Crystal è la mia sorellina…la amo come amerei una sorella gemella…e non posso permettere che qualcosa la ferisca…capisci vero?
-Una sorella…
-Provo gli stessi sentimenti che tu provi per Juliet, come Juliet è la tua sorellina, Crystal è la mia –disse Alex- non posso lasciare che qualcuno la prenda di nuovo da me…non voglio perdere di nuovo la mia gemella…
Stephan lo osservò- avevi…una sorella minore?
Alex non rispose- non importa ormai…so solo che Crystal è il mio tutto ora. Proteggerla è il mio lavoro…per questo, non esiterò a eliminare chiunque sia un pericolo per lei- lo sguardo di Alexander era duro e parecchio serio.
Stephan annuì piano. Qualcosa gli diceva che Alexander aveva perso qualcuno e Crystal era entrata in quel ruolo…non era sicuro se fosse o meno una cosa positiva ma era chiaro che Crystal non avesse problemi con quel ruolo…e lui non poteva dir loro nulla- sono certo che riuscirai…
Alex gli sorrise- sta tranquillo…sono molto peggio di ciò che credi…



Capitolo 29: I am so tired of pretending

Capitolo 29: I am so tired of pretending

Josh guardò le foto che gli avevano inviato.
-Siete sicuri siano vere?
-Sì
-I cadaveri?
-…
Josh alzò gli occhi sui cacciatori. Quel silenzio…
-Non abbiamo recuperato i cadaveri signore…
Josh tornò a guardare le foto
-Sr…suo fratello…
-Non importa –disse Josh- quell’idiota si è preso il finale che meritava.
-Cosa vuole fare ora?
Già, cosa fare?
Avevano perso più dell’ottanta percento dei loro soldati.
Avevano perso più del novanta percento delle loro risorse.
Avevano perso contatto con le altre associazioni di cacciatori.
Avevano perso persino i cadaveri dei loro membri.
Avevano perso tredici delle venti basi operative.
Avevano perso il supporto pubblico.
Avevano perso novanta percento delle loro armi.
Avevano perso contatto con le famiglie dei cacciatori.
Avevano perso contatto con ventisette delle ventinove sacre famiglie di cacciatori.
Avevano perso quasi tutto.
Quello era il lavoro di un professionista.
Di qualcuno che sapeva come ucciderli e dove colpire.
Qualcuno che sapeva come distruggere la loro struttura.
Per questo…
-Logan- chiamò Josh- ho bisogno del tuo aiuto
Odiava dover ricorrere a quello stregone.
Ma entrambi erano dallo stesso lato dopotutto.
Lui voleva la morte delle BRS e così voleva Logan.
Avrebbero potevano essere nemici ma in quel caso erano alleati…
Dovevano solo sbarazzarsi delle BRS…
Sarebbe stato facile.
Era ora di smettere di pretendere di essere amici e che tutto fosse apposto.
Era ora di distruggere quelle streghe e per questo…
-Ho giusto il rito che ci serve… -disse Logan con un ghigno


Capitolo 3: Who are you calling kitty?

Capitolo 3: Who are you calling kitty?

 Dire che la notizia viaggiò in fretta era dir poco. E ovviamente come potevano le guardie dei sette Love Interest lasciare in pace la nuova pivella? Le avrebbero insegnato quale era il ruolo di una donna…
L’Imperatrice e la regina erano a prendere un thè quando la notizia arrivò e ovviamente le due si precipitarono a incontrare la ragazza e verificarne le abilità, senza farsi vedere.
Perché ciò? Semplice, perché gli idioti principi avevano deciso di umiliare pubblicamente Wolfe e la sua nuova guardia, peccato avessero scelto la preda sbagliata.
***
I principi erano abbastanza…confondibili nel gioco. Letteralmente la differenza che trovavi era nel colore dei capelli. Il gioco è stupido. Sono tutti più o meno della stessa età quindi andrò in ordine casuale: Stephan, Michael e Ciel sono biondi con occhi blu, Lucas, Thomas, Trevis e Nathan sono castani con occhi blu e…questo è pressoché tutto ciò che serve sapere su di loro. Come personaggi erano molto piatti e poco differenti se non per qualche strano tic o perversione o robe del genere, non avevano una storia intrigante o altro, letteralmente erano così simili che non potevi distinguerli se non guardavi il nome di chi parlava…ok c’erano differenti acconciature e stile di vestiti ma…erano pressoché identici. Inoltre erano tutti figli di differenti concubine quindi il fatto che si somiglino tutti è leggermente…strano. Anche perché l’Imperatore ha occhi di oro e capelli naturali grigi, il nero dei capelli di Wolfe viene dalla madre naturale. Ora non venitemi a dire nulla, io sto solo pensando che qualcuno qui ha fatto due giri con qualche cavaliere di corte…
Le loro guardie erano mob quindi non mi sono nemmeno interessata a impararli i nomi e visto come mi guardano, con il loro guardo da chi sta per vincere, credo di non volerli imparare…non posso dare una lezione ai fottuti principini ma nulla mi vieta di far molto male alle guardie no? No? Fingiamo siano i principi!
-Hey gattina- dice di nuovo una delle guardie
Wolfe si sta irritando e Sebastian ruota gli occhi- sono le guardie dei principi
-Quindi posso umiliarle- replico io al nostro braccio sinistro
Sebastian sorride malefico- ti prego fallo, sono anni che voglio fare loro male
-Principe? –chiedo io
Wolfe mi fa un cenno con il capo. Bene! Posso farli fuori! Circa…non posso ucciderli…purtroppo…
-Hey gattina, sei sorda? –chiede una di loro
Io sorrido- perché non risolviamo la cosa nell’arena?
-Oh? Come se una gattina potesse fare nulla contro noi- ride uno di loro
Io sorrido- se vincerete farò qualsiasi cosa voi diciate- oh guarda i porci come mi guardano ora- se vinco io…
-Come se fosse possibile- dice un altro
-Quindi accetterete qualsiasi richiesta? –chiede Sebastian
-Ovviamente- ridono loro- non vincerai gattina
Li guardo allontanarsi verso l’arena e sorrido.
-Sicura? –chiede Wolfe
-Principino dovrai imparare una cosa…io non dico niente se non sono sicura di vincere- dico io tranquilla- Sebastian lascio a te pensare a cosa richiedere dalle guardie…perché non scommetti con i principi già che ci sei?
Lui ghigna- noi andremo d’accordo…
****
La principessa Mireille, il cui nome significava “per essere ammirata”, era una ragazza molto sveglia fin dall’infanzia. I lunghi capelli bruni e occhi oro della ragazza erano segno del fatto che fosse figlia dell’Imperatore, e il suo carattere era noto ancora più del suo aspetto. Era con la madre, la regina Charlotte, una bruna con occhi verdi, e l’Imperatrice Lisette, bionda con occhi blu, a spiare cosa succedeva nell’Arena. Appena vide Aife capì subito che non era il tipo con cui giocare, era qualcuno che poteva fare parecchio male…ciò non negava che era bella come poche. L’Imperatrice e la regina invece osservarono le reazioni dei principi, la confidenza di Wolfe diede loro speranza, se questa ragazza poteva dar al principe una stabilità e dargli supporto, era più che benvenuta dalle due. Sentirono le scommesse e sperarono davvero che Aife sapesse combattere, i principi stavano scommettendo una fortuna, Sebastian voleva derubarli per bene eh? Era una fortuna che servisse Wolfe…
-Allora gattina- disse uno dei suoi avversari- chi vuoi affrontare prima?
-Andate tutti insieme- disse Aife annoiata- non avete una possibilità da soli…
-Sicura? –chiese un soldato che era lì per assicurarsi che tutto andasse bene e per assicurarsi che le scommesse venissero rispettate.
-Come se potesse batterci- rise una delle guardie
Aife sorrise- paura di affrontarmi insieme? Non pensavo foste così patetici…
-Bene, ti insegneremo il tuo posto- disse uno di loro.
La circondarono velocemente. I presenti fecero una smorfia, l’avevano appena circondata…
Aife mosse appena la testa per osservare le posizioni dei sette e tirò fuori le due spade. Le fece ruotare nelle mani prima di guardare di nuovo i ragazzi. C’era una leggera tensione nell’aria, ma lei sembrava completamente a suo agio. I ragazzi si coordinarono e attaccarono nello stesso istante. Tutti si prepararono al peggio ma…la ragazza semplicemente saltò in alto schivando il colpo. Gli occhi di tutti si puntarono sulla ragazza che stava ora facendo una capriola in aria. Aveva saltato almeno dieci metri di altezza. Guardò dall’alto i sette con disinteresse, era sottosopra ma la gonna di lei rimase piegata in modo che nessuno potesse vedere nulla. Girò con le spade e si scagliò contro uno di loro, il colpo venne parato ma la forza scaraventò il tipo a terra lo stesso e gli fece male. Una volta atterrata subito si scagliò contro un altro e tirò un calcio a un terzo proprio sotto il mento, cosa che fece cadere l’altro all’indietro, ruotò la spada e colpì un quarto facendolo cadere. Ruotò le spade e osservò i tre che si erano allontanati. Fece uno sprint e colpì due di loro con il dietro della spada allo stomaco, facendo sputare ad entrambi sangue e cadere a terra, saltò poco prima dell’ultimo e alzò le spade prima di colpirlo. Il tipo parò tenendo la spada come meglio poteva ma il colpo fu abbastanza forte da rompere la lama. Aife lanciò in aria le due spade e colpi con calcio ruotante il tipo alla testa stendendolo. Girò la testa di lato per vedere il primo colpito rialzarsi dolorante e aprì le mani vicino ai fianchi. Il tipo le corse in contro con la spada pronta. Le spade di Aife le caddero in mano e lei si girò veloce prima di parare il colpo e tirare al tipo una ginocchiata allo stomaco e poti una seconda sotto il mento. Il tipo cadde in ginocchio e perse la presa sull’arma. Guardò i sette doloranti a terra e rimise le spade al loro posto.
-La prossima volta che mi provate a chiamare gattina vi sgozzo- disse con un sorriso sulle labbra.
-La vincitrice è lady Aife! –disse subito il soldato, si…era la figlia del tremendo generale…
Aife spostò una ciocca con una mano e si allontanò verso le scale- spero manteniate il vostro accordo…o vi verrò a cercare…
Wolfe si allontanò pure- beh fratelli…verrò a riscuotere…
-Stai scherzando vero? –chiese Stephan
-Non è colpa mia se siete così idioti da non capire che qualcuno vi sta imbrogliando –disse Wolfe dando loro le spalle
Thomas si avvicinò per scagliargli un pugno ma il polso di lui venne afferrato da qualcuno. Aife girò il polso del principe e lo forzò in ginocchio per il dolore.
Aife mollò la presa e sorrise ai sette- non sotto il mio sguardo…sarà un piacere avere a che fare con voi…specie visto che ho ricevuto il permesso di farvi molto male se riterrò l’atto necessario
I sette sbiancarono e rimasero a guardarla privi di voce in gola.
Sebastian sorrise- verremo a riscuotere…
-Buona giornata- disse Aife seguendo Wolfe con calma.
L’Imperatrice sorrise, quella ragazza…era davvero interessante. Guardò la propria guardia e maid personale- informate l’Imperatore e assicuratevi che i principi rispettino la scommessa!
La regina annuì- un’ottima guardia…
-Dovremmo invitarla per un thè- disse la principessa guardando le due adulte
Le due annuirono complici.
Dovevano mantenerla dal lato di Wolfe, tra lei e Sebastian…era certo chi avrebbe ottenuto il trono.


Capitolo 2: Good Prince vs Idiots

Capitolo 2: Good Prince vs Idiots

-Spada più in alto, se pari così il colpo rischi di venir ferita- disse Damon guardando la posizione della figlia
-Se la alzo rischio di venir disarmata- obbiettò lei
Lui si bloccò un secondo- ma…
-Non ho la statura di un uomo adulto papà, ho solo cinque anni –gli disse lei
Da quando avevano cominciato ad allenarsi insieme l’atmosfera nella dimora dei Nightsword era diventata molto più calma del solito. I due erano diventati molto più uniti di prima e Aife aveva smesso di comportarsi come una lady, cosa che aveva mandato l’insegnante di etichetta in panico ma il problema fu risolto velocemente, Damon l’aveva licenziata. La figlia aveva già raggiunto da anni l’apice di ogni conoscenza accessibile per le assurde pretese della moglie, futura ex-moglie. Sapeva che soffriva ma non era mai intervenuto per paura di ferire la crescita della figlia, era un uomo lui e senza fratelli minori o maggiori e senza sorelle in generale, come figlio unico e senza bambini intorno era dura capire cos’era il giusto o sbagliato metodo di crescita, specie per una figlia femmina che era rinomata già prima del suo debutto in società come giovane genio e talento innato in ogni arte che apprendesse. Sinceramente parlando non sapeva come educarla ed era spaventato all’idea di tagliare le ali alla figlia dandole l’educazione errata. Come poteva sapere che in realtà la figlia avesse le ali tarpate dalla moglie e che il suo enorme talento come cavaliere stava rischiando di finire nel camino? Forse la fuga di quella puttana era stata l’unica cosa decente che aveva fatto dopo avergli dato Aife. Di certo faticava a ricordare momenti felici con quella donna oltre la nascita di sua figlia.
La bambina era proprio sangue del suo sangue, capiva velocemente schemi militari, aveva appreso come cacciare in un lampo, poteva stargli dietro negli allenamenti, cosa che tuttora nemmeno i suoi uomini riuscivano a fare, era sveglia e veloce nel capire come reagire contro di lui, aveva anche un ottimo istinto, il che era eccelso se volevi essere un cavaliere che serviva direttamente l’Imperatore. Già, Damon era ambizioso, sapeva che sua figlia sarebbe diventata la guardia personale di uno dei figli dell’Imperatore se lui l’avesse vista in azione. Era una donna, e con ciò? Sua figlia poteva fare il sedere a chiunque avesse di fronte, che importava se era maschio o femmina? Inoltre non era molto meglio una donna come cavaliere? Vi erano occasioni in cui una guardia donna avrebbe attirato meno l’occhio di un nemico. Dopotutto una dama dal lungo vestito e dal bel visino non te la riesci ad immaginare con una spada in mano a sgozzare nemici. Parlando di ciò, Aife aveva appreso velocemente come uccidere animali e prepararne la carne nei casi di accampamenti esterni, era estremamente stupito anche dalla sua conoscenza culinaria, cosa che la bambina aveva giustificato con un “quella donna diceva che sedurre un uomo può essere fatto anche con afrodisiaci e robe del genere, diceva che dovevo sapere un minimo di cucina per poterlo accalappiare”, cosa che non era del tutto falsa visto che la donna le aveva insegnato come usare gli afrodisiaci a tre anni, quindi la nuova Aife non ebbe problemi a scaricare altro fango sulla figura della fuggiasca donnaccia che era quella donna. Il padre fu tutto tranne felice a sentire quelle parole, cosa diavolo le insegnava sua madre!? Era davvero fortunato che la figlia fosse intelligente e non stupida, chissà che altra cazzata le avrebbe detto crescendo…
-Papà- disse Aife poggiata a gambe incrociate, in una maniera poco femminile, su un tronco vicino al campo di allenamento. Aveva preso vecchie abitudini di quando era nel militare e la cosa aveva ravvivato la sua figura con i soldati, era più semplice avvicinarsi a lei ed era un piacere averla intorno. Potevano finalmente vedere che lei era figlia del loro generale. L’unica cosa che era cambiata di Aife dalla sé nella prima vita e ora era che era una bellissima ragazza. Aife era un bambola di porcellana della più fine fattura, era un pezzo di arte e anche nel gioco era descritta come la più bella delle creature, più della protagonista. Con la magia che esisteva in quel mondo, poteva allenarsi quanto voleva senza mettere su muscoli visibili, il che le piaceva parecchio come idea. Non disprezzava affatto essere femminile e poter rompere le teste dei suoi nemici a mani nude allo stesso tempo- perché non divorzi?
Damon la guardò stupito- ma…
-Quella non tornerà –disse Aife- e dubito tornerà per fare la moglie…e poi chi vorrebbe una donna di così facili costumi?
Lui annuì- andiamo a palazzo allora
-Andiamo? –chiese lei
Lui annuì- con la scusa ti presento all’Imperatore…
-Mi vado a cambiare- disse lei tranquilla
Jack guardò Damon- sei sicuro?
-L’unico motivo per cui non ho divorziato finora era perché non volevo lasciare Aife sola, ma ora che lei mi incoraggia come potrei non farlo? –chiese Damon- non oso immaginare cosa diavolo quella pazzoide volesse insegnarle…
-Beh ora non c’è più- disse Jack
-Nessuno sarà più in quel ruolo –disse Damon- Melissa dovrà aiutarla con quelle cose da donna ma non ho intenzione di rischiare mia figlia per un’ennesima puttana, non ho intenzione di risposarmi
-Meglio –disse Jack- almeno potrai concentrarti nel crescere Aife nel modo giusto
Damon annuì contento- hai ragione…va a prendere il regalo per lei, ho ricevuto il permesso l’altro ieri per portarla a palazzo con armi
-Ottimo –disse Jack correndo a prendere la spada.
Damon sorrise- mia figlia…è mia figlia dopotutto
***
Collant di pizzo bianchi, una camicia bianca con bordi di pizzo a maniche lunghe, una gonna celeste con pizzo bianco in stile lolita, un corpetto bianco con decori celesti e un grosso fiocco sul retro, scarpette celesti con un leggero tacco e i capelli semi legati con due fiocchi celesti con bordi bianchi e resi a lunghi boccoli. Il visino da bambola di Aife e quel look la rendevano la perfetta Lady e anche dopo il periodo di allenamento con il padre l’immagine non era stata ancora rotta.
Sembrava ancora una bambola di porcellana.
Damon sorrise vedendola scendere- ti sta bene il celeste
Aife gli sorrise e guardò con interesse la scatola che le porgeva- cos’è?
-Un regalo- rispose Damon
Lei lo aprì con curiosità e trovò all’interno due spade gemelle, una dalla fodera bianca con decori in oro e neri, una dalla fodera nera con decori bianchi e argentei. L’impugnatura era finemente decorata e c’erano delle gemme.
-Sono stupende! –disse Aife contenta- posso portarle con me?
-Certo- disse Damon- ho già ricevuto il permesso dall’Imperatore
Aife sorrise contenta- grazie.
-Come le metterai con quella gonna? –chiese curioso Jack ma Aife le aveva già messe. Di fatto le aveva messe a x e legate al basso della schiena, cosa che le rendeva semi nascoste sia dal fiocco che aveva in vita sia dai lunghissimi capelli.
-Comodo- commentò il padre- in futuro potresti nasconderle tra acconciature o gonne le armi…
-Avevo già pensato alla cosa- ammise Aife- volevo farmi cucire delle tasche nella parte interna della gonna per armi varie e…
-Puoi farlo, chiama i sarti quando vuoi, papà penserà al pagamento –disse Damon- andiamo su, sua maestà ci aspetta
***
Ora…papà ha detto che posso gironzolare qui intorno…dove sono i nobili che volevo prendere a calci nel sedere?
Nel gioco viene detto spesso come il primo principe venga ridicolizzato, bullizzato e ferito dai figli di nobili che supportano uno dei suoi fratelli. Per evitare guai rimane in silenzio, anche perché non crede che il padre lo proteggerebbe. Oggi uno di quei nobili lo ferirà al punto che perderò la vista da un occhi…vediamo di rimediare alla cosa.
Il primo principe è figlio dall’attuale Imperatrice e ha come sostegno parecchi nobili della sezione religiosa e medica del regno. L’attuale imperatore ha avuto i suoi figli da diverse mogli e ne ha perse parecchie duranti i vari parti o assassinii vari. In questo momento a palazzo ha solamente una Imperatrice, una regina e ha seppellito di recente l’ultima concubina imperiale. Il primo principe è nato da sua maestà la primissima Imperatrice, una donna sposata nella famiglia imperiale da una famiglia collegata alla chiesa centrale, la donna morì di parto ma l’Imperatore decise lo stesso di nominare il figlio di lei come primo principe e futuro erede, cosa che diede pace alla famiglia della donna e ai nobili che supportavano lei e dopo il figlio di lei, l’imperatore decise di non nominare nessuna concubina come propria imperatrice dopo di lei ma nominò una concubina a regina quando essa gli diede l’unica figlia femmina che possiede, la principessa e la regina sostengono la nomina al trono del primo principe poiché la regina era un tempo la maid e migliore amica dell’Imperatrice e fu grazie a lei che ebbe il ruolo di concubina e poi di regina, di fatto la principessa e il primo principe sono molto legati. Quando il primo principe fece due anni, l’Imperatore si sposò una nuova imperatrice, l’attuale Imperatrice, una donna sterile che entrò a corte solo per aiutare il proprio regno via le nozze e che si innamorò a prima vista, nel senso materno del termine, del primo principe. Chiese all’Imperatore di poterlo adottare e la cosa fu accolta subito anche dalla famiglia della precedente Imperatrice, dopotutto la cosa aumentò il potere politico del primo principe e il supporto di esso. Poco dopo la nascita del primo principe nacquero gli altri principi e la principessa, le madri di loro finirono, in un modo o nell’altro, nella tomba, eccetto la madre della principessa. Se vogliamo dirla tutta, eccetto per le morte di parto, la maggior parte è morta per assassinio, la nuova Imperatrice e la Regina si sono unite per sostenere il primo principe al trono e visto che una concubina poteva essere comunque un pericolo…beh si sono sbarazzate di loro. Nel gioco la protagonista viene ostacolata dalle due al punto che solo la loro morte porterà al trono un altro principe…vedremo di cambiare la cosa…
Il primo principe si chiama Wolfe Artù DeDragon, ha capelli neri e occhi oro, un genio noto e abile in medicina come in combattimento, ha un paio di mesi più degli altri principi e un mese più di me. Al suo fianco vi è Sebastian Damon Demon, un nobile del rango di Arciduca, suo braccio destro nel gioco e sua guardia ma non ha talento in ciò, ha capelli bianchi e occhi viola. A mio parere sarebbe un eccelso primo ministro, guardia reale? Non direi proprio.
-Perdente- dice un nobile
Trovate le mie vittime!
Sebastian viene spinto di lato mentre uno dei cinque nobili solleva per il colletto il principe Wolfe- vediamo cosa succederà se il principe diventa disabile…
-Ara…qualcuno vuole perdere la propria testa oggi eh? –dico io con un tono incurante.
Ora mi diverto…
****
Fu come un raggio di sole nel mezzo di una tempesta quella voce per Wolfe e Sebastian. Il tono indifferente e forse annoiato di quella voce melodiosa era di una ragazza che non pareva terrena tanto era bella. Gli occhi di argento che possedeva davano via il cognome della famiglia, che loro sapessero di fatto solo i Nightsword avevano quel colore di occhi. In quel momento però non importava, qualcosa nello sguardo della ragazza diceva che stava per divertirsi parecchio.
-Mocciosa sparisci prima che ti mettiamo nei guai- disse il nobile
Lei si mise a giocare con una delle sue ciocche- ara…che educazione, mi chiedo quale porcile abbia partorito codesti maiali…
Sebastian avrebbe riso se non fosse stato in una situazione del genere, Wolfe invece non riusciva a toglierle gli occhi di dosso. Il volto, il corpo, la voce…era così…perfetta.
-Forse dovremmo insegnarti cos’è il rispetto mocciosa- disse il nobile mollando Wolfe e tirando fuori un coltello per minacciare Aife, purtroppo per lui.
La ragazza ridacchiò mentre la spada di lei era al collo del ragazza- troppo lento…
Il nobile sbiancò- co…
-Mi chiedo…dovrei decapitarti o solo rovinarti il volto? Ara…cos’è più divertente mi chiedo~
-Come osi portare un’arma a palazzo?! –chiese un altro cercando l’aiuto delle guardi ma non erano in una zona con guardie
-Eh? Sei così stupido? –chiese lei piegando la testa di lato- voi avete portato il principe in una zona priva di controllo così da ferirlo…ma non avete calcolato che qualcuno potrebbe uccidervi?
I tipi sbiancarono. Qualcosa diceva loro che lei li avrebbe davvero uccisi…dovevano tornare dalle guardie e accusarla o…
-Vostra Altezza, Lord Demon –disse Aife con estrema calma- vi chiederei di venire dietro di me, questi idioti potrebbero avere un lampo di genio…
I due obbedirono immediatamente. Sebastian non poté che chiedere- lampo di genio?
-Se vi prendevano prigionieri avrei dovuto abbassare la mia arma- rispose lei- ora che siete fuori dalle loro manine…posso punirli…sempre che lei voglia sua altezza…
Aife guardò con la coda dell’occhio Wolfe che immediatamente capì. Gli stava dando il controllo.
Lasciarli liberi era una pessima idea, avrebbero trovato modo per vendicarsi ma poteva fidarsi che la ragazza avesse le abilità per sconfiggere i cinque?
Era un gioco d’azzardo ma…
-Puniscili- disse Wolfe con serietà
Aife sorrise divertita- uhm? Interessante…mi piaci, ti darò una mano…
In un secondo la ragazza sparì da davanti ai due e i cinque caddero in ginocchio sputando sangue e dimostrando segni di avere rossa rotte.
Sebastian la guardò rimettere la spada apposto- spero tu abbia il permesso per portarle…
-Ho il permesso da sua maestà l’Imperatore –disse lei tranquillamente- parlando di ciò…
I due si girarono per osservare chi stava arrivando. Accanto all’Imperatore Nikolai, un uomo dai capelli grigi e occhi oro, c’era il terrore di ogni cavaliere, il generale Nightsword, colui che era noto per non aver mai perso una guerra e per aver ucciso a mani nude un esercito intero…un terrificante uomo che da solo poteva decidere le sorti dell’Imperatore, se lui avesse mai deciso di ribellarsi nessuno avrebbe potuto fermarlo o sconfiggerlo.
Uno dei nobili a terra, vedendo i due, alzò la voce- sua maestà la prego ci aiuti! Questa pazzoide ha alzato le armi contro di noi! Ci vuole uccidere per il divertimento del primo principe! Ha anche portato armi illegalmente! La prego ci aiuti!
L’Imperatore alzò un sopracciglio, una bambolina come lei con tali abilità? Poteva essere solamente una persona…
Aife non batté ciglio al commento dei cinque e semplicemente si inchinò verso l’imperatore e poi si girò verso il padre- questi cinque stavano cercando di cavare gli occhi del principe
-Mente! –disse il nobile a terra in panico- questa puttana…
-Chi cazzo chiami puttana?! –chiese Damon con un ringhio che fece tremare tutti, specie le guardie a palazzo che erano giunte a soccorrere i nobili
-Ara…papà non apprezza quando vengo insultata- rise Aife tranquilla- e poi…non sono l’unica armata vero?
-Controllate se hanno armi! –ringhiò Damon
Un soldato si avvicinò per controllare Aife e lei lo guardò storto- provaci e ti cambio di sesso
Lui indietreggiò velocemente, si…era la figlia di Damon, no non ci avrebbe rimesso la pelle per qualche nobile che non sa che cazzo fare!
-Sono armati –disse una delle guardie
-E prima che lo dicano- disse Aife- mio padre ha ottenuto il permesso da sua Maestà per lasciarmi portare armi a corte, quelle però sono ferite fatte per con un calcio non con la mia lama…avessi usato quella e avreste cadaveri da ripulire
Sebastian ridacchiò e Wolfe lo guardò male, non era momento.
-Wolfe, è vero che ti hanno attaccato? –chiese l’Imperatore
-Sì- disse lui- sono settimane che mi tormentano, vogliono che rinunci al trono, prima che…questa lady ci venisse a salvare mi stavano minacciando con un arma
Lui annuì- portateli nelle prigioni…lascerò l’interrogatorio a te Damon
-Oh tranquillo…gli farò sputare anche l’anima- disse lui facendo tremare i cinque
Uno di loro provò a dire qualcosa ma Aife tirò fuori la spada- forse dovrei direttamente decapitarti sul posto…tanto verrai ucciso per attentato alla vita del principe…
E nessuno di loro osò fiatare. Lei rimise l’arma a posto e li osservò sparire trascinati dai soldati.
-Perderanno il titolo nobiliare…se non ammazzo tutta la famiglia prima- mormorò Damon
Sebastian ghignò. Ottimo.
Wolfe invece osservava fissò la bionda, era forse un angelo?
Aife fece un inchino- mi scuso per il ritardo, sono Aife Lance Nightsword, figlia della vostra guardia Imperiale, come sta vostra maestà?
L’Imperatore le sorrise- è un piacere conoscerti Aife, sto bene grazie e ti ringrazio per aver salvato mio figlio.
-Nulla di che- disse lei.
-Come ti dicevo- disse Damon- mia figlia è un’eccelsa spadaccina e cavaliera
A quelle parole un piano si fece nella mente di Wolfe, Sebastian era eccelso come aiutante ma come guardia? Non proprio e entrambi cercavano qualcuno che potesse prendere la posizione di guardia così da poter rafforzare il loro controllo…per cui…
-Padre- disse Wolfe subito- posso chiedere che Lady Nightsword diventi la mia guardia personale?
Sebastian prese subito coda ai pensieri del principe e annuì- vostra maestà le mie doti come guardia sono inferiori a Lady Nightsword…
-Inferiori? –rise Damon- ragazzo mio tu e la spada sembrate cane e gatto!
L’Imperatore guardò Aife, beh sapeva più dei due quanto talento la ragazza avesse…ok potrebbe o no averla spiata e aver chiesto al padre di lei spiegazioni sul cambio di condotta dell’educazione. Sapeva quanto talento avesse e già poter subire l’addestramento di quella bestia senza stancarsi era riprova del talento di lei. Un’eccelsa guardia era qualcosa che voleva per l’unico figlio maschio decente che avesse, quindi…- Aife, cosa ne pensi?
-Lord Demon sarebbe un eccelso primo ministro- rispose lei tranquilla- non mi dispiace prendere il ruolo di guardia se lui resterà al come braccio sinistro del Principe.
Sebastian la guardò grato, beh quello toglieva parecchio tempo di convinzione!
Wolfe sorrise, si era un angelo caduto dal cielo per salvarlo!
Se Aife avesse sentito quei pensieri, avrebbe iniziato a chiedersi se forse l’idiozia dei Love Interest si fosse trasmessa al Primo Principe. Ma quale angelo! Questo era pazzo!
-Bene…allora è deciso! –disse l’Imperatore- non è un problema per te Damon?
-No- disse lui tranquillo- posso garantire sulle abilità di mia figlia
-Ottimo –disse l’Imperatore- tornando al tuo divorzio…
-Voglio divorziare- riconfermò Damon
-Sei sicuro? –chiese l’Imperatore
-Di volersi separare da una che apre le gambe al primo che passa? –chiese Aife- sono abbastanza sicura che quella donna abbia già iniziato a tradire l’amante tanto è di facili costumi, pessima madre, pessima moglie…nemmeno un santo la vorrebbe tenere
-Lo prenderò per un sì allora- disse l’Imperatore- bene…torniamo dentro che firmiamo i documenti per il divorzio e nomino con un editto Aife come guardia personale del principe…Wolfe perché non le mostri il palazzo?
-Con piacere- disse lui
L’Imperatore sorrise, ci sarebbe stato da divertirsi se il carattere della ragazza era come quello del padre…



Capitolo 13: Blood

Capitolo 13: Blood

Per Crystal Alexander era sempre stato la persona più importante della sua vita. Questo era stato anche prima che lui fosse DK e diventasse qualcuno di potere.
Era dura prima che lei diventasse Empress, anche se era figlia dell’attuale capo della BRS non voleva dire che fosse immune dalle occhiatacce degli altri membri o da attentati vari.
Si ricordava ancora il giorno in cui erano sotto assedio e qualcuno era riuscito a entrare e rapirla. Era spaventata a morte e visto che era prima che lei avesse poteri, era completamente indifesa.
In quel momento aveva parecchia paura. Era in una zona sconosciuta, legata e priva di supporto.
Persino da adulta aveva ancora i brividi per la situazione in cui si era ritrovata.
I suoi aggressori erano normali umani, ora li poteva uccidere a mani nude al tempo erano forse peggiori dei mostri che ora combatteva. Una bambina contro uomini adulti…non era fattibile.
Non l’avevano ferita ancora, serviva viva per il riscatto dopotutto, e nessuno poteva venirla a salvare visto che la tenevano sott’occhio e un minimo errore sarebbe costato la vita di Crystal.
Erano in una situazione di stallo e nessun adulto aveva il fegato di prendere azione.
Aveva parecchio paura ma questa aumentò quando fuori si sentirono delle grida di puro terrore.
Era sola nella stanza in cui l’avevano chiusa quindi non poteva sapere cosa stesse succedendo fuori quelle porte, ma sapeva che non era in pericolo…lo sentiva per lo meno.
La porta si aprì e lei chiuse gli occhi pronta al peggio quando…
-Crystal? Va tutto bene ora…sei al sicuro
Alexander era venuto a prenderla. Quando aprì gli occhi lo vide, coperto di sangue e con un sorriso gentile in volto, una spada insanguinata in mano e…non serviva vedere i cadaveri per capire cosa avesse fatto.
Tuttora era per tutti un mistero chi avesse insegnato quelle mosse a un bambino di quell’età ma nessuno osò commentare.
Alexander era pericoloso e quando divenne DK divenne qualcuno che nessuno osava offendere.
Essere diventata Empress Rose le diede l’opportunità di mostrarsi migliore di ciò che gli altri credevano ma nessuno le dava retta per la sua età. Quando però Alexander pretese il suo ruolo, chiunque si fosse opposto finì in ginocchio a chiedere perdono spaventato a morte.
Quando Annalise finì in coma fu di nuovo Alexander a darle il ruolo, spaventando a morte chiunque si opponesse.
Non importava quanto una persona avesse controllo sulla propria rosa, nessuna rosa osava andare contro Alexander, sia prima che dopo essere DK.
Aveva perso il conto delle volte che tornava alla base coperto di sangue ma mai lo vide ferito, da questo nacque anche il suo nickname “The Invincible Emperor” e chiunque sapeva che averlo contro era un suicidio. Da giovane era sostenuto da Light e Dark Princess, cosa che gli garantiva potere a prescindere dalle circostanze, dai sei anni in poi nessuno osava sfiorare l’idea di togliergli il ruolo poiché era eccelso in esso.
Non era un normale leader, preferiva entrare in battaglia al fianco di Empress e raramente le dava modo di agire da sola. A differenza dei suoi coetanei, Alexander era sempre stato maturo per la sua età, quasi non fosse mai davvero nato bambino e la cosa poteva inquietare molti.
Non era divertente andare contro un bambino che sapeva più di te.
Per Crystal lui era sempre stato un dono dal cielo. Per quanto amasse sua madre o chiunque altro nella BRS, se avessero chiesto chi tra tutti era la persona più importante al mondo per lei la risposta sarebbe rimasta Alexander. Lui era il suo tutto e sapeva che lui avrebbe fatto di tutto per lei.
Non campiva il perché ma sentiva delle volte…che non era la prima volta che era sua sorella…ma era diverso dal sentirsi come sua sorella, era quasi…come se in una vita passata fosse stato un legame di sangue ad unirli…
Aprì gli occhi pigramente, ritrovandosi accoccolata al suo Lele come solito. Era facile sgattaiolare nella stanza del ragazzo visto che vivevano insieme e anche se l’avessero trovata con lui a letto non le importava, loro erano gemelli, che gli altri volessero vederla così o meno.
-Lele… -chiamò lei mezza addormentata
Lui aprì un occhio prima di aprire anche l’altro, non aveva il sonno pesante ma anche se era esausto si sarebbe svegliato al primo richiamo di lei- buongiorno Crycry
Lei sorrise piano- buongiorno…
Lui le accarezzò i capelli- vuoi che ti prepari la colazione?
Lei annuì come una bambina
Lui ridacchiò- va bene…cosa vuoi oggi?
Lei gli sorrise- pancake
-Pancake? Ok…e pancake avrai allora- le sorrise lui alzandosi piano e stiracchiandosi- andiamo?
Lei guardò la sua mano e la prese senza timore. Per lei il sangue che correva nelle loro vene era quello di fratello e sorella, non importava cosa altri dicessero, loro erano gemelli.



Capitolo 28: Takes time to kill

Capitolo 28: Takes time to kill

**? Prima**
-Perché non li uccidiamo e basta? –chiese Dalph
Alexander scosse la testa- non è momento di uccidere
-Ma…
-Dalph, ogni vita conta- disse Alexander
-Ma…
Alexander scosse la testa- se uccidiamo ora rischiamo di mettere in pericolo la BRS
Dalph strinse i pugni- perché…
Alexander lo guardò confuso
-Perché riesci a rimanere calmo anche…
Alexander gli sorrise e lo strinse in un abbraccio- non siamo invincibili Dalph, le nostre azioni vanno tenute con calma o rischiamo di uccidere anche i nostri sul campo di battaglia
-Ma…
-Andrà tutto bene- gli promise Alexander- riusciremo a proteggere la BRS, fosse l’ultima cosa che faccio
-Non è vero…
-Cosa? –chiese Alexander guardando il ragazzo
-Non è vero che non siamo invincibili- disse lui calmandosi- tu lo sei. Sei sempre pronto a tutto e ci salvi sempre…mi salvi sempre. So che niente ci sconfiggerà mai con te al fianco
Alexander gli sorrise nostalgico- non sono invincibile purtroppo, ho molte lacune e un giorno arriverà la mia ora…ma farò tutto in mio potere per evitare che voi siate nei guai, farò ciò che posso per restarvi accanto fino all’ultimo mio respiro e se morirò senza di voi…
-Non dirlo- disse Dalph- non voglio sentirlo
-Dalph…sono umano –disse Alexander- un giorno morirò, un giorno dovrai vedere la mia tomba e dovrai piangere la mia morte purtroppo…
-Ma…
-Ma non è detto che muoia giovane- disse lui tranquillo- di certo non mi farò ammazzare facilmente.
Dalph annuì
-Hey –disse Alexander- vuoi fare un patto?
-Un…patto? –chiese Dalph insicuro
Alexander gli sorrise- se muoio prima di te, ti giuro che tornerò in una nuova vita in futuro più forte e più potente di ora, così forte che l’intera BRS potrà basarsi solo su di me e continuare a lavorare a full power senza problemi…così voi due potrete prendervi una lunga pausa e godervi del tempo insieme…che ne dici?
Dalph lo guardò- se muori prima di me…ti aspetterò, chiaro? Non osare dimenticarti di venirci a trovare Alex, non voglio perdere la mia famiglia per troppo tempo…
-Potresti aspettare tanto- lo informò Alexander
-Aspettassi duecento secoli o un paio di millenni- disse Dalph- se posso rivederti non mi interessa quanto a lungo dovrò aspettarti…
Alexander gli sorrise- allora…aspettami, verrò di nuovo da voi in futuro…chissà magari sarò io il più piccolo dei due questo giro…
Dalph sorrise- non suona male essere il fratello maggiore…
-Ho una cosa per te –disse Alexander prendendo dal cassetto una scatola
-Cos’è? –chiese Dalph curioso
-L’ho fatta io quindi non aspettarti chissà quale livello di professionalità ma…voglio che tu la tieni con te –disse Alexander.
****
Daphne sospirò sfiorando la collana a forma di spada che portava al collo- vedi di tornare presto fratellone…è una noia non averti intorno…
-Daphne- chiamò qualcuno da fuori- è ora del rito
-Arrivo- disse Daphne rimettendo la collana sotto la maglietta- ti aspetto Alex…non deludere il tuo fratellino o rischi una scenata quando ti becco…


Capitolo 12: I love you!

Capitolo 12: I love you!

-Com’è andata? –chiese Alexander seduto sul letto tranquillo
-Benissimo…tranne per una puttanella che ha provato a rompere i coglioni- disse Crystal
-Nome? –chiese Alexander
-Non mi sono interessata a chiederlo –disse Crystal- tanto verrà pubblicato sui giornali domani
Alexander annuì tranquillo
-Che vuoi fare? –chiese Crystal
Alex ghignò- non mi chiamano Dark King perché sono santo mia cara
Crystal scoppiò a ridere- oh? E che vuoi farle?
-Insegnare a persone come lei qual è il suo posto è il mio lavoro- disse Alexander
-E…
-Crystal, Alex- chiamò Aaron- è arrivata la pizza
-Arriviamo- disse Crystal uscendo con Alexander dalla camera
-Oh? Soli soletti in camera, interrompiamo qualcosa? –chiese Derek
-Siamo gemelli –replicò Alexander
-Ma voi due avete una casa o no? –chiese Crystal
-Mi spiace- disse Stephan
-No tu vai bene- disse Crystal- tu puoi anche rimanere a vivere qui per ciò che mi riguarda, sono loro che mi irritano
Aaron ridacchiò alla cosa
-Quindi ti piacciono solo i biondi?! –chiese Derek fingendosi offeso- pensavo avessimo qualcosa di speciale noi due
Crystal ruotò gli occhi
Alexander si sedette al tavolo con Aaron- fintanto che sono biondi, con occhi celesti e con professione di dottore vanno tutti bene…se hanno il nome Stephan e cognome GoldenHeart, sono migliori amici di Aaron BlackDiamond e provano a regalare un peluche alla prima visita
Stephan divenne rosso- non…
-Vero? –concordò Crystal- Lele sì che capisce i miei gusti
-Ti ha fatto un resoconto? –chiese Aaron divertito
-Pregio di essere il migliore amico, mi sorbisco le sue pene di amore- disse Alex calmo- ma visto che è la prima cotta che si becca direi che non è un cattivo andazzo e la vittima è un buon partito
Aaron annuì- concordo
-Perché Vittima? –chiese Simon
Alex ghignò- chissà…
Crystal si sedette al suo fianco contenta e trascinò Stephan a sedersi di fronte a lei- com’era l’ufficio di papà?
-Ho fatto prendere un infarto a mezzo ufficio- disse Alex
Aaron scoppiò a ridere- sono tutti impalliditi perché pensavano che mi ero sdoppiato!
-Aaron –disse Stephan ma anche lui ridacchiava
-Comunque, il ragazzo ha talento, potrei seriamente rapirti per lavorare per me –disse Aaron
-Non se ne parla- disse Crystal- Lele lavora solo per me
-Parlando di ciò- disse Alex- ho ripreso controllo di ciò di cui mi occupo di solito
-Tutto? –chiese lei con gli occhi che si illuminavano
-Sì –disse lui tranquillo
Lei gli si gettò al collo- grazie! Ti amo Lele! Sei il migliore!
-Sì sì, fintanto che lavoro per te –rise lui tranquillo
Stephan guardò l’interazione, per quanto vedesse che i due non erano in una relazione era dura non essere gelosi del rapporto, era chiaro come il sole che Crystal considerava Alexander come l’uomo più importante della sua vita e lei era probabilmente la donna più importante in quella di lui. Era dura non pensare a lui come un rivale…rivale? Ma che diavolo andava a pensare? Non era nemmeno in lista per averla Crystal e ora voleva andar contro a un ragazzo che era tutto eccetto cattivo nei suoi confronti? Era troppo grande per provare quel tipo di sentimenti…
Però…avrebbe davvero voluto sentire quelle due parole riferite a lui…



Capitolo 27: How to kill a Vampire

Capitolo 27: How to kill a Vampire

Vera entrò nella stanza di Hotel- scusa se ti ho chiesto di venire qui
-Non è un problema- sorrise James guardandola
Sentiva i canini allungarsi per la sete.
Da quanto non mordeva quella ragazza?
Doveva…
-Perché non ti siedi? –sorrise James
Vera gli sorrise- siediti tu per primo James
-Niente fratellone?
Oh gli andava davvero bene ciò.
Non aveva nessuna intenzione di tenerla per molto come sorellina a prescindere quindi meglio per lui…
-Non credo di voler tenere quella farsa in piedi- disse Vera tranquilla
James si levò la giacca- oh?
-Non credi? Infondo non siamo fratello e sorella –disse lei tranquilla
Lui si sciolse il nodo della cravatta
-Concordo
-E come tale non abbiamo obblighi come tali no? –chiese Vera
Lui sorrise di più- è vero
Vera si tolse la giacca e la lascio cadere sulla sedia vicino al letto.
James guardò il vestito corto nero di lei e ghignò.
Beh sarebbe stato facile sedurla se lei era così…
Vera gli si avvicinò e sfiorò la camicia di lui piano.
James venne spinto sul letto e la sua camicia aperta di forza.
Ghignò divertito- qualcuno è impaziente…
-Non hai idea- rise Vera salendogli sopra a cavalcioni e sfiorandogli il collo.
Lui chiuse gli occhi concentrandosi sulla mano di lei, il collo dei vampiri era molto sensibile dopotutto.
-Un ultimo desiderio? –chiese Vera alzando la mano destra in alto ed evocando qualcosa
-Non saprei –rise James divertito
-Allora…gentile oppure…- chiese lei
-Non mi piace gentile- disse lui con un ghigno con ancora gli occhi chiusi
-Bene…speravo lo dicessi- rise lei
James aprì gli occhi di colpo e osservò un pezzo di legno conficcato nel suo cuore- co…
Vera gli sorrise e gli alzò il mento con un ghigno- grazie per il sacrificio…benvenuto all’Hotel Dream of the Rose, l’ultimo posto che vedrai prima di dormire per sempre…
Vera si allontanò dal letto- sbarazzatevi di lui…
Tre ragazze entrarono con delle borse con attrezzi. James non riusciva a muoversi e Vera rise- sei sotto incantesimo caro…come hai detto tu, non saranno gentili…
Una delle ragazze tirò fuori una sega per ossa.
-Le ossa e il sangue dei vampiri sono un pezzo davvero valido per una strega, specie per i riti di creazione di mostri per mangiare i cacciatori…grazie dell’aiuto James…è stato un dispiacere conoscerti –disse Vera allontanandosi con calma.
Dopotutto, l’unico fratello che lei riconosceva era sempre stato Alexander, chiunque osasse provare a prendere il suo ruolo meritava di morire nei suoi occhi…



The Vampire’s Second Wife

The Vampire’s Second Wife Trama: Nerezza Daeva Dimitresque è la bellissima seconda moglie di un potente vampiro che continua a cambiare...