WitchandAngel : Capitolo 14: I am young and I love to be young, I am free and I love to be free

Capitolo 14: I am young and I love to be young, I am free and I love to be free

Capitolo 14: I am young and I love to be young, I am free and I love to be free.

-Siete sicuri della posizione? –chiese Stephan
-Pensiamo che sia nel territorio dei Werepanther.
L’Alpha fece una smorfia- perché è lì?
-…- Stephan chiuse gli occhi cercando tracce del marchio che di nuovo non rispose.
Era così strano non sentirla vicina a sé. Era così abituato ad averla sempre vicino che ora si sentiva…vuoto.
A dirla tutta non ci aveva pensato mai alla possibilità che lei non sarebbe rimasta con lui.
Nel loro branco nessuno lasciava i propri mariti non importa quante volte fossero state tradite.
Spesso Astrid gliene parlava quando tornava dal lavoro.
Lamentava che una donna non doveva subire e che non potevano vivere solo su antidolorifici.
Lui non ci diede molto peso, era sicuro che anche lei nella loro situazione avrebbe fatto lo stesso per amore.
Problema era che lei non era innamorata di lui. Lo amava ma non ne era innamorata.
Nel secondo in cui l’aveva tradita le aveva dato ragione per scappare da lì.
Visto che la notizia di ciò che aveva fatto Astrid si diffuse in fretta per il branco delle ragazze che erano in situazioni simili presero anche azione.
Vi era un modo per sbarazzarsi del marchio senza aiuto dell’Alpha o uccidere il proprio partner: un nuovo marchio.
Era doloroso mordere qualcuno già marchiato e con cerimonia completata ma non era poi un problema per chi aveva subito per anni i tradimenti dei propri mariti.
Fu un movimento di gruppo delle donne del branco che seguirono l’esempio di Astrid nel caricare tutto ciò che avevano nelle loro auto e viaggiare in gruppo con figli, neonati e altro. Tra di loro vi erano giovani donne, anziane e anche ragazzine. Una licantropa poteva marchiare come poteva farlo un licantropo. Raggiunsero il confine tutte insieme, i maschi erano troppo impegnati a cercare Astrid o a compiacere l’Alpha e calmarlo da una furia omicida per prestare attenzione a loro. La prima a farsi marchiare non fu altro che la “madre” di Astrid, la donna che aveva rifiutato di fuggire quando sua sorella glielo aveva offerto dopo aver visto la figlia scappare al primo segno di tradimento decise che ne aveva avuto abbastanza di quella vita. Al confine i marchi vennero dolorosamente sostituiti e ogni singolo uomo sposato cascò a terra nel dolore più puro. Perché questo succedeva se il marchio veniva forzato via con un nuovo marchio, il partner provava un dolore pari alla morte. Il panico si sparse per il “padre” di Astrid pensando che la moglie si fosse tolta la vita. Ma non era per nulla morta, si era solo fatta marchiare da un'altra lupa. Dopo aver rotto il marchio tutte rientrarono nelle loro auto e premettero sull’acceleratore per una corsa contro il tempo. Non avevano modo di sapere quanto ci avrebbero messo i maschi a capire che loro e i figli erano spariti ma non avrebbero perso l’opportunità di scappare.
Non tutte volevano lasciare il loro branco o i loro mariti, in quel caso figlie, sorelle o amiche le forzarono a scappare. Non si sapeva se avrebbero avuto modo di sopravvivere se fossero rimaste dopotutto.
C’era un modo per rimuoversi dal branco senza che l’Alpha avesse modo di dire nulla a riguardo: entrare in uno nuovo o formarne uno nuovo.
La donna che aveva cresciuto Astrid pensò bene a tutte le opzioni prima di decidere per tutte di andare dove la sorella era scappata. A sorpresa di tutti una donna dai lunghi capelli neri e occhi viola li attese all’ingresso del territorio del branco “Starlight” e le accolse subito a braccia aperte portandole subito dall’Alpha che mise subito tutte nel branco e rimosse i marchi che si erano create tra loro.
Jackson ammise anche la donna che l’aveva privato della sorella ma si rifiutò di considerarla altro che un membro del branco, non era di famiglia per lui.
-Astrid non è qui? –chiese Mia quando si calmò tra le braccia della sorella. Mia era bruna con occhi verdi, non somigliava per nulla a sua sorella Nova, mora con occhi viola.
Fu il marito di Nova, Gareth, a rispondere, un uomo con capelli platino e occhi di un profondo ambra, il padre di Jackson e Astrid- no, non è mai arrivata qui
-Cosa? –chiese Mia- non è qui? Allora…
-Nel territorio dei Werepanther- rispose Jackson entrando- ho appena ricevuto notizia, pare sia scappata lì
-Werepanther? –chiese Nova- perché lì?
-Ha fatto l’Università con alcuni di loro, deve aver pensato che poteva avere una mano in quel branco –disse Jackson- ha passato tre mesi lì poi nello stage ricordi?
-Oh vero –disse Mia- quando tornò Stephan la marchiò subito e sembrò spegnersi parte di lei…
-Non avrà un partner lì? –chiese subito Gareth
-Partner? –chiesero in coro gli altri tre
Gareth annuì- non sei venuta da me quando sei scappata amore? Se ha preso da te, sarà tornata da chi ama…
-Tre mesi…- mormorò Nova- sono abbastanza per avere un figlio…
Mia sbiancò- non era più vergine quando tornò…
-Lasciare il figlio fuori dal branco in modo che non venisse usato come scusante per legarla lì…- mormorò Nova- avrebbe senso…
Jackson li guardò- aspettate…mi state dicendo che mia sorella ha dei figli!?
****
-Non può avere figli –disse l’Alpha
-I tempi corrispondono- disse Stephan- potrebbe…essere una possibilità…
-Nel territorio dei Werepanther i lupi sono rari- disse l’Alpha- mi rifiuto di credere che si scoperebbe una pantera!
***
-Mamma! –chiamò Merlyn- papà ti vuole di là
Astrid sorrise e posò i piatti- arrivo…allora per cosa mi…
Aidan le sorrise guardandola dal basso visto che era inginocchiato con una scatolina nera in mano
-Aidan…- mormorò lei con gli occhi lucidi
-Volevo fare la proposta per bene- disse lui
Lei gli saltò al collo- idiota…ti ho già detto sì…
Lui ridacchiò- posso metterti l’anello?
Lei annuì contenta stringendolo- ti amo…
-Anch’io principessa- sorrise lui poi tirando il figlio nell’abbraccio- siete il mio tutto voi due.


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