Capitolo 26: You are
fucking dead!
Iris era nella sua camera contenta. Quel giorno avrebbe
fatto diciassette anni e questo voleva dire una cosa: mancava un solo anno al
suo matrimonio con Wolfe.
Di norma era nella dimora dei Dragon ma visto che la festa
sarebbe stata nella dimora dei Rosenheart era meglio prepararsi lì. Wolfe, per
ciò che tutti sapevano, era ancora in guerra ma lei era certa che sarebbe
arrivato in tempo per la sua festa. Era sola nella sua camera perché gli ospiti
erano già arrivati e si stava giusto finendo di preparare.
-Dovrei mettere quello rosso o quello oro? Celestia che ne
pensi? –chiese Iris quando non ricevette risposta si girò solo per venir
bloccata da Ludovic con un pezzo di tessuto
-Hey piccola, ti sono mancato?
Lei provò ad usare i poteri ma nulla successe.
-Abbiamo attivato un campo anti-famiglio e anti-magia- disse
Kent dietro Ludovic- non hai modo di difenderti
-Ci siamo anche occupati delle tue maid tranquilla- disse
Harry
Iris guardò i love Interest maledicendosi per aver abbassato
la guardia.
-Devi chiederti cosa vogliamo vero? –chiese Ludovic-
tranquilla, non ti faremo male…prenderò solo la tua prima volta e mi assicurerò
di trattarti bene quando sarò tuo marito.
****
Mireille era coricata calma nella stanza accanto quando
sentì dei rumori che non le piacevano. Annusò l’aria e percepì un odore che non
le piaceva affatto. Saltò dal balcone della sua camera e guardò piano in quella
affianco solo per notare la sua padrona dimenarsi nelle mani dei tipi che il
padrone voleva far fuori. Iris incrociò lo sguardo del lupo e mostrò
volutamente il bracciale datole da Wolfe al loro primo incontro. Il lupo
tentenno ma annuì prima di saltare di corsa dal balcone e correre nel bosco
ululando. Quello era un segnale chiaro: Chiama Wolfe.
****
Iris si dimenò mentre due dei love Interest la legavano al
suo letto.
-Non fare così saremo felici una volta sposati –disse
Ludovic sbottonandosi la camicia
Lei lo guardò male ma non poteva dire o fare nulla. Tra
tutti i giorni in cui doveva abbassare la guardia…
Iris era brava nel combattimento sia chiaro, aveva forti
poteri e un forte famiglio. In quel momento i poteri erano fuori uso, il
famiglio era stato bloccato e lei era stata colta di sorpresa da sette ragazzi.
Era uno scontro impari non importa da dove lo guardavi perché era comunque una
donna e per quanto odiasse ammetterlo non aveva muscoli abbastanza forti da
poter rompere i legacci o mandare lo stronzo a quel paese. A tirare un calcio
nelle parti intime però c’era riuscita.
-Stronza…- disse Ludovic
-Forse è il caso che non sia tu il primo –disse Kent
-Osi ribellarti- disse Ludovic- avevamo un accordo
-Beh l’accordo cambia- disse Harry- siamo tutti senza
sostegno del titolo, pensi davvero che staremo buoni con un’offerta del
genere?!
Iris guardò l’orologio. Suo padre sarebbe salito in dieci
minuti se non avesse avuto notizie, il problema era che lei dieci minuti non li
aveva.
Quando sentì una mano vicino al laccio del corpetto guardo
male il love Interest.
-Non fare così…voglio proprio vedere con che coraggio dirai
al tuo adorato fiancé cosa hai fatto –disse Ludovic divertito
Iris rabbrividì chiudendo gli occhi, non le piaceva nemmeno
lontanamente l’idea di venir toccata da qualcuno che non era Wolfe. Nella sua
vita precedente una scena del genere era avvenuta, quella volta il suo
fratellone era entrato spaccando la porta con un’ascia e aveva colpito il
gruppetto in testa così forte da mandarli in coma. La legge non osò fare nulla perché
vi erano prove che era autodifesa ma il fratello ottenne il nome “Lupo
demoniaco” tra le gang e tutti iniziarono a temerlo. Questa volta Wolfe non era
con lei…
-Iniziamo va…
“Wolfe!” voleva urlare lei ma non poteva. La porta della sua
camera era anche rinforzata in ferro, le possibilità che potessero entrare ora
che era sigillata erano…
Si sentì un grosso colpo e tutti si girarono piano verso la
porta. Iris aprì gli occhi piano giusto per vedere una mano scaraventare la
porta fuori dai cardini ed entrare. I suoi occhi si illuminarono quando vide il
volto famigliare di…
-Lord…Lord Dragon…- disse Ludovic- posso spiegare non è come…
Wolfe guardò Iris sul letto, segni di lotta evidenti erano
sulle braccia della ragazza, le mani legate, i piedi legati, non parevano aver
avuto tempo di averle fatto altro ma quello fu abbastanza per far vedere rosso
a Wolfe che mosse una mano e legò per la gola i sette love Interest come aveva
fatto già con gli idioti che li avevano aiutati. Si avvicinò al letto rompendo
a mani nude i legacci in ferro e controllò velocemente Iris.
-Ti…
-Non mi hanno potuta toccare- disse lei subito stringendosi a
lui. Lui la sollevò con un braccio, lasciando che lei si avvinghiasse al suo
collo e nascondesse il viso sulla spalla di lui. Afferrò le corde che aveva
creato che legavano i tipi e li trascinò in malo modo fuori dalla stanza.
*****
-Non trovi che Iris sia in ritardo? –chiese Lobelia al padre
della ragazza
-Forse è meglio se vado a controllare- annuì l’arciduca.
La sala era già piena di nobili e per qualche motivo le
famiglie dei Love Interest erano state trascinate poco prima da delle guardie. Una
sensazione di pericolo iniziò a farsi presente in tutti e il motivo venne
subito capito.
La porta della sala venne buttata giù da un calcio di Lord
Dragon che teneva in braccio la sua fiancé e prima che potessero salutarlo
notarono una cosa…era infuriato.
I love interest vennero scaraventanti nella sala insieme
agli idioti che l’avevano aiutato e Violet, nascosta nella folla, sorrise. Bene.
Avevano fatto come lei diceva.
-Che succede? –chiese l’Arciduca notando la figlia tremante
nelle braccia del futuro genero e come i love interest erano semi svestiti, in
particolar modo Ludovic.
-Che succede? –chiese il vocione di Wolfe- succede che…QUESTI
FIGLI DI PUTTANA HANNO APPENA CERCATO DI STUPRARE IRIS, ECCO CHE SUCCEDE!
L’Imperatore impallidì- come diavolo sono entrati?!
Wolfe calciò uno dei collaboratori- questi idioti sono
ex-dipendenti dei Rosenheart, li hanno aiutati…dottor Noir.
Il medico personale di Wolfe e dell’Imperatore corse fuori-
si Lord Dragon?
-Dopo voglio che controlli se Iris sta bene, ha lottato
contro di loro mentre non aveva magia e famiglio, non vorrei l’avessero ferita-
disse Wolfe con tono più calmo.
Nel momento in cui disse quelle parole un grosso stupore
nacque in tutti, non voleva che controllasse che lei fosse vergine ma che lei
stesse bene…era…beh insolito in quell’epoca poco ma sicuro.
Violet non perse un battito e avanzò- portare sette uomini
in stanza per fare sesso e poi chiamarlo stupro! Lord Dragon non si lasci
ingannare, la sua fiancé le ha messo un capello verde!
Il termine era usato per indicare il tradimento, era come
dire che avesse ora le corna.
La sala spostò lo sguardo sulla tremante Iris che
evidentemente era sul punto di piangere, non pareva in grado di muovere un
muscolo e i segni di lotta erano evidenti sulle braccia.
-Se Lord Dragon la poggia potrei…- iniziò il medico ma
ricevette un’occhiataccia da Wolfe- come non detto, possiamo aspettare che Lady
Dragon si calmi…
-Chiamarla Lady Dragon quando ha dato la sua prima volta a
altri è…- iniziò il love interest Richard Ream ma venne zittito quando Wolfe lo
afferrò per il collo e strinse la presa fino a rompere le ossa. Non smise di
stringere però finché il corpo non si staccò dal collo, la sua presa era
parecchio…dura.
-Sia chiaro. Ho sfondato quella porta prima che chiunque di
questi idioti avesse avuto il tempo di sfiorarla. Di fatto stavano litigando su
chi dovesse stuprarla per primo –disse Wolfe
-Come se ci credessimo –disse Violet- sottoponetela a una
visita! Se non è vergine non merita…
-Ma farti i cazzi tuoi? –chiese Lobelia infuriata
-Va bene… -disse Iris con una voce debole- non mi hanno
sfiorata…possiamo fare il controllo…
-Lobelia, Misty, potete seguire il medico? –chiese Wolfe.
L’Imperatrice annuì subito supportando la fragile Iris
mentre andavano in una stanza privata.
-Non è colpa mia! –disse Ludovic- il piano era di Violet
-Tranquillo, decapiterò l’intera famiglia di tutti a
prescindere di chi sia il coglione che l’ha ideato –disse Wolfe furioso, era un
miracolo che non avesse già ucciso tutti. Era ricoperto di sangue e con ancora
l’uniforme da battaglia, segno che era corso qui dal campo di battaglia. Dire che
era furioso era dir poco.
-Lord Dragon forse è il caso che si cambi…- provò un nobile
mentre i soldati avevano legato tutti i responsabili e le famiglie annesse, per
fortuna dei nuovi eredi, Wolfe li aveva considerati già sua famiglia e sapeva
che non erano colpevoli. Ma chi poteva immaginarsi una mossa del genere…contro
un uomo che era noto per la sua sete di sangue poi!
Lui lo guardò gelido- mi sporcherò di sangue a breve, è
inutile cambiarsi non crede?
Nessuno osò fiatare finché il medico non finì la visita e
uscì di nuovo nella sala. Iris tornò immediatamente tra le braccia di Wolfe,
chiaramente non si sentiva per nulla al sicuro lontano da lui e l’intera sala
ebbe un colpo al cuore a vederla così.
-Allora? –chiese Wolfe
-Le sue ferite sono lievi, non avrà nemmeno una cicatrice e
non dovrebbero essere più visibili nemmeno domani. I lividi…con un po’ di
lozione spariranno in un paio di ore fortunatamente –disse il medico sapendo
che a Wolfe interessava più quello che il se o meno era vergine. Infatti Wolfe
si rilassò parecchio quando sentì questo e parve calmarsi un pochino.
Lobelia sorrise intenerita, era evidente che per lui Iris
era tutto.
-Per l’altra questione- disse il medico giusto per dare
chiarezza e levare le cattive voci- Lady Iris è infatti ancora vergine e non
mostra segni di aver avuto alcun tipo di contatto in quel campo.
-Perché c’erano dubbi? –chiese Wolfe tranquillo tornandosi a
coccolare Iris con una mano e guardare i Love Interest come se volesse ucciderli
usando quella libera- gettateli nelle segrete, tutti quanti. Scordatevi dove
avete buttato le chiavi già che ci siete…MUOVETEVI!
I soldati saltarono e corsero ad eseguire l’ordine. Violet provò
a ribellarsi ma poi notò uno sguardo. Iris la stava guardando di soppiatto e
non era paura che aveva, stava ridendo di lei.
-Lei…questo è stato tutto calcolato! –disse Violet- lei sta
fingendo! Fingendo! Quella puttana sta…
Wolfe lasciò che il lupo di Iris, Mireille, la mordesse alla
gamba fino quasi a staccargliela- procedure basi per evitare che muoia. Non mi
interessa se potrà o meno muoversi di nuovo. Può sempre trascinarsi alla
ghigliottina infondo.
Violet impallidì mentre venne portata via. Il padre di Iris
si avvicinò- tesoro…
-Sto bene… -disse lei- Wolfe è venuto in tempo.
-Credo sia il caso di rinviare la festa- disse Wolfe
guardando Iris
Il padre annuì- volete rimanere o…
-La riporto a casa- disse Wolfe diretto- è più sicuro.
Il padre di lei annuì.
-A casa? –chiese un nobile nella folla.
Wolfe si girò- c’è qualche problema nel fatto che la mia
futura moglie abbia già dimora nella mia casa? –nessuno fiatò a quella domanda-
come pensavo…
*****
Iris guardò la vasca di acqua calda e sorrise prima di
mettere su un’espressione triste e debole- Wolfe…
-Qualcosa non va? –chiese lui subito apparendole accanto,
era ancora vestita quindi non ebbe imbarazzo nel entrare nel bagno
-Puoi lavarti con me? Non voglio stare sola…- disse Iris
-Iris non è appropriato e…
Lei guardò il pavimento, mettendo su l’espressione di
cucciola bastonata e Wolfe fu veloce a cedere come ogni volta. Era difficile per
lui dirle no a prescindere ma quel giorno era particolarmente vulnerabile alle
richieste della fiancé.
Iris non poteva negare di aver avuto paura quando era stata
attaccata, e ancora forse aveva un po’ di paura infondo, ma sapeva che Wolfe era
con lei quindi non temeva nulla. Inoltre utilizzare la situazione per avere più
attenzioni pareva una buona idea.
Wolfe la coccolò piano nel letto, cercando di rilassarla e
farla dormire un po’, cosa che dubitava avrebbe avuto successo vista la serata.
-Mi spiace…- disse Wolfe
Lei lo guardò confusa
-Avrei dovuto sistemarli prima… -disse Wolfe
Lei sorrise- se ti dispiace allora coccolami tanto…va bene?
Lui le baciò la fronte- non lascerò che nessuno ti possa far
male Iris, mai più.
Lei sorrise accoccolandosi a lui. Alla fine riuscì a dormire
abbastanza tranquilla, dopotutto era troppo concentrata sulle promesse che
Wolfe le aveva fatto per calmarla che pensare ai futuri cadaveri. Inoltre i
loro famigli erano coricati nella stanza, con quello di Wolfe in dimensioni ridotte,
quindi non temeva molto ora come ora.
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