Capitolo 36: Phoenix’s Girls
Primrose si guardò allo specchio un’ultima volta. Il corpetto
stretto bianco con scollo a cuore, la gonna a campana con il lungo strascico,
tutto ricoperto di pizzo finemente ricamato, i lunghi capelli acconciati in
morbidi boccoli con gemme e uno spazio per una corona che ancora mancava, i
gioielli costosi che la decoravano e le scarpe bianche con tacco…era
semplicemente bellissima.
-Sei bellissima amore- disse il padre entrando nella stanza
e offrendole un braccio- andiamo?
Lei annuì andando con lui.
Erano passati tre mesi dalla fine dell’Accademia. Tre mesi
dalla fine del gioco.
Era così tanto tempo che erano diventate le ragazze che
ormai nessuno poteva dire che non erano le originali.
-Pronta?
Primrose guardò le sue amiche e sorrise.
-Voi?
-Beh manca ancora parecchio per me –rise Violet
-Un paio di settimane- disse Lyen
-Non vedo l’ora sia il mio turno –disse Scarlett
Harriet annuì- giù la navata presa in braccio dal proprio
maritino…
Charlotte rise- sarà divertente…
-Non vedo l’ora di andare nella camera da letto io…
-Layla! –dissero loro ridendo
-Nervosa? –chiese Lyen guardando Primrose
-Un po’…- disse Primrose
-Andrà bene –la rassicurò il padre
-Dopotutto Kyle ti ama- aggiunse Scarlett- e in caso saremo
al tuo fianco
Lei annuì guardando le ragazze correre ai loro posti.
-Pronta? –chiese il padre
Lei annuì- mai stata più pronta di così.
Dopo tutto ciò che avevano fatto, finalmente…
-Vi presento, il principe imperiale Kyle Wittgenstein e la
principessa imperiale Primrose Wittgenstein!
…avevano il loro felici e contenti.
****
-Mamma! –urlò un bambino dai capelli neri e occhi rossi
correndole in braccio.
-Imperatrice mi spiace –disse il tutore- mi è sfuggito…
-Non importa- disse con un sorriso gentile una donna dai
lunghi capelli viola chiaro e occhi rosso sangue- che succede mio piccolo
Damian?
Il bambino le sorrise- nulla, volevo vederti, oggi non hai
avuto un minuto libero per me…
La donna sorrise- mi spiace amore mio, perché non andiamo
insieme a dar fastidio a papà?
Il bambino annuì contento- andiamo!
-Imperatrice… -provò il tutore
-Sono moglie di quello stacanovista e madre di questa peste,
lasciami fare come mi pare- rise lei tranquilla prendendo il bambino in braccio
incurante di quanto fosse poco consone alle etichette nobili e dirigendosi con
calma verso l’ufficio del marito mentre chiacchierava con il bimbo contenta.
-Si? –chiese una voce maschile dall’altro lato della porta
-Siamo noi –disse la donna entrando con il bambino che saltò
in braccio al padre- il piccoletto voleva attenzioni…
L’uomo dai capelli neri e occhi ghiaccio sorrise- vieni qui
piccola peste…vuoi vedere papà fare l’Imperatore?
Damian annuì- io…
-Con permesso- disse il maggiordomo- signorino Damian la
vostra merenda è pronta
-Torta! –urlò lui correndo dietro al maggiordomo
-Battuto da una fetta di torta- rise l’uomo tirandosi la
donna a sedere sulle sue gambe- come ti senti?
-Leggermente stanca- ammise lei sfiorandosi lo stomaco-
colpa tua…
-Prenderò le mie responsabilità mia bellissima Primrose –disse
lui baciandola- e anche della piccola principessa
-Kyle…- rise lei divertita- non siamo sicuri sia una
principessa…
-Fintanto che è tuo sono contento per tutto –disse Kyle
baciandola piano e coccolandola- resta con me…
-Devi lavorare- rise lei
-Può aspettare- disse lui stringendola- mi sento solo
soletto senza di te…
Lei ridacchiò- allora temo che vorrò un po’ di attenzioni
anch’io…
Lui sorrise baciandola- ti amo…
-Anch’io –sorrise lei.
Una calma vita come Imperatrice era qualcosa che non si
sarebbe mai aspettata prima di diventare Primrose, dopotutto era una erede
mafiosa in precedenza. Invece eccola lì come nobildonna di alto rango, sposata
all’uomo che voleva amare da quando aveva preso il gioco in mano la prima
volta, con le sue più fidate bracci destri come nobildonne vicine a lei, con un
figlio maschio nato da quattro anni e un bebè in arrivo. Non avrebbe potuto
chiedere di più dalla propria esistenza nemmeno volendo. Era semplicemente…felice.
~The End~
Bellissima storia!!
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