Capitolo 2
Cosa non si vede nel bosco
Non dovrei allontanarmi così, soprattutto in un bosco che non
conosco. Ma ho bisogno di pace per pensare, per ragionare. Jonathan è mio
fratello. L’ho sempre considerato come un fratello, per paura di provare altro,
ma considerarlo e esserlo sono cose diverse. Tra me e lui c’è sempre stata una
buona intesa come se fossimo connessi. Lui si è anche confessato una volta…cosa
farò ora? Il mondo mi è crollato in un secondo, mi piaceva, ma ora che so che è
mio fratello…
-Che situazione…
-Attenta!
Mi giro di scatto e mi ritrovo a terra bloccata da un ragazzo
con occhi come la foresta e capelli di un marrone castagna. Tra i capelli ha
delle foglie.
-Fratellino spostati!
Un altro ragazzo lo tira su di peso e lo sposta da sopra me.
Anche lui ha capelli castani e occhi come la foresta.
-Scusami! Ho perso la presa!
-Deficiente come al solito Leyton. Fatta male? –mi tende una
mano e mi aiuta ad alzarmi
-Non l’ho fatto a posta Wolf! Mi spiace davvero
Sorrido- tranquillo, è stato un’incidente. Ero distratta anch’io-altrimenti
ti avrei schivato, possibile che oggi non me ne vada bene una?
-Aspetta…sei la figlia di Ares vero? Luce giusto?
-Si sono la figlia di Ares, voi invece siete…i figli di
Artemide, Leyton di diciassette anni e Wolf di diciannove, vero?
Leyton imbarazzatissimo annuisce e Wolf si mette a ridere-
Ottima osservatrice vedo. Che ci fai nella foresta? Non dovresti stare
nell’arena a combattere come fanno i tuoi fratelli?
-Non sono i miei fratelli e poi vuoi mettere una bellissima
foresta piena di vita contro una orrenda arena di pietra priva di emozioni?
-Mi piace come ragioni ragazza! Vieni ti facciamo fare un
giro turistico, su Leyton smettila di guardarti i piedi e cammina.
Li seguo, tanto non ho niente di meglio da fare.
Leyton è leggermente più basso di Wolf, ma hanno lo stesso
fisico atletico. Possibile che tutti i semi-dei maschi hanno un fisico da mozza
fiato e che le semi-dee siano modelle?
-Dimmi Luce, ti trovi bene qui? Io e Leyton veniamo qui da
quando siamo nati.
-Davvero? Mio padre ha deciso solo quest’anno di portarmi qui
-Strano, di solito Ares era il primo a portare i figli qui
per allenarli e vederli combattere, vero Wolf?
-Si, è stato stranissimo scoprire che aveva una figlia
femmina, e anche carina se posso permettermi.
-Cascamorto- gli dice il fratellino. Sul serio ma possibile
che non c’è ne sia uno di ragazzo che non ci provi con me? O che mi casci
addosso da qualche punto alto. Vedo di sfuggita un serpente. Che pende da un
albero. Gli tendo il braccio e lascio che mi si poggi sulle spalle, si non ha
molto senso prendere in braccio un animale velenoso ma ho questa abitudine da
quando ero piccola, qualunque animale sia pericoloso me lo ritrovavi tra le
braccia come se fosse un peluche.
-Che carino
Loro si girano e mi guardano stupefatti
-Sbaglio o ha in mano un serpente velenoso e non ne ha paura
fratellino?
-Che c’è? Non avete mai visto una ragazza con in mano un
serpente? Adoro gli animali, specie se pericolosi.
-Attenta Luce, così mi rubi il cuore- mi sorride Wolf
-E non solo a lui.
-Solo perché non ho paura di un serpente? Basta così poco?
-Vedi, finora, tutte le ragazze che abbiamo incontrato ne
hanno avuto paura. Quindi non è poco- mi spiega Leyton
-Capisco- poggio il serpente a terra che mi guarda e poi
sparisce nella foresta- ora avrete da fare immagino vero?
-Come…?
-Immagino che vostra madre vi stia cercando, andate pure, la
foresta non mi è nemica quindi saprò uscire di qui.
Loro sorridono e annuiscono- bene a dopo allora.
Corrono via. Leyton si gira- Ci vedremo di nuovo qui nella
foresta?
-Certo
Sorride e sparisce nel folto bosco, verso il campo. Ho voglia
di piangere senza una ragione particolare, ogni tanto mi prende una malinconia
infinita quando sono sola. Salgo su un albero, uno molto alto. Il vento mi
muove i capelli, la vista è magnifica, un’immensa foresta, poi il mare, dalla
parte opposta il campus, una montagna altissima. È ancora presto, il sole è
ancora alto, ma non manca molto al tramonto credo. Mi allontano dal troco e
cammino sul ramo, mi sporgo e guardo in basso, sono molto in alto, per mia
fortuna ho un equilibrio perfetto, altrimenti sarei già caduta. Lascio che il
vento sposti i miei capelli come preferisce. Se fossimo ancora bambini, ora
Jonathan mi urlerebbe di scendere, soffre di vertigini, per poter giocare
insieme. Ma non siamo più bambini. Io non voglio scendere per parlare con lui e
lui non vorrà mai salire. Sono sempre stata asociale quando scoprivo qualcosa
che non volevo sentire o vedere. Avvolte mi chiamano Lucy e avvolte Luce, non
so perché lo fanno ma faccio finta di niente.
-Luce! –appunto, ma Lucy è così difficile da dire?
Guardo giù, Jonathan mi sta fissando.
-Luce scendi da lì!
-NO!
-Non costringermi a salire!
-Sai benissimo che non salirai mai qui! E io non scenderò!
Lui si sposta verso il tronco e inizia ad arrampicarsi.
-Jonathan scendi subito! Rischi di cadere!
-Non scendo se non scendi tu!
Ma è impazzito? Non posso crederci che si stia davvero
arrampicando per farmi scendere. La presa gli cede, è a metà strada, ma se cade
si rompe l’osso del collo minimo. Prendo una liana e mi lancio, lo predo al
volo e scendo a terra. Si ho i riflessi pronti, con Jonathan da piccola
rischiavo di perderlo ogni tre per due quindi ho dovuto imparare a reagire in
fretta.
-Sei impazzito?! Come ti salta in mente di salire così in
alto?! Io sono abituata alle altezze ma tu no!
-Scusami…eravamo preoccupatati per te
-Guarda te…-sospiro, ma di sollievo- che fratellone combina
guai che ho…- mi sale un groppo in gola, non riesco a dirlo con naturalezza…
Lui sorride- scusami sorellina- non è naturale nemmeno per
lui
Lo guardo- su andiamo
-Lucy, ti presento il resto dei ragazzi- mi prende per il
polso- ma sia chiaro, NON PERMETTERÒ A NESSUNO DI ESSERE IL TUO RAGAZZO!
Lo guardo e sorrido- non mi interessano i ragazzi, lo sai.
Andiamo
Mi trascina per il campus così in un solo giorno incontro
tutti gli altri, o almeno credo siano tutti. Meglio che me li segni va. Apro il
cellulare, mentre i miei fratelli discutono di Football, i maschi…no aspetta ma
a me il Football piace…Jonathan in divisa è…ma che vado a pensare?!
v I figli di
Ares: tutti i maschi hanno un fisico atletico, capelli marroni e occhi verde
smeraldo. Li conosco da poco, ma sono molto gentili con me.
Ø Primo,
vent’anni;
Ø Mike, vent’anni;
Ø James,
vent’anni;
Ø Josh, diciannove
anni;
Ø Michel,
diciannove anni;
Ø Mark,
diciannove anni;
Ø André, diciotto
anni;
Ø Alex,
diciotto anni;
Ø Jack,
diciotto anni;
Ø Jake,
diciotto anni;
Ø Jonathan,
diciassette anni.
v I figli di
Afrodite; tutte bionde con occhi marroni, il maschio invece capelli biondi e
occhi verdi:
Ø Nadia,
diciotto anni;
Ø Noemi,
diciotto anni;
Ø Nicole,
diciotto anni;
Ø Nina,
diciassette anni;
Ø Nathan,
diciassette anni.
v I figli di
Atena, Tutte con occhi celesti e capelli neri:
Ø Amelia,
diciannove anni;
Ø Annabella,
diciannove anni;
Ø Arianna,
diciotto anni;
Ø Mirko,
diciassette anni.
v Le figlie
di Selene, occhi verdi e capelli quasi bianchi:
Ø Milla,
diciotto anni;
Ø Sugar,
diciotto anni.
v Le figlie
di Iris, capelli marroni e occhi marroni:
Ø Mexa,
diciannove anni;
Ø Vias,
diciotto anni.
v I figli di
Poseidone, capelli neri, uno con occhi neri e l’altro con occhi celesti:
Ø Trevor,
vent’anni;
Ø Tyler,
diciotto anni.
v Il figlio
di Zeus, capelli marroni e occhi color fulmine:
Ø Lucas,
diciotto anni.
v Il figlio
di Apollo, capelli neri e occhi verdi:
Ø Zack,
diciannove anni.
v I figli di
Artemide, capelli marroni e occhi verdi:
Ø Wolf,
diciannove anni;
Ø Leyton,
diciassette anni.
v Il figlio
di Ermes, capelli biondi e occhi marroni:
Ø Nicolas,
diciannove anni.
v Il figlio
di Ade, capelli neri e occhi rossi:
Ø Morty,
diciotto anni.
v Il figlio
di Eros, capelli biondi e occhi celesti:
Ø Ken,
diciannove anni.
v Il figlio
di Dioniso, capelli neri e occhi verdi:
Ø Ben,
diciotto anni.
v Il figlio
di Asceplio, capelli neri e occhi celesti:
Ø Logan,
diciassette anni.
v Il figlio
di Eos, capelli biondi occhi blu scuro:
Ø Eric,
diciassette anni.
Ok, a parte il fatto che così non ci capisco niente io, ma
sono trentasei o sbaglio? Con me siamo in trentasette chi manca? Dovremmo
essere dodici ragazze e ventisei ragazzi…manca un ragazzo. Metto via il
cellulare.
-Jonathan, sicuro che ho incontrato tutti?
Lui sembra pensarci un po’- credo di si
Primo ha un’illuminazione- hai incontrato Oscar? Il figlio di
Efesto?
-No
Mike mi prende per il polso- bene andiamo!
-Ehi Mike! Non tirarla così! Le fai male! –Primo mi tira a
se- non si tratta così la tua sorellina!
-La nostra- lo corregge James
-Su andiamo- Michel mi libera dalla presa di Primo e mi
mostra la strada. Ma sono finita in un Harem o cosa?! So che scherzano perché
sono la loro sorellina, ma odio essere trattata così, la prossima volta li
stendo. Camminiamo fino a un edificio in pietra, sento un rumore di martellate,
come di un martello che colpisce un ferro rovente. Sento poi il rumore di acqua
che frigge, cioè come se qualcosa di bollente fosse stato buttato in acqua
fredda. L’edificio ha una grade entrata, senza porta, riesco a vedere dentro
anche se sono molto distante. Il tempo mi sembra rallentare, il mio battito
aumenta di velocita. Un ragazzo di diciannove anni, con dei bellissimi capelli
color ferro e occhi color fuoco, sta lavorando il ferro rovente di una spada.
Dietro di lui le fiamme della fornace lo illuminano, illuminano il corpo
muscoloso, senza maglietta, il sudore dovuto alla caloria, illuminano i muscoli
sotto sforzo, illuminano il grembiule di cuoio verde, illuminano le grandi mani
guantate, illuminano i pantaloni neri, gli stivali di pelle…sento il cuore in
gola, è l’immagine stessa della perfezione. Sono imbambolata, se Primo non
avesse urlato sarei rimasta lì a fissare quel locale perfetto, quante armi
potrei creare lì dentro! Che c’è pensavate che mi riferissi al ragazzo? Beh, è
carino e sa fare le armi, io provo attrazione solo per chi sa fare armi, ha un
bel fisico ed è un semidio, poche pretese vero? Beh…lui le pretese le
soddisfa…ma Jonathan…
-Ehi Oscar! Vorrei presentarti mia sorella minore!
La sua voce calda, sensuale, gentile e un po’ seccata per
essere stato interrotto al lavoro, poggiando il ferro nell’acqua fredda, senza
guardare da noi, girato di spalle, risponde- Primo, quante volte ti devo dire
di non interrompermi quando lavoro?
Si gira piano, i nostri sguardi si incrociano. Lo vedo in
volto, gli zigomi marcati, la cicatrice vicino all’occhio destro…la perfezione
-Scusami Oscar, volevo presentarti mia sorella minore.
Sembra essersi imbambolato a guardarmi.
-Ehi Oscar sei vivo? –Mike gli muove una mano davanti al
viso, lui sembra risvegliarsi, si toglie il grembiule e i guanti, ha una
cicatrice lungo il torace, che fisico da mozzafiato, non mi stacca gli occhi di
dosso, sembra essersi dimenticato degli altri e mi si avvicina, sento il cuore
in gola, mi porge la mano. Ho il cuore in gola…Jonathan è vicino, ho paura che
pensi che mi piaccia Oscar, nulla di male si intende, ma per me esiste solo un
ragazzo…
-Sono Oscar, figlio di Efesto.
Gliela stringo, ha una presa forte, decisa, ma anche gentile
e dolce, la sua mano è almeno il doppio della mia. Mi sento così piccola al
confronto, lui è più alto di me, di circo dieci centimetri forse anche di più.
Sono così minuta al suo confronto.
-Sono Lucy, figlia di Ares. È bello incontrarti.
-Anche per me, Lucy.
Con la coda dell’occhio vedo i miei fratelli e torno alla realtà,
cosa cavolo sta pensando Jonathan? Quello sguardo? Geloso?
-Ehm…Oscar, cosa facevi prima che mio fratello ti
interrompesse?
Lui mi lascia la mano, sorride- una spada, non penso però che
ti interessi
-Una spada? Posso vederla? Ho molte armi ma non ne ho mai
visto farne una
Gli si illuminano gli occhi- certo. Stavo provando a crearne
una a doppia lama, leggera ma letale- lo seguo dentro l’edificio, quello che
ora so che è un’armeria.
-A doppia lama e leggera? Sarebbe un sogno, doppio taglio e
poco peso, ma sarà dura credo- dura per tutti tranne per me che con le armi ho
un rapporto speciale.
Lui sorride- finalmente qualcuno che mi capisce! Tutti
pensano sia facile fare le armi per tutti! Fucili, pistole, spade, coltelli…non
è per niente facile!
Si intende di armi, beh guadagna molti punti- fai le armi per
tutti? Devi essere bravissimo
Jonathan si schiarisce la voce- ci siamo anche noi sapete?
Non diventare rossa, non diventare rossa. Oscar si gratta la
testa imbarazzato- scusa mi ero dimenticato di voi, è la prima volta che una
ragazza sa qualcosa di ari
-Saperne qualcosa? Usa armi da quando era in culla! Quando
sono andato a farla spaventare per poco non mi ha infilzato con i coltelli da
lancio!
-Così impari a farmi le sorprese. E poi se avessi voluto ti
avrei ucciso, sai che la mia mira è infallibile.
Primo sorride- Allora parteciperai alla annuale sfida maschi
contro femmine?
-Sfida?
-Si- Oscar mi sorride- ogni anno maschi e femmine si sfidano,
io mi occupo delle armi, di solito partecipano un numero di femmine pari a
quello die maschi. So che le ragazze si sono iscritte tutte e per i maschi si
sono iscritti: Wolf, Leyton, Jonathan, Trevor, Tyler, Primo, Mike, James,
Morty, Lucas, Ben e Logan. Tu ti iscriverai? Mi piacerebbe poter fare un’arma
anche a te.
-Beh…perché no?
Primo mi mette un braccio intorno alle spalle- andiamo a
iscriverti, ma preparati a perdere, noi maschi vinciamo sempre
Vedremo, mi lascio trascinare via dalle ragazze, uscite da
chissà dove- allora…a dopo Oscar
Lui annuisce e viene travolto dai miei fratelli. Le ragazze
mi trascinano fino al lago, controllano che siamo sole e mi guardano.
-Ci aiuterai a vincere quest’anno?
-Una alla volta, prima mi spiegate in cosa consiste la gara
Riassumendo le altre due ore che siamo state lì, le ragazze
mi hanno detto che sarebbe una guerra, con pistole e fucili di vernice, in cui
si scontrano le ragazze e i ragazzi. Se vieni colpito sei fuori. Per vincere
devi aver colpito tutti i membri della squadra avversaria. Abbiamo fatto un
piano.
-Oh aspetta! L’uniforme! Dobbiamo darle l’uniforme! –
Annabella mi trascina nel dormitorio femminile, seguita dalle altre, e mi
consegna una scatola nera- aprila solamente domani ok? La tua è leggermente
diversa della nostra.
Mi lasciano in camera mia da sola e spariscono. Poggio la
scatola a terra, vicino al letto, mi butto sul letto e prendo un cuscino tra le
braccia.
-Cosa devo fare? Sono così confusa…Oscar…sembra il ragazzo
che ho sempre sognato…quel rallentamento di tempo…era successo solo con…-scuoto
la testa-…no…è proibito…ma…
Sento la finestra aprirsi e Jonathan entra nella camera- Ciao
-Jonny! Non dovresti essere qui! Ormai è sera!
-Volevo vederti- salta nella camera e si siede sul letto- non
posso più entrare senza permesso?
Sospiro- come se cambiasse, sei sempre entrato in camera mia
senza permesso.
Lui sghignazza- beh non sempre...sempre
-Ah no? Da quando siamo amici entri senza permesso!
-Beh…ci siamo conosciuti a sei anni…poi sei sparita, io sono
diventato un teppista che marinava la scuola, tu sei ricomparsa, hai cambiato
tutto e…hai cambiato me
Non diventare rossa…non diventare rossa è tuo fratello! È il
tuo fratellastro! –Non ci starai provando?
-Sai come la penso
Stingo il cuscino- anche ora? Anche ora che sai che siamo
fratellastri?
Lui si corica e mette le braccia dietro la testa- anche se
fossimo fratello e sorella di stesso padre e madre. Non cambio idea facilmente,
lo sai.
Si gira a guardarmi, anzi a fissarmi, indietreggio finché non
tocco il legno della testiera del letto con la schiena- perché mi fissi?
-Oscar…
-Cosa? –non capisco cosa centra Oscar?
-Non ti sarai innamorata di lui vero?
Mi metto a ridere, lui mi guarda serio- Jonny…sai che non è
così!
So che non è così…per quanto possa cercare di provare
qualcosa per qualcuno che non sia lui…non posso
Lui si avvicina, forse anche troppo- lo so. Comunque…tra
semi-dei e dei, lo sai anche tu, che il termine fratello e sorella non ha
valore vero?
-Lo so! Ma non cambia…è sbagliato Jonny
-Lucy…
Non lo sto nemmeno guardando, prima…prima di tutto…prima di
sapere che ero sua sorella…prima di venire qui, tra me è Jonny c’è sempre stata
una strana relazione, più di un’amicizia, più di fratellastri, più di tutto. Ma
ora…è tutto così sbagliato.
-Lucy…guardami
Mi sforzo di guardarlo- mi vergogno
-Sai che papà…papà mi ha chiesto una cosa oggi?
-Cosa ti ha chiesto?
-Mi ha chiesto “se ti facessi sposare Lucy, ne saresti
felice?”
-Bugiardo! Non può averlo detto!
-L’ha detto! Sai che è tradizionalista! Se non mi credi
chiediglielo!
-Se…se fosse vero…che cosa faresti?
Mi si avvicina ancora, le nostre facce sono vicinissime- cosa
farei? Farei quello che voglio fare da anni…questo…
Mi bacia, non è una novità, mi bacia ogni volta che ne ha
l’occasione, che io lo voglia o no. Anche se sembro forte, cosa che sono con
gli altri, Jonathan riesce a mettermi in un angolo, mi rende indifesa, e a
farmi ciò che vuole, anche se ha il buon senso di fermarsi ai baci e massimo a
stuzzicarmi. Poggia una mano sul materasso e mi blocca completamente sotto di
lui. Si stacca dal bacio e mi guarda.
-Non mi importa, non importa che legame abbiamo, io…ti
amo…non mi importa cosa dovrò affrontare…ma io ti amo
-Facciamo così…se domani…se domani vinceranno le ragazze
aspetterai, aspetterai che io sia pronta…
-E se vinceranno i ragazzi?
-Se vincerete voi…potrai fare ciò che vuoi…
-Ciò che voglio? –sghignazza- sicura? Potrei diventare molto
ma molto cattivo
-Non mi faresti nulla…-non ne sono poi così convinta in
realtà
-Sono un uomo, Lucy, un uomo e tu una bella e provocante
donna, molte volte mi sono trattenuto per poco, Lucy, sai che ti desidero.
Sono bloccata su un letto matrimoniale, da un ragazzo che
dice di amarmi, da un ragazzo che dice di desiderarmi, da un ragazzo che amo e
desidero da anni. Sinceramente anche se vincessero loro e lui potrebbe farmi di
tutto, non mi dispiacerebbe, mi fido cecamente di Jonathan. Ma…non gli ho mai
rivelato cosa provo per lui, se vinco…se vinco…se vinco glielo dirò.
Ehm…cancellate questa parte dalla vostra mente grazie.
-Mi fido di te Jonathan
-Se vinco ti obbligherò a dirmi ciò che provi realmente per
me, capito?
Gli sorrido- sei un angelo Jonny- mi lascio baciare, mi piace
quando mi bacia. Si allontana e va verso la finestra.
-Domani ti batterò e poi diverrai la mia ragazza. Buona notte
Lucy.
Salta giù dalla finestra e torna alla sua stanza.
-Dovrei chiuderla a chiave la finestra- sorrido- anche se le
sue visite non mi dispiacciono…ma cosa sto pensando
Mi metto il pigiama, una camicia bianca che mi arriva fino a
sotto il sedere, non è un pigiama vero e proprio ma, la uso per dormire quindi
è un pigiama no? Chiudo la finestra, non si sa mai, e mi corico nel letto.
Chiudo gli occhi e l’ultima cosa a cui penso prima di addormentarmi è il bacio
che mi ha dato Jonathan
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