WitchandAngel : Capitolo 4: non si gioca con i coltelli

Capitolo 4: non si gioca con i coltelli

0.4 Non si gioca con i coltelli
Era sera e il detective John era venuto a fare una visita e per sapere se Angel stava meglio. La nuova vittima sarebbe stata Georg, il maggiordomo. Angel aveva già preparato tutto, sapeva infatti che qualcuno sarebbe venuto a vedere come stava.
-Ciao Angel come stai?
-Meglio grazie.
-Questo è per te
Il detective diede a Angel un orsetto vestito da poliziotto
-Che carino!
“Non ho 2 anni e odio i poliziotti”
-Sono contento che ti piaccia
-Vuole qualcosa da bere? Tè? Caffè?
“Veleno? benzina?”
-Un caffè grazie
-Venga con me
Angel uscì dal soggiorno, tenendo l’orsetto stretto in braccio, e raggiunse il salotto.
-Mi aspetti qui torno subito.
Il detective intanto parlava con i “genitori” di Angel, ma non perdeva un attimo di vista la ragazza.
Con calma Angel preparò il caffè e con calma cercò dei biscotti. La sua vittima entrò dalla porta della cucina e si sedette su una sedia in soggiorno, poi notando che Angel era in cucina, il vecchio Georg andò ad aiutarla.
-Lascia porto io
-Grazie
“Tre”
Alzò il vassoio
“Due”
Fece un passo
“Uno”
Angel, usando la telecinesi, ruppe i cardini che tenevano lo scaffale del salotto, con sopra la collezioni di coltelli del “padre”.
Il detective e i “genitori” videro lo scaffale rompersi e una pioggia di coltelli colpire Georg e un coltello colpire Angel.
-Angel! Georg!
Georg era morto all’istante.
-Lui è andato- disse il detective
-Angel? – la “madre” aveva già le lacrime agli occhi
-S-sto bene, l’orsetto mi ha salvato, mi spiace si è rovinato
“Accidenti c’è mancato poco!”
L’orsetto l’aveva salvata, il coltello l’avrebbe di sicuro trafitta se non fosse stato per quel regalo.
-Non importa ha fatto il suo dovere d’agente.
-Lo riparerò, sono brava in queste cose
Dopo aver chiamato la polizia e un’ambulanza per controllare che Angel stesse bene i “genitori” parlarono con il Detective, Angel non sentiva cosa dicevano ma aveva già un’idea…
-Angel, da domani in poi il Detective John starà con te 24 su 24
“Che cosa?! Pensavo sarebbe stato in casa ma non con me!”
-Ok
Angel chiese di andare a dormire, appena fu solo il padre apparve
-Come stai?
-Bene, ma abbiamo un problema
-Quale?
-Il detective ficcanaso, quei due gli hanno chiesto di farmi da guardia del corpo
-Vuoi che lo faccia sparire?
-No, mi sarà utile, certo ora sarà tutto più difficile, ma sarà anche più divertente.
-Questa è la mia piccola! Ora vado, se hai problemi chiama
-Ciao papa
Il padre sparì. Angel andò sul balcone e disse:
-Cerbero sarei potuta morire oggi se non fosse stato per il detective e il suo orsetto
Guardò il suo orsetto, ricucito, sulla mensola della scrivania.
“Lui, solo lui, credo che…”
Cerbero abbaio, risvegliandola dai suoi pensieri, lei lo accarezzo e rientro a dormire.

Sapeva cosa doveva fare. Sapeva perché era in quella famiglia. Sapeva della scelta del padre. Sapeva cosa voleva il padre. Sapeva cosa provava ogni singola persona, suo padre compreso, guardandola negl’occhi. Ma non sapeva cosa provava lei, non sapeva cosa voleva, non sapeva cosa voleva fare e non sapeva chi era lei veramente.

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