Capitolo 6:
Nel regno di Lucy
Vennero portati nella villa del villaggio, un villaggio fatto
di case e negozi, Lucy era seduta sulle scale e gli sorrise appena li vide
-Benvenuti nel mio regno…scusatemi per la brusca accoglienza
e per il campus…- si alzò e li raggiunse con passo felpato- qui tutti sono
semi-dei, ecco…diciamo che chi era già in questo regno ha richiamato qui tutti
i semi-dei che conosceva e alla fine qui ora ci sono tutti i semi-dei
esistenti. Il villaggio l’hanno creato loro, ognuno si è fatto la propria
famiglia, la propria casa e il proprio negozio. Se hanno problemi vengono da
me, potete restare qui se volete
-Lucy- Primo la guardò negli occhi- vogli ribellarmi a Ares e
agli altri dei, se lo faccio tu…
-Ti aiuterà- una ragazza con corti capelli neri e occhi
gialli gli sorrise, indossava un’uniforme da guerriera- io sono Elena, figlia
di Artemide. Sono la guardia della dea Lucy
-Ti ho già detto che Lucy va più che bene! –protestò Lucy
-Lo so, ma ti chiamerò per sempre Dea Lucy. Comunque io e
altri semi-dei ci stiamo ribellando ai nostri genitori, Lucy ci protegge e ci
offre un aiuto enorme. Ci ha aiutato a radunare qui tutti i semi-dei e a
formare un vero e proprio esercito
-Non ho fatto nulla di tutto ciò, vi ho dato la mia
protezione, le armi e ciò che vi serviva, avete fatto tutto da soli, senza di
voi non ci sarebbe quel villaggio, non ci sarebbero tutti i semi-dei esistenti
e probabilmente avreste ottenuto tutto anche senza la mia protezione
-No, è solo grazie a te se possiamo muoverci indisturbati
senza che gli dei se ne accorgano
-Hai detto che ci sono altri semi-dei che vogliono
ribellarsi…- Primo si avvicinò a Elena
-Si, se vuoi unirti a noi ti presento tutto il popolo dei
semi-dei
-Lucy va bene se noi…
Lucy fece un gesto con la mano- non vi do ordini, fate come
vi pare, se avete bisogno chiamatemi. Cammilla, Clark- due gemelli dai capelli
bianchi e occhi verdi spuntarono da chissà dove
-Si? –risposero in coro i due
-Cammilla porteresti chi vuole a fare un giro? Mostrargli il
villaggio, i negozi…
-Con piacere! –fece una piroetta
-Clark, porteresti chi vuole all’armeria?
-Volentieri! –fece un salto
-Conto su voi tre
Loro tre fecero un inchino, presto tutti scomparvero per le
varie stradine e Lucy rimase sola con Jonathan.
-Non vai con loro?
-Per quanto curioso, preferisco stare con te
-Beh…credo di doverti delle spiegazioni
-Lo credo anch’io –Jonathan era troppo serio e calmo
Lucy crollò a sedere sulle scale e si imbronciò- non fare
l’adulto! Odio quando sei così serio e calmo!
Lui le sorrise e si sedette accanto a lei- lo so
Lei sospirò- piccola ripicca per ciò che ho fatto?
-No, volevo solo stuzzicarti
Lei abbassò lo sguardo- io…mi spiace così tanto per ciò che
vi ho fatto…che ti ho fatto
-Nessuno di noi c’è l’ha con te, soprattutto non io. Non ho
provato nessun sentimento negativo verso di te ero solo preoccupato
-Ma...io ti ho colpito! Io ti ho pugnalato con una delle mie
lame! –aveva alzato lo sguardo e ora i suoi occhi si incrociavano con quelli di
Jonathan- dovresti odiarmi
-Non potrei mai odiarti- le prese il mento tra le mani e le
diede un bacio- non potrei mai odiarti
-Jonny- Lucy poggiò la testa sul suo petto- sei davvero un
caso disperato
-Probabilmente hai ragione, ma non voglio perderti Lucy, né
ora né mai.
Lei chiuse gli occhi e si lasciò abbracciare- starete qui?
Rimarrete qui con me e gli altri semi-dei?
-Si. I ragazzi provano rancore verso gli dei che li hanno
ignorati per anni, qui possono scappare da loro e possono vivere tranquilli
-Sai…molte coppie qui sono fratellastri, i più grandi si sono
sposati
-Sposati? E come?
Era rossa in volto- li sposo io, gli dico che hanno la mia
benedizione, li dichiaro marito e moglie e loro si considerano sposati. Alcune
ragazze mi hanno confidato che sono rimaste incinta…erano così felici di poter
creare una famiglia con chi volevano
-Quindi se due gemelli, maschio e femmina, si vogliono
sposare tu che fai
-Glielo permetto
-E se sono dello stesso sesso?
-Sai che non mi ha mai dato fastidio, glielo permetto. La cosa
è piaciuta a tutti, specialmente alle coppie fuori dalla norma.
-Quindi…- Jonathan stava sorridendo, Lucy era sempre più
rossa- se volessi sposarmi con te potrei vero?
-Prima dovresti ottenere il mio consenso!
-Ah mi diresti di no?
-Non essere così presuntuoso Jonny, potrei anche voler
sposare qualcun altro
-Non è vero- Jonathan aveva uno sguardo deciso- perché sai
che se ci provi farò una strage
-Scherzavo, calmati. Non fare stragi, non mietere vittime.
Comunque dovresti aspettare comunque. Ho stabilito che almeno uno dei due deve
avere diciotto anni e che entrambi siano stati insieme per un paio di anni, il
minimo è uno, e che abbiano provato a convivere insieme almeno per un mese.
Così evitiamo i divorzi. Anche se finora nessuno ha voluto divorziare.
-Per la casa, come fate?
-Appena arrivati qui intendi?
Jonathan annuì- per chi come noi è appena arrivato come fate?
-Ci sono molte case vuote e molte sono tuttora in fase di
costruzione. Il villaggio si divide in piccoli quartieri, senza una logica
precisa. Se ti piace una casa vai da chi la vende e vi accordate, poi andate da
un avvocato e vi accordate.
-E per i negozi?
-Stessa cosa, se vuoi un negozio da zero ti prendi un locale
e lo trasformi come vuoi, se vuoi lavorare con qualcuno vi accordate
-Esiste una moneta qui o qualcosa così?
-Per ora no. Si scambiano le cose, pane per frutta, pesci per
vino. Dicono che così possono sfruttare i propri poteri
-E chi come me che è bravo solo a lottare
-Non solo in quello…comunque si unisce alle guardie, addestra
chi vuole essere addestrato, testa le armi…fa ciò che vuole
-Non solo in quello? –Jonathan sghignazzò
-Se non la finisci di pensar male ti picchio
-Sei tu che usi frasi che possono contenere doppi sensi- le
si avvicinò- a proposito…tu dove vivi?
-Nella villa qui dietro, hanno detto che in quanto loro dea
devo avere una casa degna di nota. Oltre a me qui vivono le guardie, alcuni che
svolgono lavori dentro la villa e chi vuole. Ma praticamente sono sola. Le
guardie sono per la maggior parte del tempo con i propri partner, chi lavora ha
anche una casa propria e nessuno vuole viverci perché, essendo io la loro dea
si sentono in dovere di lasciarmi i miei spazzi
-Se volessi vivere con te
Lei lo guardò seria- mi pareva sottinteso che tu vivessi con
me Jonny
Sorrise- stessa camera
-Non esagerare, camere vicine- divenne rossa- ma puoi venire
a trovarmi qualche notte…se vuoi
-Sai vero che non dormirai molto
-Jonny…
Jonathan si avvicinò per baciarla. Primo apparve dal nulla e
li fece sobbalzare-buongiorno piccioncini- Lucy fece apparire dei coltelli e
Jonathan tirò fuori un pugnale- ehi calmi! Vi ho spaventati?
Lucy fece sparire i coltelli e Jonathan rimise il pugnale
nella fodera, guardò malissimo il fratello- ma tu sempre nei momenti peggiori
devi uscire fuori?
-Che c’è? Ho interrotto qualcosa? –era chiaro che sapeva
benissimo che era così
-Non sai quant’è forte la tentazione di ucciderti ora Primo.
Si hai interrotto qualcosa!
-Ti serve qualcosa Primo? –Lucy era più calma
Primo le sorrise- volevo ringraziarti
-A me?
-Si, grazie a te ora posso combattere contro i nostri
genitori insieme a altri semi-dei
-Non ho fatto nulla- Lucy guarda altrove- state attenti a
cosa deciderete di fare, siete sempre in guerra con gli dei
-Ma avremo la tua protezione no?
Lucy lo guardò, nello sguardo c’era un vuoto infinito-
ovviamente, la mia protezione l’avete già, ma voglio che stiate attenti, non
voglio perdervi
-Staremo attenti- Primo se ne andò
-Jonny- lui si girò- stagli vicino
-Come vuoi- lo seguì lasciandola da sola
Lucy si mise a camminare per le vie del suo mondo
“You only need a torch when the light is low
Only need the sun when the monsters groan
Only know your lover when you let them go.
Once so high now I'm feeling low
This house is no longer our home
Only know your lover when you let them go
Ill never let you go”
Tutti erano con qualcuno e in quel momento si sentiva sola
“Staring at your picture from the past, replay moments from
first to last
Coz days go slow, and sleep so fast
I see you when I close my eyes, hope you know how hard I
tried
Coz you know, ill never say goodbye”
Infondo quella canzone la rispecchiava un po’ no? Vedere
quelle coppie la riempiva di una strana malinconia
“You only need a torch when the light is low
Only need the sun when the zombies groan
Only know your lover when you let them go.
Only think I've one last chance to show, only feeling lost
and all alone
Only know your lover when you let them go”
Infondo era sola visto che presto avrebbe dovuto lasciarlo
andare.
“This world looks different in the dark, but with every
ending will bring a fresh start
You're never alone, coz you have my heart.
Block to block ill slay the mobs, ill never lose you so
you'll never feel lost
I'm getting closer with every biome crossed”
Si sentiva sul punto di piangere, era sul punto di una guerra
e stava pensando davvero a doverlo lasciare? Ma che diavolo pensava in questo
momento
“You only need a torch when the light is low
Only need the sun when the zombies groan
Only know your lover when you let them go.
Gonna take this one last chance to show, never wanna be lost
and all alone
Only know your lover when you let them go.
Ill never let you go”
Si stava avventurando nella foresta, perché persino gli
animali lì erano felici e in coppia? Solo lei era sola
“You only need a torch when the light is low
Only need the sun when the zombies groan
Only know your lover when you let them go.
Guess I took my one last chance to show, you'll never be lost
and all alone
Only know your lover when you let them go”
Infondo era una contradizione di ciò che era corretto. Si
sedette sulla scogliera con i piedi che pendevano nel vuoto.
-Purtroppo dovrò lasciarti andare, perché per eleminare il
potere degli dei e dare ai semidei la loro libertà dovrò lasciarti andare, per
potermene andare
**********
Jonathan l’aveva capito cosa voleva fare. Era così dannatamente
testarda e non capiva che non era sola, se lei era la spada lui era lo scudo,
il suo scudo, aveva giurato di proteggerla e l’avrebbe fatto.
*****Dieci anni prima*****
Jonathan stava poggiato ad un albero con aria minacciosa,
infondo era solo al mondo, era incavolato con il padre, non solo aveva altri
figli ma si permetteva di scambiare i nomi per sbaglio, lo odiava
-Ehi
Una ragazzina della sua età lo aveva richiamato sulla terra,
aveva due codini biondi molto lunghi, un vestito sui toni del rosa e due occhi
d’argento, era molto carina e sembrava fragile, perché parlava con lui?
-Che vuoi?
Lei continuava a sorridergli- io sono Lucy, diventiamo amici?
-Perché dovrei?
Lei inclinò la testa e sembrò pensarci un po’- perché ho
deciso che saremo amici
Lui scoppiò a ridere- tu sei strana
Lei alzò le spalle- lo siamo tutti
-Io sono Jonathan- le porse la mano, lei la strinse
-Giochiamo insieme Jonny?
Era la sua prima amica. Ogni giorno uscivano insieme a
giocare, erano inseparabili, lei lo calmava e lui la faceva ridere, sembrava
che con sua madre non ridesse mai. Un giorno erano sulla casa sull’albero di
lui, nonostante lui avesse una paura matta di cadere, gli piaceva stare la con
lei, era il loro nascondiglio.
-Sai Jonny…io odio i miei genitori
-Lucy?
Lei lo guardava seria- sai mamma fa paura e papà mi ha
abbandonata, voglio vendicarmi di loro…so che è stupido ma…
-Lo capisco- la interruppe lui-
anch’io li odio
-Davvero?
Lui annuì- mamma è ancora
innamorata di quel cretino che ci ha mollato, e so anche di avere dei
fratellastri, avvolte scambia i nostri nomi, sono convinto che tutti quelli
come me…come noi due…quelli che come noi hanno un padre o una madre così, che
ci ha messo al mondo per poi mollarci, credo che tutti loro odino i propri
genitori
Lei aveva poggiato la testa sulla
sua spalla- sai Jonny, io aiuterò tutti coloro che vorranno vendicarsi dei
propri genitori, gli darò una mano e insieme ci vendicheremo di loro- aveva
intrecciato le dita della sua mano a quella di Jonathan che, anche se impercettibilmente,
era arrossito.
-Allora io ti aiuterò- decise lui,
infondo era un semidio, era forte e aveva tanti poteri- diverrò il tuo scudo e
ti proteggerò da tutto e tutti
-Promesso? –lei lo guardava con gli
occhi che le brillavano di speranza- non mi lascerai mai?
-Lo prometto, non lascerò che
niente e nessuno ci separi
Lei gli aveva steso il mignolo-
giuramelo
Lui aveva stretto il suo con lei-
lo giuro, io Jonathan non lascerò mai Lucy
Lei si era stretta a lui- grazie
Jonny
Senza che nessuno dei due lo sapesse
avevano fatto un giuramento divino, a lui era spuntato un tatuaggio a forma di
spada sull’avambraccio, aveva giurato di proteggere una dea e lei gli aveva
imposto una protezione che li avrebbe legati per sempre.
-Non lascerò che nulla ti ferisca
**********
Jonathan guardò il marchio che
aveva e sospirò, come diavolo poteva farla ragionare?
Lucy era seduta a guardare sotto di
lei, quando la raggiunse insieme a Primo.
-Cosa guardi?
-Sto guardando gli dei, stanno
organizzando i propri soldati, se volete attaccarli dovreste farlo ora
-Siamo venuti a chiederti se
potevamo…-cominciò Primo
-Potete attaccare se volete, il
portale per il campeggio lo sanno già creare i semidei arrivati prima di voi-
alzò lo sguardo e li guardò- buona fortuna
-Non verrai con noi?
Lei abbassò lo sguardo- non sarei
di aiuto
-Lucy voglio che rispondi alle mie
domande- Primo si era avvicinato a lei, Jonathan stava in disparte ad
osservarli
-Risponderò a tutto ciò che chiedi
-Tradirai mai il tuo compagno?
-Non amo i tradimenti, se scelgo
qualcuno rimarrò con quello fino alla fine
-Se avrai figli li lascerai soli?
-Non ho intenzione di porre sui
miei figli la maledizione di essere diversi, comunque non li abbandonerei
-Perché ci aiuti?
-Perché voglio che voi siate
liberi, voglio che i nostri genitori paghino per averci sempre abbandonato e
non voglio che nessun’altro soffra come abbiamo sofferto noi, nella solitudine
e nella paura dei nostri genitori.
Primo le tese una mano- ti prego,
saluta le truppe
Lucy si alzò- va bene
************
I semidei erano armati di armi,
protetti dagli scudi e dalle armature, e rafforzati dai propri talenti e
poteri. Primo era davanti insieme ai suoi fratelli, sarebbero andati tutti,
solo lei sarebbe rimasta nel suo mondo, Primo a sorpresa di tutti si inginocchiò.
-Primo?
-Io Primo, figlio di Ares, giuro
fedeltà alla dea delle spade, dea delle lame, dea delle lami, protettrice dei
semidei, dea delle battaglie, dea della vittoria, giuro fedeltà a te, dea
Twelve Lucy. Ti prego veglia su me e le mie truppe in questa battaglia e in
quelle future, conducici alla vittoria e dacci la forza di battere gli dei che
ci hanno dimenticato.
-Non c’è bisogno che…-cominciò Lucy
ma gli altri semidei seguirono l’esempio di Primo, dissero il nome, il dio che
li aveva creati e giuravano fedeltà a lei, eleggevano lei come loro dea.
Alzò una mano e un cerchio di luce
circondò ognuno di loro, le loro armi risplenderono e una scritta in un’altra
lingua apparve su ognuna, sulle armature apparve il simbolo di Lucy, uno
stranissimo e complicato disegno, Lucy chiuse gli occhi- siete i figli di dei
che non vi hanno prestato attenzione, siete giunti fin da me con una richiesta,
volete liberarvi delle catene che i vostri genitori vi hanno applicato, lo
capisco, per questo…applico su di voi la mia protezione, d’ora in poi gli dei
che vi hanno generato non avranno potere su di voi, non avranno il diritto di
farvi nulla e io non permetterò che nulla vi venga fatto- aprì gli occhi, i
suoi occhi d’argento riflettevano mille colori, mille armi, mille semidei,
riflettevano tutto- Andate e tornate vittoriosi, ma soprattutto tornate sani e
salvi.
I semidei si inchinarono per poi
sparire nei portali. Il vento spostò i capelli di Lucy facendoli galleggiare in
aria. Una luce argentea la circondò, i suoi vestiti cambiarono, le apparve una
gonna d’argento con i bordi in oro e con due profonde spaccature ai lati, un
top che copriva solo il seno anch’esso d’argento con i bordi d’oro, che non era
altro che una fascia legata dietro al collo che formava una x sul seno, ai
piedi aveva dei sandali d’argento che erano legati fino al ginocchio, sugli
avambracci aveva due protezioni in oro, sui capelli apparì una corona d’alloro
d’oro e argento, un mantello d’oro e argento le cadeva lungo le spalle. Alla
vita aveva delle catene che formavano una x su entrambi i fianchi.
-A quanto pare sono andati…posso
solo credere in loro. Vi prego tornate vivi, tornate da me vivi e salvi.
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