Capitolo 10: Hunter, fuck off
-Per l’amore degli dei, Smettila! –disse Eve esasperata
-Sto solo cercando di essere utile! –disse Hunter
-Utile a cosa?! Rompermi le scatole!? –chiese Eve
-Sto solo dicendo che è pericoloso giocare con i coltelli in
quel modo! –disse lui
-Quanti anni pensi io abbia?! Cinque!? So badare a me stessa
e ti assicuro che non ho bisogno di un uomo per tagliare un pezzo di carne!
–disse lei
-Non sto mettendo in dubbio la cosa, solo è pericoloso e
potresti ferirti! –disse lui
-Ferirmi cosa?! –chiese lei esasperata
-Hunter…lasciala in pace dannazione –disse Wolfe poggiato
sul lettino- non ha due anni e sa cavarsela da sola, non ha bisogno della
badante
-Grazie! –disse lei
-Sto solo cercando di aiutare –disse lui
Wolfe scosse la testa- lascialo stare Eve, non è cattivo, è
solo un po’ andato di zucca
-Hey…
Lei sorrise controllando le sue ferite- seriamente, nemmeno
mio padre mi ha mai trattato così, voglio dire si fidava di me abbastanza da
lasciarmi maneggiare veleni da sola…
-Quell’uomo è irresponsabile- disse Hunter
Lei ruotò gli occhi- quell’uomo è un fantastico uomo.
-Com’è di aspetto? –chiese Wolfe cercando di bloccare la
lite, delle volte si chiedeva che diavolo di relazione avevano i due
-Lunghi capelli bianchi, occhi argento, cicatrici ovunque,
un marchio lungo tutto il braccio e l’aspetto di un lupo cattivo- rise lei
contenta
-Bianchi di età? –chiese Hunter
-Nope, naturali- disse lei
-Esiste ciò? –chiese sorpreso Hunter
-Si chiama Albinismo, è una mancanza di colore negli occhi e
capelli, di norma avresti gli occhi rossi ma i suoi sono diventati argento
quando è diventato uno stregone –disse lei tranquilla- ha scoperto di avere
poteri quando aveva sei anni e da allora gli occhi erano argento. La cosa non
gli dava problemi, quando mi ha adottato era molto felice perché sembrava
davvero mio padre per la cosa e visto che spesso ci dicevano che i nostri occhi
erano simili e che ero proprio sua figlia era sempre orgoglioso di quel colore.
-Direi che è un peccato non poter diventare stregoni…
-mormorò Wolfe.
-Stregoni si nasce, non ci si diventa- disse Eve tranquilla-
ci sono altre razze che però puoi diventare in futuro se vuoi avere poteri in
quel modo…
-Passo grazie- disse lui
I cacciatori erano nel villaggio da pochi giorni ma si
stavano già rendendo conto il pieno potere che Eve aveva dato a quel posto. Lasciando
da parte streghe e stregoni, il numero di donne incinta era il più elevato
possibile in un villaggio così sperduto, l’assenza di mancanza di cibo anche
era estremamente positiva e lo stile di vita di tutti era il più ottimale
possibile. Aveva visto villaggi del genere in precedenza, nessuno aveva un
tenore di istruzione e vita così elevato. Era chiaro perché fosse
soprannominato il paradiso sicuro dei fuggitivi. Era dotato inoltre di ottime
difese da invasori, avevano avuto modo di vedere un bel gruppo di mercenari
fare la fine di salami per mano di una bambina di sei anni con poteri e poi
venir sistemati dagli adulti che si occuparono di rimuoverli dalla zona.
Eve era un’eccelsa leader e aveva dato loro una vita serena
e protetta. Vedendo ciò ognuno di loro non poté che chiedersi quante streghe
fossero morte che avrebbero potuto avere un futuro migliore lì.
All’inizio era molto difficile per i membri della comunità
accettare gli intrusi ma quando loro si offrirono di aiutare nei lavori pesanti
e dare una mano, l’atmosfera divenne più civile. Eve aveva anche istruito il
villaggio di far vedere loro il meglio di ciò che vivere in armonia con le
streghe poteva offrire e…stava funzionando. Senza contare che un paio di cacciatori
sembravano particolarmente affascinati da due streghe prive di partner.
Era facile dire che un futuro in cui i due gruppi potevano
vivere in completa armonia esisteva.
Eve era particolarmente vicina a Wolfe e Hunter, anche se si
sarebbe data fuoco prima di ammettere la cosa. Wolfe era dolce e gentile, forse
perché lei gli aveva salvato la vita, e cercava sempre di rasserenarla. Era diventato
velocemente il miglior confidente che una donna potesse chiedere, anche se i
suoi occhi erano più di un lupo famelico che guardava la preda che di un cane
da compagnia. Hunter…beh i due erano stranamente affiatati per certi versi. Erano
simili di carattere e la differenza di età era di pochi anni tutto sommato quindi
andavano d’accordo nel loro battibeccare quotidiano. Hunter sembrava
particolarmente vivo ora che era in sua compagnia e chi conosceva il motivo…non
poteva che osservare e sperare non rimanesse ferito.
Wolfe era chi aveva più intimità con Eve ad essere sinceri. Erano
complici, specie nell’infastidire Hunter, e vi era una certa sintonia nel
secondo in cui parlavano. Wolfe non poteva ancora muoversi molto e Eve era più
che felice di fargli da infermiera, Hunter si fidava di Eve a quel punto e li
lasciava soli tranquillo che la strega non l’avrebbe maledetto o avvelenato,
beh almeno non se Wolfe teneva le mani apposto. Purtroppo Eve era dannatamente
attraente per gli altri cacciatori, la cosa dava ai nervi a Hunter che si
sentiva come se qualcuno stesse cercando di sposarsi la sua principessina…
-Ok…oggi proviamo a farti camminare- disse Eve, come sempre
da sola con Wolfe.
Lui sorrise contento- grazie
-Ringraziami dopo essere guarito –disse lei offrendosi come
supporto- uno…due…tre…
Wolfe ci mise un paio di tentativi ma riuscì a tirarsi in
piedi in precario equilibrio. Abbastanza precario che dopo un passo tremante i
due finirono con il cadere, per colpa dei riflessi di Wolfe però…
-Eve sei…qui…- chiese Hunter entrando e trovandosi Eve
bloccata sul letto con Wolfe sopra- volete che vi lasci soli?
-Non è come sembra…-disse Wolfe cercando di spostarsi in
fretta e provocandosi una fitta di dolore nel mentre e cadendo pateticamente di
lato supportato da Eve
-Riesci almeno a fare qualcosa di fisico con quella ferita o
intendi far fare tutto a Eve? –chiese Hunter avvicinandosi per aiutarlo.
Eve rise- oh, pensi che io non possa essere l’attiva dei due
a letto?
-Non ci tengo a sapere cosa fate a letto signorina- disse
lui- e sei troppo giovane per questo tipo di attività!
-…
Wolfe non sapeva se ridere o morire di imbarazzo. Dategli tregua
ok? È ferito, privo di esperienze con donne e in una situazione compromettente,
già prenderle la mano era qualcosa di estremo, figurarsi avere la visione di
lei bloccata sotto di sé con quello sguardo e le sue mani su…
Gli serviva una doccia fredda…
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