WitchandAngel : Capitolo 21: Never I have ever

Capitolo 21: Never I have ever

Capitolo 21: Never I have ever

***?***
-Sua figlia è decisamente un angelo –disse intimorita l’insegnante guardando il gigante davanti a lei- sono sicura che la situazione si sistemerà…
Damon era un uomo che non passava inosservato anche volendo. Era alto abbastanza da dover piegare la testa per passare da una porta, aveva capelli lunghi fino alle spalle che legava sempre in un codino, almeno la parte superiore, muscoli che era impossibile nascondere sotto i vestiti, un volto maschile che pareva scolpito e pelle leggermente abbronzata, dopo secoli aveva ottenuto un po’ di colore. Aveva un taglio di occhi che tendeva a dargli uno sguardo cattivo, l’argento in essi non aiutava a farlo sembrare più amichevole, non portava la barba ma tendeva a ritrovarsi spesso un lievissimo strato. In quel momento indossava dei jeans neri, stivali in pelle, una maglietta grigia e una giacca in pelle.
Era andato alla scuola di Eve perché era successo un problema. Un ragazzino aveva iniziato una lite con la sua bambina e…beh alla fine si era ritrovato un occhio nero e Eve aveva appena un graffio.
-Signor preside? Il padre di Evanora è qui… -disse la donna pronta a darsela a gambe ma l’uomo nella sala parve non sentirla, dopotutto c’era una lite incorso.
Nella stanza Eve era seduta tranquilla ad aspettare il padre mentre il bambino che aveva iniziato la rissa era a piangere nelle braccia della madre mentre il padre di lui era pronto a intimorire il padre di Eve.
-Non fai paura- disse Eve ricevendo l’ennesimo sguardo dell’uomo- mio padre potrebbe rompere il tuo collo come se fosse un grissino…
-Che mostruosa ragazzina! –disse la donna- il mio povero ragazzino…
-Se vuole far risse che impari a farle e non farsi prendere a calci da una femmina –disse Eve incurante.
-Tuo padre capirà che…- iniziò il padre del bambino
-Capirò cosa? –chiese Damon entrando senza aspettare altro
-Che…-l’uomo smise di parlare quando lo vide
-Quindi questo è il figlio di troia che osa sfiorare mia figlia? –chiese Damon senza particolare emozione sul volto se non fastidio, il bambino che fingeva di piangere iniziò a piangere davvero- se non taci ti darò motivo per piangere
Il moccioso si zittì subito.
-Non osi dire così a mio figlio! –disse la donna
-La cosa vale anche per la puttana che l’ha partorito –disse Damon- non ho problemi a mettere apposto una troia, vuole provare?
La donna si zittì subito. L’uomo cercò di smettere di tremare e apparire spaventoso- non osi parlare…
-Non ho problemi a rompere un collo umano- disse Damon facendo scrocchiare le dita- né ad occultare il corpo del figlio di troia che ha osato mettere alla luce un mocciosetto che puzza di latte che ha la cattiva idea di poterla fare franca dopo aver sfiorato la mia bambina…
Il preside guardò l’uomo- lei…lei è…
-Dimitri Damon Vladimir –disse Damon- padre di little Bell
Eve si lasciò prendere in braccio contenta. Suo padre era il migliore a terrorizzare la gente.
-Allora, perché mi ha chiamato qui? –chiese Damon sistemando le code della sua bambina come se nulla fosse
-Pare che ci sia stata una rissa tra sua figlia e il figlio di…
-Ha iniziato lui –disse Eve guardando Damon- ha detto che sono una bastarda e che tu non mi ami perché sono stata adottata
Damon fulminò con lo sguardo il moccioso che se la fece sotto, il fatto che il padre stesse tremando come una foglie e la madre avesse perso i sensi non aiutava- la prossima volta che ti dicono così…spezzagli un osso piccola, questa massa di cadaveri non merita pietà
-Non dovrebbe…- iniziò il preside
-Ha da ridire su come cresco mia figlia? –chiese Damon facendo tremare l’uomo
-No…no! –disse lui
-Ottimo…-disse Damon alzandosi con Eve in braccio- se è tutto, abbiamo di meglio da fare che perdere tempo con dei parassiti…
Eve lo guardò quando furono in auto- non sei arrabbiato?
-Lo sono –disse Damon- la prossima volta spezzagli qualche osso, chi diavolo crede di essere per ferire un mio figlio?! Tsk…se fosse ancora in voga ciò che si faceva un tempo avrebbe già perso la testa…tranquilla piccola, non hai fatto nulla di male…
Eve sorrise contenta e poi si bloccò quando un coniglio nero le venne messo davanti- questo…?
-L’ho visto in un negozio e ho pensato ti sarebbe piaciuto –disse Damon
Eve sorrise stringendolo- grazie!
Damon sorrise piano scompigliandole i capelli. La sua bimba di cinque anni era la migliore dopotutto…dopo quell’evento, nessuno osò anche solo respirare in maniera sbagliata con Eve. Dopotutto nessuno voleva rivedere il padre della bimba…


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