WitchandAngel : Capitolo 19: We will help because we believe in you

Capitolo 19: We will help because we believe in you

Capitolo 19: We will help because we believe in you

Eve non era una donna con poca memoria sia chiaro, ma non era esattamente anomalo che si dimenticasse di qualcosa.
Non era cattiveria quindi che si era dimenticata di loro…non pensava potessero seguirla in quell’epoca ad essere onesti.
Wolfe aveva preso coraggio e l’aveva bloccata contro il materasso e i due si stavano baciando. Era riuscito a prendere il coraggio e l’aveva baciata per primo e ora si stava godendo una bella sessione di coccole. Era ancora giorno fuori quindi non osò pensare a spingerla sul materasso per bene e fare altro, ma già poter comodamente avere delle coccole da lei era tanto.
Stava infilando una mano sotto la sua maglia per rimuoverla e giocare un altro po’ quando…
-Cos’era?! –chiese Eve sentendo un’orribile esplosione e notando delle fiamme in lontananza.
Wolfe ringhiò piano quando vide la sua preda sistemarsi e correre fuori dalla sua stanza.
Proprio ora dovevano rubargliela?!
Eve corse fuori giusto in tempo per vedere Hunter e i cacciatori provare a fermare un gruppo di draghi andati in piena crisi isterica. I draghi in questione erano sette: un drago di argento, uno perla bianca, uno oro, uno ossidiana nera, uno rubino, uno smeraldo e uno zaffiro, tutti con occhi argentei.
Il gruppo stava faticando a tenere le sette bestie feroci sotto controllo.
Erano furiosi per motivi X. Fyrio aveva provato a gestirli con il suo gruppo e stava faticando a contenerli.
-State attenti!
-Che succede? –chiese Hunter
-Questi sono ancora Cuccioli! –disse Fyrio sputando sangue
Era una fortuna che il 90% dei combattenti fosse tutto eccetto umano, un umano sarebbe già morto.
-Cosa?! Questi sono cuccioli!? –chiese Hunter
-Dove ci sono cuccioli c’è un genitore- mormorò Alaric schivando una fiammata per un pelo
-Non voglio andar contro mamma drago! –disse Light mentre Dark lo tirava fuori dal raggio di mira della bestia.
-C’è modo di calmarli? –chiese Hunter
-Non penso- ammise Fyrio- dobbiamo solo abbatterli…
-Cazzo- disse Hunter, da quando era in compagnia di Eve aveva sviluppato una certa riluttanza ad uccidere.
Wolfe arrivò giusto in tempo per trascinare Hunter lontano da un’artigliata di uno dei draghi- feroci i cuccioli…
Eve non ebbe il tempo di curarsi di altri che guardò il gruppo di draghi- Silver?
Il drago di argento girò la testa immediatamente verso di lei e gli altri sei parvero accorgersi anche della cosa. Il drago di argento dagli occhi argentei fece un verso simile a un pianto e corse da Eve. I ragazzi fecero per bloccarlo ma i sette enormi draghi si erano trasformati in versioni delle misura di un peluche di loro stessi e si erano lanciati nelle braccia di Eve.
I sette feroci animali erano diventati mansueti cuccioli che ora facevano versi simili a guaiti e guardavano Eve con occhioni lucidi. La cosa lasciò Eve un secondo senza parole prima che si riprendesse.
-Che…che è successo? Non fate così –disse con chiaro segno di cedimento. Come poteva arrabbiarsi con i propri cuccioli.
-Eve… -chiamò Hunter avvicinandosi
I draghi che prima stavano facilmente facendo il sedere al suo gruppo si finsero terrorizzati, cosa che portò in automatico per Hunter a ricevere un’occhiataccia da parte di Eve. Persino Wolfe non fu risparmiato dalla cosa.
-Li…conosce Lady Eve? –chiese Dig avvicinandosi
-Si –disse Eve- l’argento è Silver, il bianco perla Pearl, il dorato Goldy, l’ossidiana nero Obsidian, il rubino è Ruby, lo smeraldo è Emerald e il zaffiro è Sapphire. Pearl, Goldy e Sapphire sono femminucce mentre Silver, Obsidian, Ruby e Emerald sono maschi.
I sette draghetti si erano sistemati in modo che nessuno di loro era lontano da Eve, tre erano nelle sue braccia, due sulla testa e due sulle sue spalle.
-Sai chi è la madre? –chiese Fyrio
-Ovviamente- disse Eve facendo rilassare tutti- sono io la loro madre
Wolfe per poco non svenne- COSA?!
-E il padre è? –chiese Hunter
Eve alzò le spalle- non qualcuno che conosco…
-Credo…tu debba spiegarci qualcosa- disse Wolfe ora in panico
-Beh…- disse Eve camminando verso la sua casa con i draghetti accoccolati
***
-Cosa hai trovato? –chiese Damon guardando la sua piccola bambina con in mano una strana roccia delle dimensioni di un melone- dove hai trovato questo?
La roccia era a scaglie ed era grigia, Eve pareva particolarmente felice di averla- in riva al lago.
Damon sfiorò la superficie e sospirò- non è una roccia, è un uovo ma…non nascerà. Sembra che siano secoli che sia…infecondo.
-Quindi…posso tenerla? –chiese Eve
-…- voleva dirle no ma…finì con accontentare la sua bambina di dieci anni. Dopotutto non poteva mica schiudersi quel coso.
Qualche settimana dopo l’uovo però si schiuse e…
-Master! –urlò Eve
Damon corse in panico nella camera della bambina per trovare sette piccoli draghi che la fissavano confusi- cosa è…
-L’uovo si è schiuso! –disse lei contenta
Damon guardò i sette draghi e sospirò- questo…non era previsto…
-Master, visto che sono i miei figli, sono i tuoi nipotini vero? –chiese Eve
Damon voleva dire no ma sette paia di occhi lo guardavano con aspettativa e…-…ovviamente.
Come se non bastasse che da un singolo uovo morto di drago fossero NATI sette draghetti, i sette riuscirono a trasformarsi in bambini nel giro di pochi mesi, cosa che fece solo chiedere a Damon che razza di poteri avesse la sua bambina.
****
-Stai scherzando spero –disse Fyrio- avere un singolo figlio da un uovo di drago è difficile, sette però…vuol dire che il padre era…
I draghi di normale potere avevano molti figli, un figlio per uova massimo ovviamente, ma avevano facilmente un partner. I draghi non riuscivano ad avere facilmente partner più potenti erano per il semplice fatto che le loro uova spesso non venivano “baciate” da un partner di equo potere. A differenza delle altre specie, draghi maschi potevano creare uova dalla loro magia una volta che avevano ottenuto un elevato livello di potere, purtroppo però dovevano poi cercare una partner che potesse fecondare l’uovo con la propria magia. Eve, a dieci anni, era già del livello del drago che aveva fatto l’uovo e riuscì a ridargli vita e fecondarlo, facendolo successivamente schiudere. Il fatto che l’uovo avesse draghi gemma, la più rara delle forme di drago, e soprattutto sette draghi, indicava che il padre dei draghetti era MOLTO forte, probabilmente livello leggendario o più. Che i draghetti potessero già tornare umani, come in quel momento in cui avevano all’incirca la forma di bambini sui otto anni di età, i draghi invecchiavano più lentamente delle altre specie nella forma umanoide dopotutto. I colori delle scaglie erano ora i colori dei capelli, gli occhi erano argentei ed erano identici a quelli della madre, le tre bambine erano anche molto simili a Eve mentre i tre bambini avevano un fisico che Hunter sentiva famigliare ma non riusciva a capire dove avesse visto quella persona. Silver tuttavia era una mini-copia di Damon da piccolo, anche se non vi era legame di sangue tra Eve e lui, il padre adottivo aveva insegnato la magia a Eve usando la propria spesso per aiutarla a ripulire le “vene” magiche, il che aveva lasciato traccia di sé come se fosse davvero padre di lei.
Wolfe si era calmato, figli magici? Poteva accettarlo più facilmente di un cavolo di figlio di sangue per essere onesti. Non che ci fosse nulla di male sia chiaro, ma se erano figli che non erano stati partoriti da amore tra due persone era più facile che lui potesse conquistare Eve. Per dirla in maniera più diretta, se fossero nati da Eve normalmente voleva dire che un uomo aveva già preso il cuore della ragazza, ma se era solo capitato che loro venissero adottati da Eve, ciò voleva dire che poteva ancora conquistare lei e…beh avrebbe conquistato i bambini. Dopotutto se ami una persona ami anche la sua famiglia, almeno nel suo libro. Inoltre…i bambini erano orfani di padre no? Cresciuti senza una figura paterna era…brutto. Voleva aiutare almeno un po’ in quello.
Qualche settimana dopo, Wolfe aveva con successo acquisito la fiducia dei sette bambini che dopo averlo testato più volte iniziarono ad aiutarlo a sedurre la loro madre. Dopotutto i sette avevano già ben più di una decina di anni e…onestamente Wolfe gli piaceva, era un uomo davvero forte di carattere e con un buon cuore, inoltre era piacevole avere la sicurezza che la loro mamma avrebbe avuto un partner a vita che l’amava.
I sette bambini che trattavano Wolfe come padre portarono a un’Eve che si era intenerita parecchio e l’aveva iniziato a trattare più intimamente, abbastanza da permettergli di dormire nella stessa stanza con lei, ancora niente attività di letto ma…hey, era un progresso.
Per quanto riguarda il numero di abitanti e donne incinta…Eve si rifiuta di tenerne conto e aveva mollato il lavoro a uno dei draghi. Erano tanti, ecco quanti erano.




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