Capitolo 21: I need to
care about your opinion to feel sad about it
Roseline era diventata il nome che tutti conoscevano.
Forniva idee a Beatriz e aveva aiutato sua sorella a creare dei
meravigliosi libri con mondi che facevano viaggiare l’intero mondo e che
stavano ricevendo traduzioni su traduzioni.
Le idee erano di Roseline, la scrittura era di Beatriz. Alla
fine entrambe erano però presenti come autrici e entrambe venivano considerate
eccelse donne nel mondo letterario, Beatriz per il suo talento nello scrivere,
Roseline per le sue idee così uniche e originali che davano modo a Beatriz di
mostrare il suo talento.
Creava meravigliosi pezzi musicali che avevano più strumenti
che potevano suonarli e faceva spesso concerti con sua sorella Orabelle,
mostrando giorno dopo giorno che una donna poteva usare strumenti maschili. La sua
accademia era basata sul concetto “Suona ciò che vuoi suonare”, creando una
sfilza di donne con strumenti inusuali e facendo affiorare un enorme numero di
giovani talenti e cambiando piano piano la visione del mondo.
I suoi negozi di moda erano aumentati, Delilah aveva eccelse
idee ma le più popolari erano di solito i pezzi che Roseline creava, unici e
fuori dagli schemi di ciò che era “normale” per una nobildonna della sua età
indossare. Di norma dopo il debutto era normale vedere le giovani lady
indossare gonne più lunghe, l’unica eccezione erano le giovani figlie dei
Bloodsword. Roseline non aveva paura ad indossare gonne sopra il ginocchio,
abiti fuori “norma” e addirittura pantaloni. La nuova figura di Roseline aveva
di certo attirato occhi di vari nobiluomini e le nobildonne furono veloci a
seguire la moda. Elenoire fu la prima a indossare pantaloni tra le donne della
sua età, il marito fu più che felice di ricordare ai nobili chi era il marito
della bella donna che stavano occhieggiando.
Roseline adorava indossare completi da lavoro, che fossero
con una gonna sopra al ginocchio o pantaloni aderenti, portava quasi sempre una
giacca di completo sulle proprie spalle, senza metterne le maniche. La cosa la
faceva apparire come un boss di qualche serie televisiva nei suoi occhi, per
gli occhi dell’epoca era una donna che aveva il potere e che nessun uomo poteva
non volere come propria moglie.
Qualsiasi cosa lei creasse diventava qualcosa che tutti
avrebbero voluto.
La verità della cosa l’avevano capita tutti e il suo talento
artistico non poteva essere ignorato.
Se Cole era considerato il dio della guerra, della
Distruzione.
Lei era la dea della vita, della Creazione.
Che i due avessero il titolo di “Dei” aveva adesso dato la
certezza che chi avesse capelli neri avesse qualcosa in “più” e il numero di
spasimanti di ambedue i lati era aumentato di parecchio.
Roseline uscì dalla carrozza, facendo mancare il respiro,
come sempre del resto, ai soldati messi di guardia di fronte all’ingresso del
palazzo Imperiale. Quella era solo un’altra noiosa serata che doveva passare in
compagnia di nobili rompiscatole, in compenso poteva mole…ehm…chiacchierare con
l’unico uomo che aveva avuto la fortuna di finire come sua preda.
Quella sera indossava un abito nero che arrivava un paio di
centimetri sopra il ginocchio. La gonna nera dell’abito attillato si fermava sopra
l’ombelico, poco sotto il seno, ed era divisa da una cintura di argento. Il corpetto
del vestito era in pizzo nero ed era a collo alto e privo di maniche, con un
taglio a rombo sullo scollo, purtroppo per gli uomini, non avrebbero visto
altro anche sperandoci, il vestito era ben fatto dopotutto. Ai piedi aveva due
scarpe laccate nere con tacco alto e vari accessori abbellivano la donna. I lunghi
capelli neri erano stati semi raccolti e resi a boccoli, un ferma capelli di
argento con una fenice le decorava i capelli. Un trucco seducente aiutava a
ricordare a tutti che era ormai una donna e non una mocciosa. Sulle spalle portava
una giacca maschile bianca che ondeggiava con i suoi movimenti.
Quando entrò nella sala notò gli occhi puntati su di lei ma
non ci fece molto caso. Diede la sua giacca al maggiordomo della famiglia
imperiale e scese le scale andando direttamente dove la sua famiglia era.
-Rosy sei bellissima! –disse Delilah notando il vestito
-Beh la mia sarta è molto abile non credi? –rise Roseline,
dopotutto i suoi vestiti erano realizzati da Delilah il 90% delle volte, il futuro
marito di Delilah faceva il restante 10%.
-Ah, se avessi ancora l’età potrei provare uno stile del
genere- disse Elenoire sorridendo, le sue bambine erano diamanti bellissimi
nella notte.
-Non mi spiacerebbe vederti con un tale vestito mia cara- disse
Jonathan baciandola, quella gonna gli avrebbe dato accesso facile…
Era davvero un miracolo che i Bloodsword non avessero più
figli…
-Rosy sei stupenda! –disse Beatriz abbracciandola, al suo
fianco vi era Richard che ormai era l’inufficiale fiancé della ragazza. A dirla
tutta i ragazzi erano già pronti per chiedere le mani delle proprie innamorate,
stavano solo aspettando di trovare un modo per farlo senza essere rifiutati.
Roseline era sul punto di chiedere alle sorelle di sposarli
al loro posto per evitare quell’atmosfera del “chiedo o non chiedo” che le
stava iniziando a dare ai nervi. Che diavolo c’era di difficile nel chiedere a
qualcuno di sposarti quando quella persona chiaramente VUOLE sposarti?
-Sempre con mia sorella tu vedo –sorrise Roseline non
aggiungendo altro perché la sua attenzione venne catturata da un bell’uomo in
abito nero- Cole, il nuovo completo ti sta benissimo
Lui sorrise in leggero imbarazzo e le baciò la mano- sei
bellissima come sempre Roseline
Lei sorrise in una maniera particolarmente seducente e molti
uomini si ritrovarono ad invidiare Cole più del solito. Era l’unico che aveva l’abilità
di farla sorridere in quel modo. Senza contare che aveva monopolizzato la
ragazza durante ogni festa esistente. All’inizio pensavano che avrebbe
continuato la sua tradizione di evitare gli eventi sociali ma incredibilmente
Cole era SEMPRE presente se Roseline era presente e prendeva sempre il ruolo di
suo partner.
In pratica nessuno poteva fregare tempo ai due anche
volendo.
-Lady Bloodsword non pare sapere cosa sia la decenza- disse
una voce congelando la sala.
Roseline alzò un occhio e guardò Candy vestita nel più “sono
una suora” che avesse mai visto qualcuno vestirsi. Se non fosse stato per il
disgustoso rosa dei capelli, trucco, occhi e vestito ovviamente.
-Ah…un essere vivente che ancora si veste come un confetto a
due gambe…non pensavo avrei avuto il disgusto di dover assistere a una tale
scena- disse Roseline diretta coprendo gli occhi di Cole con una mano- non
guardare, rischi di venir accecato dal rosa
Cole ridacchiò alla cosa.
-Almeno io non sono una puttana! –disse Candy
-Vestirsi da suora ma aprire le gambe a ogni maschio con
soldi non ti rende santa- disse Roseline diretta- inoltre io ho il diritto di
vestirmi come mi pare e piace, dopotutto nessun uomo mi ha mai vista nuda…beh
papà e medici a parte ovviamente. Anche se quello era quando sono nata…al
contrario ricordo come una certa nobildonna abbia urlato con orgoglio l’ammonto
di partner che ha avuto nel proprio letto…
Candy divenne rossa al commento e la guardò- tu…non cambia
che vestita in quel modo sembri una donna di strada!
-Meglio donna di strada che con indosso quel pacchiano
vestito rosa- disse Roseline sistemando la giacca di Cole. Si doveva fargli più
completi del genere…era decisamente sexy…anche se aveva l’istinto di…levarlo…
-Tu…!
-Sarò diretta, ho bisogno di avere il minimo di interesse in
te per sentirmi offesa –disse Roseline- e onestamente non mi interessi nemmeno
per errore…inoltre chi ti ha invitato? Hai osato insultare Cole e ora ti
presenti qui? Gettatela fuori!
Richard annuì soddisfatto e lasciò che le guardie
ubbidissero gli ordini molto contento. Come Beatriz aveva suggerito, era sempre
bello vedere la sua futura cognata rovinare la giornata di qualcuno.
Dopo un paio di ore Cole venne trascinato sul balcone più
remoto e meno visto della sala da Roseline- stanca?
-Direi –rise lei sistemandogli di nuovo il completo
-Ti piace come mi sta? –chiese lui felice
-Molto, anche se…
-Anche se? –chiese lui. Venne tirato giù da Roseline e la
voce di lei fu un bisbiglio vicino al suo orecchio
-Sono sicura starebbe perfettamente accanto al mio vestito
sul pavimento di camera tua- disse lei con un sorriso pieno di malizia che
diede velocemente una colorazione rossa al volto di Cole
-Tu!
Lei ridacchiò- oh non puoi reagire così…mi istighi solo a
continuare…
Alla fine ritornarono nella sala dopo un bel po’ di tempo,
purtroppo nemmeno un bacio era stato scambiato e Cole era sull’attenti come un
animale in trappola per il resto della serata quindi non riuscì a ritirarlo da
solo. Qualche giorno l’avrebbe baciato dannazione…
Nessun commento:
Posta un commento