Capitolo 8: You had your
greedy little hands on me
Lord Jackson era un uomo dai capelli biondi e occhi verdi,
figlio minore di un Duca con tanti figli e poco potere e soldi, aveva
venticinque anni quando lo incontrai.
Fu lui ad avvicinarsi a me per la prima volta, non fui io a
prendere l’iniziativa. All’epoca voleva solo i soldi, potere e posizione che il
matrimonio con me gli avrebbe dato.
Fin dal principio ero solo un metodo per fare soldi.
Alla fine, venni usata come gradino per permettergli di
vivere nel lusso e tradirmi…alla fine…sono morta a causa di colpe che non
avevo.
La situazione è più lunga di ciò che voglio riassumere ma
non importa, non accadrà stavolta quindi è meglio non pensarci e deprimersi.
Jackson era bravo a far soldi, me lo ricordo bene…e ho
stoppato mio padre da farci affari, il che gli ha peggiorato la sua situazione
ma non di molto. Il mio intendo è ora di peggiorarla fino al punto in cui non
avrà modo di risollevarsi.
C’è una cosa da dire…le mie sorelle hanno talenti che si
bloccano a solo un’area. Beatriz nella letteratura, Lorelei nello sport,
Orabelle nella musica, Delilah nella moda, Sylvie nella caccia, Willow nella
società nobiliare…sono l’apice del loro campo e nella media negli altri. Il mio
talento quando ero nella prima vita era la pittura ed ero all’apice di essa.
Ora sono però all’apice di molte più cose grazie al tempo
speso nella mia seconda vita, una cosa che so fare particolarmente bene e far
soldi.
Una casa editrice per Beatriz, un’accademia di musica per
Orabelle, un centro ricerca per nuove scoperte, un centro sportivo per Lorelei,
un nuovo atelier per Delilah in collaborazione con Philip, un centro di caccia
per Sylvie e una sala da thè per Willow…sono le cose che ho creato da quando
sono tornata in vita.
I miei quadri sono ciò che adorna le pareti di quei luoghi e
ho anche ricevuto richieste vari sull’acquisizione di essi…ho messo una cosa
come venti opera all’asta ma mio padre alla fine ha vinto l’asta…il che non ho
ancora capito che senso ha comprarli se la figlia è chi li ha creati ma…
Le aste vengono fatte una volta al mese, giusto per darmi
tempo per dipingere un po’ e di norma sono dai dieci ai venti pezzi, dipende
quanto tempo o speso in altre cose. Mio padre non lo lascio partecipare senza
la promessa di comprare solamente un massimo di due pezzi, la cosa l’ha reso
triste ma ha accettato. Stranamente qualcuno ha iniziato a fare l’ammasso di
quadri al posto di papà e la cosa non so come prenderla…Oltre a quello creo
ancora spartiti, perché Orabelle mi ucciderebbe se smetto, racconto storie a Beatriz
così che lei possa rifarle a libri, continuo le mie ricerche mediche e aiuto
Delilah a lanciare la sua carriera di sarta…sono impegnata ma non troppo…per
fortuna sono multitasking.
La maggior parte del mio “lavoro” è ricordare cose e
riscriverle, inoltre la maggior parte dei miei dipinti vengono fatti mentre
parlo con Beatriz di nuove storie o quando sono alla ricerca di una pausa. I miei
dipinti sono un hobby come lo erano un tempo, solo stavolta vengono venduti per
cifre che da sole mi basterebbero per una vita intera di lusso.
Ho investito parecchi dei miei soldi in varie cose, tra cui
le mie “attività”, ma ho ancora parecchio a mio nome e in caso mio padre me li
presterebbe volentieri per farmi felice.
Un acquisto che ho fatto all’inizio è stata una nuova
carrozza con cavalli, inoltre con l’aiuto di papà ho trovato un cocchiere
personale di mio gusto che potesse portarmi dove voglio e che ha solo me come
diretto capo. La cosa è stata fatta per velocizzare i miei spostamenti per
lavoro ma anche per avere meno intrusioni su dove vado e cosa faccio. La carrozza
l’ho disegnata io stessa, dando agli addetti un progetto particolarmente
preciso che hanno seguito con diletto. Ci hanno messo più di ciò che pensavo ma
devo ammettere che non mi dispiace molto. Oggi la carrozza è arrivata e io ho
deciso di fare una visitina in città con essa. I miei e le mie sorelle sono già
usciti per fare compere e ho mandato loro voce che li avrei raggiunti alla mia
sala del thè dopo che avevo finito un paio di cose a casa.
Ho finito il progetto che ora ho intenzione di iniziare,
quello che manderà in rovina Jackson al punto di disperazione.
Non ho interesse nel destino della sua famiglia, loro erano
interessati nel vedermi morta quindi…perché curarsene?
-My Lady, la carrozza è qui –dice il cocchiere chiamandomi
fuori dal mio pensiero
Annuisco alzandomi piano e prendendo il bastone da passeggio
che ho fatto creare. Sarà un’interessante futuro questo…
****
Sapendo il luogo di incontro era facile per tutti riunirsi
lì, leggermente eccitati all’idea di vedere la famosa carrozza creata da
Roseline. La presenza di così tanti dei Bloodsword ovviamente causò che molti
passanti rimanessero in zona a borbottare come solito loro.
La gente mancava davvero di intrattenimento. Quando un
rumore di carrozza arrivò tuttavia, il silenzio regnò sovrano.
La carrozza che videro lasciò tutti di stucco. Era una
carrozza nera dai decori di oro e una sfumatura al rosso sangue nella parte
inferiore della carrozza. Le ruote avevano anche quella sfumatura nella parte
interiore e avevano degli spuntoni ai lati che avrebbero potuto facilmente
ferire qualcuno. Il tetto era molto particolare, aveva degli spuntoni e curve
che davano l’illusione di vedere un castello su ruote. Due purosangue neri
tiravano la carrozza mentre il cocchiere era un uomo che pareva più adatto a
fare da guardia del corpo per la sua stazza e misura.
L’uomo scese con agilità, mostrando di essere almeno un
metro e novanta di muscoli e altezza, ed aprì la porta per facilitare alla
padrona l’uscita da essa, non che vi fosse particolar bisogno per ciò ma…dettagli
che ogni nobile doveva seguire.
Un lungo vestito rosso sangue coperto di ricami neri di un
roseto era la prima cosa che videro. Il vestito aveva una gonna a campana che
arrivava ai piedi, era spaccata davanti in una V al contrario, con del pizzo
nero a decorare lo spacco, che mostrava la gonna nera sottostante, il corpetto
era stretto, nero e rosso con rose a decorarlo, aveva lunghe maniche che si
chiudevano ai gomiti e che avevano poi larghe maniche, rosse con decori neri e
i bordi in pizzo nero. Lo scollo era a una delicata v e accentuava solo di più
la ragazza. Indossava un choker nero di pizzo con una rosa di diamanti rossi
come gemma e varie pietre a decorare il complicato disegno, dei bracciali in
oro con gemme preziose con un drago inciso sopra. Indossava quattro anelli, due
sui medi e due sugli anulari di ambedue le mani, due in oro bianco e due in oro
giallo, tutti con pietre e tutti con un decoro molto visibile. Uno di essi era
il simbolo della famiglia Bloodsword, uno un drago con occhi rossi, uno una
rosa e l’ultimo era un anello in oro con sette gemme sopra di piccola misura,
una a rappresentare ogni sorella. Era un anello che aveva fatto la loro madre
quando le bambine erano piccole, nessuna di loro l’aveva mai tolto e si era
fatta seppellire con quell’anello. Beatriz aveva perso il suo in vita ma esso era
tornato da loro alla morte e rimasto con la proprietaria nella tomba. Alle orecchie
pendevano due lunghi orecchini in oro con gemme rosse. I lunghi capelli neri
erano stati raccolti e tenuti fermi da un capello nero vittoriano con il tipico
velo che cadeva di dietro, questo aveva però rose rosse e gemme a decorarlo e
non piume come era invece di norma. Le mani guantate di pizzo nero tenevano un
bastone da passeggio nero con una testa dorata di drago dagli occhi rossi come
manico. Ai piedi delle tipiche scarpe nere con il tacco potevano essere
intraviste mentre la donna scendeva le scale della sua carrozza. Aveva un
trucco leggero che risaltava la donna in una maniera unica.
Era una strana visione ma non era assolutamente brutta a
vedere. Anzi era forse una visione strana proprio per quanto bella fosse. Lady
Roseline Bloodsword era in assoluto la gemma che nell’ultimo periodo tutti
volevano. Maledetta o meno, quella donna era una delle cose più meravigliose e
sorprendenti che chiunque avesse mai visto.
Come sempre, Roseline ignorò tutti e si diresse dalla
propria famiglia prima di entrare nella sala da thè con essi e dirigersi nella
sala privata riservata per i Bloodsword. Oggi avrebbe parlato con il padre del
suo piano, da domani in poi avrebbe iniziato la lunga serie di eventi che
avrebbe inevitabilmente portato alla distruzione dell’uomo che l’aveva uccisa e
di coloro che avevano ferito la sua famiglia in un modo o nell’altro.
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